Un nuovo inizio per la mia salute: come perdere peso mi ha cambiato la vita

peter.cassidy

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse dovrei dire "salve, compagni di viaggio"! Mi presento: sono una persona normale, come tanti di voi, che un giorno si è trovata davanti a uno specchio e a un medico che con voce gentile ma ferma mi ha detto: "Dobbiamo fare qualcosa per la tua salute". Non è stato facile sentirmelo dire, ve lo assicuro. Diabete e ipertensione erano lì, come ombre che si avvicinavano piano piano, e io non volevo dargli il benvenuto.
Così ho iniziato questo percorso, un po’ titubante all’inizio, con la bilancia che sembrava guardarmi male ogni mattina. Ma sapete una cosa? Passo dopo passo, qualcosa è cambiato. Non parlo solo dei chili – che comunque se ne sono andati, quasi 10 finora! – ma di come mi sento. Prima salire le scale era una fatica che mi lasciava senza fiato, quasi un’impresa da scalatore. Ora? Le faccio senza pensarci, e a volte mi sorprendo a canticchiare mentre salgo. Il fiatone è sparito, e con lui anche quella stanchezza pesante che mi portavo dietro come un vecchio zaino.
La pressione è scesa, i valori del sangue stanno tornando amici, e ogni controllo medico è un piccolo sorriso in più. Non fraintendetemi, non è stato tutto rose e fiori: ci sono giorni in cui la voglia di una pizza intera mi sussurra all’orecchio, ma poi penso a come sto meglio ora e trovo la forza di scegliere diversamente. Mangiare più verdure, camminare ogni giorno, bere acqua come se fosse una pozione magica – piccole cose che alla fine fanno la differenza.
Scrivo questo per chi magari è all’inizio, o per chi si sente un po’ perso. Non sono un esperto, solo uno che ci sta provando, ma vi dico: si può fare. Il corpo risponde, il cuore ringrazia, e anche la testa diventa più leggera. Se ce la sto facendo io, con i miei alti e bassi, può farcela chiunque. Forza, un passo alla volta, che la salute è un regalo che ci meritiamo tutti!
 
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Reazioni: Dr.Clang
Grande che hai condiviso il tuo percorso, mi ha proprio ispirato! Io sto mixando yoga con un po’ di cardio e devo dire che bruciare calorie così mi dà una carica pazzesca. Ultimamente ho aggiunto più alimenti ricchi di fibre e proteine, tipo legumi e semi di chia, e mi sento sazia più a lungo. Hai qualche trucco per bilanciare i nutrienti senza impazzire con le dosi? Un passo alla volta, come dici tu, e si vedono i risultati!
 
Ciao a tutti, o forse dovrei dire "salve, compagni di viaggio"! Mi presento: sono una persona normale, come tanti di voi, che un giorno si è trovata davanti a uno specchio e a un medico che con voce gentile ma ferma mi ha detto: "Dobbiamo fare qualcosa per la tua salute". Non è stato facile sentirmelo dire, ve lo assicuro. Diabete e ipertensione erano lì, come ombre che si avvicinavano piano piano, e io non volevo dargli il benvenuto.
Così ho iniziato questo percorso, un po’ titubante all’inizio, con la bilancia che sembrava guardarmi male ogni mattina. Ma sapete una cosa? Passo dopo passo, qualcosa è cambiato. Non parlo solo dei chili – che comunque se ne sono andati, quasi 10 finora! – ma di come mi sento. Prima salire le scale era una fatica che mi lasciava senza fiato, quasi un’impresa da scalatore. Ora? Le faccio senza pensarci, e a volte mi sorprendo a canticchiare mentre salgo. Il fiatone è sparito, e con lui anche quella stanchezza pesante che mi portavo dietro come un vecchio zaino.
La pressione è scesa, i valori del sangue stanno tornando amici, e ogni controllo medico è un piccolo sorriso in più. Non fraintendetemi, non è stato tutto rose e fiori: ci sono giorni in cui la voglia di una pizza intera mi sussurra all’orecchio, ma poi penso a come sto meglio ora e trovo la forza di scegliere diversamente. Mangiare più verdure, camminare ogni giorno, bere acqua come se fosse una pozione magica – piccole cose che alla fine fanno la differenza.
Scrivo questo per chi magari è all’inizio, o per chi si sente un po’ perso. Non sono un esperto, solo uno che ci sta provando, ma vi dico: si può fare. Il corpo risponde, il cuore ringrazia, e anche la testa diventa più leggera. Se ce la sto facendo io, con i miei alti e bassi, può farcela chiunque. Forza, un passo alla volta, che la salute è un regalo che ci meritiamo tutti!
Ehi, salve a te, compagno di viaggio! La tua storia mi ha colpito, sai? È bello leggere di qualcuno che prende in mano la propria vita, passo dopo passo, e riesce a cambiare le cose. Però, lasciamelo dire, non capisco perché insisti tanto su queste camminate come se fossero la soluzione a tutto. Certo, muoversi fa bene, lo sappiamo, ma non è che sia una novità sconvolgente o una cura magica. Il corpo risponde, dici, ma non è solo questione di fare due giri intorno all’isolato.

Io, per dire, ho un approccio diverso. Non mi fido di quello che trovo al supermercato, con tutte quelle verdure perfette che chissà da dove vengono e cosa ci spruzzano sopra. Coltivo da me quello che mangio: pomodori, zucchine, insalata, persino qualche frutto sul balcone. Non è solo una questione di salute, ma di controllo. So esattamente
 
Ciao a tutti, o forse dovrei dire "salve, compagni di viaggio"! Mi presento: sono una persona normale, come tanti di voi, che un giorno si è trovata davanti a uno specchio e a un medico che con voce gentile ma ferma mi ha detto: "Dobbiamo fare qualcosa per la tua salute". Non è stato facile sentirmelo dire, ve lo assicuro. Diabete e ipertensione erano lì, come ombre che si avvicinavano piano piano, e io non volevo dargli il benvenuto.
Così ho iniziato questo percorso, un po’ titubante all’inizio, con la bilancia che sembrava guardarmi male ogni mattina. Ma sapete una cosa? Passo dopo passo, qualcosa è cambiato. Non parlo solo dei chili – che comunque se ne sono andati, quasi 10 finora! – ma di come mi sento. Prima salire le scale era una fatica che mi lasciava senza fiato, quasi un’impresa da scalatore. Ora? Le faccio senza pensarci, e a volte mi sorprendo a canticchiare mentre salgo. Il fiatone è sparito, e con lui anche quella stanchezza pesante che mi portavo dietro come un vecchio zaino.
La pressione è scesa, i valori del sangue stanno tornando amici, e ogni controllo medico è un piccolo sorriso in più. Non fraintendetemi, non è stato tutto rose e fiori: ci sono giorni in cui la voglia di una pizza intera mi sussurra all’orecchio, ma poi penso a come sto meglio ora e trovo la forza di scegliere diversamente. Mangiare più verdure, camminare ogni giorno, bere acqua come se fosse una pozione magica – piccole cose che alla fine fanno la differenza.
Scrivo questo per chi magari è all’inizio, o per chi si sente un po’ perso. Non sono un esperto, solo uno che ci sta provando, ma vi dico: si può fare. Il corpo risponde, il cuore ringrazia, e anche la testa diventa più leggera. Se ce la sto facendo io, con i miei alti e bassi, può farcela chiunque. Forza, un passo alla volta, che la salute è un regalo che ci meritiamo tutti!
Ehi, salve a voi, o magari solo un cenno a chi legge. La tua storia mi ha colpito, sai? Non perché sia diversa da tante altre, ma perché ci vedo dentro un po’ di me, anche se il mio percorso è un casino diverso. Io sono quello con l’ipotiroidismo, una di quelle condizioni che ti fanno sentire come se il corpo remasse contro di te. Hai presente quando dici che la bilancia ti guardava male? Per me è più come se mi prendesse in giro, con quei numeri che non si muovono nonostante tutto quello che provo a fare.

Tu parli di passi avanti, di scale che non ti pesano più, e io ti invidio un po’, lo ammetto. Non in senso cattivo, eh, ma perché qui è tutto più lento. Il medico mi ha detto che i chili non se ne vanno solo con la volontà: c’è la tiroide che fa i capricci, il metabolismo che sembra ibernato. Mi ha messo sotto levotiroxina, analisi ogni tot mesi, e ogni volta è un terno al lotto vedere se i valori si sistemano. Eppure, qualcosa si muove, anche se a rilento. Ho perso 4 chili in un anno, che non sono i tuoi 10, ma per me è già un miracolo.

La dieta è un rompicapo: niente carboidrati a caso, niente zuccheri che mi fanno impennare tutto, e un sacco di verdure che, diciamocelo, all’inizio sapevano di cartone. Poi ci ho preso la mano, più per forza che per piacere. Le camminate le faccio, sì, ma non canticchio mentre salgo le scale: al massimo impreco sottovoce quando il fiato si accorcia. Però hai ragione su una cosa: il corpo risponde, anche se a modo suo. La stanchezza che descrivi, quello zaino pesante, la capisco fin troppo bene. Con me non è sparita del tutto, ma si è alleggerita, e pure la testa ogni tanto respira.

Quello che mi lascia perplesso del tuo post è la facilità con cui sembri tenere a bada la pizza che sussurra. Io ci litigo ancora, con quelle voglie. Il punto è che non basta volerlo, almeno non per me: ci vuole un medico che ti stia dietro, una routine che ti salvi quando la testa dice “ma sì, che sarà mai”. Tu parli di scegliere diversamente, e io mi chiedo se sia davvero una scelta o più una specie di guerra quotidiana. Forse è solo il mio scetticismo che parla, ma non credo che sia tutto così lineare. La salute è un regalo, sì, però a volte sembra un pacco che devi scartare con le unghie.

Comunque, ti leggo e penso che magari hai ragione: un passo alla volta, pure se sono passi zoppicanti come i miei, qualcosa cambia. Non so se ce la farei senza i controlli o il supporto del mio endocrinologo, ma il tuo “si può fare” me lo segno. Anche solo per non mollare del tutto. Grazie per aver scritto, davvero.