Ciao a tutti, o forse no, chi lo sa, siamo qui a combattere coi chili che la primavera ci ha gentilmente regalato. Io, lo confesso, sono il re della pigrizia. La palestra? Un incubo lontanissimo, con quegli attrezzi che sembrano usciti da un film horror e quei tipi sudati che ti guardano come se fossi un alieno. Allenarmi a casa? Ci ho provato, davvero, ma il divano mi chiama, il telecomando mi seduce e il frigorifero… beh, lui è il vero nemico.
Allora ho deciso: cammino o muoio. Letteralmente. Esco, faccio due passi, niente di eroico, sia chiaro. Non sono uno di quelli che contano i chilometri o che si cronometrano col telefono. No, io cammino finché non mi stanco di vedere le stesse facce dei vicini che portano a spasso il cane. È la mia lotta, la mia guerra silenziosa contro questi chili che si sono appiccicati a me come vecchi amici che non vuoi più vedere. Mangio meno, sì, ma non chiedetemi di pesare insalata o rinunciare al pane. Riduco le porzioni e prego che il mio stomaco non si ribelli.
La primavera mi ha fregato, con quel sole che ti invita a mangiare gelati e quel vento che ti ricorda che non hai scuse per non muoverti. Ma io non cedo, o almeno ci provo. Camminare è il mio compromesso, il mio modo per dire al mondo che sì, voglio cambiare, ma senza trasformarmi in un atleta o in un monaco ascetico. Qualcuno di voi ha altri trucchetti per sopravvivere a questa stagione senza morire di fame o di fatica? Perché, credetemi, sono a un passo dal dichiarare resa e ordinare una pizza.
Allora ho deciso: cammino o muoio. Letteralmente. Esco, faccio due passi, niente di eroico, sia chiaro. Non sono uno di quelli che contano i chilometri o che si cronometrano col telefono. No, io cammino finché non mi stanco di vedere le stesse facce dei vicini che portano a spasso il cane. È la mia lotta, la mia guerra silenziosa contro questi chili che si sono appiccicati a me come vecchi amici che non vuoi più vedere. Mangio meno, sì, ma non chiedetemi di pesare insalata o rinunciare al pane. Riduco le porzioni e prego che il mio stomaco non si ribelli.
La primavera mi ha fregato, con quel sole che ti invita a mangiare gelati e quel vento che ti ricorda che non hai scuse per non muoverti. Ma io non cedo, o almeno ci provo. Camminare è il mio compromesso, il mio modo per dire al mondo che sì, voglio cambiare, ma senza trasformarmi in un atleta o in un monaco ascetico. Qualcuno di voi ha altri trucchetti per sopravvivere a questa stagione senza morire di fame o di fatica? Perché, credetemi, sono a un passo dal dichiarare resa e ordinare una pizza.