Guarda, ti scrivo mentre sono qui a combattere con la voglia di aprire il frigo, quindi capisco bene la lotta. La storia del plateau è un incubo, sembra che il corpo ti rida in faccia nonostante tutto lo sforzo. Io sono quello che di notte si ritrova a sgranocchiare qualsiasi cosa capiti a tiro, e sto cercando di uscirne cambiando le abitudini serali, ma non è una passeggiata.
Sul konjac che dici, l’ho provato un paio di volte, ma non mi convince del tutto, sembra di mangiare gomma. Però ammetto che riempie, magari ci riprovo mescolandolo a qualcosa di più saporito. La crusca d’avena invece la uso anch’io, ma più che nello yogurt la butto in un frullato con mela e cannella, così mi sembra meno cartone. Le fibre di acacia non le conosco, ma se dici che tengono su l’energia ci faccio un pensiero, perché il pomeriggio crollo e finisco per sognare biscotti.
Per gli allenamenti, io sono un disastro organizzato. Faccio un po’ di corsa, ma niente di serio, più che altro per sfogarmi. Ultimamente sto provando a infilare qualche sessione di pesi in casa con un paio di manubri, ma non ho una vera routine. I circuiti che dici potrebbero essere una buona idea, però anch’io non saprei da dove iniziare. Tu e tuo marito come fate a non mollare? Io da solo spesso mi perdo, soprattutto quando la bilancia non si muove. Per le proteine, uso un mix di siero di latte dopo l’allenamento, ma niente di sofisticato, lo mescolo con acqua e basta, perché il latte mi appesantisce.
La cosa che mi sta salvando un po’ è provare a tenermi occupato la sera. Tipo, invece di fissare la dispensa, mi metto a fare stretching o a guardare una serie senza portarmi dietro schifezze da mangiare. Funziona a giorni alterni, ma almeno non mi abbuffo ogni notte. Tu come gestisci le voglie serali? E dimmi di più sui circuiti, magari mi dai uno spunto per muovermi di più e smettere di litigare con lo specchio.