Basta scuse: come ho perso peso senza cedere al bicchiere – i miei esperimenti per mente e corpo

majk-poz

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o meglio, salve compagni di viaggio! Sono qui, ancora una volta, a condividere le mie avventure – o forse dovrei dire "esperimenti pazzi" – per perdere peso senza cedere alle tentazioni che, diciamocelo, ci fanno deragliare. Questo thread mi ha ispirato tantissimo, e voglio difendere a spada tratta un’idea: si può dimagrire, stare bene con se stessi e tenere la mente lucida senza bisogno di quel famoso “bicchiere” che molti usano come scusa per rilassarsi. Vi racconto com’è andata con me, sperando che vi dia qualche spunto! 😊
Allora, partiamo dall’inizio. Ho sempre avuto un rapporto altalenante con il mio corpo e, soprattutto, con la mia testa. Quando ho deciso di dire “basta scuse”, ho provato di tutto. Prima mi sono buttata su una dieta super rigida: niente carboidrati, solo proteine e verdure. Risultato? Ho perso 3 chili in due settimane, ma ero così nervosa e stanca che sembrava avessi un temporale perenne in testa. Non dormivo, litigavo con tutti… un disastro! La mente ha bisogno di carburante, no? Quindi, ho mollato e ho deciso di provare altro.
Poi è arrivata la fase del digiuno intermittente. 16 ore senza mangiare, 8 ore per sfogarmi (senza esagerare, eh!). Qui devo difendere questo metodo: mi ha aiutato a controllare le voglie e a sentirmi più leggera, ma non è per tutti. A volte mi sentivo un po’ persa, soprattutto la sera, quando la tentazione di “staccare la spina” con qualcosa di rilassante (leggi: alcol) si faceva sentire. Ma ho resistito! Ho sostituito quelle serate con tisane – sì, lo so, sembra da nonne, ma funzionano! – e mi sono accorta che la mia forza di volontà cresceva. Meno chili, più orgoglio. 😎
E le palestra? Oh, qui ho una croce e una delizia da raccontare. Ho provato allenamenti intensi, tipo HIIT, e mi sentivo una guerriera… per circa tre giorni. Poi i muscoli urlavano e la mia testa diceva “ma chi te lo fa fare?”. Così ho cambiato: camminate veloci di un’ora, tutti i giorni, con podcast motivazionali nelle orecchie. Non solo ho perso altri 2 chili, ma mi sono sentita più calma, più in pace. È come se il movimento mi aiutasse a svuotare i pensieri pesanti, senza bisogno di altro per “spegnere” la giornata.
Ora, parliamoci chiaro: evitare il bicchiere non è stato facile. Per me era un rituale, un modo per dire “ok, ora mi rilasso”. Ma sapete una cosa? Quando ho smesso di usarlo come stampella, ho scoperto che potevo rilassarmi lo stesso. Bagni caldi, libri, anche solo guardare le stelle dalla finestra con una coperta. La mia mente ringrazia, e il mio corpo pure: sono a -7 chili dall’inizio, e non mi sento mai privata di qualcosa.
Insomma, difendo questo approccio con le unghie e con i denti: provare, sbagliare, aggiustare il tiro. Non serve essere perfetti, ma serve essere sinceri con se stessi. Il peso non è solo sul corpo, è anche nella testa, e trovare il proprio equilibrio è la chiave. Voi cosa ne pensate? Quali sono i vostri trucchetti per non cedere? Dai, condividete, che io sono sempre pronta a sperimentare ancora! 💪✨
 
Ciao a tutti, o meglio, salve compagni di viaggio! Sono qui, ancora una volta, a condividere le mie avventure – o forse dovrei dire "esperimenti pazzi" – per perdere peso senza cedere alle tentazioni che, diciamocelo, ci fanno deragliare. Questo thread mi ha ispirato tantissimo, e voglio difendere a spada tratta un’idea: si può dimagrire, stare bene con se stessi e tenere la mente lucida senza bisogno di quel famoso “bicchiere” che molti usano come scusa per rilassarsi. Vi racconto com’è andata con me, sperando che vi dia qualche spunto! 😊
Allora, partiamo dall’inizio. Ho sempre avuto un rapporto altalenante con il mio corpo e, soprattutto, con la mia testa. Quando ho deciso di dire “basta scuse”, ho provato di tutto. Prima mi sono buttata su una dieta super rigida: niente carboidrati, solo proteine e verdure. Risultato? Ho perso 3 chili in due settimane, ma ero così nervosa e stanca che sembrava avessi un temporale perenne in testa. Non dormivo, litigavo con tutti… un disastro! La mente ha bisogno di carburante, no? Quindi, ho mollato e ho deciso di provare altro.
Poi è arrivata la fase del digiuno intermittente. 16 ore senza mangiare, 8 ore per sfogarmi (senza esagerare, eh!). Qui devo difendere questo metodo: mi ha aiutato a controllare le voglie e a sentirmi più leggera, ma non è per tutti. A volte mi sentivo un po’ persa, soprattutto la sera, quando la tentazione di “staccare la spina” con qualcosa di rilassante (leggi: alcol) si faceva sentire. Ma ho resistito! Ho sostituito quelle serate con tisane – sì, lo so, sembra da nonne, ma funzionano! – e mi sono accorta che la mia forza di volontà cresceva. Meno chili, più orgoglio. 😎
E le palestra? Oh, qui ho una croce e una delizia da raccontare. Ho provato allenamenti intensi, tipo HIIT, e mi sentivo una guerriera… per circa tre giorni. Poi i muscoli urlavano e la mia testa diceva “ma chi te lo fa fare?”. Così ho cambiato: camminate veloci di un’ora, tutti i giorni, con podcast motivazionali nelle orecchie. Non solo ho perso altri 2 chili, ma mi sono sentita più calma, più in pace. È come se il movimento mi aiutasse a svuotare i pensieri pesanti, senza bisogno di altro per “spegnere” la giornata.
Ora, parliamoci chiaro: evitare il bicchiere non è stato facile. Per me era un rituale, un modo per dire “ok, ora mi rilasso”. Ma sapete una cosa? Quando ho smesso di usarlo come stampella, ho scoperto che potevo rilassarmi lo stesso. Bagni caldi, libri, anche solo guardare le stelle dalla finestra con una coperta. La mia mente ringrazia, e il mio corpo pure: sono a -7 chili dall’inizio, e non mi sento mai privata di qualcosa.
Insomma, difendo questo approccio con le unghie e con i denti: provare, sbagliare, aggiustare il tiro. Non serve essere perfetti, ma serve essere sinceri con se stessi. Il peso non è solo sul corpo, è anche nella testa, e trovare il proprio equilibrio è la chiave. Voi cosa ne pensate? Quali sono i vostri trucchetti per non cedere? Dai, condividete, che io sono sempre pronta a sperimentare ancora! 💪✨
Ciao compagne di lotta, o forse dovrei dire “guerriere del quotidiano”! 😊 Leggerti mi ha fatto sorridere e riflettere, perché anch’io sono in questa giungla di “basta scuse” con un bimbo piccolo che mi tiene sveglia più del caffè! I tuoi esperimenti mi ispirano, davvero, e mi ritrovo tanto in quel tira e molla tra corpo e testa.

Io, da mamma in trincea, ti capisco bene sul bisogno di rilassarsi senza quel “bicchiere” che sembra sempre lì a fare l’occhiolino. La mia battaglia post-parto è iniziata con zero tempo e chili che non se ne volevano andare. La dieta rigida? Provata anch’io! Uguale a te: qualche chilo giù, ma ero un fascio di nervi, con il piccolo che piangeva e io che sognavo una pizza intera. 😅 Poi ho detto basta, non posso essere una mamma esaurita oltre che appesantita!

Il digiuno intermittente di cui parli mi incuriosisce, ma con l’allattamento e le giornate imprevedibili ancora non ci provo. Però ho trovato il mio alleato: tisane come le tue (sì, sembro mia nonna pure io!) e qualche trucco veloce. Tipo, mentre il bimbo dorme, faccio mini-allenamenti in salotto: 10 minuti di saltelli o squat con lui che mi guarda dal tappeto. Non è la palestra, ma mi fa sentire viva! E le camminate… oddio, le adoro! Col passeggino, via di passo svelto, e mi sembra di respirare un po’ di me stessa tra un cambio pannolino e l’altro.

Sul “bicchiere”, ti giuro, era il mio premio serale. Ma da quando l’ho mollato per una tazza fumante e un po’ di silenzio (quando il piccolo me lo concede), mi sento più leggera, non solo nel corpo. Sono a -4 chili, non tanti, ma per me è già un miracolo con tutto il caos! Il tuo “provare e aggiustare” lo difendo anch’io: non cerco la perfezione, ma qualcosa che funzioni tra pappe e ninne nanne.

Il mio trucchetto? Preparo verdure al forno la sera, così ho qualcosa di sano da spizzicare senza cedere a schifezze. E tu, hai mai provato a “ingannare” la voglia di rilassarti con qualche ritualino semplice? Tipo, io accendo una candela e mi sembra già di essere in vacanza! 😊 Dai, aspetto i vostri consigli, che con un bimbo piccolo ogni idea è oro!
 
Ehi, majk-poz, guerriera della volontà, che bello leggerti! La tua storia è un viaggio che mi ha preso il cuore, sai? Quel mix di esperimenti, cadute e ripartenze è proprio il succo di questo percorso, no? Mi ci ritrovo un sacco, e voglio raccontarti come sto difendendo anch’io il mio “basta scuse” con una passione che non molla: la keto!

Allora, partiamo da me. Qualche anno fa mi guardavo allo specchio e non mi riconoscevo. Chili di troppo, stanchezza perenne, e quella voglia di rilassarmi che finiva sempre con un bicchiere di troppo o uno snack poco sano. Come te, ho provato di tutto: diete lampo, conteggi di calorie che mi facevano impazzire, persino allenamenti assurdi che mi lasciavano ko. Ma niente funzionava davvero, finché non ho scoperto la kETO, e lì è cambiato tutto.

La keto per me non è solo una dieta, è un modo di vivere. Tagliare i carboidrati e puntare su grassi sani e proteine mi ha fatto sentire come se il mio corpo avesse finalmente trovato il suo ritmo. All’inizio, lo ammetto, è stata dura: dire addio al pane e alla pasta sembrava un lutto nazionale! Ma poi ho iniziato a sperimentare ricette, tipo pizza con base di cavolfiore o biscotti di mandorle senza zucchero, e ho capito che non stavo rinunciando a niente, stavo solo cambiando prospettiva. Dopo un mese, ero in ketosi, e non solo avevo perso 5 chili, ma avevo un’energia che non ricordavo di avere da anni. La testa lucida, il corpo leggero, e quella soddisfazione di dire “ce la sto facendo” senza bisogno di quel famoso bicchiere per sentirmi bene.

Sul “bicchiere” ti capisco alla grande. Anche per me era un rituale, un modo per staccare dopo una giornata pesante. Ma sai una cosa? La keto mi ha aiutato a non averne più bisogno. Quando sei in ketosi, il corpo usa i grassi come carburante, e questa stabilità mi ha tolto quella voglia di cercare conforto altrove. Ora, se voglio rilassarmi, mi preparo una tazza di brodo caldo con un po’ di burro (sì, sembra strano, ma è una coccola pazzesca!) o mi concedo una mousse di avocado e cacao. È come dire al mio cervello: “Tranquillo, ci penso io a te, senza sgarri”.

Difendo la keto con le unghie e con i denti perché mi ha insegnato a essere creativa. Non è solo questione di mangiare bacon e uova (anche se, ammettiamolo, chi non ama il bacon?). È trovare modi nuovi per goderti il cibo senza sentirti in colpa. Tipo, hai mai provato a fare una lasagna con zucchine al posto della pasta? O un tiramisù keto con mascarpone e caffè? Io preparo queste cosine la domenica, così durante la settimana ho sempre qualcosa di pronto che mi fa sentire soddisfatta senza deragliare.

Come te, credo che il peso non sia solo sul corpo, ma anche nella testa. La keto mi ha aiutato a sentirmi in controllo, a non cedere alle voglie impulsive. E il movimento? Non sono una fanatica della palestra, ma faccio camminate lunghe, come le tue, con una playlist che mi gasa. Oppure, quando sono a casa, ballo in cucina mentre preparo i miei manicaretti keto. Non è perfetto, ma è mio, e mi fa stare bene.

Un trucchetto che voglio condividere? Quando sento la tentazione di sgarare, mi preparo un “piattino felice”: olive, qualche fettina di salame, un po’ di formaggio e qualche noce. È veloce, saziante, e mi ricorda che non ho bisogno di carboidrati per sentirmi appagata. Tu che ne pensi, hai qualche rituale per non cedere? E magari, se ti va di provare la keto, ti passo la mia ricetta del pane di mandorle: croccante fuori, morbido dentro, una rivoluzione! Forza, continua a ispirarci con i tuoi esperimenti, che qui siamo tutti sulla stessa barca!
 
Ciao a tutti, o meglio, salve compagni di viaggio! Sono qui, ancora una volta, a condividere le mie avventure – o forse dovrei dire "esperimenti pazzi" – per perdere peso senza cedere alle tentazioni che, diciamocelo, ci fanno deragliare. Questo thread mi ha ispirato tantissimo, e voglio difendere a spada tratta un’idea: si può dimagrire, stare bene con se stessi e tenere la mente lucida senza bisogno di quel famoso “bicchiere” che molti usano come scusa per rilassarsi. Vi racconto com’è andata con me, sperando che vi dia qualche spunto! 😊
Allora, partiamo dall’inizio. Ho sempre avuto un rapporto altalenante con il mio corpo e, soprattutto, con la mia testa. Quando ho deciso di dire “basta scuse”, ho provato di tutto. Prima mi sono buttata su una dieta super rigida: niente carboidrati, solo proteine e verdure. Risultato? Ho perso 3 chili in due settimane, ma ero così nervosa e stanca che sembrava avessi un temporale perenne in testa. Non dormivo, litigavo con tutti… un disastro! La mente ha bisogno di carburante, no? Quindi, ho mollato e ho deciso di provare altro.
Poi è arrivata la fase del digiuno intermittente. 16 ore senza mangiare, 8 ore per sfogarmi (senza esagerare, eh!). Qui devo difendere questo metodo: mi ha aiutato a controllare le voglie e a sentirmi più leggera, ma non è per tutti. A volte mi sentivo un po’ persa, soprattutto la sera, quando la tentazione di “staccare la spina” con qualcosa di rilassante (leggi: alcol) si faceva sentire. Ma ho resistito! Ho sostituito quelle serate con tisane – sì, lo so, sembra da nonne, ma funzionano! – e mi sono accorta che la mia forza di volontà cresceva. Meno chili, più orgoglio. 😎
E le palestra? Oh, qui ho una croce e una delizia da raccontare. Ho provato allenamenti intensi, tipo HIIT, e mi sentivo una guerriera… per circa tre giorni. Poi i muscoli urlavano e la mia testa diceva “ma chi te lo fa fare?”. Così ho cambiato: camminate veloci di un’ora, tutti i giorni, con podcast motivazionali nelle orecchie. Non solo ho perso altri 2 chili, ma mi sono sentita più calma, più in pace. È come se il movimento mi aiutasse a svuotare i pensieri pesanti, senza bisogno di altro per “spegnere” la giornata.
Ora, parliamoci chiaro: evitare il bicchiere non è stato facile. Per me era un rituale, un modo per dire “ok, ora mi rilasso”. Ma sapete una cosa? Quando ho smesso di usarlo come stampella, ho scoperto che potevo rilassarmi lo stesso. Bagni caldi, libri, anche solo guardare le stelle dalla finestra con una coperta. La mia mente ringrazia, e il mio corpo pure: sono a -7 chili dall’inizio, e non mi sento mai privata di qualcosa.
Insomma, difendo questo approccio con le unghie e con i denti: provare, sbagliare, aggiustare il tiro. Non serve essere perfetti, ma serve essere sinceri con se stessi. Il peso non è solo sul corpo, è anche nella testa, e trovare il proprio equilibrio è la chiave. Voi cosa ne pensate? Quali sono i vostri trucchetti per non cedere? Dai, condividete, che io sono sempre pronta a sperimentare ancora! 💪✨
Ehi, compagni di avventura, un saluto a tutti voi che state lottando per sentirvi meglio dentro e fuori! Leggere il tuo post mi ha fatto venir voglia di buttarmi nella mischia e condividere un po’ della mia esperienza, soprattutto perché anch’io sono una fan sfegatata di un approccio che magari non è per tutti, ma che a me sta dando una marcia in più: i giorni di scarico. Sì, quei famosi giorni in cui mangi leggero, ti depuri e, diciamocelo, metti alla prova la tua forza di volontà. Ti racconto com’è andata e perché, per me, sono una specie di “reset” mensile che mi aiuta a rimanere sulla strada giusta.

Partiamo dal contesto: come te, anch’io ho avuto i miei alti e bassi con il peso e con la testa. Ogni mese mi pongo un piccolo obiettivo, tipo perdere un chilo o due, o semplicemente sentirmi più energica. Però, dopo anni di diete yo-yo e momenti in cui mi sembrava di combattere contro me stessa, ho capito che avevo bisogno di qualcosa di sostenibile, che non mi facesse sentire in gabbia. È lì che sono entrati in gioco i giorni di scarico, e ora non potrei farne a meno. Di solito faccio uno o due giorni a settimana, spesso il lunedì e il giovedì, perché mi aiutano a “ripartire” dopo il weekend o a spezzare la routine.

Come funziona? Semplice, ma non banale. Scelgo kefir, verdure crude o cotte, oppure frutta, dipende da come mi sento. Per esempio, un giorno tipo potrebbe essere: mattina con un bicchiere di kefir e una mela, pranzo con un’insalata di cetrioli, carote e pomodori, e cena con una zuppa di zucchine. Non è fame, è leggerezza! All’inizio, lo ammetto, non è stato facile. Il primo giorno di scarico mi sentivo come se il mio stomaco mi stesse implorando di dargli un piatto di pasta. Ma poi ho imparato a gestire quei momenti: bevo tantissima acqua, mi distraggo con una passeggiata o una serie, e cerco di ascoltare il mio corpo. Dopo un paio di volte, ti giuro, diventa quasi una soddisfazione personale.

I risultati? Beh, non ti parlo di chili persi in modo drastico, perché non è quello il punto. In un mese, con questa abitudine, perdo in media un chilo, ma soprattutto mi sento sgonfia, leggera, e con la mente più lucida. È come se quei giorni mi aiutassero a resettare non solo il corpo, ma anche i pensieri. Sai quelle giornate in cui ti guardi allo specchio e ti senti un po’ “meh”? Ecco, dopo un giorno di scarico mi sento più in pace, come se avessi fatto qualcosa di buono per me stessa. E poi, c’è un altro vantaggio: mi aiuta a non cedere alle tentazioni. Quando so che il giorno dopo è di scarico, ci penso due volte prima di strafogarmi di pizza o di aprire quella bottiglia di vino che mi chiama dal frigo.

Non fraintendermi, non sono una santa! Anche a me piace godermi una cena fuori o un dolcetto ogni tanto. Ma i giorni di scarico mi danno un ritmo, una specie di struttura che mi fa sentire in controllo. E, come dici tu, evitare il “bicchiere” come scusa per rilassarmi è stata una svolta. Ho sostituito il vino con tisane alla menta o camomilla, e ora sono loro il mio rituale serale. Non dico che sia la stessa cosa, ma mi fanno sentire coccolata senza rimorsi.

Un consiglio che mi sento di dare, visto che parliamo di esperimenti? Provate a inserire un giorno di scarico ogni tanto, magari uno solo a settimana, e vedete come vi sentite. Non deve essere una sofferenza, ma un modo per prendervi cura di voi. E poi, fatemi sapere! Sono curiosa di scoprire se qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile o ha altri trucchetti per mantenere il focus sui propri obiettivi mensili. Dai, che insieme si va più lontano!