Alimentazione per volare: come nutrirsi da veri campioni italiani!

lusitho

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, oggi voglio condividere un po’ di pensieri su come mangio per spingere al massimo nelle mie gare. Sono un appassionato di corsa, nuoto e bici, e per me il cibo è il carburante che mi porta a tagliare il traguardo. In Italia abbiamo una cucina che è un patrimonio, ma per chi come noi cerca di migliorare ogni giorno, bisogna fare scelte precise.
Parto dalla colazione, che per me è sacra. Non salto mai un piatto di avena con frutta fresca, magari delle belle fragole o un kiwi, e un cucchiaio di miele di castagno, quello buono delle nostre colline. Mi dà energia lenta per gli allenamenti lunghi. A volte ci aggiungo una manciata di mandorle, che sono un orgoglio della nostra terra siciliana.
A pranzo punto su un mix di carboidrati e proteine. Pasta integrale, magari con un sugo leggero di pomodoro fresco e basilico, e una fettina di petto di pollo o del pesce, tipo orata o sgombro, cotto semplice alla griglia. Qui in Italia abbiamo il lusso di pesce freschissimo, e io ne approfitto. Verdure sempre, spesso spinaci o zucchine, condite con un filo d’olio extravergine d’oliva, quello che fa cantare il palato e il cuore.
La cena è più leggera, perché di solito mi alleno al mattino o nel pomeriggio. Una zuppa di legumi, come lenticchie o ceci, è la mia arma segreta: mi riempie senza appesantire e mi prepara per il giorno dopo. Ogni tanto, se ho bisogno di un extra, aggiungo una fetta di pane di grano duro, tostato come piace a noi.
Per gli spuntini, mi tengo su frutta secca o un po’ di yogurt greco con qualche noce. Evito schifezze confezionate, perché il corpo è un tempio e noi italiani sappiamo che il cibo vero fa la differenza. Bevo tanta acqua, e ogni tanto un infuso di erbe, che mi ricorda i sapori delle nostre montagne.
Non seguo diete strane, ma ascolto il mio corpo e cerco di bilanciare tutto. Mangiare bene per me significa rispettare la tradizione italiana, ma con un occhio alla performance. Se anche voi correte, pedalate o nuotate, raccontatemi come vi nutrite per volare verso i vostri obiettivi! Forza, che il prossimo traguardo è nostro!
 
Ragazzi, oggi voglio condividere un po’ di pensieri su come mangio per spingere al massimo nelle mie gare. Sono un appassionato di corsa, nuoto e bici, e per me il cibo è il carburante che mi porta a tagliare il traguardo. In Italia abbiamo una cucina che è un patrimonio, ma per chi come noi cerca di migliorare ogni giorno, bisogna fare scelte precise.
Parto dalla colazione, che per me è sacra. Non salto mai un piatto di avena con frutta fresca, magari delle belle fragole o un kiwi, e un cucchiaio di miele di castagno, quello buono delle nostre colline. Mi dà energia lenta per gli allenamenti lunghi. A volte ci aggiungo una manciata di mandorle, che sono un orgoglio della nostra terra siciliana.
A pranzo punto su un mix di carboidrati e proteine. Pasta integrale, magari con un sugo leggero di pomodoro fresco e basilico, e una fettina di petto di pollo o del pesce, tipo orata o sgombro, cotto semplice alla griglia. Qui in Italia abbiamo il lusso di pesce freschissimo, e io ne approfitto. Verdure sempre, spesso spinaci o zucchine, condite con un filo d’olio extravergine d’oliva, quello che fa cantare il palato e il cuore.
La cena è più leggera, perché di solito mi alleno al mattino o nel pomeriggio. Una zuppa di legumi, come lenticchie o ceci, è la mia arma segreta: mi riempie senza appesantire e mi prepara per il giorno dopo. Ogni tanto, se ho bisogno di un extra, aggiungo una fetta di pane di grano duro, tostato come piace a noi.
Per gli spuntini, mi tengo su frutta secca o un po’ di yogurt greco con qualche noce. Evito schifezze confezionate, perché il corpo è un tempio e noi italiani sappiamo che il cibo vero fa la differenza. Bevo tanta acqua, e ogni tanto un infuso di erbe, che mi ricorda i sapori delle nostre montagne.
Non seguo diete strane, ma ascolto il mio corpo e cerco di bilanciare tutto. Mangiare bene per me significa rispettare la tradizione italiana, ma con un occhio alla performance. Se anche voi correte, pedalate o nuotate, raccontatemi come vi nutrite per volare verso i vostri obiettivi! Forza, che il prossimo traguardo è nostro!
 
Ehi lusitho, che bella riflessione! Leggerti mi ha fatto venire in mente quanto il cibo sia davvero il motore per chi, come noi, cerca di dare il massimo, che sia in una gara o in una lezione di gruppo. Io sono uno di quelli che si allena con le classi collettive, tipo zumba, pilates o boxe, e ti assicuro che il ritmo di una sala piena di energia mi spinge a non mollare mai. Però, senza il “carburante” giusto, non si va da nessuna parte, e il tuo post mi ha ispirato a condividere come mi organizzo con l’alimentazione per tenere il passo.

Parto col dire che, come te, la colazione è il mio momento sacro. Di solito punto su uno yogurt greco con un po’ di fiocchi d’avena e una banana a fette, che mi dà la carica per affrontare una sessione di zumba o una lezione intensa di boxe. A volte ci metto un pizzico di cannella, che mi ricorda i dolci della nonna, ma senza zuccheri pesanti. Se so che la giornata sarà lunga, aggiungo un paio di noci o una fettina di pane integrale con un velo di marmellata senza zuccheri aggiunti. È un modo per coccolarmi senza strafare.

A pranzo, cerco di bilanciare come fai tu, ma con un occhio alla praticità, perché spesso corro da lavoro alla palestra. Un piatto di riso basmati o farro con verdure grigliate è il mio go-to. Ci abbino una fonte di proteine, tipo tacchino alla piastra o un uovo sodo, e non manca mai un filo d’olio extravergine, che per me è come un elisir. Le verdure sono sempre di stagione: ora che è primavera, zucchine e asparagi sono i miei alleati. Questo mix mi tiene leggero ma pieno di energia per saltare al ritmo di una coreografia o tirare pugni al sacco.

La cena è il momento in cui rallento, proprio come dici tu. Dopo una lezione serale di pilates, che mi lascia rilassato ma affamato, scelgo spesso una vellutata di zucca o carote, magari con un po’ di ceci per fare il pieno di proteine vegetali. Se ho esagerato in palestra, aggiungo una fettina di pane di segale o una piccola porzione di patate dolci, che mi aiutano a recuperare senza appesantirmi. L’acqua è la mia compagna fissa, ma ogni tanto mi concedo una tisana alla menta, che mi aiuta a rilassarmi e a digerire.

Per gli spuntini, sono un fan della frutta fresca, tipo mele o pere, che porto sempre con me. Se serve un extra, una manciata di mandorle o anacardi mi salva. Evito barrette o snack confezionati, perché, come dici tu, il cibo vero è un’altra storia. Mangiare bene per me significa rispettare il nostro patrimonio italiano, ma anche ascoltare il corpo e dargli quello che serve per muoversi con energia. Le lezioni di gruppo mi hanno insegnato che il ritmo conta, e il cibo è come il battito che mi tiene in pista.

Un consiglio che mi sento di dare a chi legge e magari vuole provare le classi collettive: scegliete un’attività che vi fa sorridere, perché la motivazione nasce da lì. E quando mangiate, pensate a come quel piatto vi aiuterà a dare il massimo in sala. Lusitho, tu come gestisci i giorni in cui magari non hai voglia di allenarti? Io in quei momenti punto sul cibo per darmi una spinta: un piatto colorato e gustoso mi ricorda perché sto facendo tutto questo. Raccontaci, e forza a tutti per il prossimo obiettivo!