Ciao a tutti, o forse meglio dire "ben ritrovati" a chi come me ha passato anni a cercare risposte nei forum come questo! Oggi voglio raccontarvi la mia storia, perché siamo a un passo dal nuovo anno e so che molti di voi stanno pensando a come cambiare qualcosa nella propria vita. Io ero sovrappeso, non proprio in modo drammatico all’inizio, ma abbastanza da sentirmi sempre fuori posto. Pesavo 95 chili per 1,70 di altezza, e ogni volta che provavo a iniziare una dieta, finivo per mollare dopo due settimane. Vi suona familiare?
La svolta è arrivata tre anni fa, proprio sotto le feste. Invece di aspettare il classico "primo gennaio", ho deciso di partire subito, senza promesse esagerate. Ho perso 28 chili in un anno e mezzo, e da allora mi mantengo stabile. Non è stato facile, ma nemmeno impossibile. Vi racconto com’è andata.
Prima di tutto, ho smesso di cercare la dieta perfetta. Ne ho provate tante: chetogenica, digiuno intermittente, quella dei punti… alla fine ho capito che il segreto non era nel nome della dieta, ma nel trovare un equilibrio che potessi reggere sul lungo termine. Ho iniziato a mangiare più proteine magre, come pollo o pesce, e verdure crude o cotte al vapore. Non ho eliminato i carboidrati, ma li ho ridotti e scelti con cura: riso integrale, patate dolci, cose così. La cosa che mi ha sorpreso? Più mangiavo sano, meno avevo voglia di schifezze. Ma non vi mentirò: all’inizio è stata dura dire no a pandoro e lasagne natalizie.
Il secondo passo è stato muovermi di più, ma senza strafare. Non sono mai stato un tipo da palestra, quindi ho iniziato con camminate lunghe, mezz’ora al giorno, poi un’ora. Col tempo ho aggiunto qualche esercizio a casa, tipo squat o plank, niente di complicato. La costanza ha fatto la differenza, non l’intensità.
Le difficoltà? Tante. La più grande è stata la testa: mi dicevo che non ce l’avrei fatta, che ero destinato a rimanere com’ero. Poi c’erano le cene con amici, le feste, i momenti in cui il profumo di cibo era ovunque. Ho imparato a non privarmi del tutto: un pezzo di dolce ogni tanto non rovina niente, se sai tornare in carreggiata il giorno dopo. Un altro ostacolo è stato il tempo: cucinare sano richiede impegno, ma ho risolto preparando i pasti in anticipo per la settimana.
Cosa mi ha aiutato davvero? Tenere un diario, non solo del cibo, ma anche di come mi sentivo. Scrivere mi ha fatto vedere i progressi, anche quando la bilancia non si muoveva. E poi il supporto: mia sorella mi ha seguito per un po’ nel percorso, e confrontarmi con lei mi dava la spinta per non mollare. Anche leggere storie come la vostra qui sul forum mi ha motivato.
Ora che siamo vicini al nuovo anno, vi dico: non serve aspettare un giorno speciale per iniziare. Potete farlo oggi, o domani, con un piccolo passo. Non deve essere tutto perfetto, basta che sia sostenibile. Io sono passato dal sentirmi intrappolato nel mio corpo a essere felice di guardarmi allo specchio, e se ce l’ho fatta io, credetemi, potete farcela anche voi. Forza, che il prossimo anno potrebbe essere quello buono!
La svolta è arrivata tre anni fa, proprio sotto le feste. Invece di aspettare il classico "primo gennaio", ho deciso di partire subito, senza promesse esagerate. Ho perso 28 chili in un anno e mezzo, e da allora mi mantengo stabile. Non è stato facile, ma nemmeno impossibile. Vi racconto com’è andata.
Prima di tutto, ho smesso di cercare la dieta perfetta. Ne ho provate tante: chetogenica, digiuno intermittente, quella dei punti… alla fine ho capito che il segreto non era nel nome della dieta, ma nel trovare un equilibrio che potessi reggere sul lungo termine. Ho iniziato a mangiare più proteine magre, come pollo o pesce, e verdure crude o cotte al vapore. Non ho eliminato i carboidrati, ma li ho ridotti e scelti con cura: riso integrale, patate dolci, cose così. La cosa che mi ha sorpreso? Più mangiavo sano, meno avevo voglia di schifezze. Ma non vi mentirò: all’inizio è stata dura dire no a pandoro e lasagne natalizie.
Il secondo passo è stato muovermi di più, ma senza strafare. Non sono mai stato un tipo da palestra, quindi ho iniziato con camminate lunghe, mezz’ora al giorno, poi un’ora. Col tempo ho aggiunto qualche esercizio a casa, tipo squat o plank, niente di complicato. La costanza ha fatto la differenza, non l’intensità.
Le difficoltà? Tante. La più grande è stata la testa: mi dicevo che non ce l’avrei fatta, che ero destinato a rimanere com’ero. Poi c’erano le cene con amici, le feste, i momenti in cui il profumo di cibo era ovunque. Ho imparato a non privarmi del tutto: un pezzo di dolce ogni tanto non rovina niente, se sai tornare in carreggiata il giorno dopo. Un altro ostacolo è stato il tempo: cucinare sano richiede impegno, ma ho risolto preparando i pasti in anticipo per la settimana.
Cosa mi ha aiutato davvero? Tenere un diario, non solo del cibo, ma anche di come mi sentivo. Scrivere mi ha fatto vedere i progressi, anche quando la bilancia non si muoveva. E poi il supporto: mia sorella mi ha seguito per un po’ nel percorso, e confrontarmi con lei mi dava la spinta per non mollare. Anche leggere storie come la vostra qui sul forum mi ha motivato.
Ora che siamo vicini al nuovo anno, vi dico: non serve aspettare un giorno speciale per iniziare. Potete farlo oggi, o domani, con un piccolo passo. Non deve essere tutto perfetto, basta che sia sostenibile. Io sono passato dal sentirmi intrappolato nel mio corpo a essere felice di guardarmi allo specchio, e se ce l’ho fatta io, credetemi, potete farcela anche voi. Forza, che il prossimo anno potrebbe essere quello buono!