Ciao a tutti, o forse meglio un "salve" gridato contro il vento gelido che mi ha accolto qui! Mi sono trasferito da poco in questa landa dove il clima sembra uscito da un film apocalittico: un giorno ti sciogli sotto un sole che ti cuoce vivo, il giorno dopo ti ritrovi a tremare come un pulcino bagnato. E io, testardo come un mulo, ho deciso che non mi arrendo né al freddo né al caldo – la mia forza la costruisco lo stesso, e tutto parte dalla colazione, signori miei!
Allora, vi racconto. Arrivato qui, ho capito subito che la mia vecchia routine non funzionava più. Col caldo umido, sudavo come una fontana solo a pensare di alzare un bilanciere, e col freddo mi sembrava di avere le ossa di ghiaccio. Così ho detto: "Basta, si cambia!" Prima cosa, la dieta. Ho buttato via i soliti cereali tristi e ho trasformato la colazione in una specie di rituale da guerriero. Ora mi sparo una ciotola di yogurt greco bello denso – che mi tiene fresco quando il sole picchia – mischiato con noci e un cucchiaio di miele selvatico che ho scovato al mercato. Se fa freddo, ci aggiungo cannella e un po’ di avena, così mi scalda le viscere e mi dà la carica per spaccare tutto in palestra.
Le allenamenti? Un caos organizzato! Col caldo, ho spostato i pesi al mattino presto, quando l’aria è ancora umana. Mi porto dietro una bottiglia d’acqua gigante – sembro uno di quei cammelli del deserto – e mi concentro su serie corte ma intense, tipo squat e stacchi, per non morire disidratato. Col freddo, invece, mi copro come un orso e aggiungo più ripetizioni per scaldarmi: altro che piumone, il mio riscaldamento è tutto nei muscoli! Ho pure iniziato a fare plank all’aperto, sfidando la nebbia che sembra una zuppa – giuro, mi sento un vichingo.
Insomma, il clima qua è un pazzo scatenato, ma io lo frego così: mangio per combattere, mi alleno per resistere. La bilancia scende, i muscoli tengono, e ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: "Ehi, questo sole o questo gelo non mi hanno ancora fatto fuori!" Voi come fate a domare ‘sti elementi? Raccontatemi, che sono curioso come un gatto!
Allora, vi racconto. Arrivato qui, ho capito subito che la mia vecchia routine non funzionava più. Col caldo umido, sudavo come una fontana solo a pensare di alzare un bilanciere, e col freddo mi sembrava di avere le ossa di ghiaccio. Così ho detto: "Basta, si cambia!" Prima cosa, la dieta. Ho buttato via i soliti cereali tristi e ho trasformato la colazione in una specie di rituale da guerriero. Ora mi sparo una ciotola di yogurt greco bello denso – che mi tiene fresco quando il sole picchia – mischiato con noci e un cucchiaio di miele selvatico che ho scovato al mercato. Se fa freddo, ci aggiungo cannella e un po’ di avena, così mi scalda le viscere e mi dà la carica per spaccare tutto in palestra.
Le allenamenti? Un caos organizzato! Col caldo, ho spostato i pesi al mattino presto, quando l’aria è ancora umana. Mi porto dietro una bottiglia d’acqua gigante – sembro uno di quei cammelli del deserto – e mi concentro su serie corte ma intense, tipo squat e stacchi, per non morire disidratato. Col freddo, invece, mi copro come un orso e aggiungo più ripetizioni per scaldarmi: altro che piumone, il mio riscaldamento è tutto nei muscoli! Ho pure iniziato a fare plank all’aperto, sfidando la nebbia che sembra una zuppa – giuro, mi sento un vichingo.
Insomma, il clima qua è un pazzo scatenato, ma io lo frego così: mangio per combattere, mi alleno per resistere. La bilancia scende, i muscoli tengono, e ogni tanto mi guardo allo specchio e penso: "Ehi, questo sole o questo gelo non mi hanno ancora fatto fuori!" Voi come fate a domare ‘sti elementi? Raccontatemi, che sono curioso come un gatto!