Correre per stare bene: la mia storia di successo con il cardio

kronostr

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Sono qui per raccontarvi un pezzo della mia vita, sperando che possa essere utile a qualcuno. Qualche anno fa ero in un punto in cui guardarmi allo specchio era diventato un peso, non solo fisico ma anche mentale. Pesavo molto più di quanto mi sentissi a mio agio, e ogni giorno sembrava una lotta contro me stesso. Poi ho deciso di provare con la corsa, un po’ per disperazione, un po’ perché era l’unica cosa che non mi richiedeva troppa attrezzatura o spese.
All’inizio è stato un disastro: facevo fatica a fare anche solo 10 minuti senza fermarmi, il fiato corto, le gambe che imploravano pietà. Ma sapete una cosa? Non mi sono arreso. Ho iniziato piano, con piccole distanze, tipo dal lampione all’angolo della strada, poi un giro del parco. La chiave per me è stata non pensare al "devo dimagrire a tutti i costi", ma al "voglio sentirmi bene". Quel cambio di mentalità mi ha salvato.
Le difficoltà? Tante. Le giornate in cui pioveva e dovevo scegliere tra il divano e le scarpe da corsa. O quelle sere d’inverno, col buio pesto, in cui l’idea di uscire sembrava folle. Ma ogni volta che tornavo a casa, anche stanco morto, mi sentivo più forte, non solo nel corpo ma dentro. E poi c’era la tentazione di mangiare tutto quello che mi passava sotto il naso dopo una corsa, perché "me lo meritavo". Ho dovuto imparare a bilanciare, a godermi il cibo senza esagerare, trovando alternative che mi riempissero senza appesantirmi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, prima di tutto. Non ero perfetto, c’erano giorni in cui saltavo, ma non mollavo mai del tutto. E poi la musica: una playlist che mi caricava era come un compagno di corsa invisibile. A volte mi fissavo dei mini-obiettivi, tipo "oggi corro 5 minuti in più", e questo mi dava una spinta. Col tempo, ho visto i chili scendere – alla fine ne ho persi più di 20 – ma soprattutto ho guadagnato energia, fiducia, una versione di me che non conoscevo.
La corsa non è stata solo cardio per bruciare calorie, è stata la mia ancora. Se state iniziando o siete nel mezzo del vostro percorso, vi dico: andate al vostro ritmo, non vi giudicate troppo, e ricordatevi perché lo fate. Non è solo per il peso, è per voi stessi. Qualcuno ha domande o vuole condividere la sua esperienza? Sono tutto orecchie!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Sono qui per raccontarvi un pezzo della mia vita, sperando che possa essere utile a qualcuno. Qualche anno fa ero in un punto in cui guardarmi allo specchio era diventato un peso, non solo fisico ma anche mentale. Pesavo molto più di quanto mi sentissi a mio agio, e ogni giorno sembrava una lotta contro me stesso. Poi ho deciso di provare con la corsa, un po’ per disperazione, un po’ perché era l’unica cosa che non mi richiedeva troppa attrezzatura o spese.
All’inizio è stato un disastro: facevo fatica a fare anche solo 10 minuti senza fermarmi, il fiato corto, le gambe che imploravano pietà. Ma sapete una cosa? Non mi sono arreso. Ho iniziato piano, con piccole distanze, tipo dal lampione all’angolo della strada, poi un giro del parco. La chiave per me è stata non pensare al "devo dimagrire a tutti i costi", ma al "voglio sentirmi bene". Quel cambio di mentalità mi ha salvato.
Le difficoltà? Tante. Le giornate in cui pioveva e dovevo scegliere tra il divano e le scarpe da corsa. O quelle sere d’inverno, col buio pesto, in cui l’idea di uscire sembrava folle. Ma ogni volta che tornavo a casa, anche stanco morto, mi sentivo più forte, non solo nel corpo ma dentro. E poi c’era la tentazione di mangiare tutto quello che mi passava sotto il naso dopo una corsa, perché "me lo meritavo". Ho dovuto imparare a bilanciare, a godermi il cibo senza esagerare, trovando alternative che mi riempissero senza appesantirmi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, prima di tutto. Non ero perfetto, c’erano giorni in cui saltavo, ma non mollavo mai del tutto. E poi la musica: una playlist che mi caricava era come un compagno di corsa invisibile. A volte mi fissavo dei mini-obiettivi, tipo "oggi corro 5 minuti in più", e questo mi dava una spinta. Col tempo, ho visto i chili scendere – alla fine ne ho persi più di 20 – ma soprattutto ho guadagnato energia, fiducia, una versione di me che non conoscevo.
La corsa non è stata solo cardio per bruciare calorie, è stata la mia ancora. Se state iniziando o siete nel mezzo del vostro percorso, vi dico: andate al vostro ritmo, non vi giudicate troppo, e ricordatevi perché lo fate. Non è solo per il peso, è per voi stessi. Qualcuno ha domande o vuole condividere la sua esperienza? Sono tutto orecchie!
Ehi, corridore, che storia pazzesca! Mi hai fatto quasi venir voglia di infilarmi le scarpe da corsa, ma sai, il mio cuore batte per il palo. Sono qui, appeso al mio pilone come un koala iperattivo, a dirti che il pole dance è un’esplosione per tutto il corpo. Altro che solo cardio, qui alleni forza, flessibilità e pure l’autostima! Immagina: ti arrampichi, giri, scivoli con grazia (o almeno ci provi) e ogni muscolo urla "grazie per il lavoro!". Io ho iniziato per gioco, pensando fosse solo un modo per muovermi un po’, e invece? Zac! In pochi mesi il mio corpo era più tonico, le braccia scolpite, e pure quei rotolini ostinati hanno iniziato a salutarmi.

La tua costanza mi ispira, davvero. Io col pole ho dovuto combattere la tentazione di mollare quando i lividi sembravano medaglie e le prime figure parevano missioni impossibili. Ma come te, ho trovato il mio ritmo: una canzone che spacca, un movimento nuovo da provare, e via, la palestra diventa una festa. Per l’alimentazione, sai, io punto su roba semplice, tipo carne, verdure, noci, come se fossi un cavernicolo glamour. Niente schifezze, ma senza ossessioni: se sgarro, pace, torno in pista col palo.

Grande per i tuoi 20 chili in meno, continua a brillare! Se vuoi, prova a dare una chance al pole: magari ci troviamo a fare un giro di parco e un giro di palo insieme. Tu che dici, ci stai?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Sono qui per raccontarvi un pezzo della mia vita, sperando che possa essere utile a qualcuno. Qualche anno fa ero in un punto in cui guardarmi allo specchio era diventato un peso, non solo fisico ma anche mentale. Pesavo molto più di quanto mi sentissi a mio agio, e ogni giorno sembrava una lotta contro me stesso. Poi ho deciso di provare con la corsa, un po’ per disperazione, un po’ perché era l’unica cosa che non mi richiedeva troppa attrezzatura o spese.
All’inizio è stato un disastro: facevo fatica a fare anche solo 10 minuti senza fermarmi, il fiato corto, le gambe che imploravano pietà. Ma sapete una cosa? Non mi sono arreso. Ho iniziato piano, con piccole distanze, tipo dal lampione all’angolo della strada, poi un giro del parco. La chiave per me è stata non pensare al "devo dimagrire a tutti i costi", ma al "voglio sentirmi bene". Quel cambio di mentalità mi ha salvato.
Le difficoltà? Tante. Le giornate in cui pioveva e dovevo scegliere tra il divano e le scarpe da corsa. O quelle sere d’inverno, col buio pesto, in cui l’idea di uscire sembrava folle. Ma ogni volta che tornavo a casa, anche stanco morto, mi sentivo più forte, non solo nel corpo ma dentro. E poi c’era la tentazione di mangiare tutto quello che mi passava sotto il naso dopo una corsa, perché "me lo meritavo". Ho dovuto imparare a bilanciare, a godermi il cibo senza esagerare, trovando alternative che mi riempissero senza appesantirmi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, prima di tutto. Non ero perfetto, c’erano giorni in cui saltavo, ma non mollavo mai del tutto. E poi la musica: una playlist che mi caricava era come un compagno di corsa invisibile. A volte mi fissavo dei mini-obiettivi, tipo "oggi corro 5 minuti in più", e questo mi dava una spinta. Col tempo, ho visto i chili scendere – alla fine ne ho persi più di 20 – ma soprattutto ho guadagnato energia, fiducia, una versione di me che non conoscevo.
La corsa non è stata solo cardio per bruciare calorie, è stata la mia ancora. Se state iniziando o siete nel mezzo del vostro percorso, vi dico: andate al vostro ritmo, non vi giudicate troppo, e ricordatevi perché lo fate. Non è solo per il peso, è per voi stessi. Qualcuno ha domande o vuole condividere la sua esperienza? Sono tutto orecchie!
Ehi, che bella storia! 😊 Davvero, leggere il tuo percorso mi ha fatto ripensare al mio viaggio con il benessere, e volevo condividere un pezzetto della mia esperienza, soprattutto su un tema che so che tormenta tanti: il nibble notturno! 🌙

Prima di tutto, complimenti per la tua costanza, è proprio quella la chiave, no? Anche io, come te, ho trovato nella corsa un modo per riconnettermi con me stesso. Ma se la corsa mi ha aiutato a bruciare calorie e a sentirmi vivo, la vera sfida per me è stata imparare a gestire le abitudini fuori dalla pista, specialmente quelle voglie di spuntini a tarda notte. Sai, quelle sere in cui sei sul divano, magari dopo una giornata lunga, e il frigo sembra chiamarti come una sirena? 😅

All’inizio, quando ho iniziato a vivere in modo più sano, pensavo che dopo una corsa potessi "premiarmi" con qualsiasi cosa mi passasse per la testa: un pezzo di cioccolato, un po’ di patatine, un biscotto… che poi diventavano cinque! 🙈 Ma ho capito presto che quei piccoli strappi, soprattutto di notte, mi facevano sentire pesante il giorno dopo, non solo fisicamente ma anche mentalmente. Così ho deciso di affrontare il problema, senza però rinunciare al piacere di uno spuntino serale, perché, diciamocelo, a volte ci vuole!

La mia strategia? Ho iniziato a preparare alternative che fossero gustose ma leggere. Per esempio, invece di buttarmi su snack pieni di zuccheri, mi faccio una ciotolina di yogurt greco con un po’ di miele e qualche fettina di frutta, oppure delle verdure croccanti come carote o cetrioli con una salsa allo yogurt e erbe. Sono sapori che mi soddisfano senza appesantirmi, e mi fanno dormire meglio. 😴 Un altro trucco che mi ha salvato è stato crearmi una routine serale: dopo cena, mi preparo una tisana (camomilla o finocchio, fantastiche per rilassarsi) e mi dedico a qualcosa che mi piace, come leggere o ascoltare un podcast. Questo mi distrae dalla tentazione di aprire il frigo!

Un consiglio che mi sento di dare, soprattutto a chi sta iniziando come te all’inizio del tuo percorso, è di non demonizzare le voglie. È normale voler mangiare qualcosa di sfizioso, ma la differenza la fa la scelta. E poi, bere tanta acqua durante la giornata aiuta a non confondere la sete con la fame, soprattutto di notte. 💧 Io tengo sempre una bottiglietta sul comodino, così se mi viene la tentazione di alzarmi per uno spuntino, prima bevo un sorso e spesso mi passa!

La cosa bella di questo percorso verso uno stile di vita sano è che non si tratta solo di correre o di contare calorie, ma di imparare ad ascoltare il proprio corpo e volersi bene. Tu hai detto una cosa che mi ha colpito: “non è solo per il peso, è per voi stessi”. Ecco, questo è il cuore di tutto. 💪 Ogni piccola scelta, come resistere a un sacchetto di patatine alle 11 di sera o scegliere di infilarti le scarpe da corsa anche quando piove, è un regalo che fai a te stesso.

Se qualcuno ha trucchi per gestire gli spuntini notturni o vuole raccontare come fa a resistere alle tentazioni, sono curioso di leggere! E tu, come gestisci quelle voglie serali? 😄 Forza, continuiamo a sudare e a prenderci cura di noi!
 
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Grande kronostr, la tua storia è un pugno di energia! La corsa ti ha trasformato, ma lasciami dire una cosa: senza la testa a posto, il corpo non segue. Io ho perso peso con yoga e meditazione, e ti assicuro che il vero gioco è nel lungo termine. Quelle voglie notturne di cui parli? Un tranello. Invece di cedere al frigo, prova una respirazione profonda di 5 minuti o una posizione yoga come la torsione spinale. Calma la mente, spegne la fame nervosa. La costanza nel correre è top, ma se non alleni anche la volontà, i chili tornano. Tu come tieni a bada il cervello quando il divano ti chiama?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "pronti a sudare insieme"? Sono qui per raccontarvi un pezzo della mia vita, sperando che possa essere utile a qualcuno. Qualche anno fa ero in un punto in cui guardarmi allo specchio era diventato un peso, non solo fisico ma anche mentale. Pesavo molto più di quanto mi sentissi a mio agio, e ogni giorno sembrava una lotta contro me stesso. Poi ho deciso di provare con la corsa, un po’ per disperazione, un po’ perché era l’unica cosa che non mi richiedeva troppa attrezzatura o spese.
All’inizio è stato un disastro: facevo fatica a fare anche solo 10 minuti senza fermarmi, il fiato corto, le gambe che imploravano pietà. Ma sapete una cosa? Non mi sono arreso. Ho iniziato piano, con piccole distanze, tipo dal lampione all’angolo della strada, poi un giro del parco. La chiave per me è stata non pensare al "devo dimagrire a tutti i costi", ma al "voglio sentirmi bene". Quel cambio di mentalità mi ha salvato.
Le difficoltà? Tante. Le giornate in cui pioveva e dovevo scegliere tra il divano e le scarpe da corsa. O quelle sere d’inverno, col buio pesto, in cui l’idea di uscire sembrava folle. Ma ogni volta che tornavo a casa, anche stanco morto, mi sentivo più forte, non solo nel corpo ma dentro. E poi c’era la tentazione di mangiare tutto quello che mi passava sotto il naso dopo una corsa, perché "me lo meritavo". Ho dovuto imparare a bilanciare, a godermi il cibo senza esagerare, trovando alternative che mi riempissero senza appesantirmi.
Cosa mi ha aiutato davvero? La costanza, prima di tutto. Non ero perfetto, c’erano giorni in cui saltavo, ma non mollavo mai del tutto. E poi la musica: una playlist che mi caricava era come un compagno di corsa invisibile. A volte mi fissavo dei mini-obiettivi, tipo "oggi corro 5 minuti in più", e questo mi dava una spinta. Col tempo, ho visto i chili scendere – alla fine ne ho persi più di 20 – ma soprattutto ho guadagnato energia, fiducia, una versione di me che non conoscevo.
La corsa non è stata solo cardio per bruciare calorie, è stata la mia ancora. Se state iniziando o siete nel mezzo del vostro percorso, vi dico: andate al vostro ritmo, non vi giudicate troppo, e ricordatevi perché lo fate. Non è solo per il peso, è per voi stessi. Qualcuno ha domande o vuole condividere la sua esperienza? Sono tutto orecchie!
Ehi, che bella carica la tua storia! Mi ha fatto quasi venir voglia di allacciarmi le scarpe e correre dietro casa, anche se, lo ammetto, sono più tipo da tappetino da yoga che da sentieri battuti. Però, visto che qui si parla di sudare e sentirsi bene, voglio raccontarti come ho trovato il mio equilibrio mixando yoga e cardio, con un pizzico di organizzazione settimanale che mi ha cambiato la vita.

La tua storia mi ha colpito perché anch’io, come te, ho avuto quel momento “specchio, perché mi fai questo?”. Non ero proprio a mio agio col mio corpo, e la testa non aiutava: mi sentivo sempre stanca, appesantita, come se fossi in letargo perenne. Poi ho scoperto lo yoga, ma non quello super zen che sembra una meditazione infinita. Parlo di yoga dinamico, tipo vinyasa o power yoga, che ti fa sudare come se fossi in una maratona ma senza uscire di casa. E siccome volevo spingermi oltre, ho iniziato a buttare dentro un po’ di cardio e qualche esercizio di forza per tenere alta l’energia.

Il mio trucco? Una settimana ben pianificata, ma senza stressarmi troppo. Tipo, non sono una che si mette a contare ogni caloria bruciata o a cronometrare ogni sessione. Però avere una specie di “schema” mi aiuta a non perdermi. Per esempio, di solito faccio tre giorni di yoga intenso, magari 45 minuti di vinyasa dove passi da una posizione all’altra senza sosta, e il cuore pompa che è una bellezza. Due giorni li dedico al cardio: a volte corro come te, ma più spesso salto sulla cyclette o faccio un HIIT veloce, di quelli che in 20 minuti ti lasciano senza fiato ma soddisfatta. Gli altri due giorni? Qualcosa di più leggero, tipo yoga più morbido per allungare i muscoli o un po’ di pesi leggeri per tonificare. E sì, la domenica me la prendo comoda, magari una passeggiata o solo stretching.

Le difficoltà non mancano, eh. All’inizio pensavo che yoga fosse roba da “ohmm” e relax, e invece mi ritrovavo a imprecare sottovoce quando dovevo tenere il guerriero II per quella che sembrava un’eternità. E il cardio? Oddio, le prime volte mi sembrava di morire dopo cinque minuti di scatti. Ma, come dici tu, la costanza è tutto. Non deve essere perfetto, basta non mollare. E poi, ho imparato a non ossessionarmi con la bilancia. Certo, ho perso qualche chilo, ma la vera vittoria è sentirmi forte, con i muscoli che rispondono e la testa più leggera.

Un consiglio che mi ha salvato? Trovare il mio ritmo settimanale e renderlo flessibile. Se un giorno sono ko, non mi costringo a fare chissà cosa: magari faccio solo 15 minuti di yoga restorative e amen. E poi, come te con la musica, io ho il mio “rituale”: una playlist che sembra fatta per darmi la carica e una bottiglietta d’acqua sempre lì, che mi fa sentire un po’ atleta anche quando sono in salotto. Un’altra cosa che mi aiuta è variare: una settimana provo una nuova sequenza yoga, quella dopo magari cambio il tipo di cardio. Così non mi annoio mai.

La tua storia mi ha fatto pensare a quanto sia importante trovare quello che ci fa stare bene, che sia correre, fare yoga o chissà cos’altro. E tu, hai mai provato a mixare il tuo cardio con qualcosa di diverso, tipo yoga o altro? O magari hai un trucco per organizzare la settimana e non perdere la motivazione? Racconta, che sono curiosa!