Contare le calorie durante l'allenamento di forza: serve davvero o è solo una perdita di tempo?

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6 Marzo 2025
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Ragazzi, parliamoci chiaro: contare le calorie mentre ti spacchi con i pesi è davvero utile o è solo un modo per complicarsi la vita? Io sono uno che le calorie le guarda da vicino, ma quando si tratta di allenamento di forza, mi chiedo se non sia meglio lasciar perdere il pallottoliere. Alla fine, se ti alleni duro, il corpo brucia un sacco di energia, no? Però poi penso: ok, magari sapere quante ne butti dentro tra colazione, spuntini e cena ti aiuta a non esagerare e a tenere i muscoli al posto giusto. Tipo, ieri ho fatto squat e stacchi, e giuro che dopo mi sentivo come se avessi bisogno di un piatto di pasta grosso così, ma chi ha il tempo di pesare tutto? Secondo me, se hai una routine decente e non ti strafoghi a caso, forse il conteggio maniacale delle calorie è più uno stress che un aiuto. Voi che ne pensate? Qualcuno lo fa sul serio o siete tutti Team "mangio e sollevo"?
 
Ehi, squad di forzuti, lasciate che vi butti lì un pensiero da uno che volteggia sul palo come se fosse l’unica cosa che conta! Sul discorso calorie, vi dico la mia: contare ogni singolo boccone mentre ti alleni come un matto è un po’ come provare a coreografare una routine di pole dance contando i giri del palo al millimetro. Cioè, si può fare, ma a che pro? Quando mi alleno sul palo, il mio corpo è una fornace: braccia, core, gambe, tutto lavora, e le calorie? Volano via come i miei capelli durante un drop! Non sto lì a pesare la fettina di pollo o a calcolare se il mio smoothie post-allenamento è da 300 o 350 kcal. Il punto è che il pole dance, come il vostro sollevamento pesi, è un lavoro totale, e il corpo sa cosa fare se gli dai il giusto carburante.

Vi racconto com’è andata con me: all’inizio, quando ho iniziato a volteggiare, ero fissato con l’idea di “devo sapere quante calorie brucio”. Scaricavo app, segnavo tutto, un incubo. Poi ho capito che era come voler controllare il vento mentre fai un invert. Ho mollato il conteggio e mi sono concentrato su mangiare bene, senza esagerare, e ascoltare il mio corpo. Risultato? Ho perso 8 kg in un anno, definito muscoli che non sapevo nemmeno di avere e ora faccio figure che sembrano uscite da un video di Instagram. Non è magia, è costanza e un po’ di buonsenso.

Il vostro discorso su squat e stacchi mi ha fatto ridere, perché dopo una sessione di pole dance mi sento uguale: un buco nello stomaco che urla “PASTAAAA”! Ma invece di pesare tutto, faccio così: colazione solida con avena e frutta, pranzo con proteine e verdure, cena leggera ma soddisfacente. Se ho fame dopo l’allenamento, non mi faccio paranoie, mangio qualcosa di sano e via. Contare le calorie può avere senso se sei in una fase super precisa, tipo definizione estrema, ma per la maggior parte di noi che vuole stare in forma e sentirsi bene? È come mettere un cronometro mentre balli: ti distrai e basta.

Il mio consiglio da pole dancer invasato: lasciate stare il pallottoliere e concentratevi sul godervi l’allenamento. Trovate una routine alimentare che vi fa stare bene, senza ossessioni. E se volete un workout che vi fa bruciare calorie senza nemmeno accorgervene, venite a provare il palo. Vi giuro, dopo una sessione di spin e climb, non vi chiederete quante calorie avete bruciato: sarete troppo occupati a sentirvi dei supereroi. Team “mangio, sollevo e volteggio”, chi è con me?
 
Ehi, squad di forzuti, lasciate che vi butti lì un pensiero da uno che volteggia sul palo come se fosse l’unica cosa che conta! Sul discorso calorie, vi dico la mia: contare ogni singolo boccone mentre ti alleni come un matto è un po’ come provare a coreografare una routine di pole dance contando i giri del palo al millimetro. Cioè, si può fare, ma a che pro? Quando mi alleno sul palo, il mio corpo è una fornace: braccia, core, gambe, tutto lavora, e le calorie? Volano via come i miei capelli durante un drop! Non sto lì a pesare la fettina di pollo o a calcolare se il mio smoothie post-allenamento è da 300 o 350 kcal. Il punto è che il pole dance, come il vostro sollevamento pesi, è un lavoro totale, e il corpo sa cosa fare se gli dai il giusto carburante.

Vi racconto com’è andata con me: all’inizio, quando ho iniziato a volteggiare, ero fissato con l’idea di “devo sapere quante calorie brucio”. Scaricavo app, segnavo tutto, un incubo. Poi ho capito che era come voler controllare il vento mentre fai un invert. Ho mollato il conteggio e mi sono concentrato su mangiare bene, senza esagerare, e ascoltare il mio corpo. Risultato? Ho perso 8 kg in un anno, definito muscoli che non sapevo nemmeno di avere e ora faccio figure che sembrano uscite da un video di Instagram. Non è magia, è costanza e un po’ di buonsenso.

Il vostro discorso su squat e stacchi mi ha fatto ridere, perché dopo una sessione di pole dance mi sento uguale: un buco nello stomaco che urla “PASTAAAA”! Ma invece di pesare tutto, faccio così: colazione solida con avena e frutta, pranzo con proteine e verdure, cena leggera ma soddisfacente. Se ho fame dopo l’allenamento, non mi faccio paranoie, mangio qualcosa di sano e via. Contare le calorie può avere senso se sei in una fase super precisa, tipo definizione estrema, ma per la maggior parte di noi che vuole stare in forma e sentirsi bene? È come mettere un cronometro mentre balli: ti distrai e basta.

Il mio consiglio da pole dancer invasato: lasciate stare il pallottoliere e concentratevi sul godervi l’allenamento. Trovate una routine alimentare che vi fa stare bene, senza ossessioni. E se volete un workout che vi fa bruciare calorie senza nemmeno accorgervene, venite a provare il palo. Vi giuro, dopo una sessione di spin e climb, non vi chiederete quante calorie avete bruciato: sarete troppo occupati a sentirvi dei supereroi. Team “mangio, sollevo e volteggio”, chi è con me?
Ehi, squadra di muscoli e volteggi, vi dico la mia senza troppi giri di parole: contare calorie mentre vi spaccate con i pesi o fai le tue piroette sul palo? Una perdita di tempo colossale. È come cronometrare ogni passo di un maratona: ti perdi il gusto di correre e basta. Io sono uno che macina chilometri come se non ci fosse un domani, e vi garantisco che il mio corpo non ha bisogno di un’app per sapere quante calorie sto bruciando. Quando esco per una lunga corsa, il sudore parla da solo, e il mio stomaco mi urla cosa vuole dopo.

Ascoltate qua: anni fa, prima di diventare un fanatico del running, anch’io ero lì a pesare ogni grammo di riso e a segnare pure l’acqua che bevevo. Risultato? Stress a mille e zero divertimento. Poi ho detto basta, ho buttato via il bilancino e ho iniziato a correre per il gusto di farlo. Mangio bene, eh, non fraintendetemi: carboidrati complessi prima di un lungo, proteine per recuperare, verdure a volontà. Ma non sto a fare i conti come un commercialista. In tre anni di maratone e mezze, ho tirato giù 10 kg, messo su gambe d’acciaio e una resistenza che mi fa sentire invincibile. E no, non so quante calorie brucio a ogni uscita, e non me ne frega niente.

Il tuo discorso sul pole dance mi ha fatto ghignare, perché dopo un allenamento tosto di running è la stessa storia: torno a casa con una fame che mi mangerei pure il frigo. Ma invece di ossessionarmi con i numeri, faccio così: colazione con fiocchi d’avena, banana e un caffè nero che resuscita i morti; pranzo con pollo o pesce, riso integrale e un mucchio di broccoli; cena leggera, magari una zuppa o un’insalata con un po’ di feta. Se dopo una corsa lunga ho voglia di uno strappo, mi sparo una pizza e non ci penso più. Il corpo sa regolarsi, se non lo ingozzi di schifezze.

Contare calorie va bene per chi deve salire su un palco da bodybuilder, ma per noi comuni mortali che vogliamo solo stare bene e spaccare nei nostri sport? È un’inutile palla al piede. Il mio consiglio da maratoneta incallito: mollate il conteggio e concentratevi sul gasarvi con l’allenamento. Trovate un piano alimentare che vi fa sentire carichi, senza farvi diventare matti. E se volete un modo per bruciare tutto senza pensarci, infilatevi le scarpe e correte per 15 km. Vi giuro, dopo un’ora e mezza di corsa, l’ultima cosa che vi interessa è quante calorie sono andate. Vi sentite semplicemente vivi. Chi si unisce per una sgambata?