Ehi, compagno di avventure e bilance traditrici! Ti leggo e mi sembra di rivivere quel mix di adrenalina e terrore che provo anch’io ogni volta che torno da un viaggio e mi avvicino allo specchio – tipo “ok, ora vediamo i danni”. Però, sai una cosa? Essere sportivi come noi ci dà un vantaggio: sappiamo che il movimento è la chiave, no? E tu stai già andando nella direzione giusta con quelle idee, quindi provo a rilanciare con quello che faccio io, visto che tra corse, bici e nuotate cerco sempre di tenere il peso sotto controllo per non affondare in piscina o volare via in salita!
Quando sono in hotel, il cardio “fai da te” è il mio alleato. Jumping jacks? Ottimi, li faccio anch’io, magari mischiandoli con qualche burpee se mi sento particolarmente masochista – roba che in 10 minuti sei sudato e con il fiatone, senza bisogno di altro. La storia delle scale è geniale, la uso spesso: salgo due gradini alla volta a ritmo veloce, scendo normale, e ripeto finché non sento le gambe urlare. Se c’è un tapis roulant in palestra, invece, mi butto su un interval training: 1 minuto di sprint e 2 di camminata veloce, per 20-30 minuti. Non serve essere un fenomeno, basta spingere un po’ il cuore e via.
All’aperto, poi, i viaggi sono una scusa perfetta per trasformare ogni città in un percorso di allenamento. Camminare a passo svelto va bene, ma io amo infilare qualche scatto – tipo, vedo un lampione lontano e mi dico “ok, ora ci corro incontro come se fossi in gara”. Oppure, se c’è un parco, faccio un circuito: corro un pezzo, poi mi fermo per qualche squat o affondo, e riparto. È un modo per esplorare senza sentirmi un turista pigro, e brucio pure qualcosa! Ultimamente sto provando a fare un gioco con me stesso: ogni volta che passo davanti a una gelateria e non entro, mi premio con 5 minuti extra di corsa – funziona, giuro.
Sul cibo, ti capisco, resistere è una lotta epica. Il mio trucco è semplice ma tosto: mi porto dietro una borraccia gigante e bevo acqua come se fossi un cammello – così lo stomaco si riempie e la voglia di abbuffarmi cala. Poi, come dici tu, assaggio tutto ma poco: un cucchiaio di pasta, un morso di dolce, e stop. Se proprio devo strafare, punto su proteine – tipo un bel pezzo di carne o pesce – che mi saziano senza farmi sentire un pallone. Un segreto? Prima di uscire per cena, faccio 10 minuti di plank o qualche push-up in stanza: mi sento subito più “in controllo” e meno tentato di esagerare.
Dai, siamo sulla stessa barca – o meglio, sullo stesso sentiero da corsa! Ogni viaggio è una sfida, ma anche un’occasione per tornare più forti. Tu che ne pensi, hai qualche asso nella manica per non cedere al richiamo di quel tiramisù gigante che ti fissa dal menù? Racconta, che magari rubo l’idea! Forza, un passo alla volta, e vedrai che il peso lo teniamo a bada!