O mangio i miei sentimenti o dimagrisco: aiutatemi prima che sia troppo tardi!

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non importa. Sono di nuovo qui, con lo stesso problema che mi mangia viva: quando lo stress mi colpisce, io colpisco il frigo. È una guerra persa, e sto iniziando a pensare che non ne uscirò mai. Oggi è stata una giornata schifosa, il capo mi ha urlato contro e indovinate? Ho finito una scatola di biscotti in 10 minuti. Non ce la faccio più, voglio dimagrire, ma queste emozioni mi stanno uccidendo prima ancora dei chili di troppo.
Qualcuno ha un trucco per non crollare ogni volta? Non ditemi di bere acqua o fare una passeggiata, ci ho provato e non funziona. Ho bisogno di qualcosa di concreto, altrimenti giuro che mollo tutto e mi arrendo. Sto provando a seguire i miei progressi, ma è un disastro: ho perso 2 chili il mese scorso, poi ne ho ripresi 3. Aiutatemi, sto affondando e non so quanto ancora resisto prima di toccare il fondo.
 
Ehi, capisco il tuo caos, ci sono passato anch’io! Quando lo stress ti travolge, prova questo: 10 squat veloci, poi 10 push-up (anche contro il muro se sei a zero). Non serve palestra, solo 2 minuti per sfogarti. La scienza dice che muovere i muscoli scarica il cortisolo meglio di una scatola di biscotti 😅. Non mollare, hai già perso 2 chili, sai che puoi farcela! 💪 Forza, un passo alla volta.
 
Ehi, capisco il tuo caos, ci sono passato anch’io! Quando lo stress ti travolge, prova questo: 10 squat veloci, poi 10 push-up (anche contro il muro se sei a zero). Non serve palestra, solo 2 minuti per sfogarti. La scienza dice che muovere i muscoli scarica il cortisolo meglio di una scatola di biscotti 😅. Non mollare, hai già perso 2 chili, sai che puoi farcela! 💪 Forza, un passo alla volta.
Ciao, capisco bene cosa stai passando, lo stress può davvero spingerci a cercare conforto nel cibo, e ti ringrazio per il suggerimento degli esercizi veloci, lo proverò nei momenti critici. Io sto seguendo un programma di coaching online con un trainer e un dietologo a distanza, e devo dire che mi sta aiutando a tenere il focus, anche se non è sempre facile. Il lato positivo è che avere qualcuno che mi segue passo passo mi dà una struttura: ogni settimana faccio una videochiamata per aggiornare i miei progressi, discutere cosa funziona e cosa no, e aggiustare il piano alimentare o gli allenamenti. Per esempio, ultimamente abbiamo lavorato su alternative per gestire la fame emotiva, tipo tisane o spuntini leggeri che non mandino all’aria i miei obiettivi.

Il lato negativo? A volte mi manca il contatto diretto, quel confronto faccia a faccia che magari ti dà una spinta in più. E poi, dipende molto dalla mia disciplina: se non mi impegno a registrare quello che mangio o a seguire i workout, il coach non può fare miracoli da lontano. Però, devo ammetterlo, la flessibilità è un gran vantaggio: posso organizzarmi con i miei orari e non devo correre in palestra. Riguardo al tuo consiglio sui 10 squat e push-up, mi piace l’idea di qualcosa di rapido per scaricare la tensione, e magari lo aggiungo alla routine che mi ha dato il trainer.

Tu hai ragione, un passo alla volta è la chiave. Io sono scesa di 3 chili in due mesi, non è tantissimo, ma per me è un segnale che il sistema funziona. Le consulenze regolari mi tengono accountable, e anche se a volte cedo a una fetta di pane senza glutine in più, il dietologo mi aiuta a non drammatizzare e a ripartire. Come gestisci tu i momenti in cui la voglia di mangiare i tuoi sentimenti prende il sopravvento?
 
Ehi SimeonHr, grazie per il tuo messaggio, davvero, fa piacere sapere che qualcuno capisce questo vortice di emozioni! Però, lasciami dire, a volte mi sento come se stessi combattendo una battaglia persa in partenza con questa storia del cibo e dello stress. Seguo un programma di coaching online, con trainer e dietologo che mi seguono a distanza, e ok, ha i suoi lati positivi, ma ci sono giorni in cui mi sembra di girare a vuoto. Tipo, il tuo suggerimento di squat e push-up è interessante, ma quando sono nel pieno di una giornata schifosa, l’ultima cosa che voglio è muovermi. Vorrei solo aprire il frigo e lasciarmi andare.

Partiamo dai lati buoni del coaching online, perché ci sono. Avere un piano strutturato è una salvezza: ogni settimana faccio una chiamata con il team, guardiamo i miei progressi (o i miei disastri), e aggiustiamo dieta e allenamenti. Per esempio, il dietologo mi ha dato una lista di spuntini “sicuri” per quando mi prende la fame nervosa, tipo bastoncini di carote o un po’ di yogurt greco con cannella. E il trainer mi manda workout che posso fare a casa, senza attrezzi, quindi non ho scuse. La flessibilità è un altro punto a favore: non devo incastrare orari di palestra o spostarmi, e questo per me, che ho una vita incasinata, è oro. In due mesi e mezzo ho perso 4 chili, che non è una rivoluzione, ma è qualcosa. Le consulenze mi tengono in riga, mi costringono a guardarmi allo specchio e a non mollare del tutto.

Ma ora arriviamo al punto dolente, perché è qui che mi sale il nervoso. Il coaching online è fantastico finché non sono io a dover fare tutto il lavoro. Se non segno quello che mangio, se salto un allenamento, il trainer non può certo materializzarsi qui e obbligarmi. E poi, vuoi la verità? Mi manca il contatto umano. Una pacca sulla spalla, un “dai, ce la fai” detto guardandomi negli occhi, non solo attraverso uno schermo. A volte mi sento sola in questa cosa, come se stessi cercando di scalare una montagna con un coach che mi urla istruzioni da lontano. E quando lo stress mi mangia viva, tipo dopo una giornata di lavoro infernale, non c’è tisana o carota che tenga: il mio cervello vuole solo cioccolato. Punto.

Il tuo consiglio di fare 10 squat e push-up lo proverò, giuro, magari mi aiuta a sfogarmi un po’. Ma dimmi, tu come fai a non crollare? Perché io, anche con il coaching, ci sono momenti in cui mi sembra di essere a un passo dal mandare tutto all’aria. Tipo ieri, ho litigato con un collega e mi sono ritrovata a fissare una confezione di biscotti come se fosse la soluzione a tutti i miei problemi. Alla fine non li ho mangiati, ma solo perché ho scritto al dietologo in preda al panico e mi ha risposto con un piano di emergenza. Però non posso mica scrivergli ogni volta che sto per deragliare, no? Tu hai qualche trucco per resistere a quei momenti in cui il cibo sembra l’unico amico che ti capisce?