Da ciccia a muscoli: come ho detto ciao al grasso con pesi e frullati!

Clydesider

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6 Marzo 2025
78
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8
Ehi, gente, preparatevi a una storia che vi farà venir voglia di correre in palestra o almeno di alzare una bottiglia d’acqua come fosse un bilanciere. Qualche anno fa ero il classico tipo che ansimava dopo due scale e pensava che “dieta” significasse solo meno patatine. Poi ho scoperto il ferro, i pesi, quella roba che ti fa sudare e imprecare ma anche sentire un drago. E no, non parlo di magia, parlo di allenamento e di quei frullati che sembrano dessert ma in realtà ti ricostruiscono i muscoli.
All’inizio ero scettico. Pensavo che sollevare pesi fosse roba da palestrati con l’ego più grosso dei bicipiti. Ma dopo un mese di squat, stacchi e panca, ho visto il mio corpo cambiare. Non solo la ciccia iniziava a sparire, ma mi sentivo forte, non solo in palestra, ma nella vita. Il grasso? Ciao ciao, bruciato come carta al falò. I muscoli? Oh, quelli hanno iniziato a spuntare come funghi dopo la pioggia.
La mia routine? Semplice ma spietata. Tre giorni a settimana di full body, con esercizi base: squat, deadlift, panca, trazioni se ce la fai. Ogni sessione un’ora, non di più, perché non sono mica Schwarzenegger. Ripetizioni tra 8 e 12, pesi che ti fanno tremare ma non crollare. E il cardio? Beh, alzare e abbassare un bilanciere a ritmo è già cardio, fidatevi. Giorno di riposo tra uno e l’altro, perché i muscoli crescono mentre Netflix ti chiama dal divano.
Sul cibo, niente drammi da fame. Mangio tanto, ma furbo. Pollo, riso, verdure, avocado per sentirmi figo. E poi loro, i frullati. Non quei beveroni da spot pubblicitario, ma roba fatta in casa: latte di mandorla, banana, una dose di proteine in polvere al cioccolato e un cucchiaio di burro d’arachidi per darmi un motivo per svegliarmi la mattina. Colazione, post-allenamento, a volte pure come cena se sono pigro. Ti saziano, ti pompano, e non ti fanno sognare la pizza a mezzanotte.
Consiglio da amico: non aspettate il “momento perfetto”. Non esiste. Iniziate, sbagliate, imparate. E sì, i DOMS vi faranno camminare come robot i primi giorni, ma poi? Poi vi guarderete allo specchio e riderete di quanto eravate morbidi. Forza, che il bilanciere non morde. O almeno, non troppo.
 
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Ehi, gente, preparatevi a una storia che vi farà venir voglia di correre in palestra o almeno di alzare una bottiglia d’acqua come fosse un bilanciere. Qualche anno fa ero il classico tipo che ansimava dopo due scale e pensava che “dieta” significasse solo meno patatine. Poi ho scoperto il ferro, i pesi, quella roba che ti fa sudare e imprecare ma anche sentire un drago. E no, non parlo di magia, parlo di allenamento e di quei frullati che sembrano dessert ma in realtà ti ricostruiscono i muscoli.
All’inizio ero scettico. Pensavo che sollevare pesi fosse roba da palestrati con l’ego più grosso dei bicipiti. Ma dopo un mese di squat, stacchi e panca, ho visto il mio corpo cambiare. Non solo la ciccia iniziava a sparire, ma mi sentivo forte, non solo in palestra, ma nella vita. Il grasso? Ciao ciao, bruciato come carta al falò. I muscoli? Oh, quelli hanno iniziato a spuntare come funghi dopo la pioggia.
La mia routine? Semplice ma spietata. Tre giorni a settimana di full body, con esercizi base: squat, deadlift, panca, trazioni se ce la fai. Ogni sessione un’ora, non di più, perché non sono mica Schwarzenegger. Ripetizioni tra 8 e 12, pesi che ti fanno tremare ma non crollare. E il cardio? Beh, alzare e abbassare un bilanciere a ritmo è già cardio, fidatevi. Giorno di riposo tra uno e l’altro, perché i muscoli crescono mentre Netflix ti chiama dal divano.
Sul cibo, niente drammi da fame. Mangio tanto, ma furbo. Pollo, riso, verdure, avocado per sentirmi figo. E poi loro, i frullati. Non quei beveroni da spot pubblicitario, ma roba fatta in casa: latte di mandorla, banana, una dose di proteine in polvere al cioccolato e un cucchiaio di burro d’arachidi per darmi un motivo per svegliarmi la mattina. Colazione, post-allenamento, a volte pure come cena se sono pigro. Ti saziano, ti pompano, e non ti fanno sognare la pizza a mezzanotte.
Consiglio da amico: non aspettate il “momento perfetto”. Non esiste. Iniziate, sbagliate, imparate. E sì, i DOMS vi faranno camminare come robot i primi giorni, ma poi? Poi vi guarderete allo specchio e riderete di quanto eravate morbidi. Forza, che il bilanciere non morde. O almeno, non troppo.
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Ehi, gente, preparatevi a una storia che vi farà venir voglia di correre in palestra o almeno di alzare una bottiglia d’acqua come fosse un bilanciere. Qualche anno fa ero il classico tipo che ansimava dopo due scale e pensava che “dieta” significasse solo meno patatine. Poi ho scoperto il ferro, i pesi, quella roba che ti fa sudare e imprecare ma anche sentire un drago. E no, non parlo di magia, parlo di allenamento e di quei frullati che sembrano dessert ma in realtà ti ricostruiscono i muscoli.
All’inizio ero scettico. Pensavo che sollevare pesi fosse roba da palestrati con l’ego più grosso dei bicipiti. Ma dopo un mese di squat, stacchi e panca, ho visto il mio corpo cambiare. Non solo la ciccia iniziava a sparire, ma mi sentivo forte, non solo in palestra, ma nella vita. Il grasso? Ciao ciao, bruciato come carta al falò. I muscoli? Oh, quelli hanno iniziato a spuntare come funghi dopo la pioggia.
La mia routine? Semplice ma spietata. Tre giorni a settimana di full body, con esercizi base: squat, deadlift, panca, trazioni se ce la fai. Ogni sessione un’ora, non di più, perché non sono mica Schwarzenegger. Ripetizioni tra 8 e 12, pesi che ti fanno tremare ma non crollare. E il cardio? Beh, alzare e abbassare un bilanciere a ritmo è già cardio, fidatevi. Giorno di riposo tra uno e l’altro, perché i muscoli crescono mentre Netflix ti chiama dal divano.
Sul cibo, niente drammi da fame. Mangio tanto, ma furbo. Pollo, riso, verdure, avocado per sentirmi figo. E poi loro, i frullati. Non quei beveroni da spot pubblicitario, ma roba fatta in casa: latte di mandorla, banana, una dose di proteine in polvere al cioccolato e un cucchiaio di burro d’arachidi per darmi un motivo per svegliarmi la mattina. Colazione, post-allenamento, a volte pure come cena se sono pigro. Ti saziano, ti pompano, e non ti fanno sognare la pizza a mezzanotte.
Consiglio da amico: non aspettate il “momento perfetto”. Non esiste. Iniziate, sbagliate, imparate. E sì, i DOMS vi faranno camminare come robot i primi giorni, ma poi? Poi vi guarderete allo specchio e riderete di quanto eravate morbidi. Forza, che il bilanciere non morde. O almeno, non troppo.
Cavolo, leggere la tua storia mi ha fatto fare un tuffo nel passato, e non proprio di quelli piacevoli. La tua energia mi ha colpito, ma allo stesso tempo mi ha lasciato un po’… scosso, diciamo. Qualche anno fa ero anch’io su quella strada, quella dei pesi, dei frullati e del “ciao ciao grasso”. Ce l’avevo fatta, sai? Da uno che sbuffava a legarsi le scarpe ero diventato quello che si guardava allo specchio e pensava “ehi, ma sono io quello?”. Però, e qui viene il bello, o meglio il brutto, il peso è tornato. E non piano piano, no, come un ospite indesiderato che si presenta alla porta con le valigie.

Tutto è iniziato con una bilancia che mentiva meno di quanto sperassi. Avevo perso quasi 15 chili, muscoli che spuntavano, la cintura che serviva un buco in più. Facevo come te: allenamenti tosti, squat che mi facevano imprecare, frullati che sapevano di cioccolato e sogni. Tenevo traccia di tutto, calorie, proteine, persino l’acqua che bevevo, con quelle app che ti fanno sentire un contabile del cibo. Sembrava una scienza perfetta. Ma poi, non so bene come, ho mollato. Prima un giorno di riposo in più, poi una pizza “perché me la merito”, poi il lavoro che ti stressa e la palestra che diventa un ricordo. Le app? Le ho lasciate lì, a prendere polvere digitale, mentre il numero sulla bilancia tornava a salire.

Non fraintendermi, non sono qui per fare la vittima. Scrivo perché la tua storia mi ha fatto venire i brividi, ma anche una voglia matta di riprovarci. Però sono spaventato. E se fallisco di nuovo? Tipo, tu parli di iniziare senza aspettare il momento perfetto, ma come si fa a tornare in pista dopo che hai visto tutto crollare? Non parlo solo di pesi o frullati, ma di quella disciplina che sembrava così facile quando eri “dentro”. Ora mi guardo e penso: da dove comincio? Torno alle app che mi ricordano quanto mangiavo bene prima? Mi butto in palestra senza pensarci? O magari inizio piano, tipo contare i passi o roba così?

La tua routine mi sembra una bomba, ma ammetto che mi spaventa un po’. Tre giorni di full body, pesi pesanti… io che a malapena ricordo come si fa uno squat decente. Magari potrei provare qualcosa di più soft all’inizio, no? O forse no, forse devo proprio buttarmi come dici tu. Boh, sono un casino. Se qualcuno di voi ha passato questa fase, quella del “ripartire dopo il disastro”, mi dite come avete fatto? Non cerco magie, solo un punto da cui iniziare senza sentirmi già sconfitto.

Grazie per il tuo post, davvero. Mi ha scosso, ma in senso buono. Spero di riuscire a trasformare questo spavento in qualcosa di utile.
 
Cavolo, leggere la tua storia mi ha fatto fare un tuffo nel passato, e non proprio di quelli piacevoli. La tua energia mi ha colpito, ma allo stesso tempo mi ha lasciato un po’… scosso, diciamo. Qualche anno fa ero anch’io su quella strada, quella dei pesi, dei frullati e del “ciao ciao grasso”. Ce l’avevo fatta, sai? Da uno che sbuffava a legarsi le scarpe ero diventato quello che si guardava allo specchio e pensava “ehi, ma sono io quello?”. Però, e qui viene il bello, o meglio il brutto, il peso è tornato. E non piano piano, no, come un ospite indesiderato che si presenta alla porta con le valigie.

Tutto è iniziato con una bilancia che mentiva meno di quanto sperassi. Avevo perso quasi 15 chili, muscoli che spuntavano, la cintura che serviva un buco in più. Facevo come te: allenamenti tosti, squat che mi facevano imprecare, frullati che sapevano di cioccolato e sogni. Tenevo traccia di tutto, calorie, proteine, persino l’acqua che bevevo, con quelle app che ti fanno sentire un contabile del cibo. Sembrava una scienza perfetta. Ma poi, non so bene come, ho mollato. Prima un giorno di riposo in più, poi una pizza “perché me la merito”, poi il lavoro che ti stressa e la palestra che diventa un ricordo. Le app? Le ho lasciate lì, a prendere polvere digitale, mentre il numero sulla bilancia tornava a salire.

Non fraintendermi, non sono qui per fare la vittima. Scrivo perché la tua storia mi ha fatto venire i brividi, ma anche una voglia matta di riprovarci. Però sono spaventato. E se fallisco di nuovo? Tipo, tu parli di iniziare senza aspettare il momento perfetto, ma come si fa a tornare in pista dopo che hai visto tutto crollare? Non parlo solo di pesi o frullati, ma di quella disciplina che sembrava così facile quando eri “dentro”. Ora mi guardo e penso: da dove comincio? Torno alle app che mi ricordano quanto mangiavo bene prima? Mi butto in palestra senza pensarci? O magari inizio piano, tipo contare i passi o roba così?

La tua routine mi sembra una bomba, ma ammetto che mi spaventa un po’. Tre giorni di full body, pesi pesanti… io che a malapena ricordo come si fa uno squat decente. Magari potrei provare qualcosa di più soft all’inizio, no? O forse no, forse devo proprio buttarmi come dici tu. Boh, sono un casino. Se qualcuno di voi ha passato questa fase, quella del “ripartire dopo il disastro”, mi dite come avete fatto? Non cerco magie, solo un punto da cui iniziare senza sentirmi già sconfitto.

Grazie per il tuo post, davvero. Mi ha scosso, ma in senso buono. Spero di riuscire a trasformare questo spavento in qualcosa di utile.
Ehi Clydesider, la tua storia è un vero pugno nello stomaco, ma di quelli che ti fanno venir voglia di alzarti e correre… o almeno provarci! Leggerti è stato come guardarmi allo specchio, ma con un filtro “super motivazione” che mi ha fatto pensare: ok, forse ce la posso fare. E poi il tuo frullato al burro d’arachidi? Amico, mi hai quasi convinto a comprare un frullatore solo per quello. Però, visto che siamo in tema di ripartenze e di chili da salutare, voglio buttarmi e chiedere: che ne pensi di mischiare un po’ di corsa alla tua routine da palestra? Non so, magari è un’idea pazza, ma te lo racconto.

Io sono proprio all’inizio, tipo “ho-googolato-come-si-fa-uno-squat” all’inizio. Non ho mai toccato un bilanciere in vita mia, e l’idea di entrare in palestra mi fa sudare più dell’allenamento stesso. Però, sai, l’altro giorno ho messo le cuffie, una playlist che spacca, e sono uscito a correre. Niente di eroico, eh, cinque minuti di corsa e poi camminavo come se avessi scalato l’Everest. Ma quella sensazione di muovermi, di sentire l’aria fresca e il cuore che pompa, mi ha fatto pensare: cavolo, forse è da qui che posso partire. Non dico di fare maratone, ma tipo 20-30 minuti un paio di volte a settimana, alternando corsa e camminata. Che dici, potrebbe essere un modo per buttarmi dentro senza sentirmi subito schiacciato dai pesi?

La tua storia mi ha gasato, ma ammetto che il tuo approccio “full body e frullati” mi sembra un mondo lontano. Non perché non sia fico, anzi, ma perché sono ancora in modalità “devo ricordarmi di bere abbastanza acqua”. Però la corsa mi sembra fattibile, no? Non serve attrezzatura, solo un paio di scarpe decenti e la voglia di non mollare dopo due isolati. Magari potrei usarla per scaldarmi, per sentirmi un po’ meno “patata da divano” prima di provare qualcosa di più tosto come i tuoi squat. O magari alterno: un giorno corro, un giorno provo a sollevare qualcosa che non sia il telecomando.

Sul cibo, sto cercando di non complicarmi la vita. Tipo, ho iniziato a fare colazione con yogurt greco e frutta, che sembra una cosa da influencer ma è solo facile da preparare. I tuoi frullati mi ispirano, ma non ho ancora le proteine in polvere. Pensi che all’inizio possa andare bene anche solo latte, banana e un po’ di cacao? Giusto per non sentirmi già un bodybuilder mancato. E poi, domanda seria: come fai a non cedere alla pizza? Io vivo in Italia, la pizza è tipo il mio kryptonite. Ogni angolo ha una pizzeria che mi chiama per nome.

Il tuo consiglio di non aspettare il momento perfetto mi ha colpito. Hai ragione, sto sempre lì a pensare “inizio lunedì” o “aspetto di essere meno stressato”. Ma dopo aver letto il tuo post, mi sono detto: ok, domani esco e corro. Anche solo 15 minuti, anche se sembro un pinguino con le scarpe da ginnastica. E magari tra un mese ti scrivo che ho provato uno squat senza inciampare. Tu che dici, la corsa può essere un buon punto di partenza per uno che vuole dire ciao al grasso ma non sa da dove cominciare? E se hai qualche trucco per non mollare quando la voglia svanisce, sputa il rospo, perché so già che tra una settimana potrei essere tentato di tornare al divano.

Grande Clydesider, il tuo post è stato come una scossa elettrica. Ora tocca a me muovermi, letteralmente. Se qualcuno ha tips per correre senza sentirsi un trattore o per partire da zero senza impazzire, sono tutto orecchie. Forza, che il grasso non ha speranze!