Un pasto libero a settimana: aiuta davvero a tenere il ritmo?

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!
Settimana scorsa ho fatto il mio solito "pasto libero" e mi sono messo a pensare a quanto davvero influisca sul nostro corpo e sulla testa. Io ormai sono anni che seguo questa strategia: sei giorni di dieta pulita, niente sgarri, cardio regolare per spingere sul deficit calorico, e poi quel settimo giorno mi concedo qualcosa di più sostanzioso. Non parlo di abbuffate senza senso, eh, ma di un pasto che mi faccia dire "ok, ne valeva la pena". Tipo una pizza decente o un piatto di pasta come si deve.
La cosa che noto sempre è quel boost che arriva dopo. Non so se sia solo una mia impressione, ma il giorno seguente mi sento come se il metabolismo girasse a mille. C’è chi dice che sia una specie di "riavvio" per non far adattare troppo il corpo alla restrizione, e in effetti dopo anni di tentativi a me sembra funzionare. Non ho mai avuto grandi rallentamenti, e il cardio continua a fare il suo senza che mi senta fermo.
Ma la vera differenza, secondo me, sta nella testa. Sapere che c’è quel momento in cui posso mollare un po’ il controllo mi aiuta a non crollare. Il cardio è una bella botta di fatica, e stare sempre a stecchetto può diventare pesante. Quel pasto mi dà una pausa, una ricarica mentale. Certo, non è che poi mi sento meno in colpa se esagero, ma con il tempo ho imparato a gestirlo. Qualcuno di voi lo fa? Notate differenze nei giorni dopo, tipo più energia o magari il contrario? Mi sa che dipende anche da come uno lo vive: premio o scivolone?
 
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Ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!
Settimana scorsa ho fatto il mio solito "pasto libero" e mi sono messo a pensare a quanto davvero influisca sul nostro corpo e sulla testa. Io ormai sono anni che seguo questa strategia: sei giorni di dieta pulita, niente sgarri, cardio regolare per spingere sul deficit calorico, e poi quel settimo giorno mi concedo qualcosa di più sostanzioso. Non parlo di abbuffate senza senso, eh, ma di un pasto che mi faccia dire "ok, ne valeva la pena". Tipo una pizza decente o un piatto di pasta come si deve.
La cosa che noto sempre è quel boost che arriva dopo. Non so se sia solo una mia impressione, ma il giorno seguente mi sento come se il metabolismo girasse a mille. C’è chi dice che sia una specie di "riavvio" per non far adattare troppo il corpo alla restrizione, e in effetti dopo anni di tentativi a me sembra funzionare. Non ho mai avuto grandi rallentamenti, e il cardio continua a fare il suo senza che mi senta fermo.
Ma la vera differenza, secondo me, sta nella testa. Sapere che c’è quel momento in cui posso mollare un po’ il controllo mi aiuta a non crollare. Il cardio è una bella botta di fatica, e stare sempre a stecchetto può diventare pesante. Quel pasto mi dà una pausa, una ricarica mentale. Certo, non è che poi mi sento meno in colpa se esagero, ma con il tempo ho imparato a gestirlo. Qualcuno di voi lo fa? Notate differenze nei giorni dopo, tipo più energia o magari il contrario? Mi sa che dipende anche da come uno lo vive: premio o scivolone?
Ehi, salve a chi capita da queste parti, o magari un bel "salutoni" a chi legge con una tazza di tè in mano!

Il tuo pasto libero mi ha fatto subito pensare al mio rituale settimanale, che ormai è sacro come il sole che sorge sul Mediterraneo. Io, fan sfegatato della dieta mediterranea, non mollo mai il mio pesce, le verdure grigliate e quell’olio d’oliva che sembra oro liquido. Però, proprio come te, quel giorno libero lo tengo stretto, un piccolo lusso che mi fa andare avanti senza sclerare. Non è che mi lancio su un tiramisù gigante, sia chiaro, ma magari mi concedo un bel piatto di linguine ai frutti di mare, con un filo d’olio in più e una spolverata di prezzemolo che profuma di casa. Oppure una sogliola al forno con patate, cotta lenta, che ti fa sentire in pace col mondo.

Sul corpo, ti dirò, anch’io sento quel "boost" che dici tu. Non so se sia il metabolismo che si sveglia o semplicemente il piacere di aver mangiato qualcosa di più ricco, ma il giorno dopo mi sento leggero, quasi come se avessi più sprint per affrontare la settimana. Forse è il mix di sei giorni di piatti puliti – tipo il mio adorato sgombro con pomodorini e olive nere – che prepara il terreno, e poi quel pasto un po’ più abbondante che dà una scossa. Non sono un nutrizionista, eh, ma dopo mesi di questo ritmo mi sembra che il corpo non si pianti, e la bilancia scende piano ma costante. Obiettivo del mese? Qualche etto in meno, ma senza ossessionarmi, che la vita è già abbastanza complicata.

Sulla testa, invece, hai centrato il punto. Quel pasto è una boccata d’aria. Io passo la settimana a pesare l’olio col cucchiaino, a contare i pomodori come fossero monete, e a sognare un pezzo di pane integrale con un po’ di sapore in più. Sapere che arriva quel momento in cui posso dire "oggi si gode" mi tiene in carreggiata. È un premio, non uno scivolone, almeno per me. Tipo ieri: ho fatto un’insalata di polpo con ceci e un goccio di limone, tutto regolare, ma già pregustavo il mio prossimo "libero" con un’orata al cartoccio che mi chiama da giorni. Tu che dici, è più una questione di fisico o di morale? Io voto per tutt’e due, ma forse la testa vince di un pelo. E tu, come lo vivi? Noti quel fuoco in più dopo, o magari ti senti un po’ appesantito? Racconta, che qui si chiacchiera volentieri!
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!
Settimana scorsa ho fatto il mio solito "pasto libero" e mi sono messo a pensare a quanto davvero influisca sul nostro corpo e sulla testa. Io ormai sono anni che seguo questa strategia: sei giorni di dieta pulita, niente sgarri, cardio regolare per spingere sul deficit calorico, e poi quel settimo giorno mi concedo qualcosa di più sostanzioso. Non parlo di abbuffate senza senso, eh, ma di un pasto che mi faccia dire "ok, ne valeva la pena". Tipo una pizza decente o un piatto di pasta come si deve.
La cosa che noto sempre è quel boost che arriva dopo. Non so se sia solo una mia impressione, ma il giorno seguente mi sento come se il metabolismo girasse a mille. C’è chi dice che sia una specie di "riavvio" per non far adattare troppo il corpo alla restrizione, e in effetti dopo anni di tentativi a me sembra funzionare. Non ho mai avuto grandi rallentamenti, e il cardio continua a fare il suo senza che mi senta fermo.
Ma la vera differenza, secondo me, sta nella testa. Sapere che c’è quel momento in cui posso mollare un po’ il controllo mi aiuta a non crollare. Il cardio è una bella botta di fatica, e stare sempre a stecchetto può diventare pesante. Quel pasto mi dà una pausa, una ricarica mentale. Certo, non è che poi mi sento meno in colpa se esagero, ma con il tempo ho imparato a gestirlo. Qualcuno di voi lo fa? Notate differenze nei giorni dopo, tipo più energia o magari il contrario? Mi sa che dipende anche da come uno lo vive: premio o scivolone?
Ehi, ciao a chi c’è!

Il tuo pasto libero mi fa quasi invidia, sai? Io invece la notte mi ritrovo a combattere con la dispensa, altro che pizza “da premio”. Quel boost di cui parli… boh, io dopo uno sgarro mi sento più un sacco di patate che una scheggia. Sarà che la testa mi rema contro: altro che ricarica, per me è un loop di “hai rovinato tutto”. Tu come fai a non lasciarti trascinare giù? 😅
 
Ehi, salve a chi legge!

Il tuo pasto libero suona come un sogno, ma per me è un campo minato. Con le mie allergie, tipo al glutine e alla roba con lattosio, pure una pizza "decente" diventa una missione impossibile. Tu parli di boost e ricarica mentale, e io invece mi ritrovo a invidiare quella leggerezza che descrivi. Dopo uno sgarro, altro che metabolismo a mille: mi sento gonfia, appesantita, e la testa parte con il solito “hai mandato tutto a rotoli”. Come fai a tenere il controllo e non lasciarti fregare dal senso di colpa? Io sto ancora cercando una dieta che mi dia ritmo senza farmi impazzire, e quel giorno libero mi tenta, ma poi mi chiedo: ne vale davvero la pena se il corpo dice no? Tu noti ste differenze nei giorni dopo solo perché lo vivi come premio? Fammi capire il trucco, perché io dopo un piatto “libero” mi trascino, altro che gambe scattanti!
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!
Settimana scorsa ho fatto il mio solito "pasto libero" e mi sono messo a pensare a quanto davvero influisca sul nostro corpo e sulla testa. Io ormai sono anni che seguo questa strategia: sei giorni di dieta pulita, niente sgarri, cardio regolare per spingere sul deficit calorico, e poi quel settimo giorno mi concedo qualcosa di più sostanzioso. Non parlo di abbuffate senza senso, eh, ma di un pasto che mi faccia dire "ok, ne valeva la pena". Tipo una pizza decente o un piatto di pasta come si deve.
La cosa che noto sempre è quel boost che arriva dopo. Non so se sia solo una mia impressione, ma il giorno seguente mi sento come se il metabolismo girasse a mille. C’è chi dice che sia una specie di "riavvio" per non far adattare troppo il corpo alla restrizione, e in effetti dopo anni di tentativi a me sembra funzionare. Non ho mai avuto grandi rallentamenti, e il cardio continua a fare il suo senza che mi senta fermo.
Ma la vera differenza, secondo me, sta nella testa. Sapere che c’è quel momento in cui posso mollare un po’ il controllo mi aiuta a non crollare. Il cardio è una bella botta di fatica, e stare sempre a stecchetto può diventare pesante. Quel pasto mi dà una pausa, una ricarica mentale. Certo, non è che poi mi sento meno in colpa se esagero, ma con il tempo ho imparato a gestirlo. Qualcuno di voi lo fa? Notate differenze nei giorni dopo, tipo più energia o magari il contrario? Mi sa che dipende anche da come uno lo vive: premio o scivolone?
Ehi, salve a chi capita da queste parti! 😊

Il tuo post mi ha fatto proprio riflettere, sai? Anch’io sono uno che ogni tanto si concede quel "pasto libero", ma lo vivo un po’ diverso, seguendo i principi di Montignac. Non so se conosci questa filosofia, ma si basa sull’idea di scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso, per tenere tutto sotto controllo senza impazzire con le calorie. Però ti capisco benissimo quando parli di quel boost dopo il pasto libero – lo sento anch’io, e secondo me non è solo una questione di testa!

Partiamo dal corpo: hai mai provato a vedere come reagisci nei giorni dopo in base a cosa mangi in quel momento "off"? Io, per esempio, ho notato che se scelgo una pizza con farine integrali (IG più basso) o magari un piatto di pasta integrale con un condimento leggero, il giorno dopo mi sento comunque carico, senza quel senso di pesantezza. Se invece sgarro con qualcosa di super raffinato – tipo una pasta bianca con una salsa bella ricca – il metabolismo mi sembra più pigro, e pure la bilancia non è proprio felice. 😅 Montignac mi ha insegnato a guardare i numeri che contano: non solo le calorie, ma come il cibo influenza la glicemia. Ti lascio una mini-tabella che uso sempre: pasta integrale (IG 50), pizza con farina 00 (IG 80), riso basmati (IG 58). Fa la differenza, credimi!

Poi c’è la testa, e qui ti do ragione al 100%. Sapere che c’è quel momento di pausa è una salvezza. Io passo la settimana a scegliere i "carboidrati buoni" – legumi, quinoa, patate dolci – e sto attento a non mischiare troppi grassi con zuccheri veloci. Ma quel giorno libero? È come un premio che mi ricorda perché sto facendo tutto questo. Non è solo questione di dimagrire, ma di sentirmi bene. Rispetto al conteggio calorico puro, che a volte mi faceva sentire in gabbia, questo approccio mi dà più libertà e mi aiuta a misurare i progressi senza ossessionarmi. Tipo, vedo i pantaloni che calzano meglio, il girovita che scende piano piano, e non solo il numero sulla bilancia!

Sul "riavvio" del metabolismo, c’è qualcosa di vero. Quando dai al corpo una piccola scossa – senza esagerare, chiaro – eviti che si abitui troppo alla restrizione. Io lo noto con l’energia: dopo il mio pasto libero (magari una bella porzione di riso integrale con verdure e un filo d’olio), il giorno dopo mi sento più sveglio, come se il motore girasse meglio. Col conteggio calorico classico, invece, a volte mi sentivo piatto, senza slancio. Tu che dici, hai mai provato a testare il tuo "dopo" con un occhio più scientifico? Tipo segnarti come stai o magari misurare i cm persi nel tempo?

Insomma, per me il pasto libero è un alleato, non un nemico, e con Montignac ho trovato il modo di godermelo senza sensi di colpa. Se ti va, prova a buttare un occhio alle tabelle dell’indice glicemico – magari ti ispirano per il prossimo "sgarro intelligente"! 😉 Tu continua così, che si vede che hai la grinta giusta! Qualcun altro ha trucchi per rendere quel giorno speciale senza deragliare? Dai, condividete, che qui si impara sempre qualcosa! 💪
 
Ehi, che bel thread!

Il tuo pasto libero mi ha fatto venire l’acquolina, ma ti capisco quando dici che è una ricarica mentale. Con un bimbo piccolo, il tempo per me è zero, quindi altro che cardio, riesco a malapena a fare due passi col passeggino! Però quel pasto settimanale me lo concedo anch’io, tipo una pizza margherita fatta in casa. Non seguo Montignac, ma sto attenta a non esagerare coi condimenti pesanti. Il giorno dopo? Mi sento meno gonfia e con più energia, forse perché è un break dalla solita routine di insalate veloci. Per me è un modo per non sentirmi in trappola con le calorie, che contarle sempre mi manda in tilt. Qualcun altro con bimbi piccoli come gestisce questi momenti?
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a chi passa di qui!
Settimana scorsa ho fatto il mio solito "pasto libero" e mi sono messo a pensare a quanto davvero influisca sul nostro corpo e sulla testa. Io ormai sono anni che seguo questa strategia: sei giorni di dieta pulita, niente sgarri, cardio regolare per spingere sul deficit calorico, e poi quel settimo giorno mi concedo qualcosa di più sostanzioso. Non parlo di abbuffate senza senso, eh, ma di un pasto che mi faccia dire "ok, ne valeva la pena". Tipo una pizza decente o un piatto di pasta come si deve.
La cosa che noto sempre è quel boost che arriva dopo. Non so se sia solo una mia impressione, ma il giorno seguente mi sento come se il metabolismo girasse a mille. C’è chi dice che sia una specie di "riavvio" per non far adattare troppo il corpo alla restrizione, e in effetti dopo anni di tentativi a me sembra funzionare. Non ho mai avuto grandi rallentamenti, e il cardio continua a fare il suo senza che mi senta fermo.
Ma la vera differenza, secondo me, sta nella testa. Sapere che c’è quel momento in cui posso mollare un po’ il controllo mi aiuta a non crollare. Il cardio è una bella botta di fatica, e stare sempre a stecchetto può diventare pesante. Quel pasto mi dà una pausa, una ricarica mentale. Certo, non è che poi mi sento meno in colpa se esagero, ma con il tempo ho imparato a gestirlo. Qualcuno di voi lo fa? Notate differenze nei giorni dopo, tipo più energia o magari il contrario? Mi sa che dipende anche da come uno lo vive: premio o scivolone?
Ehi, salve a chi legge!

Il tuo post mi ha colpito, sai? Sono all’inizio di questo percorso di perdita di peso, e sto cercando di capire come impostare le cose per non mollare dopo due settimane. L’idea del pasto libero mi incuriosisce un sacco, soprattutto perché lo descrivi come una specie di “reset” mentale e fisico. Io e il mio compagno abbiamo deciso di metterci sotto insieme, e stiamo provando a trovare un ritmo che funzioni per entrambi. Lui è più disciplinato, mentre io sono quello che ogni tanto guarda il frigo con occhi sognanti, quindi leggere di strategie come la tua mi dà speranza!

Devo essere sincero: per ora siamo super rigorosi, contiamo calorie, facciamo porzioni precise e stiamo cercando di inserire un po’ di allenamento, anche solo camminate veloci. Però, dopo una decina di giorni, inizio a sentire quella voglia di “qualcosa in più”. Non parlo di strafogarmi, ma di godermi un piatto senza sentirmi in colpa. La tua storia del pasto libero mi fa pensare che potrebbe essere una chiave per non impazzire. Tipo, sapere che c’è un momento in cui posso mangiare una pizza con il mio compagno senza stressarmi mi sembra già una vittoria.

Quello che mi chiedo, però, è come fai a non lasciarti prendere la mano. Io ho paura che, se mi concedo un pasto libero, poi mi sento giustificato a sgarrare anche il giorno dopo. Tu come gestisci questa cosa? E poi, un’altra curiosità: il tuo pasto libero lo pianifichi o decidi sul momento? Io e il mio compagno stiamo pensando di fare una “serata pizza” ogni sabato, ma non so se sia meglio avere un giorno fisso o essere più flessibili.

Sul discorso del boost che dici, mi piacerebbe capire meglio. Io per ora non ho abbastanza esperienza per notare differenze nel metabolismo, ma l’idea che il corpo possa “riavviarsi” mi sembra interessante. E sul lato mentale, sono d’accordissimo: avere qualcosa da aspettare rende tutto più leggero. Con il mio compagno ci stiamo motivando a vicenda, e credo che un pasto libero condiviso potrebbe diventare un momento bello, tipo un premio per la settimana di impegno. Tu lo vivi così, no? Come un premio, non come uno “sgarro”.

Grazie per aver condiviso la tua esperienza, mi ha dato un sacco di spunti. Spero di riuscire a trovare il mio equilibrio come hai fatto tu! Se hai qualche consiglio per chi è agli inizi, soprattutto in coppia, sono tutto orecchie.