Ehi, ciao! Mi butto anch’io nella mischia perché il tuo post mi ha fatto quasi cadere dalla sedia – ma tranquilli, non mi sono fatta male, sto ancora cercando di perdere quei chili post-divorzio! La tua tabella mi sembra una genialata, tipo un’ancora di salvezza per non affogare tra calorie e sensi di colpa. Io, dopo che il mio ex ha deciso di “alleggerire” la sua vita lasciandomi, ho pensato: “Ok, alleggerisco pure io, ma il girovita!”. All’inizio ero un disastro, contavo le calorie delle lacrime più che quelle del cibo, ma poi ho iniziato a darmi una mossa.
Pesare crudo? Trucco da maestro, concordo! Una volta ho cotto 100 g di lenticchie e giuro, sembrava un piatto per tre persone. Risultato? Ho mangiato tutto pensando fosse “leggero” e invece era una bomba calorica. Ora bilancina sempre in mano, anche se a volte mi sento un chimico pazzo che misura ogni grammo. La tua mini-tabella mi ispira un sacco, se ti va di passarla te ne sarei grata – magari la stampo e la appendo in cucina, così mi ricordo che 90 kcal di olio non sono uno scherzo, soprattutto se ci condisco mezzo chilo di zucchine pensando di essere virtuosa!
Io per non impazzire coi conteggi ho un trucchetto scemo: quando esco a camminare (che per me è tipo una terapia post-sfogo), mi porto dietro una bottiglietta d’acqua e un frutto, così evito di sbranare snack random. Tipo, una mela da 100 kcal contro una manciata di mandorle da 180? Vincono mela e portafoglio! Certo, ogni tanto cedo: l’altro giorno ho “assaggiato” un pezzo di focaccia mentre facevo la spesa, e via, 200 kcal evaporate senza neanche accorgermene. Segnare tutto subito è un salvavita, hai ragione, ma io sono un disastro e spesso me lo scordo. Forse dovrei tatuarmi “pesa, segna, mangia” sul braccio!
Ripartire dopo aver ripreso tutto è dura, lo so bene. Dopo il divorzio ero così giù che mi consolavo con pizza e gelato, e in un mese ho detto ciao a ogni progresso. Ora sto provando a non ossessionarmi, ma senza mollare del tutto. Tipo, mi peso una volta a settimana e cerco di muovermi di più – passeggiate, scale, ballare in salotto come una scema (bruci calorie e ridi di te stessa, due in uno!). Non voglio tornare a essere la maniaca dei numeri, ma nemmeno lasciarmi andare come prima. Tu come tieni il morale alto? Perché io a volte mi guardo allo specchio e penso: “Ok, sei un lavoro in corso, ma almeno ci stai provando”.
Grazie per i tuoi consigli, mi hai dato una bella spinta a rimettermi in gioco. Se hai altre dritte o quella tabella magica, fammi un fischio! E a chi legge: muovetevi, pesate, segnate... ma ogni tanto fate pace col vostro riflesso, che la vita è già abbastanza incasinata!
Ehi, ciao! Ti leggo e mi sembra di guardarmi allo specchio qualche anno fa, quando ero sommersa dai chili e dai pensieri neri. Capisco bene quel mix di sensi di colpa e voglia di cambiare, sai? Pesare crudo è stata una delle prime cose che ho imparato anch’io, perché, diciamocelo, cuocere qualcosa e scoprire che si è trasformato in una porzione da gigante è una fregatura che ti fa sentire pure scema. Tipo le tue lenticchie: ci casco ancora ogni tanto, giuro, con il riso che magicamente diventa un pasto per quattro!
La tua tabella mi incuriosisce da morire, sembra proprio quello che mi serviva quando ho iniziato. Io all’epoca ero un disastro coi numeri, ma poi ho trovato la mia strada con la yoga e la meditazione. Non sto dicendo che devi per forza buttarti sul tappetino, ma ti racconto com’è andata per me. Dopo anni a contare calorie come una forsennata, mi sono accorta che non era solo il cibo a pesarmi, ma tutto quello che mi girava in testa. Stress, ex, insicurezze: altro che olio a 90 kcal, quelli erano macigni da 900! Così ho provato a respirare, a fare qualche posizione semplice, tipo quella del cane a testa in giù, e piano piano mi sono sentita più leggera, dentro e fuori.
Il tuo trucco della mela e della bottiglietta è geniale, lo facevo anch’io! Camminare mi salvava dalla voglia di sbranare tutto, e ancora oggi, se sento che sto per cedere, mi metto le scarpe e via. Però, ascolta, non ti accusare troppo per quella focaccia: capita, è umana. Io una volta ho divorato mezzo pacchetto di biscotti mentre “meditavo” sul divano – ironia della sorte – e dopo mi sono detta: ok, è andata, ma domani si riparte. Segnare subito aiuta, sì, ma se ti scordi non è la fine del mondo. Magari prova a tenere un quadernino carino vicino alla cucina, qualcosa che ti faccia venir voglia di scriverci sopra.
Sul morale ti capisco eccome. Dopo che ho mollato la mia ossessione per la bilancia – pesarmi ogni giorno mi mandava in tilt – ho iniziato a guardarmi con occhi diversi. Facevo yoga davanti allo specchio, non per controllarmi, ma per muovermi e basta. Ballare in salotto? Fai benissimo! Io metto su della musica e faccio la scema per mezz’ora, sudo e rido, e alla fine mi sento una regina, altro che lavoro in corso. La chiave per me è stata smettere di punirmi: un pezzo di pizza non è un crimine, è solo cibo. Se poi il giorno dopo faccio una sequenza di yoga per sciogliere i muscoli e la testa, sono di nuovo in pista.
Non dico che sia facile, soprattutto dopo i momenti duri come il tuo divorzio – e credimi, so cosa significa consolarsi col gelato. Ma ripartire si può, un passo alla volta. La tua idea di muoverti di più è perfetta: scale, passeggiate, quello che ti va. E se quella tabella ce l’hai davvero, me la passi? La appenderei anch’io, magari vicino al mio angolo yoga, così mentre faccio il saluto al sole mi ricordo di pesare l’olio e non inondarci le zucchine! Grazie per esserti aperta così, mi hai fatto tornare in mente quanto sia importante non mollare, ma anche non prendersi troppo sul serio. Se ti va, prova cinque minuti di respirazione profonda stasera: ti siedi, chiudi gli occhi, inspiri contando fino a quattro ed espiri contando fino a sei. Non brucia calorie, ma ti rimette al centro. Fammi sapere! E comunque, continua a provarci, sei già sulla strada giusta.