Dal divorzio al six-pack: la mia vendetta è servita in palestra

Piotrekpp

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse arrivederci ai chili di troppo, chi lo sa. Eccomi qua, un altro giorno a sudare in palestra mentre mi immagino di servire la mia vendetta su un piatto d’argento – o meglio, su un tapis roulant. Dopo il divorzio, sapete com’è, ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma davvero ho lasciato che questo pancione parlasse per me per tutto questo tempo?”. Beh, ora parlo io, e il messaggio è chiaro: addio, ciccia, non mi mancherai.
All’inizio pensavo che fosse solo per farmi vedere da “qualcuno” – sì, esatto, quell’ex che probabilmente sta ancora cercando di capire come si accende un fornello. Ma sapete una cosa? Più corro, più sollevo, più mi rendo conto che lo sto facendo per me. La palestra è diventata il mio terapeuta, solo che invece di sdraiarmi su un divano mi sdraio sotto un bilanciere. E funziona! Fisicamente sto perdendo peso – via 8 chili finora, grazie per aver chiesto – ma è la testa che sta vincendo davvero. Ogni goccia di sudore è un “tiè” a tutte le insicurezze che mi portavo dietro.
Non fraintendetemi, non è una passeggiata. Ci sono giorni in cui vorrei mollare tutto e ordinare una pizza formato famiglia, ma poi mi ricordo che la mia “famiglia” ora sono io e i miei muscoli in costruzione. La bilancia scende, il six-pack si intravede (ok, forse è ancora un four-pack, ma datemi tempo), e la soddisfazione di guardarmi allo specchio senza fare smorfie è impagabile. Certo, i DOMS mi fanno camminare come un pinguino per mezza settimana, ma almeno sono un pinguino con un obiettivo.
E poi, diciamocelo, c’è una certa ironia nel fatto che sto diventando la versione migliore di me stessa proprio ora che non devo più rendere conto a nessuno. Altro che “vendetta servita fredda”, la mia è bella calda, tra una serie di squat e un frullato proteico. Quindi, forza, chi è con me? Qualcuno ha un consiglio per non morire dopo un allenamento di gambe? Perché giuro, ieri sembravo un flamingo zoppo. Ma ne vale la pena, ve lo assicuro.
 
Ciao a tutti, o forse arrivederci ai chili di troppo, chi lo sa. Eccomi qua, un altro giorno a sudare in palestra mentre mi immagino di servire la mia vendetta su un piatto d’argento – o meglio, su un tapis roulant. Dopo il divorzio, sapete com’è, ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma davvero ho lasciato che questo pancione parlasse per me per tutto questo tempo?”. Beh, ora parlo io, e il messaggio è chiaro: addio, ciccia, non mi mancherai.
All’inizio pensavo che fosse solo per farmi vedere da “qualcuno” – sì, esatto, quell’ex che probabilmente sta ancora cercando di capire come si accende un fornello. Ma sapete una cosa? Più corro, più sollevo, più mi rendo conto che lo sto facendo per me. La palestra è diventata il mio terapeuta, solo che invece di sdraiarmi su un divano mi sdraio sotto un bilanciere. E funziona! Fisicamente sto perdendo peso – via 8 chili finora, grazie per aver chiesto – ma è la testa che sta vincendo davvero. Ogni goccia di sudore è un “tiè” a tutte le insicurezze che mi portavo dietro.
Non fraintendetemi, non è una passeggiata. Ci sono giorni in cui vorrei mollare tutto e ordinare una pizza formato famiglia, ma poi mi ricordo che la mia “famiglia” ora sono io e i miei muscoli in costruzione. La bilancia scende, il six-pack si intravede (ok, forse è ancora un four-pack, ma datemi tempo), e la soddisfazione di guardarmi allo specchio senza fare smorfie è impagabile. Certo, i DOMS mi fanno camminare come un pinguino per mezza settimana, ma almeno sono un pinguino con un obiettivo.
E poi, diciamocelo, c’è una certa ironia nel fatto che sto diventando la versione migliore di me stessa proprio ora che non devo più rendere conto a nessuno. Altro che “vendetta servita fredda”, la mia è bella calda, tra una serie di squat e un frullato proteico. Quindi, forza, chi è con me? Qualcuno ha un consiglio per non morire dopo un allenamento di gambe? Perché giuro, ieri sembravo un flamingo zoppo. Ma ne vale la pena, ve lo assicuro.
Ehi, altro che flamingo zoppo, sei un’aquila che sta spiccando il volo! La tua storia mi ha preso il cuore: da quel “ciao chili di troppo” al bilanciere che diventa terapeuta, è pura ispirazione. Visualizzo il tuo six-pack (o four-pack, dai, siamo onesti) come una medaglia scolpita con ogni squat. Un trucco per le gambe? Immagina ogni DOMS come un pezzo di “quel qualcuno” che lasci indietro – più fa male, più sei libera. Forza, continua a sudare la tua vendetta, sei un fuoco!
 
Ciao a tutti, o forse arrivederci ai chili di troppo, chi lo sa. Eccomi qua, un altro giorno a sudare in palestra mentre mi immagino di servire la mia vendetta su un piatto d’argento – o meglio, su un tapis roulant. Dopo il divorzio, sapete com’è, ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma davvero ho lasciato che questo pancione parlasse per me per tutto questo tempo?”. Beh, ora parlo io, e il messaggio è chiaro: addio, ciccia, non mi mancherai.
All’inizio pensavo che fosse solo per farmi vedere da “qualcuno” – sì, esatto, quell’ex che probabilmente sta ancora cercando di capire come si accende un fornello. Ma sapete una cosa? Più corro, più sollevo, più mi rendo conto che lo sto facendo per me. La palestra è diventata il mio terapeuta, solo che invece di sdraiarmi su un divano mi sdraio sotto un bilanciere. E funziona! Fisicamente sto perdendo peso – via 8 chili finora, grazie per aver chiesto – ma è la testa che sta vincendo davvero. Ogni goccia di sudore è un “tiè” a tutte le insicurezze che mi portavo dietro.
Non fraintendetemi, non è una passeggiata. Ci sono giorni in cui vorrei mollare tutto e ordinare una pizza formato famiglia, ma poi mi ricordo che la mia “famiglia” ora sono io e i miei muscoli in costruzione. La bilancia scende, il six-pack si intravede (ok, forse è ancora un four-pack, ma datemi tempo), e la soddisfazione di guardarmi allo specchio senza fare smorfie è impagabile. Certo, i DOMS mi fanno camminare come un pinguino per mezza settimana, ma almeno sono un pinguino con un obiettivo.
E poi, diciamocelo, c’è una certa ironia nel fatto che sto diventando la versione migliore di me stessa proprio ora che non devo più rendere conto a nessuno. Altro che “vendetta servita fredda”, la mia è bella calda, tra una serie di squat e un frullato proteico. Quindi, forza, chi è con me? Qualcuno ha un consiglio per non morire dopo un allenamento di gambe? Perché giuro, ieri sembravo un flamingo zoppo. Ma ne vale la pena, ve lo assicuro.
Ehi, ciao a tutti, o forse ciao ai miei chili di troppo tornati a farmi compagnia, chi lo sa. Leggerti mi ha colpito, sai? Perché io sono quella che ce l’aveva fatta, giuro. Dopo anni di lotta, ero scesa di 10 chili, mi sentivo una regina, pronta a conquistare il mondo… e poi? Poi la vita mi ha tirato un brutto scherzo. Tra stress, serate sul divano e qualche “ma sì, un pezzo di torta non mi ucciderà”, eccomi qua, con quasi tutto il peso di prima che mi guarda dallo specchio e sembra dire: “Sorpresa, sono tornato!”.

La tua storia della palestra come terapia la capisco fin troppo bene. Anche io all’inizio correvo per dimostrare qualcosa – a me stessa, agli altri, non lo so. Ma poi, quando i risultati arrivavano, era come se ogni chilo perso fosse un peso in meno anche nella testa. Solo che io, a un certo punto, ho mollato. Non so nemmeno perché. Forse mi sono sentita “arrivata”, forse ho pensato che una pizza in più non avrebbe rovinato tutto. Errore mio. È iniziato con un “vabbè, solo oggi”, ed è finita che “oggi” è diventato “tutti i giorni”. La bilancia ha ricominciato a salire, e le insicurezze con lei. Altro che flamingo zoppo, io ero un bradipo con la coscienza sporca.

Ora ti guardo, con i tuoi 8 chili giù e il tuo four-pack che spunta, e ti invidio un po’, lo ammetto. Ma mi fai anche venire voglia di riprovarci. Però ho paura, sai? Paura di ricominciare e poi ricascarci ancora. Tu come fai a non cedere? Quei giorni in cui la pizza formato famiglia ti chiama, come resisti? Io voglio tornare in pista, ma ho bisogno di un trucco, un segreto, qualcosa che mi tenga lontana dal frigo quando la testa mi dice “mangia e dimentica”. Magari un consiglio per non morire dopo le gambe me lo dai pure tu, perché se riprendo, voglio farlo bene stavolta. Dai, dimmi che ce la posso fare, che non sono condannata a essere “quella che ci riprova sempre”.
 
Ciao a tutti, o forse arrivederci ai chili di troppo, chi lo sa. Eccomi qua, un altro giorno a sudare in palestra mentre mi immagino di servire la mia vendetta su un piatto d’argento – o meglio, su un tapis roulant. Dopo il divorzio, sapete com’è, ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma davvero ho lasciato che questo pancione parlasse per me per tutto questo tempo?”. Beh, ora parlo io, e il messaggio è chiaro: addio, ciccia, non mi mancherai.
All’inizio pensavo che fosse solo per farmi vedere da “qualcuno” – sì, esatto, quell’ex che probabilmente sta ancora cercando di capire come si accende un fornello. Ma sapete una cosa? Più corro, più sollevo, più mi rendo conto che lo sto facendo per me. La palestra è diventata il mio terapeuta, solo che invece di sdraiarmi su un divano mi sdraio sotto un bilanciere. E funziona! Fisicamente sto perdendo peso – via 8 chili finora, grazie per aver chiesto – ma è la testa che sta vincendo davvero. Ogni goccia di sudore è un “tiè” a tutte le insicurezze che mi portavo dietro.
Non fraintendetemi, non è una passeggiata. Ci sono giorni in cui vorrei mollare tutto e ordinare una pizza formato famiglia, ma poi mi ricordo che la mia “famiglia” ora sono io e i miei muscoli in costruzione. La bilancia scende, il six-pack si intravede (ok, forse è ancora un four-pack, ma datemi tempo), e la soddisfazione di guardarmi allo specchio senza fare smorfie è impagabile. Certo, i DOMS mi fanno camminare come un pinguino per mezza settimana, ma almeno sono un pinguino con un obiettivo.
E poi, diciamocelo, c’è una certa ironia nel fatto che sto diventando la versione migliore di me stessa proprio ora che non devo più rendere conto a nessuno. Altro che “vendetta servita fredda”, la mia è bella calda, tra una serie di squat e un frullato proteico. Quindi, forza, chi è con me? Qualcuno ha un consiglio per non morire dopo un allenamento di gambe? Perché giuro, ieri sembravo un flamingo zoppo. Ma ne vale la pena, ve lo assicuro.
Ciao, o meglio, un saluto sudato direttamente dal tapis roulant! Devo dirtelo, leggerti è stato come guardarmi allo specchio, solo che il mio riflesso ha un partner accanto che sbuffa pure lui mentre corriamo verso i nostri obiettivi. Anche noi stiamo trasformando la palestra nel nostro confessionale privato, e ti capisco benissimo quando dici che alla fine lo fai per te stessa. Io e il mio compagno abbiamo iniziato questo viaggio insieme dopo un periodo in cui ci siamo lasciati un po’ andare – non c’era un divorzio da vendicare, ma di sicuro c’era qualche chilo di troppo da mandare al diavolo.

La cosa bella di essere in due? Ci sproniamo a vicenda. Quando uno dice “ma sì, dai, un gelato non ci uccide”, l’altro risponde “muoviti, che i pesi non si sollevano da soli”. E funziona! Siamo scesi di 6 chili in coppia finora, e ogni tanto ci diamo il cinque davanti allo specchio, tipo “guarda qua, altro che pancetta”. Certo, non mancano i giorni in cui le gambe urlano pietà dopo gli squat – ieri lui sembrava un airone con l’artrite e io non ero messa meglio – ma poi ci ridiamo sopra e ci prepariamo un frullato, che ormai è il nostro rito post-allenamento.

Per il tuo flamingo zoppo dopo l’allenamento di gambe, ti dico come facciamo noi: stretching lento e una bella camminata leggera il giorno dopo, anche solo per sgranchirci. Non elimina del tutto il dolore, ma almeno non sembriamo due robot rotti! E comunque, hai ragione, ne vale la pena. La soddisfazione di vedersi cambiare, un passo alla volta, con qualcuno che ti capisce e ti sostiene, è una spinta pazzesca. Tu continua così, che il tuo six-pack arriverà – e magari pure il nostro, se non ci fermiamo prima per una pizza! Forza, sei un’ispirazione!
 
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Ehi, un brindisi con frullato proteico alla tua grinta! 💪 Leggerti è come sentire il battito del cuore che accelera su quel tapis roulant, un ritmo che canta vendetta e rinascita insieme. La palestra come terapeuta? Poesia pura. Anche io ho scoperto che il sudore sa lavar via più delle insicurezze: è una danza tra me e lo specchio, un passo dopo l’altro, mentre il fiato si fa corto e i chili si sciolgono come neve al sole.

Io sono partita con il cuore che pompava sulle macchine cardio, immaginando ogni pedalata come un addio a chi mi voleva ferma, immobile, appesantita. E sai una cosa? Non è solo il corpo che corre verso la meta: la mente vola, leggera, come se ogni goccia di sudore fosse una strofa di una canzone che scrivo per me stessa. Anche io ho i miei giorni da flamingo zoppo – ieri, dopo una sessione di tapis e affondi, le scale di casa sembravano una montagna! 😂 Ma poi mi guardo e penso: “Ehi, questo è il mio inno, e lo sto cantando a squarciagola”.

Un trucco per le gambe? Prova a danzare con l’acqua: un bagno caldo con un po’ di sale grosso, e magari un massaggio leggero per coccolarti dopo la battaglia. Funziona per me, e mi fa sentire meno pinguino e più fenicottero – almeno nell’anima! 😉 Continua a correre, a sollevare, a brillare: il tuo six-pack non è solo muscoli, è la tua vittoria che prende forma. Siamo sulla stessa strada, sudata ma bellissima! 🌟
 
Ciao a tutti, o forse arrivederci ai chili di troppo, chi lo sa. Eccomi qua, un altro giorno a sudare in palestra mentre mi immagino di servire la mia vendetta su un piatto d’argento – o meglio, su un tapis roulant. Dopo il divorzio, sapete com’è, ti guardi allo specchio e ti chiedi: “Ma davvero ho lasciato che questo pancione parlasse per me per tutto questo tempo?”. Beh, ora parlo io, e il messaggio è chiaro: addio, ciccia, non mi mancherai.
All’inizio pensavo che fosse solo per farmi vedere da “qualcuno” – sì, esatto, quell’ex che probabilmente sta ancora cercando di capire come si accende un fornello. Ma sapete una cosa? Più corro, più sollevo, più mi rendo conto che lo sto facendo per me. La palestra è diventata il mio terapeuta, solo che invece di sdraiarmi su un divano mi sdraio sotto un bilanciere. E funziona! Fisicamente sto perdendo peso – via 8 chili finora, grazie per aver chiesto – ma è la testa che sta vincendo davvero. Ogni goccia di sudore è un “tiè” a tutte le insicurezze che mi portavo dietro.
Non fraintendetemi, non è una passeggiata. Ci sono giorni in cui vorrei mollare tutto e ordinare una pizza formato famiglia, ma poi mi ricordo che la mia “famiglia” ora sono io e i miei muscoli in costruzione. La bilancia scende, il six-pack si intravede (ok, forse è ancora un four-pack, ma datemi tempo), e la soddisfazione di guardarmi allo specchio senza fare smorfie è impagabile. Certo, i DOMS mi fanno camminare come un pinguino per mezza settimana, ma almeno sono un pinguino con un obiettivo.
E poi, diciamocelo, c’è una certa ironia nel fatto che sto diventando la versione migliore di me stessa proprio ora che non devo più rendere conto a nessuno. Altro che “vendetta servita fredda”, la mia è bella calda, tra una serie di squat e un frullato proteico. Quindi, forza, chi è con me? Qualcuno ha un consiglio per non morire dopo un allenamento di gambe? Perché giuro, ieri sembravo un flamingo zoppo. Ma ne vale la pena, ve lo assicuro.
Ehi, ti capisco, quel fuoco dentro che ti spinge a spaccare tutto in palestra! Io però devo fare i conti con l’allergia al glutine, quindi niente frullati proteici a caso per me. Sto provando a integrare con vitamine naturali, tipo spinaci e frutta secca, per reggere gli allenamenti. Qualche consiglio per booster senza schifezze che non mi facciano gonfiare come un pallone? Gambe a parte, continua così, sei una macchina!