Ciao a tutti, oppure no, forse è meglio dire solo un semplice "eccomi qui". Sono una di quelle persone che combattono ogni giorno con un corpo che sembra non voler collaborare. L’ipotiroidismo è una bestia subdola, sapete? Ti rallenta, ti appesantisce, ti fa sentire come se fossi sempre un passo indietro rispetto agli altri. E quando provi a perdere peso, è come se il tuo metabolismo ridesse di te dietro le quinte. Però non sono qui per lamentarmi, o almeno non solo. Voglio condividere un po’ di quello che ho imparato, perché magari può essere utile a qualcuno.
Lo yoga è entrato nella mia vita quasi per caso. Non ero mai stata flessibile, né fisicamente né mentalmente, se devo essere onesta. All’inizio lo vedevo solo come un modo per muovermi senza strafare, perché con l’ipotiroidismo l’energia è un lusso che non sempre ti puoi permettere. Ma poi ho scoperto che non era solo questione di allungare i muscoli o fare qualche respiro profondo. Era un modo per ascoltare il mio corpo, per capire cosa gli stava succedendo sotto la superficie. Il mio endocrinologo mi ha spiegato che lo stress cronico, quello che ti porti dietro senza nemmeno accorgertene, può peggiorare il quadro ormonale. E io di stress ne avevo accumulato tanto, tra lavoro, sensi di colpa per non riuscire a dimagrire e la frustrazione di sentirmi sempre stanca.
Con lo yoga ho iniziato a lavorare su questo. Non parlo di magie o soluzioni immediate, perché non esistono, soprattutto quando hai un metabolismo che funziona a rilento. Ma piano piano ho notato che le sessioni mi aiutavano a calmare la mente, e questo aveva un effetto a catena. Meno ansia, meno cortisolo, un po’ più di controllo su quello che potevo gestire. La dieta è stata un altro capitolo: ho dovuto imparare a mangiare in modo che non fosse solo "meno calorie", ma "le calorie giuste". Il mio medico mi ha messo su una combinazione di integratori per la tiroide e un piano alimentare che tiene conto del fatto che il mio corpo non brucia come quello degli altri. Niente di drastico, ma tanta pazienza: più proteine, meno zuccheri semplici, e un occhio di riguardo per non affamarmi, perché altrimenti il mio metabolismo si spegne del tutto.
Le posizioni che preferisco sono quelle che mi fanno sentire radicata, come la montagna o il guerriero. Non sono una che ama le contorsioni estreme, anche perché il mio corpo protesta subito. Però ogni volta che riesco a mantenere una posizione un po’ più a lungo, o a respirare senza pensare a mille cose, mi sembra di vincere una piccola battaglia. Non è solo questione di peso, anche se sì, qualche chilo l’ho perso, con una lentezza che farebbe impazzire chiunque non capisca cosa significa avere gli ormoni contro. È più una questione di equilibrio, di non sentirmi in guerra con me stessa.
Qualcuno di voi ha provato a integrare lo yoga con un percorso simile? Come gestite i giorni in cui il corpo proprio non risponde? Io sto ancora cercando di capire come non lasciarmi sopraffare, soprattutto quando la bilancia non si muove e la testa comincia a fare i suoi giochetti. Però lo yoga, con i suoi tempi lenti, mi sta insegnando che forse non devo correre. Devo solo esserci, un respiro alla volta.
Lo yoga è entrato nella mia vita quasi per caso. Non ero mai stata flessibile, né fisicamente né mentalmente, se devo essere onesta. All’inizio lo vedevo solo come un modo per muovermi senza strafare, perché con l’ipotiroidismo l’energia è un lusso che non sempre ti puoi permettere. Ma poi ho scoperto che non era solo questione di allungare i muscoli o fare qualche respiro profondo. Era un modo per ascoltare il mio corpo, per capire cosa gli stava succedendo sotto la superficie. Il mio endocrinologo mi ha spiegato che lo stress cronico, quello che ti porti dietro senza nemmeno accorgertene, può peggiorare il quadro ormonale. E io di stress ne avevo accumulato tanto, tra lavoro, sensi di colpa per non riuscire a dimagrire e la frustrazione di sentirmi sempre stanca.
Con lo yoga ho iniziato a lavorare su questo. Non parlo di magie o soluzioni immediate, perché non esistono, soprattutto quando hai un metabolismo che funziona a rilento. Ma piano piano ho notato che le sessioni mi aiutavano a calmare la mente, e questo aveva un effetto a catena. Meno ansia, meno cortisolo, un po’ più di controllo su quello che potevo gestire. La dieta è stata un altro capitolo: ho dovuto imparare a mangiare in modo che non fosse solo "meno calorie", ma "le calorie giuste". Il mio medico mi ha messo su una combinazione di integratori per la tiroide e un piano alimentare che tiene conto del fatto che il mio corpo non brucia come quello degli altri. Niente di drastico, ma tanta pazienza: più proteine, meno zuccheri semplici, e un occhio di riguardo per non affamarmi, perché altrimenti il mio metabolismo si spegne del tutto.
Le posizioni che preferisco sono quelle che mi fanno sentire radicata, come la montagna o il guerriero. Non sono una che ama le contorsioni estreme, anche perché il mio corpo protesta subito. Però ogni volta che riesco a mantenere una posizione un po’ più a lungo, o a respirare senza pensare a mille cose, mi sembra di vincere una piccola battaglia. Non è solo questione di peso, anche se sì, qualche chilo l’ho perso, con una lentezza che farebbe impazzire chiunque non capisca cosa significa avere gli ormoni contro. È più una questione di equilibrio, di non sentirmi in guerra con me stessa.
Qualcuno di voi ha provato a integrare lo yoga con un percorso simile? Come gestite i giorni in cui il corpo proprio non risponde? Io sto ancora cercando di capire come non lasciarmi sopraffare, soprattutto quando la bilancia non si muove e la testa comincia a fare i suoi giochetti. Però lo yoga, con i suoi tempi lenti, mi sta insegnando che forse non devo correre. Devo solo esserci, un respiro alla volta.