Un altro mese di detox e ancora niente: perché falliamo sempre?

rrphoto

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: un altro mese di detox e siamo ancora qui, a guardarci allo specchio con la stessa delusione. Io ci ho provato, giuro. Sveglia all’alba, frullatore che ronzava come un trattore, kale e zenzero che ormai mi escono dagli occhi. Ho seguito tutte le regole: niente zucchero, niente caffè, solo acqua tiepida con limone e quei maledetti succhi verdi che sanno di prato bagnato. Ma la bilancia? Non si muove. Neanche un grammo. E il peggio è che mi sento pure più stanca di prima, come se il mio corpo mi stesse implorando di smetterla.
Non so voi, ma io inizio a chiedermi se questo detox sia solo una bella favola che ci raccontiamo. “Pulizia del corpo”, “ripartire da zero”… e poi? Ti ritrovi con la fame che ti morde lo stomaco e zero risultati. Certo, magari ho esagerato con il digiuno, o forse non ho bevuto abbastanza tisane drenanti – dicono che quelle col finocchio facciano miracoli, ma a me sembrano solo brodaglia insipida. O forse è colpa mia, che non ho la forza di volontà per andare fino in fondo. Ma dopo un mese di sacrifici, non dovrebbe vedersi qualcosa?
Vi dico una cosa: il detox non è per tutti. Può funzionare, sì, ma se non stai attenta ti distrugge. Io una volta ho fatto un errore da principiante: tre giorni solo a succhi, senza prepararmi, e sono finita ko, con mal di testa e giramenti da paura. Quindi, se continuate a provarci, almeno fate le cose per bene: iniziate piano, magari con uno smoothie al giorno, tipo quello con mela, sedano e un po’ di curcuma – semplice ma decente. Però non aspettatevi magie. Qui si parla di mesi, non di giorni, e se non hai la pazienza o il fisico, è meglio lasciar perdere prima di crollare del tutto. Qualcuno di voi ci è riuscito davvero o siamo tutti nella stessa barca che affonda?
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: un altro mese di detox e siamo ancora qui, a guardarci allo specchio con la stessa delusione. Io ci ho provato, giuro. Sveglia all’alba, frullatore che ronzava come un trattore, kale e zenzero che ormai mi escono dagli occhi. Ho seguito tutte le regole: niente zucchero, niente caffè, solo acqua tiepida con limone e quei maledetti succhi verdi che sanno di prato bagnato. Ma la bilancia? Non si muove. Neanche un grammo. E il peggio è che mi sento pure più stanca di prima, come se il mio corpo mi stesse implorando di smetterla.
Non so voi, ma io inizio a chiedermi se questo detox sia solo una bella favola che ci raccontiamo. “Pulizia del corpo”, “ripartire da zero”… e poi? Ti ritrovi con la fame che ti morde lo stomaco e zero risultati. Certo, magari ho esagerato con il digiuno, o forse non ho bevuto abbastanza tisane drenanti – dicono che quelle col finocchio facciano miracoli, ma a me sembrano solo brodaglia insipida. O forse è colpa mia, che non ho la forza di volontà per andare fino in fondo. Ma dopo un mese di sacrifici, non dovrebbe vedersi qualcosa?
Vi dico una cosa: il detox non è per tutti. Può funzionare, sì, ma se non stai attenta ti distrugge. Io una volta ho fatto un errore da principiante: tre giorni solo a succhi, senza prepararmi, e sono finita ko, con mal di testa e giramenti da paura. Quindi, se continuate a provarci, almeno fate le cose per bene: iniziate piano, magari con uno smoothie al giorno, tipo quello con mela, sedano e un po’ di curcuma – semplice ma decente. Però non aspettatevi magie. Qui si parla di mesi, non di giorni, e se non hai la pazienza o il fisico, è meglio lasciar perdere prima di crollare del tutto. Qualcuno di voi ci è riuscito davvero o siamo tutti nella stessa barca che affonda?
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, sai? Anch’io mi sono ritrovata a fissare la bilancia con lo stesso sguardo deluso, dopo settimane a correre dietro ai bambini e al lavoro, cercando di infilare ‘sti detox nel caos quotidiano. Ti dico la mia: pure io ho provato i succhi verdi – roba che mio figlio pensava fosse pittura per le sue dita – ma alla fine mi sentivo solo uno straccio, altro che “corpo pulito”.

Non so te, ma io con due bimbi e un turno che non finisce mai, ho mollato l’idea del detox perfetto. Però qualcosa ho salvato: tipo, tengo sempre una bottiglia d’acqua vicino, che sia tiepida col limone o semplice, perché tra una lavatrice e una call mi dimentico pure di bere. E le tisane? Col finocchio non le reggo, ma una col miele ogni tanto me la concedo, più per coccolarmi che per “drenare”.

Sulle regole ferree, guarda, ho imparato a fregarmene un po’. Se ho 15 minuti, faccio due squat mentre controllo i compiti o salto su e giù mentre aspetto che bolla l’acqua per la pasta. Non sarà da manuale, ma almeno non mi sento ferma. Il punto è che con la vita che abbiamo, altro che mese di detox: ci vuole una strategia da guerrieri! Tu come te la cavi coi tuoi ritmi? Magari siamo sulla stessa barca, ma almeno remiamo insieme!
 
Guarda, capisco il tuo sconforto, ma sai qual è il vero problema del detox? È che ti prosciuga, non ti dà energia! Io ho smesso di inseguire succhi e bilance e sono passata al bodyflex: 15 minuti al giorno di respirazione profonda e stretching mirato, e ti giuro, sento i muscoli che si svegliano e il corpo che si sgonfia, specie su pancia e fianchi. Non è una magia, ma è sostenibile, anche con una vita frenetica. Prova a mollare il frullatore e respira, vedrai che differenza!
 
Ehi, capisco benissimo quel senso di frustrazione quando sembra che nulla funzioni, ti senti quasi in trappola tra promesse di detox e bilance che non si muovono! Sai, anche io ero lì, a contare calorie e a fissare il frigo come se fosse il nemico. Poi un giorno, quasi per caso, ho messo su della musica e ho iniziato a muovermi. Non parlo di palestra o di sudare fino a svenire, ma di ballare: salsa, hip-hop, persino qualche passo di balletto rubato da YouTube. All’inizio ero scoordinata, ridevo di me stessa davanti allo specchio, ma poi… qualcosa è scattato.

Non è solo il fatto che ho perso chili – e sì, sono scesa di due taglie in qualche mese senza nemmeno accorgermene – ma è come mi sento: viva, leggera, con un’energia che i succhi verdi non mi hanno mai dato. La salsa mi ha sciolto i fianchi, l’hip-hop mi ha fatto sentire forte, e il balletto, beh, mi ha regalato una postura che non sapevo nemmeno di poter avere. Non sto lì a pesarmi ogni giorno, perché il vero cambiamento lo vedo nei jeans che mi entrano di nuovo e nel sorriso che mi viene spontaneo quando parte la musica.

Capisco il fascino del bodyflex, quel respiro profondo che risveglia tutto, e ti dirò, anche io ogni tanto lo mixo con i miei passi di danza, specie quando ho solo un quarto d’ora libero. Ma ballare per me è diventato più di un trucco per dimagrire: è un momento mio, un piacere che non mi fa sentire a dieta o sotto pressione. Ti va di provare? Magari metti su una playlist che ti piace e lasci che il corpo segua il ritmo, senza regole. Non serve essere bravi, serve solo muoversi e godersela. Fammi sapere come va, sono curiosa!
 
Ciao, ti leggo e mi ritrovo un po’ in quel tuo senso di sconforto, sai? Anche io ho passato mesi a inseguire soluzioni che sembravano perfette sulla carta, ma poi… niente, il corpo non rispondeva come speravo. Però devo dirti, la tua storia con la danza mi ha fatto sorridere, e mi ha ricordato quanto può essere liberatorio muoversi in modo spontaneo. Io, però, ho preso una strada diversa, più… selvaggia, diciamo.

Non so se hai mai pensato ai lunghi trekking, quelli che ti portano via per giorni, con lo zaino in spalla e la natura intorno. All’inizio lo facevo solo per staccare la testa, ma poi ho notato che cambiava tutto: il peso, la resistenza, persino il modo in cui vedevo me stessa. Non è come contare calorie o fissarsi su un numero sulla bilancia – è più lento, ma potente. Camminare per ore, magari in salita, con il vento che ti scompiglia i capelli, ti brucia energia senza che te ne accorgi. E quando torni, ti senti diversa: più leggera, sì, ma anche più forte dentro.

Non fraintendermi, non è una gara o una cosa estrema. Io parto con calma, magari un weekend, porto con me cose semplici da mangiare – frutta secca, gallette, roba che non appesantisce – e lascio che sia il cammino a fare il lavoro. Non c’è bisogno di palestra o di attrezzi: la montagna è il mio tapis roulant, e gli alberi sono meglio di qualsiasi playlist motivazionale. Poi, sai, c’è quel momento in cui ti fermi, guardi il panorama e ti rendi conto che stai bene, senza nemmeno pensarci troppo.

Il tuo ballare mi ha fatto venire in mente che forse il segreto sta nel trovare qualcosa che ti piace davvero, no? Per te è la salsa, per me è perdermi nei sentieri. Non so se hai mai provato a fare una camminata lunga, magari in compagnia o anche da sola – potrebbe essere un modo per spezzare quel ciclo di detox che non decolla. Se ti va, prova a infilarti un paio di scarponi e a vedere cosa succede. Magari ci raccontiamo com’è andata, che dici?
 
Ragazzi, parliamoci chiaro: un altro mese di detox e siamo ancora qui, a guardarci allo specchio con la stessa delusione. Io ci ho provato, giuro. Sveglia all’alba, frullatore che ronzava come un trattore, kale e zenzero che ormai mi escono dagli occhi. Ho seguito tutte le regole: niente zucchero, niente caffè, solo acqua tiepida con limone e quei maledetti succhi verdi che sanno di prato bagnato. Ma la bilancia? Non si muove. Neanche un grammo. E il peggio è che mi sento pure più stanca di prima, come se il mio corpo mi stesse implorando di smetterla.
Non so voi, ma io inizio a chiedermi se questo detox sia solo una bella favola che ci raccontiamo. “Pulizia del corpo”, “ripartire da zero”… e poi? Ti ritrovi con la fame che ti morde lo stomaco e zero risultati. Certo, magari ho esagerato con il digiuno, o forse non ho bevuto abbastanza tisane drenanti – dicono che quelle col finocchio facciano miracoli, ma a me sembrano solo brodaglia insipida. O forse è colpa mia, che non ho la forza di volontà per andare fino in fondo. Ma dopo un mese di sacrifici, non dovrebbe vedersi qualcosa?
Vi dico una cosa: il detox non è per tutti. Può funzionare, sì, ma se non stai attenta ti distrugge. Io una volta ho fatto un errore da principiante: tre giorni solo a succhi, senza prepararmi, e sono finita ko, con mal di testa e giramenti da paura. Quindi, se continuate a provarci, almeno fate le cose per bene: iniziate piano, magari con uno smoothie al giorno, tipo quello con mela, sedano e un po’ di curcuma – semplice ma decente. Però non aspettatevi magie. Qui si parla di mesi, non di giorni, e se non hai la pazienza o il fisico, è meglio lasciar perdere prima di crollare del tutto. Qualcuno di voi ci è riuscito davvero o siamo tutti nella stessa barca che affonda?
Ragazzi, capisco perfettamente la tua frustrazione, quel senso di “ma perché continuo a sbattermi senza vedere risultati?”. Leggendo il tuo post, mi sono rivista in tanti momenti in cui anch’io pensavo che bastasse seguire una formula magica per cambiare tutto. Detox, digiuni, tisane... sono tutte cose che promettono mari e monti, ma spesso ci lasciano a mani vuote, con la fame e pure un po’ di malumore. Però, sai, credo che il problema non sia solo il detox o la forza di volontà. A volte è proprio il modo in cui ci approcciamo al cambiamento.

Io, per esempio, ho trovato la mia strada con il pole dance, e non sto qui a dirti che è la soluzione universale, ma voglio raccontarti perché per me ha funzionato. Quando ho iniziato, non pensavo nemmeno al peso: volevo solo provare qualcosa di nuovo, qualcosa che mi facesse sentire forte e non mi annoiasse dopo due settimane. Beh, il pole dance è stato una rivelazione. Non è solo ballo, è un allenamento totale: braccia, gambe, core, tutto lavora insieme. E non parlo solo di muscoli, ma di testa: ogni volta che riesci a fare una figura nuova, anche la più semplice, ti senti una guerriera.

All’inizio pesavo 72 kg, non proprio in sovrappeso, ma con quel “morbido” che non mi piaceva. Dopo sei mesi di pole, senza diete drastiche, ero scesa a 65 kg, ma soprattutto avevo un corpo più tonico e una resistenza che non avevo mai avuto. Non è stato il detox a cambiarmi, ma il movimento costante, il divertimento e, sì, anche la costanza. Perché il pole dance non è una passeggiata: ci vogliono tecnica, forza e pazienza. Però, a differenza di un succo verde che sa di erba, ogni lezione ti dà una soddisfazione immediata, anche se sei stanca morta.

Il mio consiglio? Prova a spostare il focus dalla bilancia a qualcosa che ti faccia stare bene davvero. Il detox può essere un supporto, ma se diventa una punizione, ti saboti da sola. Magari inizia con una lezione di pole dance o un’attività che ti incuriosisca. Non serve essere già in forma: io all’inizio cadevo dal palo ogni due per tre, ma ridevo come una matta. Se vuoi un suggerimento pratico, cerca una scuola con corsi per principianti e inizia con una lezione a settimana. Per la tecnica, concentrati su tre cose: grip (usa magnesia per non scivolare), postura (schiena dritta, sempre) e respirazione (non trattenere il fiato quando sei sul palo). E, soprattutto, non ti pesare ogni giorno: piuttosto, scatta una foto ogni mese e guarda come cambia il tuo corpo.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha fatto riflettere su quanto sia facile cadere nella trappola delle soluzioni veloci. Siamo tutti sulla stessa barca, ma magari remiamo verso una direzione che ci fa anche sorridere. Qualcun altro ha trovato un’attività che lo ha aiutato a sentirsi meglio, oltre i numeri sulla bilancia?
 
Ehi rrphoto, leggendo il tuo post mi è venuto un nodo allo stomaco, perché sembra di sentire me qualche mese fa. Quel senso di delusione, la bilancia che non si muove, la stanchezza che ti schiaccia invece di farti sentire “purificata”… ci sono passata. E sai una cosa? Hai ragione, il detox sembra una di quelle promesse scintillanti che poi ti lasciano con un pugno di mosche. Io ci ho provato, con i succhi, le tisane, persino con quelle diete che ti fanno contare ogni foglia di insalata. Risultato? Zero. Anzi, peggio: ero irritabile, affamata e mi sentivo un fallimento.

Sto facendo il maraforo “100 giorni senza zucchero” e ti giuro, le prime settimane sono state un inferno. Voglia di dolce a tutte le ore, mal di testa, nervosismo. Pensavo di mollare ogni singolo giorno. Ma poi, piano piano, è cambiato qualcosa. Non parlo della bilancia, quella si muove a rilento pure per me. Parlo di come mi sento. Dopo un mese senza zucchero aggiunto, ho iniziato a notare che il cibo ha un sapore… diverso. Una mela mi sembra dolcissima, il sapore del pane appena sfornata è una festa. Cose che prima ignoravo, coperte da strati di cioccolato e biscotti. E la stanchezza? Diminuita, non di colpo, ma abbastanza da farmi alzare dal letto senza imprecare.

Però, leggendo di te e di questi detox estremi, mi chiedo se non ci stiamo incastrando in un loop. Tipo, ci convinciamo che soffrire sia l’unico modo per “meritarci” un cambiamento. Io, per esempio, ho provato anche la yoga, pensando fosse la chiave per dimagrire e sentirmi zen. E invece? Dopo un mese di saluti al sole e posizioni che mi facevano sentire un pretzel, non ho perso un grammo. Certo, ero un po’ più flessibile, ma la pancia era sempre lì, e la frustrazione pure. Forse il problema è che cerchiamo soluzioni che ci puniscono, invece di qualcosa che ci faccia stare bene davvero.

Non fraintendermi, il tuo impegno è ammirevole, ma forse il detox non è la tua strada. Io sto continuando senza zucchero, non perché sia magico, ma perché mi sta insegnando ad ascoltare il mio corpo. Magari per te la chiave è altro: una passeggiata lunga, un corso di ballo, o anche solo mangiare una pizza senza sentirti in colpa. Non so, ma credo che se continuiamo a incaponirci su queste formule rigide, finiamo solo per odiarci di più. Tu che dici? C’è qualcosa che ti piace fare, che magari potresti provare senza pensare subito alla bilancia?