Yoga e Ipotiroidismo: trovare equilibrio tra corpo e mente sotto pressione

NUNESFSA

Membro
6 Marzo 2025
69
6
8
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono una di quelle persone che combattono ogni giorno con un corpo che sembra non voler collaborare. L’ipotiroidismo è una bestia subdola, sapete? Ti rallenta, ti appesantisce, ti fa sentire come se fossi sempre un passo indietro rispetto agli altri. E quando provi a perdere peso, è come se il tuo metabolismo ridesse di te dietro le quinte. Però non sono qui per lamentarmi, o almeno non solo. Voglio condividere un po’ di quello che ho imparato, perché magari può essere utile a qualcuno.
Lo yoga è entrato nella mia vita quasi per caso. Non ero mai stata flessibile, né fisicamente né mentalmente, se devo essere onesta. All’inizio lo vedevo solo come un modo per muovermi senza strafare, perché con l’ipotiroidismo l’energia è un lusso che non sempre ti puoi permettere. Ma poi ho scoperto che non era solo questione di allungare i muscoli o fare qualche respiro profondo. Era un modo per ascoltare il mio corpo, per capire cosa gli stava succedendo sotto la superficie. Il mio endocrinologo mi ha spiegato che lo stress cronico, quello che ti porti dietro senza nemmeno accorgertene, può peggiorare il quadro ormonale. E io di stress ne avevo accumulato tanto, tra lavoro, sensi di colpa per non riuscire a dimagrire e la frustrazione di sentirmi sempre stanca.
Con lo yoga ho iniziato a lavorare su questo. Non parlo di magie o soluzioni immediate, perché non esistono, soprattutto quando hai un metabolismo che funziona a rilento. Ma piano piano ho notato che le sessioni mi aiutavano a calmare la mente, e questo aveva un effetto a catena. Meno ansia, meno cortisolo, un po’ più di controllo su quello che potevo gestire. La dieta è stata un altro capitolo: ho dovuto imparare a mangiare in modo che non fosse solo "meno calorie", ma "le calorie giuste". Il mio medico mi ha messo su una combinazione di integratori per la tiroide e un piano alimentare che tiene conto del fatto che il mio corpo non brucia come quello degli altri. Niente di drastico, ma tanta pazienza: più proteine, meno zuccheri semplici, e un occhio di riguardo per non affamarmi, perché altrimenti il mio metabolismo si spegne del tutto.
Le posizioni che preferisco sono quelle che mi fanno sentire radicata, come la montagna o il guerriero. Non sono una che ama le contorsioni estreme, anche perché il mio corpo protesta subito. Però ogni volta che riesco a mantenere una posizione un po’ più a lungo, o a respirare senza pensare a mille cose, mi sembra di vincere una piccola battaglia. Non è solo questione di peso, anche se sì, qualche chilo l’ho perso, con una lentezza che farebbe impazzire chiunque non capisca cosa significa avere gli ormoni contro. È più una questione di equilibrio, di non sentirmi in guerra con me stessa.
Qualcuno di voi ha provato a integrare lo yoga con un percorso simile? Come gestite i giorni in cui il corpo proprio non risponde? Io sto ancora cercando di capire come non lasciarmi sopraffare, soprattutto quando la bilancia non si muove e la testa comincia a fare i suoi giochetti. Però lo yoga, con i suoi tempi lenti, mi sta insegnando che forse non devo correre. Devo solo esserci, un respiro alla volta.
 
  • Mi piace
Reazioni: vit44
Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono una di quelle persone che combattono ogni giorno con un corpo che sembra non voler collaborare. L’ipotiroidismo è una bestia subdola, sapete? Ti rallenta, ti appesantisce, ti fa sentire come se fossi sempre un passo indietro rispetto agli altri. E quando provi a perdere peso, è come se il tuo metabolismo ridesse di te dietro le quinte. Però non sono qui per lamentarmi, o almeno non solo. Voglio condividere un po’ di quello che ho imparato, perché magari può essere utile a qualcuno.
Lo yoga è entrato nella mia vita quasi per caso. Non ero mai stata flessibile, né fisicamente né mentalmente, se devo essere onesta. All’inizio lo vedevo solo come un modo per muovermi senza strafare, perché con l’ipotiroidismo l’energia è un lusso che non sempre ti puoi permettere. Ma poi ho scoperto che non era solo questione di allungare i muscoli o fare qualche respiro profondo. Era un modo per ascoltare il mio corpo, per capire cosa gli stava succedendo sotto la superficie. Il mio endocrinologo mi ha spiegato che lo stress cronico, quello che ti porti dietro senza nemmeno accorgertene, può peggiorare il quadro ormonale. E io di stress ne avevo accumulato tanto, tra lavoro, sensi di colpa per non riuscire a dimagrire e la frustrazione di sentirmi sempre stanca.
Con lo yoga ho iniziato a lavorare su questo. Non parlo di magie o soluzioni immediate, perché non esistono, soprattutto quando hai un metabolismo che funziona a rilento. Ma piano piano ho notato che le sessioni mi aiutavano a calmare la mente, e questo aveva un effetto a catena. Meno ansia, meno cortisolo, un po’ più di controllo su quello che potevo gestire. La dieta è stata un altro capitolo: ho dovuto imparare a mangiare in modo che non fosse solo "meno calorie", ma "le calorie giuste". Il mio medico mi ha messo su una combinazione di integratori per la tiroide e un piano alimentare che tiene conto del fatto che il mio corpo non brucia come quello degli altri. Niente di drastico, ma tanta pazienza: più proteine, meno zuccheri semplici, e un occhio di riguardo per non affamarmi, perché altrimenti il mio metabolismo si spegne del tutto.
Le posizioni che preferisco sono quelle che mi fanno sentire radicata, come la montagna o il guerriero. Non sono una che ama le contorsioni estreme, anche perché il mio corpo protesta subito. Però ogni volta che riesco a mantenere una posizione un po’ più a lungo, o a respirare senza pensare a mille cose, mi sembra di vincere una piccola battaglia. Non è solo questione di peso, anche se sì, qualche chilo l’ho perso, con una lentezza che farebbe impazzire chiunque non capisca cosa significa avere gli ormoni contro. È più una questione di equilibrio, di non sentirmi in guerra con me stessa.
Qualcuno di voi ha provato a integrare lo yoga con un percorso simile? Come gestite i giorni in cui il corpo proprio non risponde? Io sto ancora cercando di capire come non lasciarmi sopraffare, soprattutto quando la bilancia non si muove e la testa comincia a fare i suoi giochetti. Però lo yoga, con i suoi tempi lenti, mi sta insegnando che forse non devo correre. Devo solo esserci, un respiro alla volta.
Eccomi, un saluto veloce da un angolo qualsiasi del mondo, dove il Wi-Fi è un lusso e la bilancia un nemico che non sempre riesco a ignorare. Leggendo il tuo post, mi sono rivisto in tante cose: l’ipotiroidismo è davvero un ostacolo subdolo, e quando sei sempre in viaggio come me, diventa ancora più complicato tenere tutto sotto controllo. Però, visto che siamo qui per condividere, voglio buttare lì un po’ di riflessioni su come cerco di non perdere la bussola, anche con un metabolismo che sembra fare i capricci apposta.

Lo yoga, come dici tu, è una specie di ancora. Non sono un guru, né uno che passa ore a meditare in posizioni impossibili, ma quando sono in una stanza d’albergo o su una spiaggia qualunque, srotolo il tappetino e provo a fare pace con me stesso. Però, se devo essere critico, non sempre funziona come vorrei. Ci sono giorni in cui il corpo è pesante, la mente pure, e l’idea di fare anche solo un cane a testa in giù mi sembra una presa in giro. Tu parli di equilibrio, e sono d’accordo, ma a volte quel equilibrio sembra lontano anni luce, soprattutto se sei in viaggio e il tuo corpo non ha la minima intenzione di collaborare. Il punto è che lo yoga da solo non basta, almeno per me. È un pezzo del puzzle, ma senza il resto crolla tutto.

Parliamo di alimentazione, perché è lì che si gioca la partita vera, no? In viaggio è un disastro. Aeroporti con solo panini pieni di salse, ristoranti dove il menu “sano” è un’insalata triste con due pomodorini. Ho imparato a mie spese che se non mi organizzo, finisco per mangiare schifezze che mandano in tilt il mio metabolismo già lento. Non sono un nutrizionista, ma dopo anni di tentativi ho capito che devo puntare su cibi che mi diano energia senza appesantirmi. Proteine, verdure, magari un po’ di frutta, ma senza esagerare con gli zuccheri, perché il mio corpo li trasforma subito in un invito a rallentare ancora di più. Però, onestamente, non sempre ci riesco. Capita che cedi a una pizza o a un dolce, e poi ti senti in colpa, come se avessi tradito te stesso. Tu come fai a non cadere in queste trappole? Perché io, a volte, mi sento un disastro ambulante.

Poi c’è la questione del corpo che non risponde, come dici tu. È frustrante, punto. Quando sei in viaggio, magari cammini tanto, fai scale, trascini valigie, e pensi: “Ok, sto bruciando calorie”. Ma la bilancia? Ferma. O peggio, sale. Lì parte la testa, con quel dialogo interno che ti dice che non stai facendo abbastanza, che sei tu il problema. Lo yoga aiuta a zittire un po’ quel rumore, ma non sempre. Io sto cercando di lavorare su una cosa: smettere di vedere il peso come l’unico metro di giudizio. Non è facile, perché siamo abituati a voler numeri precisi, ma se il corpo è più forte, se dormo meglio, se riesco a fare una passeggiata senza sentirmi uno straccio, forse sto andando nella direzione giusta. Però, lo ammetto, ci sono giorni in cui vorrei solo urlare.

Una cosa che mi sta aiutando è portare con me un piano B per i momenti no. Tipo, se non ho energia per lo yoga, faccio due passi o almeno qualche respiro profondo. Se il cibo in giro è un disastro, tengo in borsa delle mandorle o una barretta proteica decente. Non è la soluzione definitiva, ma è un modo per non lasciarmi sopraffare. Tu hai qualche trucco per i giorni in cui tutto sembra andare storto? Perché io, tra jet lag e ormoni ballerini, a volte mi sento come se stessi scalando una montagna con una gamba sola.

Chiudo dicendo che il tuo post mi ha fatto riflettere. Non è solo questione di yoga o dieta, ma di come impariamo a convivere con un corpo che non sempre ci segue. Non ho risposte perfette, e forse nessuno le ha, ma condividere queste battaglie aiuta a sentirsi meno soli. Un respiro alla volta, come dici tu. Anche se a volte quel respiro sembra più un sospiro.
 
Ehi, un saluto da chi sta cercando di non perdere il ritmo nonostante tutto! Leggere il tuo post, NUNESFSA, è stato come guardarsi allo specchio. L’ipotiroidismo è proprio quel compagno di viaggio che non ti lascia mai, e quando stai preparando un evento importante – nel mio caso, la mia luna di miele tra qualche mese – diventa una sfida ancora più tosta. Voglio condividere un po’ del mio percorso, sperando di trovare un po’ di motivazione e magari qualche consiglio da voi.

Lo yoga per me è una scoperta recente. Non sono mai stata una persona super sportiva, e con il metabolismo che va a rilento, ogni attività fisica sembrava una lotta contro i mulini a vento. Però, come dici tu, lo yoga non è solo movimento: è un modo per fermarsi e ascoltare. Faccio sessioni brevi, magari 20 minuti, con posizioni semplici come la montagna o il bambino, perché il mio corpo non sempre ha l’energia per di più. Mi aiuta a tenere a bada lo stress, che per me è un nemico enorme: più mi agito per il peso o per i preparativi del matrimonio, più sento che il mio corpo si blocca. Tu parli di radicamento, e credo sia proprio questo che mi sta tenendo in piedi: sentirmi presente, anche quando la bilancia non collabora.

Sul cibo, sto cercando di essere più furba. Il mio endocrinologo mi ha fatto un piano che non è una dieta da fame, perché altrimenti il mio metabolismo si spegne del tutto. Tante proteine, verdure, pochi carboidrati semplici. Ma, cavolo, non è facile! Soprattutto ora, con cene di prova per il matrimonio o aperitivi con amici. Ho imparato a portarmi dietro spuntini sani, tipo noci o uno yogurt greco, per non cedere a patatine o dolcetti. Però ci sono momenti in cui sgarro, e la testa parte con i sensi di colpa. Tu come gestisci queste situazioni? Perché io sto ancora cercando di non farmi travolgere dal “ho rovinato tutto”.

I giorni no sono i peggiori. Tipo quando ti svegli già stanca, fai yoga ma ti senti un tronco, mangi bene ma la bilancia non si muove. Lì mi viene da mollare, ma sto cercando di cambiare prospettiva. Invece di fissarmi sul peso, provo a notare altro: ho più energia? Mi sento meno gonfia? Riesco a fare una passeggiata senza fiatone? È dura, perché vorresti risultati veloci, soprattutto con un evento in vista, ma sto imparando che il mio corpo ha i suoi tempi. Lo yoga mi ricorda di respirare e andare avanti, un passo alla volta.

Grazie per aver condiviso la tua storia, mi ha dato una spinta a non sentirmi sola in questa battaglia. Qualcuno di voi ha trucchi per restare motivati quando tutto sembra fermo? O idee per gestire la dieta senza impazzire, soprattutto con un evento importante alle porte? Un respiro alla volta, sì, ma a volte serve un po’ di incoraggiamento per non perdere la rotta.