Supero gli ostacoli con un bicchiere di... qualcosa di verde e basta?

Someone264

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao, o forse no, non importa. Insomma, sono qui, inciampo nei miei ostacoli come tutti, ma sapete una cosa? Io non ho tempo per queste storie di diete assurde o di correre come un matto per ore. La vita è già un casino, no? Quindi, ascoltatemi: supero tutto con un bicchiere di... qualcosa di verde. Sì, verde. Non so nemmeno io cosa ci metto dentro, tipo un po’ di spinaci che trovo in frigo, magari una mela che sta lì da troppo, e acqua. Fine. Lo butto giù e mi sento già a posto, come se avessi fatto chissà cosa.
Non è che sto lì a pesare calorie o a contare passi come un ossesso. Il trucco è semplice: mangio meno, ma non troppo meno, eh, che poi mi arrabbio. E cammino. Non palestra, non tapis roulant, solo piedi che si muovono quando mi ricordo. Tipo ieri, sono andato a prendere il pane e ho fatto il giro largo, tanto per dire "ecco, ho fatto esercizio". Funziona, giuro. La bilancia non mi odia più, e io non odio lei.
E poi questo bicchiere verde, ve lo giuro, è tipo una magia strana. Non so se è perché mi riempie lo stomaco o perché mi fa sentire uno che "sta attento", ma mi tiene lontano dal frigorifero per un po’. Non è che lo faccio tutti i giorni, eh, a volte mi dimentico e finisco con un pezzo di pizza in mano, ma quando lo faccio... boh, sembra che gli ostacoli si sciolgono. O forse sono io che smetto di guardarli. Comunque, provate, mescolate qualcosa di verde e via, senza starci troppo a pensare. Tanto, chi ha voglia di complicarsi la vita più di così? Io no. E voi? Dai, che ne dite, vi unite al club del "meno è meglio"?
 
Ehi, ciao, o forse no, non importa. Insomma, sono qui, inciampo nei miei ostacoli come tutti, ma sapete una cosa? Io non ho tempo per queste storie di diete assurde o di correre come un matto per ore. La vita è già un casino, no? Quindi, ascoltatemi: supero tutto con un bicchiere di... qualcosa di verde. Sì, verde. Non so nemmeno io cosa ci metto dentro, tipo un po’ di spinaci che trovo in frigo, magari una mela che sta lì da troppo, e acqua. Fine. Lo butto giù e mi sento già a posto, come se avessi fatto chissà cosa.
Non è che sto lì a pesare calorie o a contare passi come un ossesso. Il trucco è semplice: mangio meno, ma non troppo meno, eh, che poi mi arrabbio. E cammino. Non palestra, non tapis roulant, solo piedi che si muovono quando mi ricordo. Tipo ieri, sono andato a prendere il pane e ho fatto il giro largo, tanto per dire "ecco, ho fatto esercizio". Funziona, giuro. La bilancia non mi odia più, e io non odio lei.
E poi questo bicchiere verde, ve lo giuro, è tipo una magia strana. Non so se è perché mi riempie lo stomaco o perché mi fa sentire uno che "sta attento", ma mi tiene lontano dal frigorifero per un po’. Non è che lo faccio tutti i giorni, eh, a volte mi dimentico e finisco con un pezzo di pizza in mano, ma quando lo faccio... boh, sembra che gli ostacoli si sciolgono. O forse sono io che smetto di guardarli. Comunque, provate, mescolate qualcosa di verde e via, senza starci troppo a pensare. Tanto, chi ha voglia di complicarsi la vita più di così? Io no. E voi? Dai, che ne dite, vi unite al club del "meno è meglio"?
Ehilà, compagni di avventura, o forse no, chi se ne importa dei saluti! Senti qua, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con qualche ruga in più e un po’ di pancetta che ormai è un’amica di vecchia data. Quel tuo bicchiere verde? Mi hai fatto ridere, ma sai che ti dico? Mi piace da matti! È tipo una pozione magica per noi che non abbiamo più voglia di correre dietro ai sogni da atleti, ma vogliamo solo stare bene, no? Io pure, come te, non sto lì a contare calorie o a pesare l’aria che respiro. Troppa fatica, e poi a una certa età la vita deve essere un po’ più morbida, che dici?

Ti racconto la mia: da quando ho smesso di lavorare, mi sono detto “basta, ora mi muovo per me, ma senza esagerare”. Cammino, sì, come te, magari fino al mercato o dietro casa, dove c’è quel parco con le panchine che sembrano fatte apposta per me quando mi stanco. Non è che faccio i chilometri, eh, ma piano piano la bilancia ha smesso di guardarmi storto. E poi, il mangiare: meno, ma buono. Non mi privo del mio piatto di pasta, ma magari ci metto un cucchiaio in meno di olio, così, senza farmi la guerra. Funziona, te lo giuro, è come se il corpo dicesse “grazie, vecchio mio, ci stiamo capendo”.

Ma quel bicchiere verde tuo… mi hai messo la pulce nell’orecchio! Oggi ci provo: ho del sedano che sta lì a guardarmi dal frigo da una settimana, ci butto dentro una mela un po’ ammaccata e via, un goccio d’acqua e frullo tutto. Non sarà un’opera d’arte, ma se mi fa sentire leggero come dici tu, allora evviva! È proprio quello che cerco: qualcosa di semplice, che non mi fa impazzire dietro a ricette complicate o a liste della spesa infinite. Perché, diciamocelo, a noi pensionati piace la pace, no? Niente stress, solo un sorso di verde e via, gli ostacoli si ammorbidiscono, come se il mondo rallentasse un attimo.

E poi, sai cosa? Mi piace questo tuo “meno è meglio”. È un po’ il mio motto ultimamente. Meno pensieri, meno corse, meno drammi con la bilancia. Non è che sono diventato un santo, eh, ogni tanto un pezzo di crostata me lo faccio fuori senza rimorsi, ma questo trucco del verde potrebbe essere la mia nuova arma segreta. Mi immagino già lì, col bicchiere in mano, a sentirmi un po’ più fu
 
Ehilà, compagni di avventura, o forse no, chi se ne importa dei saluti! Senti qua, ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con qualche ruga in più e un po’ di pancetta che ormai è un’amica di vecchia data. Quel tuo bicchiere verde? Mi hai fatto ridere, ma sai che ti dico? Mi piace da matti! È tipo una pozione magica per noi che non abbiamo più voglia di correre dietro ai sogni da atleti, ma vogliamo solo stare bene, no? Io pure, come te, non sto lì a contare calorie o a pesare l’aria che respiro. Troppa fatica, e poi a una certa età la vita deve essere un po’ più morbida, che dici?

Ti racconto la mia: da quando ho smesso di lavorare, mi sono detto “basta, ora mi muovo per me, ma senza esagerare”. Cammino, sì, come te, magari fino al mercato o dietro casa, dove c’è quel parco con le panchine che sembrano fatte apposta per me quando mi stanco. Non è che faccio i chilometri, eh, ma piano piano la bilancia ha smesso di guardarmi storto. E poi, il mangiare: meno, ma buono. Non mi privo del mio piatto di pasta, ma magari ci metto un cucchiaio in meno di olio, così, senza farmi la guerra. Funziona, te lo giuro, è come se il corpo dicesse “grazie, vecchio mio, ci stiamo capendo”.

Ma quel bicchiere verde tuo… mi hai messo la pulce nell’orecchio! Oggi ci provo: ho del sedano che sta lì a guardarmi dal frigo da una settimana, ci butto dentro una mela un po’ ammaccata e via, un goccio d’acqua e frullo tutto. Non sarà un’opera d’arte, ma se mi fa sentire leggero come dici tu, allora evviva! È proprio quello che cerco: qualcosa di semplice, che non mi fa impazzire dietro a ricette complicate o a liste della spesa infinite. Perché, diciamocelo, a noi pensionati piace la pace, no? Niente stress, solo un sorso di verde e via, gli ostacoli si ammorbidiscono, come se il mondo rallentasse un attimo.

E poi, sai cosa? Mi piace questo tuo “meno è meglio”. È un po’ il mio motto ultimamente. Meno pensieri, meno corse, meno drammi con la bilancia. Non è che sono diventato un santo, eh, ogni tanto un pezzo di crostata me lo faccio fuori senza rimorsi, ma questo trucco del verde potrebbe essere la mia nuova arma segreta. Mi immagino già lì, col bicchiere in mano, a sentirmi un po’ più fu
Ehi, ciao, o magari no, tanto ci capiamo lo stesso! Ti ho letto e mi sono detto: “Questo qua ha capito tutto, altro che diete da astronauti o tabelle da campioni olimpici!”. Il tuo bicchiere verde mi ha fatto sorridere, ma anche pensare, perché, diciamocelo, chi ha tempo per complicarsi la vita con bilancini e cronometri? Io no di certo, e scommetto che pure tu, con quel tuo “meno è meglio”, sei uno che vuole risultati senza ammattire. E allora eccomi qua, col camice da ricercatore fai-da-te, a buttarti lì qualche spunto scientifico che magari dà un senso a questa tua pozione verde e al tuo modo di fare.

Partiamo dal bicchiere: spinaci, mela, un goccio d’acqua… niente di sofisticato, ma sai che non è solo una questione di “mi riempio lo stomaco e via”? Gli spinaci, per dire, sono pieni di fibre e hanno pure un po’ di nitrati naturali che aiutano la circolazione – roba che ti fa sentire meno pesante, anche se non lo sai. La mela ci mette il suo, con la pectina che tiene a bada la fame e aiuta a non correre al frigo ogni mezz’ora. Non è magia, è chimica spicciola: questi due insieme rallentano la digestione, ti tengono sazio più a lungo e magari pure quel senso di “sto facendo qualcosa di sano” ti dà una spinta mentale. Lo dice pure uno studio di qualche anno fa – non mi ricordo l’anno preciso, ma era una roba tipo Journal of Nutrition – che le verdure verdi e la frutta semplice come la mela aiutano a controllare gli zuccheri nel sangue. Non male per un intruglio buttato lì, no?

E poi c’è il tuo “mangio meno, ma non troppo”. Ecco, qua ti do un cinque virtuale! Non so se lo fai apposta, ma stai seguendo una specie di regola d’oro che i ricercatori chiamano “deficit calorico moderato”. Non serve morire di fame, perché se tagli troppo il corpo si arrabbia, rallenta il metabolismo e ti ritrovi a litigare con la bilancia peggio di prima. Tipo, c’è una ricerca – credo dell’Università di Harvard, ma non ci metto la mano sul fuoco – che dice che ridurre un po’ le calorie, senza esagerare, è il modo più sostenibile per perdere peso senza trasformarti in un orso affamato. Tu lo fai istinto, e funziona: meno olio sulla pasta, un giro largo per il pane… è roba che si accumula, giorno dopo giorno, senza bisogno di fare il monaco.

Sul camminare, poi, hai ragione da vendere. Non serve la palestra o il tapis roulant da Formula 1. Camminare è oro puro: brucia calorie senza stressare il corpo, e se lo fai dopo mangiato – tipo il tuo giro per il pane – aiuta pure a tenere la glicemia sotto controllo. Lo dice una sfilza di studi, tipo uno del 2022 su Sports Medicine, che parla di come anche solo 20-30 minuti di passi tranquilli fanno la differenza. Non sei lì a contare i chilometri, ma il tuo “quando mi ricordo” è già un punto a favore. È il movimento naturale, quello che il corpo capisce senza bisogno di strafare.

Il tuo bicchiere verde, comunque, mi ha conquis
 
Ehi, ciao, o magari no, tanto ci capiamo lo stesso! Ti ho letto e mi sono detto: “Questo qua ha capito tutto, altro che diete da astronauti o tabelle da campioni olimpici!”. Il tuo bicchiere verde mi ha fatto sorridere, ma anche pensare, perché, diciamocelo, chi ha tempo per complicarsi la vita con bilancini e cronometri? Io no di certo, e scommetto che pure tu, con quel tuo “meno è meglio”, sei uno che vuole risultati senza ammattire. E allora eccomi qua, col camice da ricercatore fai-da-te, a buttarti lì qualche spunto scientifico che magari dà un senso a questa tua pozione verde e al tuo modo di fare.

Partiamo dal bicchiere: spinaci, mela, un goccio d’acqua… niente di sofisticato, ma sai che non è solo una questione di “mi riempio lo stomaco e via”? Gli spinaci, per dire, sono pieni di fibre e hanno pure un po’ di nitrati naturali che aiutano la circolazione – roba che ti fa sentire meno pesante, anche se non lo sai. La mela ci mette il suo, con la pectina che tiene a bada la fame e aiuta a non correre al frigo ogni mezz’ora. Non è magia, è chimica spicciola: questi due insieme rallentano la digestione, ti tengono sazio più a lungo e magari pure quel senso di “sto facendo qualcosa di sano” ti dà una spinta mentale. Lo dice pure uno studio di qualche anno fa – non mi ricordo l’anno preciso, ma era una roba tipo Journal of Nutrition – che le verdure verdi e la frutta semplice come la mela aiutano a controllare gli zuccheri nel sangue. Non male per un intruglio buttato lì, no?

E poi c’è il tuo “mangio meno, ma non troppo”. Ecco, qua ti do un cinque virtuale! Non so se lo fai apposta, ma stai seguendo una specie di regola d’oro che i ricercatori chiamano “deficit calorico moderato”. Non serve morire di fame, perché se tagli troppo il corpo si arrabbia, rallenta il metabolismo e ti ritrovi a litigare con la bilancia peggio di prima. Tipo, c’è una ricerca – credo dell’Università di Harvard, ma non ci metto la mano sul fuoco – che dice che ridurre un po’ le calorie, senza esagerare, è il modo più sostenibile per perdere peso senza trasformarti in un orso affamato. Tu lo fai istinto, e funziona: meno olio sulla pasta, un giro largo per il pane… è roba che si accumula, giorno dopo giorno, senza bisogno di fare il monaco.

Sul camminare, poi, hai ragione da vendere. Non serve la palestra o il tapis roulant da Formula 1. Camminare è oro puro: brucia calorie senza stressare il corpo, e se lo fai dopo mangiato – tipo il tuo giro per il pane – aiuta pure a tenere la glicemia sotto controllo. Lo dice una sfilza di studi, tipo uno del 2022 su Sports Medicine, che parla di come anche solo 20-30 minuti di passi tranquilli fanno la differenza. Non sei lì a contare i chilometri, ma il tuo “quando mi ricordo” è già un punto a favore. È il movimento naturale, quello che il corpo capisce senza bisogno di strafare.

Il tuo bicchiere verde, comunque, mi ha conquis
Ehi, guarda, non è che mi servano i tuoi saluti da cartolina, tanto ci siamo capiti! Leggerti mi ha fatto quasi arrabbiare, ma non con te, eh, con me stesso: possibile che ci metto anni a capire cose che tu sembri aver già chiaro con quel tuo bicchiere verde e due passi dietro casa? Mi hai fatto venire i nervi, ma in senso buono, perché mi ritrovo a dire “ma sì, ha ragione, perché sto ancora qui a complicarmi la vita?”.Io sono quello che si muove grazie al cane, sai? Non ho scelta: o lo porto fuori o quello mi guarda con quegli occhi da “sei proprio un disastro” e mi fa sentire in colpa. E allora esco, anche se a volte mi trascino come un sacco di patate. Però, cavolo, funziona! Non sono uno da foto prima e dopo, non ho mica tempo per mettermi in posa davanti allo specchio, ma ti giuro che da quando lo porto a spasso tutti i giorni – che poi sono tipo 40 minuti, mica una maratona – i jeans non mi stringono più come prima. È il mio personal trainer a quattro zampe, e non mi serve altro: niente palestra, niente pesi, solo lui che tira il guinzaglio e io che sbuffo ma lo seguo.E quel tuo bicchiere verde? Mi hai fatto incavolare perché io sto ancora qui a bere caffè come se fosse acqua benedetta, e tu te ne esci con ‘sta roba semplice che sembra pure buona. Oggi ho provato, giuro: ho preso un po’ di spinaci mezzi mosci che avevo in frigo, ci ho buttato una mela che stava per fare la muffa e ho frullato tutto. Sa di prato, ma non è male, e mi ha tenuto lontano dal pacchetto di biscotti per un paio d’ore. Non so se è la tua “pozione magica” o solo il fatto che mi sono riempito lo stomaco, ma mi sono sentito meno un rottame. E poi, dài, è facile: non devo stare lì a pesare roba o a leggere etichette come un detective. Però mi girano le scatole, perché potevo pensarci prima invece di buttare soldi in succhi del supermercato che sembrano sciroppo.Io non sono uno da grandi teorie, ma il cane mi ha insegnato una cosa: muoversi fa bene, punto. Non è che conto i passi o mi cronometro, ma quelle passeggiate – magari col sole che mi scalda la schiena o col vento che mi fa imprecare – mi stanno cambiando. Non lo faccio per la bilancia, eh, quella la guardo una volta al mese se mi ricordo, ma perché mi sento meno inchiodato al divano. E poi mangio meno schifezze, non per virtù, ma perché dopo che torniamo a casa sono troppo stanco per cucinare robe elaborate: una pasta al pomodoro e via, senza strafare. Eppure, funziona. Mi fa rabbia non averci pensato anni fa, quando passavo le giornate a lamentarmi del giro vita senza muovere un dito.Tu col tuo “meno è meglio” mi hai proprio stizzito, perché è vero: non serve ammazzarsi di fatica o fare i fenomeni. Il mio cane mi trascina fuori, il tuo bicchiere verde ti dà una mano… forse è tutto più semplice di quello che ci raccontano. Però, cavolo, a volte mi innervosisco a vedere quanto poco ci vuole per star
 
Ehi, ciao, o forse no, non importa. Insomma, sono qui, inciampo nei miei ostacoli come tutti, ma sapete una cosa? Io non ho tempo per queste storie di diete assurde o di correre come un matto per ore. La vita è già un casino, no? Quindi, ascoltatemi: supero tutto con un bicchiere di... qualcosa di verde. Sì, verde. Non so nemmeno io cosa ci metto dentro, tipo un po’ di spinaci che trovo in frigo, magari una mela che sta lì da troppo, e acqua. Fine. Lo butto giù e mi sento già a posto, come se avessi fatto chissà cosa.
Non è che sto lì a pesare calorie o a contare passi come un ossesso. Il trucco è semplice: mangio meno, ma non troppo meno, eh, che poi mi arrabbio. E cammino. Non palestra, non tapis roulant, solo piedi che si muovono quando mi ricordo. Tipo ieri, sono andato a prendere il pane e ho fatto il giro largo, tanto per dire "ecco, ho fatto esercizio". Funziona, giuro. La bilancia non mi odia più, e io non odio lei.
E poi questo bicchiere verde, ve lo giuro, è tipo una magia strana. Non so se è perché mi riempie lo stomaco o perché mi fa sentire uno che "sta attento", ma mi tiene lontano dal frigorifero per un po’. Non è che lo faccio tutti i giorni, eh, a volte mi dimentico e finisco con un pezzo di pizza in mano, ma quando lo faccio... boh, sembra che gli ostacoli si sciolgono. O forse sono io che smetto di guardarli. Comunque, provate, mescolate qualcosa di verde e via, senza starci troppo a pensare. Tanto, chi ha voglia di complicarsi la vita più di così? Io no. E voi? Dai, che ne dite, vi unite al club del "meno è meglio"?
Ehi, guarda chi c’è, un altro che cerca di domare la vita con un bicchiere verde! Devo dirtelo, mi hai fatto quasi ridere con questa storia del “mescolo spinaci e una mela vecchia e via”. Non fraintendermi, capisco il vibe: meno casino, meno pensieri, e magari pure qualche chilo che se ne va. Però, senti qua, io sono uno che ha trovato la quadra con la keto, e non ti sto a dire che è la soluzione per tutto, ma… cavolo, funziona davvero. Non è che sto lì a pregare davanti a un’insalata o a contare fili d’erba come te col tuo intruglio, eh. Io parlo di burro, pancetta, avocado… roba che ti fa dire “ma davvero posso mangiare questo e dimagrire?”. Sì, davvero.

Tu dici “meno è meglio”, e ok, ti do un punto per la semplicità, ma io sono più tipo “grasso è meglio”. Non sto scherzando: quando sono passato al keto, è come se il mio corpo avesse detto “finalmente, qualcosa che ha senso”. Niente fame isterica, niente bilancia che mi guarda male. Certo, all’inizio devi capire come entrare in ketosi – tipo, tagliare i carboidrati secchi, non facile se sei uno da pane e pizza come me all’inizio – ma una volta che ci sei, è una passeggiata. Camminare tipo il tuo giro largo per il pane? Ok, carino, ma con la keto non serve nemmeno quello se non ti va. Il grasso brucia da solo, giuro.

E quel bicchiere verde… boh, magari ti riempie, ma io preferisco un caffè con un bel cucchiaio di burro dentro – sì, hai letto bene, burro. Si chiama bulletproof, e ti tiene sazio tipo fino a cena senza nemmeno pensarci. Altro che spinaci mollicci! Poi, oh, non dico che devi buttare il tuo frullato, fai come ti pare, ma se vuoi un trucco che scioglie ostacoli senza nemmeno accorgertene, prova a dargli una chance alla keto. Ricette? Te ne butto una facile: uova strapazzate con panna e un po’ di formaggio, magari del bacon croccante sopra. Dieci minuti e sei a posto, altro che mele dimenticate in frigo.

Comunque, capisco il tuo “meno casino possibile”, ci sto anch’io. La vita è già un delirio, chi ha tempo per pesare tutto o correre come un criceto? Io ho mollato quelle storie anni fa, e con la keto ho perso tipo 15 chili senza nemmeno accorgermene. Tu col tuo verde, io col mio grasso: magari siamo diversi, ma l’importante è che la bilancia non ci insulti più, no? Dai, prova a buttarti su un piatto di costine al forno e vedi come ti senti. Altro che club del “meno è meglio”, qua siamo nel club del “mangio bene e sto bene”. Che dici, ti unisci o resti fedele al tuo mistero verde?
 
Ragazzi, vi leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio, ma con qualche chilo in più e un po’ di rimpianti. Quel bicchiere verde? Mi ha fatto sorridere, perché anch’io ho avuto i miei momenti di “butto tutto nel frullatore e speriamo bene”. E la keto? Cavolo, pure quella l’ho provata, con tanto di pancetta e burro nel caffè. Ma sapete com’è andata a finire? Ve la racconto, così magari qualcuno ci pensa due volte prima di mollare tutto come ho fatto io.

Allora, qualche anno fa ero partito alla grande. Niente robe strane, solo un piano semplice: meno carboidrati, più verdure, un po’ di carne magra e camminate quando mi andava. Non ero uno da palestra, troppo sbattimento, ma quei giri a piedi per il quartiere mi facevano sentire meno in colpa. In sei mesi ero giù di 12 chili, mi guardavo allo specchio e dicevo “ehi, ma sono proprio io?”. La bilancia era mia amica, i jeans vecchi tornavano a entrarmi, e pure la mia ragazza mi diceva “stai bene, continua così”. Sembrava fatta, no?

Poi è successo il disastro. Non so nemmeno come, ma ho iniziato a sgarrare. Prima un pezzo di pizza “tanto è solo una volta”, poi un weekend di birra e patatine, e alla fine mi sono ritrovato a dire “ma sì, ricomincio lunedì”. Quel lunedì non è mai arrivato. In un anno ho ripreso tutto, più altri 3 chili di bonus, come un premio per la mia stupidità. La bilancia? Tornata a guardarmi come se fossi il suo peggior nemico. E io, beh, mi sentivo uno schifo. Non tanto per i chili, ma perché sapevo che ce l’avevo fatta e poi mi ero fregato da solo.

Leggervi mi fa pensare a quei giorni. Il bicchiere verde mi ricorda quando cercavo di rimettermi in riga con un frullato di sedano e cetriolo – giuro, sembrava di bere un prato bagnato, ma almeno mi teneva lontano dal frigo per un paio d’ore. La keto invece… quella è stata una sorpresa. All’inizio mi sembrava assurdo mangiare tutto quel grasso, ma funzionava. Niente fame, energia decente, e i chili scendevano senza bisogno di contare ogni passo. Solo che poi, come al solito, ho mollato. Una cena con amici, un piatto di pasta “per non fare il difficile”, e addio ketosi. Da lì è stato un domino: se sgarro una volta, tanto vale sgarrare sempre.

Ora sono qui, leggo voi e mi dico che forse non è tutto perso. Però vi avverto: non fate come me. Se trovate qualcosa che funziona – che sia il vostro intruglio verde o le uova col bacon – tenetevelo stretto. Non pensate “ormai ci sono, posso rilassarmi”, perché è lì che casca tutto. Io ci sono cascato e mi pento ogni volta che mi abbottono i pantaloni e tiro la pancia in dentro. La vita è già un casino, sì, ma rimettersi in carreggiata dopo aver mollato è pure peggio.

Sto pensando di ricominciare, magari con un mix delle vostre idee. Tipo un bicchiere verde per partire la mattina, così mi sento a posto, e poi qualche piatto keto per non morire di fame. Niente di estremo, eh, che poi mi stanco e finisco con un cornetto in mano. Camminare lo faccio già, ma forse potrei allungare un po’ il giro, giusto per non sentirmi un bradipo totale. Voi che dite? Qualcuno ha qualche trucco per non mollare di nuovo? Perché io voglio tornare a guardarmi allo specchio senza imprecare sottovoce. Dai, datemi una mano, che il club del “meno è meglio” o del “grasso è meglio” mi sembra comunque meglio di quello del “ho ripreso tutto e pure di più”.
 
Ehi, ciao, o forse no, non importa. Insomma, sono qui, inciampo nei miei ostacoli come tutti, ma sapete una cosa? Io non ho tempo per queste storie di diete assurde o di correre come un matto per ore. La vita è già un casino, no? Quindi, ascoltatemi: supero tutto con un bicchiere di... qualcosa di verde. Sì, verde. Non so nemmeno io cosa ci metto dentro, tipo un po’ di spinaci che trovo in frigo, magari una mela che sta lì da troppo, e acqua. Fine. Lo butto giù e mi sento già a posto, come se avessi fatto chissà cosa.
Non è che sto lì a pesare calorie o a contare passi come un ossesso. Il trucco è semplice: mangio meno, ma non troppo meno, eh, che poi mi arrabbio. E cammino. Non palestra, non tapis roulant, solo piedi che si muovono quando mi ricordo. Tipo ieri, sono andato a prendere il pane e ho fatto il giro largo, tanto per dire "ecco, ho fatto esercizio". Funziona, giuro. La bilancia non mi odia più, e io non odio lei.
E poi questo bicchiere verde, ve lo giuro, è tipo una magia strana. Non so se è perché mi riempie lo stomaco o perché mi fa sentire uno che "sta attento", ma mi tiene lontano dal frigorifero per un po’. Non è che lo faccio tutti i giorni, eh, a volte mi dimentico e finisco con un pezzo di pizza in mano, ma quando lo faccio... boh, sembra che gli ostacoli si sciolgono. O forse sono io che smetto di guardarli. Comunque, provate, mescolate qualcosa di verde e via, senza starci troppo a pensare. Tanto, chi ha voglia di complicarsi la vita più di così? Io no. E voi? Dai, che ne dite, vi unite al club del "meno è meglio"?
Ehi, mi piace il tuo vibe del "meno è meglio"! Quel bicchiere verde sembra un bel trucco per sentirsi a posto senza impazzire. Ti dico la mia: più che contare calorie o correre come forsennati, io punto su ascoltare me stesso. Tipo, mangiare quando ho fame davvero, non quando sono nervoso o annoiato. E poi, sai cosa? A volte mi fermo, respiro profondo, chiudo gli occhi per un attimo e lascio andare i pensieri pesanti. Non è proprio meditare, ma mi aiuta a non buttarmi sul cibo per stress. Prova, no? È come il tuo verde: semplice, ma fa la differenza. Tu che ne pensi, ci stai per un po’ di calma invece di diete folli?