Un Piccolo Passo al Giorno: La Mia Routine per Sentirmi Vivo e in Forma!

ferran.96

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a fare un altro passo insieme"? Oggi voglio raccontarvi come sto costruendo la mia routine, un pezzetto alla volta, senza fretta ma con una costanza che mi sta sorprendendo. Non sono uno di quelli che si lancia in diete drastiche o allenamenti estremi, sapete? Io preferisco andare piano, ma sentirmi bene ogni giorno di più.
Allora, vi aggiorno: circa un mese fa ho iniziato con una cosa semplice, bere più acqua. Sembra banale, vero? Eppure, mi sono accorto che mi svegliavo con più lucidità, meno stanco. Poi, settimana dopo settimana, ho aggiunto altro. Dopo l’acqua è arrivata la colazione fatta in casa: niente più brioche al volo, ma una ciotola di yogurt con frutta e un po’ di avena. Mi dà una spinta che dura fino a pranzo, senza crolli. E da ieri? Ho messo in piedi una mini routine di stretching al mattino. Dieci minuti, niente di assurdo: qualche allungamento, un po’ di respirazione profonda. Eppure, mi sento come se il corpo si accendesse, pronto ad affrontare la giornata.
Non sto correndo, non sto contando calorie ossessivamente. Però, ogni piccolo passo mi fa sentire più vivo, più presente. I jeans di due mesi fa iniziano a essere larghi, e non è solo questione di peso: è che mi muovo meglio, dormo meglio. La bilancia magari non scende a razzo, ma il mio umore sì che sale! E poi, diciamocelo, c’è una soddisfazione enorme nel guardarsi indietro e vedere che, senza stravolgere tutto, sto cambiando davvero.
Qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile? Piccole abitudini che poi diventano grandi risultati? Mi piacerebbe sapere come vi sentite voi, giorno dopo giorno. Perché alla fine, non è solo questione di forma fisica, ma di come ci si sente dentro. Io, per ora, continuo così: domani penso di aggiungere una passeggiata serale. Niente di che, giusto per muovermi e godermi l’aria fresca. Un passo alla volta, e chissà dove arrivo!
 
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Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a fare un altro passo insieme"? Oggi voglio raccontarvi come sto costruendo la mia routine, un pezzetto alla volta, senza fretta ma con una costanza che mi sta sorprendendo. Non sono uno di quelli che si lancia in diete drastiche o allenamenti estremi, sapete? Io preferisco andare piano, ma sentirmi bene ogni giorno di più.
Allora, vi aggiorno: circa un mese fa ho iniziato con una cosa semplice, bere più acqua. Sembra banale, vero? Eppure, mi sono accorto che mi svegliavo con più lucidità, meno stanco. Poi, settimana dopo settimana, ho aggiunto altro. Dopo l’acqua è arrivata la colazione fatta in casa: niente più brioche al volo, ma una ciotola di yogurt con frutta e un po’ di avena. Mi dà una spinta che dura fino a pranzo, senza crolli. E da ieri? Ho messo in piedi una mini routine di stretching al mattino. Dieci minuti, niente di assurdo: qualche allungamento, un po’ di respirazione profonda. Eppure, mi sento come se il corpo si accendesse, pronto ad affrontare la giornata.
Non sto correndo, non sto contando calorie ossessivamente. Però, ogni piccolo passo mi fa sentire più vivo, più presente. I jeans di due mesi fa iniziano a essere larghi, e non è solo questione di peso: è che mi muovo meglio, dormo meglio. La bilancia magari non scende a razzo, ma il mio umore sì che sale! E poi, diciamocelo, c’è una soddisfazione enorme nel guardarsi indietro e vedere che, senza stravolgere tutto, sto cambiando davvero.
Qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile? Piccole abitudini che poi diventano grandi risultati? Mi piacerebbe sapere come vi sentite voi, giorno dopo giorno. Perché alla fine, non è solo questione di forma fisica, ma di come ci si sente dentro. Io, per ora, continuo così: domani penso di aggiungere una passeggiata serale. Niente di che, giusto per muovermi e godermi l’aria fresca. Un passo alla volta, e chissà dove arrivo!
Ehi, compagno di viaggio, o forse meglio dire "alleato nella conquista del benessere"? Il tuo racconto mi ha proprio colpito, sai? Quel modo di costruire la tua routine, passo dopo passo, senza corse folli o privazioni assurde, mi ricorda tanto il mio percorso con il metodo Montignac. Non so se lo conosci, ma te lo dico in due parole: non è la solita dieta da fame, ma una scelta furba di cosa mettere nel piatto, puntando sui carboidrati "buoni", quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare la glicemia e ti tengono sazio più a lungo.

Tipo, la tua colazione con yogurt, frutta e avena? Perfetta per Montignac! L’avena ha un IG medio-basso, la frutta fresca (se non è troppo zuccherina) pure, e lo yogurt naturale è un alleato d’oro. Io ci aggiungo magari qualche mandorla o un cucchiaino di semi di lino, così tengo la fame a bada fino a pranzo senza crolli. Tu parli di lucidità e di energia che dura, e ti capisco al 100%: quando mangi “bene” per il tuo corpo, non è solo la bilancia a ringraziarti, ma proprio la testa e l’umore.

Sulle calorie, ti confesso una cosa: all’inizio le contavo, come fanno in tanti, ma poi con Montignac ho smesso. Non è questione di numeri, ma di qualità. Prendi i jeans larghi che dici tu: magari non hai perso chili a valanga, ma il corpo si sta rimodellando, no? È quello che noto anch’io: la stabilità del peso arriva quasi da sola, senza ossessionarmi con la bilancia ogni giorno. Tipo, se confronto una giornata classica "da calorie" con una alla Montignac, la differenza è netta. Con le calorie magari risparmi sul pane bianco, ma poi ti ritrovi affamato e nervoso dopo due ore. Con Montignac, invece, un piatto di lenticchie o una fetta di pane integrale mi danno una marcia in più che dura.

Sai cosa ti consiglio per la tua passeggiata serale? Prova a farla dopo una cena leggera, magari con verdure e una proteina magra, tipo pesce o petto di pollo. Evita i carboidrati "cattivi" la sera, tipo pasta bianca o dolci, e vedrai che dormirai ancora meglio. Io ho una tabella che uso sempre, te la condivido volentieri: ci sono i cibi divisi per IG, dai più amici (come broccoli o ceci) ai più traditori (patatine o zucchero). Se ti va, fammi vedere la tua cena tipo e ti dico com’è!

Il tuo stretching mattutino mi piace un sacco, tra l’altro. Dieci minuti sono oro, e se il corpo si “accende” come dici, è perché stai trovando un equilibrio pazzesco. Io sto provando a inserire un po’ di yoga, niente di complicato, giusto per sciogliere le spalle dopo una giornata al pc. Piccole cose, come dici tu, ma che sommate fanno la differenza.

Insomma, continua così, senza fretta ma con quella costanza che ti sta premiando. E sì, hai ragione: non è solo questione di forma, ma di sentirsi vivi dentro. Fammi sapere come va con quella passeggiata, e se ti va di provare qualcosa di Montignac, chiedi pure: ho un sacco di idee semplici da condividere! Un passo alla volta, e chissà dove arriviamo, no?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a fare un altro passo insieme"? Oggi voglio raccontarvi come sto costruendo la mia routine, un pezzetto alla volta, senza fretta ma con una costanza che mi sta sorprendendo. Non sono uno di quelli che si lancia in diete drastiche o allenamenti estremi, sapete? Io preferisco andare piano, ma sentirmi bene ogni giorno di più.
Allora, vi aggiorno: circa un mese fa ho iniziato con una cosa semplice, bere più acqua. Sembra banale, vero? Eppure, mi sono accorto che mi svegliavo con più lucidità, meno stanco. Poi, settimana dopo settimana, ho aggiunto altro. Dopo l’acqua è arrivata la colazione fatta in casa: niente più brioche al volo, ma una ciotola di yogurt con frutta e un po’ di avena. Mi dà una spinta che dura fino a pranzo, senza crolli. E da ieri? Ho messo in piedi una mini routine di stretching al mattino. Dieci minuti, niente di assurdo: qualche allungamento, un po’ di respirazione profonda. Eppure, mi sento come se il corpo si accendesse, pronto ad affrontare la giornata.
Non sto correndo, non sto contando calorie ossessivamente. Però, ogni piccolo passo mi fa sentire più vivo, più presente. I jeans di due mesi fa iniziano a essere larghi, e non è solo questione di peso: è che mi muovo meglio, dormo meglio. La bilancia magari non scende a razzo, ma il mio umore sì che sale! E poi, diciamocelo, c’è una soddisfazione enorme nel guardarsi indietro e vedere che, senza stravolgere tutto, sto cambiando davvero.
Qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile? Piccole abitudini che poi diventano grandi risultati? Mi piacerebbe sapere come vi sentite voi, giorno dopo giorno. Perché alla fine, non è solo questione di forma fisica, ma di come ci si sente dentro. Io, per ora, continuo così: domani penso di aggiungere una passeggiata serale. Niente di che, giusto per muovermi e godermi l’aria fresca. Un passo alla volta, e chissà dove arrivo!
Ehi, ciao! O meglio, "pronti a sudare insieme"? Devo dirtelo, leggere della tua routine mi ha fatto venire un po’ di invidia – ma di quella buona, eh! Io sono il tipo da matti per i fitness marathon online, quelli dove ti lanci in sfide di gruppo e la motivazione te la dà il fatto di non voler mollare davanti agli altri. Però, ammetto, il tuo approccio lento e tranquillo mi sta facendo riflettere.

Partiamo da un punto: bere più acqua? Hai ragione, sembra una sciocchezza, ma è un game changer. Io l’ho scoperto durante un challenge estivo – dovevo segnare ogni bicchiere su un’app, e alla fine della giornata mi sentivo tipo un supereroe idratato. Però, sai com’è, finiva il marathon e tornavo a dimenticarmene. Tu invece sembri averlo trasformato in un’abitudine vera, e questo mi colpisce. Stessa cosa con la colazione: io sono quella che nei periodi intensi di allenamento si spalma di proteine e avena come se non ci fosse un domani, ma poi, fuori dal challenge, crollo su cappuccio e cornetto. Forse il tuo “piano piano” batte il mio “tutto e subito” in costanza, no?

Lo stretching che hai aggiunto? Ecco, qui ti batto: nei miei marathon c’è sempre una parte di mobilità, e ti giuro che quei 10-15 minuti al mattino sono oro. Però li faccio perché me lo dice il programma, non perché mi viene naturale. Tu invece sembri averlo scelto con calma, e questo mi fa pensare che magari io corro troppo dietro ai ritmi degli altri invece di ascoltare me stessa. I jeans larghi che dici… beh, capisco la soddisfazione! Durante l’ultimo challenge ho perso un paio di chili, ma la vera vittoria è stata sentirmi più leggera nei movimenti, non solo sulla bilancia.

Quello che mi lascia perplessa è: non ti annoi ad andare così piano? Io vivo della scarica di adrenalina dei countdown, delle classifiche, del “ce la fai o no”. Però forse hai ragione tu: la tua costanza sta costruendo qualcosa di più solido. Tipo, io a volte finisco un marathon e mi sento persa senza un coach virtuale che mi urla “muoviti!”. Tu invece sembri avere il controllo, e questo mi spiazza. La passeggiata serale che vuoi provare? Io la faccio solo se il challenge me lo impone, ma ora mi stai facendo venir voglia di provarla “alla tua”, senza cronometro.

Insomma, il tuo modo di fare mi piace, ma mi lascia anche un po’ critica verso il mio. Funzionano entrambi, credo, ma il tuo sembra più… reale? Duraturo? Non lo so, dimmi tu come tieni alta la motivazione senza un gruppo che ti spinge. Io senza competizione mi perdo, eppure leggerti mi fa venir voglia di provare un passo più piccolo, meno frenetico. Magari ci vediamo tra un mese e mi racconti se quella passeggiata è diventata un’abitudine – e io ti dico se ho mollato il caos dei marathon per qualcosa di più tranquillo!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a fare un altro passo insieme"? Oggi voglio raccontarvi come sto costruendo la mia routine, un pezzetto alla volta, senza fretta ma con una costanza che mi sta sorprendendo. Non sono uno di quelli che si lancia in diete drastiche o allenamenti estremi, sapete? Io preferisco andare piano, ma sentirmi bene ogni giorno di più.
Allora, vi aggiorno: circa un mese fa ho iniziato con una cosa semplice, bere più acqua. Sembra banale, vero? Eppure, mi sono accorto che mi svegliavo con più lucidità, meno stanco. Poi, settimana dopo settimana, ho aggiunto altro. Dopo l’acqua è arrivata la colazione fatta in casa: niente più brioche al volo, ma una ciotola di yogurt con frutta e un po’ di avena. Mi dà una spinta che dura fino a pranzo, senza crolli. E da ieri? Ho messo in piedi una mini routine di stretching al mattino. Dieci minuti, niente di assurdo: qualche allungamento, un po’ di respirazione profonda. Eppure, mi sento come se il corpo si accendesse, pronto ad affrontare la giornata.
Non sto correndo, non sto contando calorie ossessivamente. Però, ogni piccolo passo mi fa sentire più vivo, più presente. I jeans di due mesi fa iniziano a essere larghi, e non è solo questione di peso: è che mi muovo meglio, dormo meglio. La bilancia magari non scende a razzo, ma il mio umore sì che sale! E poi, diciamocelo, c’è una soddisfazione enorme nel guardarsi indietro e vedere che, senza stravolgere tutto, sto cambiando davvero.
Qualcuno di voi sta provando qualcosa di simile? Piccole abitudini che poi diventano grandi risultati? Mi piacerebbe sapere come vi sentite voi, giorno dopo giorno. Perché alla fine, non è solo questione di forma fisica, ma di come ci si sente dentro. Io, per ora, continuo così: domani penso di aggiungere una passeggiata serale. Niente di che, giusto per muovermi e godermi l’aria fresca. Un passo alla volta, e chissà dove arrivo!
Ehi, che bello leggerti! Mi ritrovo un sacco in quello che dici, sai? Anche io sto andando avanti piano piano, senza strafare, e ti giuro che vedere i progressi mi sta dando una carica pazzesca. Tipo, io sono partita un mese e mezzo fa, e finora ho perso 5 kg. Niente di assurdo, ma per me è tantissimo, soprattutto perché non mi sento "a dieta", ma più… in pace con me stessa, ecco.

Allora, ti racconto un po’ com’è andata: all’inizio ho deciso di tagliare le schifezze, quelle cose che mangiavo senza neanche pensarci, tipo snack davanti alla tv. Non è stato facile, ma ho sostituito con della frutta o qualche noce, e dopo un po’ non mi mancavano nemmeno più. Poi ho iniziato a muovermi di più, ma niente di pesante: una camminata veloce nel parco vicino casa, una ventina di minuti, giusto per sentire il cuore che batte. E ora sto provando a fare colazione come te, con yogurt e avena – cavolo, hai ragione, ti tiene su senza appesantirti!

Il tuo stretching mi ispira un sacco, quasi quasi ci provo anch’io. Dieci minuti non sono niente, no? Eppure sembra che facciano la differenza. Mi piace questa cosa del "piccolo passo al giorno", perché non ti stressa e ti fa sentire comunque che stai costruendo qualcosa. Tipo i tuoi jeans larghi – io ho tirato fuori un paio di pantaloni che non mi entravano da un anno, e ora li chiudo senza trattenere il respiro! Non è una rivoluzione, ma per me è un trionfo.

Tu che dici, con la passeggiata serale come ti stai trovando? Io magari potrei aggiungerla, mi piace l’idea di chiudere la giornata così, con l’aria fresca e un po’ di calma. E poi, sono curiosa: c’è qualche trucco che ti sta aiutando a restare costante? Io a volte ho dei giorni no, dove mi dico "ma chi me lo fa fare", però poi penso a come mi sento meglio e riparto. Dai, raccontami, che magari mi rubo qualche idea! Grazie per aver condiviso, davvero, mi hai fatto venir voglia di continuare con ancora più grinta. Un passo alla volta, sì, ma guarda quanta strada stiamo facendo!
 
Ma dai, Ferran, sembri uno di quelli che "oh, guarda come sono bravo, faccio tutto piano e sono già un guru del benessere". Va bene, scherzo, eh, ma cavolo, leggerti mi ha fatto venir voglia di tirarti un calcio nel sedere e dirti "muoviti, che io sto qui a combattere con le mie allergie e tu parli di brioche come se fossero il demonio!"

Seriamente, però, ti invidio un po’. Io sto cercando di fare passi piccoli come te, ma per me è un casino, perché ho un’allergia al glutine e una alla lattosa che mi fanno impazzire. Tipo, la tua colazione con yogurt e avena? Per me è fantascienza. Lo yogurt normale mi manda ko, e trovare avena senza tracce di glutine è come cercare un ago in un pagliaio. Però, sai che c’è? Leggerti mi ha fatto venir voglia di non mollare. Ho iniziato anch’io a bere più acqua – banale, sì, ma cavolo se aiuta. E poi, ho trovato un’alternativa: faccio colazione con uno smoothie di frutta fresca, latte di mandorla (senza schifezze dentro, eh) e un po’ di semi di chia. Non è male, mi tiene su e non mi fa sentire un’aliena.

Lo stretching? Guarda, ti odio un po’ perché mi hai messo la pulce nell’orecchio. Io sono pigra da morire, ma forse dieci minuti ce la posso fare. Magari lo faccio mentre maledico il mondo per non poter mangiare una pizza normale. E la passeggiata serale… uff, mi sa che mi hai fregato, ci sto pensando sul serio. Però, ecco, io devo anche stare attenta a non strafare, perché se mi stanco troppo poi mi viene la tentazione di buttarmi su schifezze senza glutine e senza lattosio che, diciamocelo, sono comunque schifezze.

Comunque, il tuo post mi ha fatto riflettere. Io tengo una specie di diario, non proprio di cibo, ma più di "sopravvivenza". Tipo, segno cosa mangio e come mi sento, così capisco cosa funziona e cosa no. Non è che conto calorie, eh, ma mi aiuta a non impazzire con le allergie. Tu fai qualcosa del genere o vai proprio a sentimento? Dai, dimmi qualcosa, che magari mi rubo un po’ della tua costanza. E comunque, bravo, eh, anche se mi fai venir voglia di lanciarti un pomodoro (senza glutine, ovviamente).
 
Ma dai, Ferran, sembri uno di quelli che "oh, guarda come sono bravo, faccio tutto piano e sono già un guru del benessere". Va bene, scherzo, eh, ma cavolo, leggerti mi ha fatto venir voglia di tirarti un calcio nel sedere e dirti "muoviti, che io sto qui a combattere con le mie allergie e tu parli di brioche come se fossero il demonio!"

Seriamente, però, ti invidio un po’. Io sto cercando di fare passi piccoli come te, ma per me è un casino, perché ho un’allergia al glutine e una alla lattosa che mi fanno impazzire. Tipo, la tua colazione con yogurt e avena? Per me è fantascienza. Lo yogurt normale mi manda ko, e trovare avena senza tracce di glutine è come cercare un ago in un pagliaio. Però, sai che c’è? Leggerti mi ha fatto venir voglia di non mollare. Ho iniziato anch’io a bere più acqua – banale, sì, ma cavolo se aiuta. E poi, ho trovato un’alternativa: faccio colazione con uno smoothie di frutta fresca, latte di mandorla (senza schifezze dentro, eh) e un po’ di semi di chia. Non è male, mi tiene su e non mi fa sentire un’aliena.

Lo stretching? Guarda, ti odio un po’ perché mi hai messo la pulce nell’orecchio. Io sono pigra da morire, ma forse dieci minuti ce la posso fare. Magari lo faccio mentre maledico il mondo per non poter mangiare una pizza normale. E la passeggiata serale… uff, mi sa che mi hai fregato, ci sto pensando sul serio. Però, ecco, io devo anche stare attenta a non strafare, perché se mi stanco troppo poi mi viene la tentazione di buttarmi su schifezze senza glutine e senza lattosio che, diciamocelo, sono comunque schifezze.

Comunque, il tuo post mi ha fatto riflettere. Io tengo una specie di diario, non proprio di cibo, ma più di "sopravvivenza". Tipo, segno cosa mangio e come mi sento, così capisco cosa funziona e cosa no. Non è che conto calorie, eh, ma mi aiuta a non impazzire con le allergie. Tu fai qualcosa del genere o vai proprio a sentimento? Dai, dimmi qualcosa, che magari mi rubo un po’ della tua costanza. E comunque, bravo, eh, anche se mi fai venir voglia di lanciarti un pomodoro (senza glutine, ovviamente).
Ehi, ciao, o forse “salve a chi combatte come me”! Devo dirtelo, leggerti mi ha fatto ridere e incavolare allo stesso tempo – in senso buono, eh. Mi rivedo un sacco in quella voglia di tirare avanti nonostante tutto, anche se io sono ferma su questo maledetto plateau da settimane. Il peso non si muove, la bilancia mi guarda con quel ghigno malefico e io sto lì a chiedermi se sto sbagliando tutto o se il mio corpo ha deciso di fare lo sciopero della fame al contrario.

Le tue allergie mi fanno sentire un po’ meno sola, sai? Io non ho problemi con glutine o lattosio, ma ho una fame nervosa che mi attacca nei momenti peggiori. Tipo, sto cercando di fare questi “piccoli passi” anch’io, ma poi arriva lo stress e mi ritrovo a fissare un pacchetto di biscotti come se fosse l’amore della mia vita. Però il tuo smoothie mi ha ispirato: magari provo a buttarmi su qualcosa di simile, tipo frutta, latte vegetale e un po’ di semi, così almeno mi sento meno in colpa quando cedo. Tu come fai a non crollare con le tentazioni? Hai qualche trucco o sei semplicemente un santo?

Lo stretching… oddio, pure io sono pigra come un gatto al sole, ma quei dieci minuti di cui parli mi stanno stuzzicando. Magari inizio con cinque, giusto per non sentirmi una totale incapace, e poi aumento. La passeggiata serale invece la sto provando: esco con le cuffie, metto su una playlist che mi gasa e cammino finché non mi sento un po’ meno incastrata nei miei pensieri. Funziona, sai? Non è una maratona, ma mi fa sentire viva.

Il diario che tieni mi piace un sacco come idea. Io finora sono andata a sentimento, ma forse è il momento di mettere nero su bianco quello che mangio e come mi sento. Non per contare calorie – che ansia – ma per capire cosa mi fa stare bene e cosa mi manda in tilt. Tu come lo gestisci? Scrivi tutto tutti i giorni o solo quando ti va? Dammi qualche dritta, che magari mi rubo un po’ della tua disciplina!

Comunque, continua così, eh. Mi fai venir voglia di non mollare, anche se ogni tanto vorrei lanciare la bilancia dalla finestra. E se mai ci troviamo a combattere lo stesso plateau, prometto di non tirarti un pomodoro – magari solo una mela, che è più sana!
 
Ehi, ciao, o forse “salve a chi combatte come me”! Devo dirtelo, leggerti mi ha fatto ridere e incavolare allo stesso tempo – in senso buono, eh. Mi rivedo un sacco in quella voglia di tirare avanti nonostante tutto, anche se io sono ferma su questo maledetto plateau da settimane. Il peso non si muove, la bilancia mi guarda con quel ghigno malefico e io sto lì a chiedermi se sto sbagliando tutto o se il mio corpo ha deciso di fare lo sciopero della fame al contrario.

Le tue allergie mi fanno sentire un po’ meno sola, sai? Io non ho problemi con glutine o lattosio, ma ho una fame nervosa che mi attacca nei momenti peggiori. Tipo, sto cercando di fare questi “piccoli passi” anch’io, ma poi arriva lo stress e mi ritrovo a fissare un pacchetto di biscotti come se fosse l’amore della mia vita. Però il tuo smoothie mi ha ispirato: magari provo a buttarmi su qualcosa di simile, tipo frutta, latte vegetale e un po’ di semi, così almeno mi sento meno in colpa quando cedo. Tu come fai a non crollare con le tentazioni? Hai qualche trucco o sei semplicemente un santo?

Lo stretching… oddio, pure io sono pigra come un gatto al sole, ma quei dieci minuti di cui parli mi stanno stuzzicando. Magari inizio con cinque, giusto per non sentirmi una totale incapace, e poi aumento. La passeggiata serale invece la sto provando: esco con le cuffie, metto su una playlist che mi gasa e cammino finché non mi sento un po’ meno incastrata nei miei pensieri. Funziona, sai? Non è una maratona, ma mi fa sentire viva.

Il diario che tieni mi piace un sacco come idea. Io finora sono andata a sentimento, ma forse è il momento di mettere nero su bianco quello che mangio e come mi sento. Non per contare calorie – che ansia – ma per capire cosa mi fa stare bene e cosa mi manda in tilt. Tu come lo gestisci? Scrivi tutto tutti i giorni o solo quando ti va? Dammi qualche dritta, che magari mi rubo un po’ della tua disciplina!

Comunque, continua così, eh. Mi fai venir voglia di non mollare, anche se ogni tanto vorrei lanciare la bilancia dalla finestra. E se mai ci troviamo a combattere lo stesso plateau, prometto di non tirarti un pomodoro – magari solo una mela, che è più sana!
Ehi, caro compagno di lotta, o forse “salute a chi non si arrende mai”! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un pizzico di invidia per quella tua grinta con lo smoothie – io, al massimo, riesco a farmi un tè senza bruciarmi! Scherzi a parte, capisco bene quel caos con le allergie, anche se il mio nemico non è il glutine o il lattosio, ma l’età che rallenta tutto. A volte mi sembra che il mio corpo dica: “Ehi, calma, abbiamo già dato abbastanza, no?”. Eppure, come te, sto cercando di non mollare.

Il plateau di cui parli? Lo conosco fin troppo bene. È come se la bilancia si fosse innamorata di quel numero e non volesse lasciarlo andare. Io ho smesso di pesarmi tutti i giorni, sai? Ora lo faccio una volta a settimana, giusto per non farmi prendere dal panico. Il tuo smoothie con latte di mandorla e chia mi ha acceso una lampadina: magari provo anch’io qualcosa di leggero così, che non mi appesantisca ma mi dia un po’ di energia. La fame nervosa invece è una bestia dura da domare – per me è lo stress della giornata che si accumula. Il trucco? Tengo delle mandorle in tasca: quando arriva il momento “biscotti o morte”, ne sgranocchio qualcuna e mi passa. Tu come tieni a bada le voglie?

Lo stretching mi sta chiamando grazie a te, anche se pure io sono un disastro con la costanza. Ho iniziato con cinque minuti al mattino, giusto per sciogliere le giunture che scricchiolano come un vecchio mobile. La passeggiata serale invece è diventata il mio rituale: esco quando il sole tramonta, niente cuffie, solo io e il rumore dei miei passi. Mi aiuta a scaricare la testa e a non sentirmi una pensionata da divano. Tu la fai da solo o hai compagnia?

Il diario che tieni mi sembra una genialata. Io sono più da “vado a occhio”, ma forse è per questo che ogni tanto perdo la rotta. Magari provo a segnarmi qualcosa, tipo cosa mangio e come mi sento dopo – non per ossessionarmi, ma per capire cosa funziona. Tu lo fai tutti i giorni o solo quando sei ispirato? Dammi un consiglio, che la tua costanza mi sta contagiando!

Dai, continua così, che mi dai la carica. E niente pomodori o mele volanti tra noi, solo un bel “forza” per andare avanti, un passo alla volta!
 
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Reazioni: matinibz e denle
Ehi, caro compagno di lotta, o forse “salute a chi non si arrende mai”! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un pizzico di invidia per quella tua grinta con lo smoothie – io, al massimo, riesco a farmi un tè senza bruciarmi! Scherzi a parte, capisco bene quel caos con le allergie, anche se il mio nemico non è il glutine o il lattosio, ma l’età che rallenta tutto. A volte mi sembra che il mio corpo dica: “Ehi, calma, abbiamo già dato abbastanza, no?”. Eppure, come te, sto cercando di non mollare.

Il plateau di cui parli? Lo conosco fin troppo bene. È come se la bilancia si fosse innamorata di quel numero e non volesse lasciarlo andare. Io ho smesso di pesarmi tutti i giorni, sai? Ora lo faccio una volta a settimana, giusto per non farmi prendere dal panico. Il tuo smoothie con latte di mandorla e chia mi ha acceso una lampadina: magari provo anch’io qualcosa di leggero così, che non mi appesantisca ma mi dia un po’ di energia. La fame nervosa invece è una bestia dura da domare – per me è lo stress della giornata che si accumula. Il trucco? Tengo delle mandorle in tasca: quando arriva il momento “biscotti o morte”, ne sgranocchio qualcuna e mi passa. Tu come tieni a bada le voglie?

Lo stretching mi sta chiamando grazie a te, anche se pure io sono un disastro con la costanza. Ho iniziato con cinque minuti al mattino, giusto per sciogliere le giunture che scricchiolano come un vecchio mobile. La passeggiata serale invece è diventata il mio rituale: esco quando il sole tramonta, niente cuffie, solo io e il rumore dei miei passi. Mi aiuta a scaricare la testa e a non sentirmi una pensionata da divano. Tu la fai da solo o hai compagnia?

Il diario che tieni mi sembra una genialata. Io sono più da “vado a occhio”, ma forse è per questo che ogni tanto perdo la rotta. Magari provo a segnarmi qualcosa, tipo cosa mangio e come mi sento dopo – non per ossessionarmi, ma per capire cosa funziona. Tu lo fai tutti i giorni o solo quando sei ispirato? Dammi un consiglio, che la tua costanza mi sta contagiando!

Dai, continua così, che mi dai la carica. E niente pomodori o mele volanti tra noi, solo un bel “forza” per andare avanti, un passo alla volta!
Ehi, lottatore instancabile, o magari “un brindisi a chi inciampa ma si rialza”! Leggerti mi ha fatto sorridere, perché quel plateau maledetto lo conosco come le mie tasche – è come un ospite indesiderato che si piazza sul divano e non se ne va più. Ti capisco quando dici che la bilancia sembra prenderti in giro, e quella fame nervosa che ti assale nei momenti peggiori? È una vecchia amica anche per me, ma ho trovato il modo di far pace con lei, grazie alla yoga e a qualche trucchetto che magari potrebbe aiutarti.

Io sono quella che ha perso chili con la yoga e la meditazione – non è stato veloce, eh, ma piano piano il corpo ha iniziato a collaborare. Per le tentazioni come i tuoi biscotti, ti racconto cosa faccio: quando sento quella voglia che mi urla “mangia tutto e subito”, mi fermo, respiro profondo – tipo cinque inspirazioni lente – e mi chiedo: “Ne ho davvero bisogno?”. Spesso no, è solo la testa che fa i capricci. Se proprio cedo, punto su qualcosa di leggero, tipo una manciata di semi di zucca o un pezzo di frutta. Il mio smoothie? È il mio salvavita: latte di mandorla, una banana, un cucchiaio di semi di chia e un pizzico di cannella. Riempie, dà energia e mi fa sentire meno in colpa. Provalo, magari ti conquista!

Lo stretching di cui parli mi fa ridere, perché anch’io ero pigra all’inizio – tipo “cinque minuti e mi annoio”. Poi ho scoperto che farli al mattino, magari con una musica tranquilla, mi scioglie non solo il corpo ma anche i pensieri. Io faccio una sequenza semplice: gatto-mucca per la schiena, qualche allungamento per le gambe e un bel respiro nella posizione del bambino. Non serve essere un contorsionista, basta poco per sentirti più leggera. La tua passeggiata serale invece mi piace un sacco – io la faccio da sola, col tramonto davanti agli occhi, e mi sembra di lasciarci dietro tutto lo stress. È come una meditazione in movimento, no?

Il diario è il mio alleato numero uno. Non scrivo ogni giorno, sai? Solo quando sento che ne ho bisogno, tipo dopo una giornata storta o quando voglio capire perché mi sento gonfia. Segno cosa mangio, ma soprattutto come mi sento: stanca, nervosa, piena di energia. Non è una questione di calorie, ma di ascoltare il corpo. Ti consiglio di iniziare con poco: scrivi tre cose che hai mangiato e come ti hanno fatto stare. Vedrai che dopo un po’ capisci cosa ti aiuta e cosa ti sabota. Non serve essere perfetti, basta essere curiosi!

Forza, non mollare, eh. Quel plateau prima o poi si stanca di noi, ne sono sicura. La yoga mi ha insegnato che il corpo cambia quando meno te lo aspetti, basta dargli tempo e un po’ di amore. E se mai ci troviamo a combattere insieme, niente mele o pomodori, solo un bel respiro profondo e un passo avanti, insieme!
 
Ciao, guerriero del plateau! Quel numero fisso sulla bilancia è un incubo, vero? Io me la cavo grazie al mio cane – altro che smoothie sofisticati, lui mi trascina fuori a camminare anche quando vorrei solo vegetare sul divano. La fame nervosa? La tengo a bada sgranocchiando qualcosa mentre gioco con lui, così mi stanco e non penso ai biscotti. La tua passeggiata serale è una bella idea, ma da sola non regge il confronto con un border collie che ti corre intorno! Il diario? Boh, io non scrivo, il mio trucco è muovermi col peloso e basta. Dai, prova a farti tirare da un cane, altro che stretching – funziona che è una meraviglia!
 
Ehi, col tuo border collie sembri a posto! Io invece sono in balia del mio coach online. Plus: mi tiene d’occhio, piani su misura e consigli tosti. Meno: a volte è un rompipalle con ‘ste videochiamate infinite. Ultima consulenza: mi ha fatto il terzo grado su sonno e stress, dice che il plateau è pure colpa loro. Sto provando a seguire, ma senza un cane che mi trascina, la motivazione è un casino. Tu col peloso sei avvantaggiato!
 
Ehi, capisco il tuo momento no! Il mio border collie mi salva, vero, ma sai, anche io ho i miei alti e bassi, soprattutto ora che le giornate si accorciano e l’umore fa i capricci. Il bodiflex mi sta aiutando un sacco: quel mix di respiro profondo e stretching mi dà una svegliata, tipo un caffè per il corpo. Fai 15 minuti al giorno, magari al mattino quando tutto è calmo, e senti che ti ricarichi. Il coach che ti stressa su sonno e tutto il resto non ha torto, ma prova a ritagliarti un angolo di calma con qualche esercizio leggero. Vedrai, anche senza peloso, la scintilla torna!