Ciao! La tua storia con la piscina mi ha colpito, sai? Si sente proprio che l’acqua è la tua passione, e capisco bene quel senso di leggerezza che descrivi quando ti tuffi. Io invece sono uno che coi pesi o le palestre proprio non ce la fa, mi sembrano una gabbia. Per questo mi butto nei trekking, quelli lunghi, di giorni interi tra montagne e sentieri. Altro che TRX o vasche, io brucio tutto camminando con lo zaino in spalla, su e giù per i pendii, senza pensare troppo alle calorie ma sentendo i muscoli che lavorano per davvero.
Non fraintendermi, il tuo nuoto mi sembra fantastico per te, e quel discorso sui dolori alle ginocchia che spariscono lo capisco eccome: anche a me le discese in montagna hanno sistemato un po’ le articolazioni, che prima scricchiolavano come porte vecchie. Però, mentre tu stai lì a contare le bracciate o a scegliere la playlist, io mi godo il silenzio della natura, il vento che ti spinge e il fiatone che ti ricorda che stai vivendo. È un allenamento totale, corpo e testa, senza bisogno di cuffie o specchi d’acqua. E il peso? Scende che è una bellezza, quasi senza accorgertene, perché sei troppo preso a guardare il panorama o a scalare un sentiero ripido.
Sulla dieta siamo simili, niente bilance o robe complicate. Io punto su cose semplici: un po’ di frutta secca per energia, carne quando torno al rifugio, verdure ovunque le trovo. La pasta? Certo, me la porto nello zaino, altro che privazioni, ma dopo ore di cammino te la sei guadagnata. Tu parli di pesce e sapori di mare, io invece sogno un piatto caldo dopo una giornata fredda tra i boschi. I social li uso anch’io, non credere, ma più che video di allenamenti posto foto di cime e tramonti – altro che selfie in costume sul bordo piscina!
I risultati li vedo, sì, ma non sono uno da foto mensili. Mi basta guardarmi allo specchio e sentirmi più leggero, più forte, con le gambe che reggono ore di marcia senza crollare. Il tuo entusiasmo per il nuoto mi piace, ma non provare a convincermi coi plank in piscina: io resto fedele ai sentieri fangosi e alle salite che ti spaccano il fiato. La motivazione? Te la dà la natura stessa, non serve altro. Quando sei a metà di una salita e pensi di mollare, guardi su, vedi la vetta e vai avanti. Altro che playlist o “oggi si festeggia”. Se vuoi un consiglio, esci dall’acqua ogni tanto e prova un sentiero: magari scopri che il fiatone di una cima batte il crawl! Continua a nuotare, comunque, si vede che ti fa bene.