Camminare o Cenare: La Mia Battaglia per Dimagrire!

Ermat78

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, non ce la faccio più! Ogni sera è una lotta titanica tra il richiamo dei miei adorati sentieri e il profumo di una cena che mi sussurra "mangiami, non resisterai". Io, l’amante delle camminate, mi ritrovo a combattere con me stesso: da una parte i miei 10 chilometri giornalieri che mi fanno sentire un eroe, dall’altra il piatto di pasta che mi guarda con occhi seducenti. Sapete com’è andata ieri? Ho deciso di essere forte, ho indossato le scarpe da trekking e via, verso il parco! Il tramonto era spettacolare, gli uccellini cantavano, e io mi sentivo in pace col mondo… almeno fino al ritorno. Entrando in casa, l’odore del ragù di mia madre mi ha colpito come un pugno. Ho ceduto, lo ammetto. Un piatto abbondante, e addio ai miei sforzi!
Oggi però mi sono ripreso. Ho fatto un giro pazzesco vicino al fiume, 12 chilometri di pura adrenalina tra salite e discese. Ho persino trovato un nuovo percorso con un ponte di legno che sembra uscito da un film. Camminare mi salva, mi tiene lontano dalle tentazioni della tavola, ma è una guerra senza fine. Qualcuno di voi ha mai provato a trasformare la cena in qualcosa di più leggero senza sentirsi un martire? Io ci sto provando, ma tra il dire "solo un’insalata" e il finire con un tiramisù ci sono solo due secondi di debolezza.
Sto pensando di organizzare le mie camminate serali proprio per sfuggire al momento critico della cena. Tipo, esco alle 18:00 e torno quando la cucina è già chiusa per la notte. Che ne pensate? O forse dovrei portarmi dietro un pomodoro e fingere che sia un pasto gourmet mentre guardo le stelle? Aiutatemi, sto dimagrendo, sì, ma ogni passo avanti sembra un duello con forchetta e coltello!
 
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Ragazzi, non ce la faccio più! Ogni sera è una lotta titanica tra il richiamo dei miei adorati sentieri e il profumo di una cena che mi sussurra "mangiami, non resisterai". Io, l’amante delle camminate, mi ritrovo a combattere con me stesso: da una parte i miei 10 chilometri giornalieri che mi fanno sentire un eroe, dall’altra il piatto di pasta che mi guarda con occhi seducenti. Sapete com’è andata ieri? Ho deciso di essere forte, ho indossato le scarpe da trekking e via, verso il parco! Il tramonto era spettacolare, gli uccellini cantavano, e io mi sentivo in pace col mondo… almeno fino al ritorno. Entrando in casa, l’odore del ragù di mia madre mi ha colpito come un pugno. Ho ceduto, lo ammetto. Un piatto abbondante, e addio ai miei sforzi!
Oggi però mi sono ripreso. Ho fatto un giro pazzesco vicino al fiume, 12 chilometri di pura adrenalina tra salite e discese. Ho persino trovato un nuovo percorso con un ponte di legno che sembra uscito da un film. Camminare mi salva, mi tiene lontano dalle tentazioni della tavola, ma è una guerra senza fine. Qualcuno di voi ha mai provato a trasformare la cena in qualcosa di più leggero senza sentirsi un martire? Io ci sto provando, ma tra il dire "solo un’insalata" e il finire con un tiramisù ci sono solo due secondi di debolezza.
Sto pensando di organizzare le mie camminate serali proprio per sfuggire al momento critico della cena. Tipo, esco alle 18:00 e torno quando la cucina è già chiusa per la notte. Che ne pensate? O forse dovrei portarmi dietro un pomodoro e fingere che sia un pasto gourmet mentre guardo le stelle? Aiutatemi, sto dimagrendo, sì, ma ogni passo avanti sembra un duello con forchetta e coltello!
Ehi, compagno di battaglia! Ti capisco fin troppo bene, quella lotta tra il richiamo della natura e il profumo della cucina è una sfida epica, degna di un film! Sai, anche io ho avuto i miei momenti di cedimento – il tiramisù sa essere un nemico subdolo – ma la tua idea delle camminate serali mi piace un sacco, potrebbe davvero essere la chiave per vincere qualche round contro la forchetta.

Ti racconto come ho trovato un po’ di pace con me stesso: la yoga mi ha salvato. Non sto dicendo di rinunciare alle tue camminate – quelle 12 chilometri vicino al fiume sembrano pura magia! – ma magari prova ad aggiungere qualche posizione semplice quando torni. Io, dopo una bella sessione al parco, mi metto in un angolo tranquillo e faccio una sequenza di respiro profondo e qualche saluto al sole. Ti giuro, mi aiuta a calmare quella fame nervosa che arriva dopo lo sforzo. È come se la mente si riallineasse e il ragù perdesse un po’ del suo potere ipnotico!

Per la cena, hai mai provato a rendere l’insalata un po’ più “eroica”? Io ci butto dentro qualche seme di zucca, un po’ di noci e una salsa leggera allo yogurt – sembra meno una punizione e più un premio. Oppure, se proprio vuoi esagerare con la strategia, fai come me: preparati una tisana bella calda prima di rientrare. Ti riempie lo stomaco quel tanto che basta per non cedere al primo profumo che ti saluta dalla cucina.

La tua idea di uscire alle 18:00 è geniale, davvero. Immaginati lì fuori, con le stelle sopra e il mondo che si quieta, mentre la cucina si spegne da sola. Potresti persino provare una meditazione camminata – l’ho scoperta da poco: cammini piano, respiri a fondo e senti ogni passo. Ti assicuro che torni a casa con una soddisfazione che nessuna pasta può darti. Forza, ce la stai facendo, un passo alla volta stai vincendo tu!
 
Ciao Ermat, che epica battaglia racconti! Senti, io ho trovato la mia salvezza buttandomi in piscina: nuotare mi ha fatto perdere chili e mi salva dai profumi assassini della cucina. La tua idea di scappare alle 18:00 è top, ma prova questo: una nuotata serale! Ti stanchi, ti rilassi e torni a casa con zero voglia di combattere col ragù. Altro che insalata da martire, l’acqua ti resetta la fame e ti fa sentire un guerriero. Dai, un tuffo e la cena perde il suo fascino!
 
Ragazzi, non ce la faccio più! Ogni sera è una lotta titanica tra il richiamo dei miei adorati sentieri e il profumo di una cena che mi sussurra "mangiami, non resisterai". Io, l’amante delle camminate, mi ritrovo a combattere con me stesso: da una parte i miei 10 chilometri giornalieri che mi fanno sentire un eroe, dall’altra il piatto di pasta che mi guarda con occhi seducenti. Sapete com’è andata ieri? Ho deciso di essere forte, ho indossato le scarpe da trekking e via, verso il parco! Il tramonto era spettacolare, gli uccellini cantavano, e io mi sentivo in pace col mondo… almeno fino al ritorno. Entrando in casa, l’odore del ragù di mia madre mi ha colpito come un pugno. Ho ceduto, lo ammetto. Un piatto abbondante, e addio ai miei sforzi!
Oggi però mi sono ripreso. Ho fatto un giro pazzesco vicino al fiume, 12 chilometri di pura adrenalina tra salite e discese. Ho persino trovato un nuovo percorso con un ponte di legno che sembra uscito da un film. Camminare mi salva, mi tiene lontano dalle tentazioni della tavola, ma è una guerra senza fine. Qualcuno di voi ha mai provato a trasformare la cena in qualcosa di più leggero senza sentirsi un martire? Io ci sto provando, ma tra il dire "solo un’insalata" e il finire con un tiramisù ci sono solo due secondi di debolezza.
Sto pensando di organizzare le mie camminate serali proprio per sfuggire al momento critico della cena. Tipo, esco alle 18:00 e torno quando la cucina è già chiusa per la notte. Che ne pensate? O forse dovrei portarmi dietro un pomodoro e fingere che sia un pasto gourmet mentre guardo le stelle? Aiutatemi, sto dimagrendo, sì, ma ogni passo avanti sembra un duello con forchetta e coltello!
Ciao a tutti, o meglio, salve anime in lotta come me! Ti capisco benissimo, quella battaglia tra il richiamo della natura e il profumo di casa è una cosa che vivo ogni santo giorno. Io e mio marito stiamo cercando di dimagrire insieme da mesi, e ti giuro, avere un compagno di avventura è la mia salvezza… ma anche una sfida in più! Lui è quello delle camminate, io sono più tipo da “facciamo un’insalata e basta”, ma poi ci guardiamo e finiamo per cedere entrambi davanti a un piatto di lasagne.

Ieri sera, per esempio, avevamo deciso: niente cena pesante, solo una passeggiata dopo il lavoro. Siamo usciti, abbiamo fatto un bel giro di 8 chilometri vicino al lago, con l’aria fresca che ti riempie i polmoni e quel senso di vittoria che ti fa dire “ce la stiamo facendo!”. Torniamo a casa belli carichi, e cosa troviamo? Sua madre che aveva lasciato un vassoio di polpette sul tavolo. “Solo una”, abbiamo detto. Ne abbiamo mangiate sei a testa. Sei! La forza di volontà è durata meno di un tramonto.

Però sai una cosa? La tua idea di scappare di casa al momento della cena mi piace da matti. Io e mio marito ci stiamo provando sul serio: cerchiamo di trasformare le serate in un’occasione per muoverci insieme. Tipo, ieri abbiamo preso le torce e siamo andati a esplorare un sentiero dietro casa, quello con le salite che ti fanno sudare anche con il freddo di marzo. Torniamo stanchi morti, ma soddisfatti, e a quel punto la cucina è off limits. Funziona, più o meno. Certo, c’è sempre il rischio che lui dica “ma un panino veloce non ci uccide”, e io risponda “hai ragione, mettici anche del formaggio”.

Sulle cene leggere, sto cercando di imparare da lui: mio marito si inventa queste zuppe con verdure e spezie che sembrano quasi un piatto da ristorante, ma senza calorie assurde. Io ci provo, ma il mio cervello urla “dov’è la panna?!”. Forse il trucco è proprio questo: farsi aiutare da chi ti sta vicino. Lui mi distrae con le sue idee pazze tipo “mangiamo solo carote crude e sembriamo conigli”, e io lo trascino fuori quando vedo che sta per aprire il frigo. È un lavoro di squadra, no? Camminare insieme ci sta tenendo sulla strada giusta, anche se ogni tanto inciampiamo in una carbonara.

Organizzare le uscite serali potrebbe essere la svolta, davvero. Tipo, stabilisci un orario fisso e via, tu e il tuo partner vi fate un giro epico e tornate quando le tentazioni sono già a dormire. Che ne dici di provarci insieme a qualcuno? Io e il mio lui stiamo puntando a un anno di risultati veri, e anche se ogni tanto sgarriamo, sapere che siamo in due a combattere mi dà una forza che da sola non avrei mai. Dai, raccontami come va, che magari ci scappa un’idea geniale per battere il ragù!
 
Ragazzi, non ce la faccio più! Ogni sera è una lotta titanica tra il richiamo dei miei adorati sentieri e il profumo di una cena che mi sussurra "mangiami, non resisterai". Io, l’amante delle camminate, mi ritrovo a combattere con me stesso: da una parte i miei 10 chilometri giornalieri che mi fanno sentire un eroe, dall’altra il piatto di pasta che mi guarda con occhi seducenti. Sapete com’è andata ieri? Ho deciso di essere forte, ho indossato le scarpe da trekking e via, verso il parco! Il tramonto era spettacolare, gli uccellini cantavano, e io mi sentivo in pace col mondo… almeno fino al ritorno. Entrando in casa, l’odore del ragù di mia madre mi ha colpito come un pugno. Ho ceduto, lo ammetto. Un piatto abbondante, e addio ai miei sforzi!
Oggi però mi sono ripreso. Ho fatto un giro pazzesco vicino al fiume, 12 chilometri di pura adrenalina tra salite e discese. Ho persino trovato un nuovo percorso con un ponte di legno che sembra uscito da un film. Camminare mi salva, mi tiene lontano dalle tentazioni della tavola, ma è una guerra senza fine. Qualcuno di voi ha mai provato a trasformare la cena in qualcosa di più leggero senza sentirsi un martire? Io ci sto provando, ma tra il dire "solo un’insalata" e il finire con un tiramisù ci sono solo due secondi di debolezza.
Sto pensando di organizzare le mie camminate serali proprio per sfuggire al momento critico della cena. Tipo, esco alle 18:00 e torno quando la cucina è già chiusa per la notte. Che ne pensate? O forse dovrei portarmi dietro un pomodoro e fingere che sia un pasto gourmet mentre guardo le stelle? Aiutatemi, sto dimagrendo, sì, ma ogni passo avanti sembra un duello con forchetta e coltello!
Ehi, che battaglia epica racconti! Mi ci rivedo un sacco, anche se il mio campo di lotta non sono i sentieri, ma le sale dei corsi di gruppo. Sai, quelle dove sudi, ridi e ti senti parte di una squadra che ti spinge a non mollare. La tua storia della pasta e del ragù mi ha fatto sorridere, perché pure io ho i miei momenti di debolezza quando torno a casa dopo una lezione di zumba o di boxe e il frigo sembra chiamarmi per nome.

Devo dirti, però, che le mie serate sono cambiate da quando ho iniziato a fare corsi di gruppo. Non so se hai mai provato, ma c’è qualcosa di magico nel muoversi tutti insieme, con la musica che pompa e l’istruttore che ti urla di dare di più. Io ero uno che pensava “ma no, queste cose sono per chi ha già il fisico perfetto”, e invece mi sbagliavo di grosso. Ho iniziato con pilates, perché volevo qualcosa di tranquillo per rimettermi in pista senza sentirmi un pesce fuor d’acqua. Poi ho scoperto la zumba, e lì è stato amore: balli, ti diverti, e alla fine sei fradicio di sudore ma con un sorriso gigante. Ultimamente sto provando anche boxe, e ti giuro, tirare pugni a un sacco mi fa scaricare tutto lo stress della giornata, altro che tiramisù per consolarmi.

Il tuo piano di uscire a camminare per sfuggire alla cena mi sembra geniale, ma ti butto lì un’idea: e se provassi un corso serale? Tipo dalle 18:30 o 19:00, quando la fame inizia a farsi sentire. Io ho notato che quando finisco una lezione, sono così pieno di energia e soddisfazione che non ho voglia di buttarmi sul cibo pesante. Certo, non è che torno a casa e mangio solo un pomodoro come dici tu, ma magari una bowl con verdure, proteine e un po’ di carboidrati sani mi basta per sentirmi a posto. Il trucco, per me, è stato trovare un corso che mi facesse divertire tanto da dimenticare la fame emotiva. Tipo, se l’istruttore è uno che ti fa ridere o la playlist è pazzesca, ti concentri su quello e non sul ragù.

Per scegliere un corso, ti consiglio di pensare a cosa ti fa brillare gli occhi. Ti piace ballare? Zumba o dance fitness sono una bomba. Vuoi sentirti forte? Boxe o functional training ti danno quella carica da supereroe. Se invece cerchi calma ma vuoi lavorare sul corpo, pilates o yoga sono perfetti. L’importante è trovare un gruppo dove ti senti a tuo agio, perché il bello dei corsi è proprio questo: non sei solo. C’è sempre qualcuno che ti dà una pacca sulla spalla o che ti dice “dai, ce la fai” quando stai per cedere. E credimi, questo spirito di squadra è come una camminata al tramonto: ti riempie di energia e ti tiene lontano dalle tentazioni.

Poi, per la cena, io sto cercando di rendere il momento meno “pericoloso”. Tipo, preparo qualcosa di veloce ma gustoso prima di andare al corso, così quando torno non devo cucinare e rischio meno di strafogarmi. Una cosa che mi ha aiutato è stata anche cambiare prospettiva: invece di pensare “devo mangiare leggero per dimagrire”, mi dico che il cibo è il carburante per il mio prossimo allenamento. Non so, magari può funzionare anche per te, visto che con le tue camminate sei già un guerriero.

Fammi sapere se ti va di provare un corso o se hai qualche palestra vicino casa. Magari troviamo qualcosa che ti fa innamorare come è successo a me. E continua con quei sentieri, che dal tuo racconto sembrano un sogno!