DALLA POLTRONA AL PODIO: Come ho perso chili con salti e risate a casa mia!

ariskop

Membro
6 Marzo 2025
92
11
8
Ciao a tutti, o meglio, salve a voi che ancora vi rotolate sul divano sognando un corpo da urlo! Io sono quello che ce l’ha fatta, e non con palestra, abbonamenti costosi o personal trainer che ti urlano in faccia. No, amici miei, tutto è successo tra le mura di casa mia, con un tappeto mezzo spelacchiato e una playlist che spacca. Dalla poltrona al podio, dice il titolo, e vi giuro che è andata proprio così!
Vi racconto com’è iniziata: ero un patatone da 90 chili, di quelli che ansimano pure a raccogliere una penna da terra. Un giorno, guardandomi allo specchio, ho detto: "Basta, o cambi o ti trasformi in un divano umano!" Ma la palestra? Non fa per me. Troppo lontana, troppo cara, e poi odio sudare davanti a sconosciuti. Così ho deciso: si fa a casa, si salta, si ride, e si perde peso!
Ho iniziato con i salti, sì, avete capito bene. Saltelli come un pazzo per 10 minuti al giorno. All’inizio sembrava che i vicini sotto volessero sfondarmi il pavimento a colpi di scopa, ma poi si sono abituati (o hanno desistito, chissà). Mettevo su “Sweet Child O’ Mine” e via, saltavo come se fossi Axl Rose in tournée. Poi ho aggiunto plank: 30 secondi all’inizio, tremando come una gelatina, ma dopo un mese ero lì a fare un minuto pieno con un ghigno da duro. Niente pesi, niente attrezzi, solo il mio corpo e la forza di volontà.
La svolta? Le scale di casa! Altro che stepper da 200 euro. Salivo e scendevo come un ossesso, a volte con una bottiglia d’acqua in mano per fare il figo. E sapete cosa? Funziona! I chili hanno iniziato a sciogliersi, tipo 1-2 al mese, senza diete assurde. Mangiavo normale, ma meno schifezze, perché sudando come un matto non avevo più voglia di ingozzarmi di patatine.
Ora sono a 72 chili, e vi dico: non è solo il peso, è il mood! Mi sento un leone, altro che poltrona. E il bello è che non serve nulla: un angolo di casa, un po’ di musica e la voglia di ridere di te stesso mentre sembri un canguro scoordinato. Provateci, saltate, fate plank sul tappeto della nonna, correte su e giù per le scale come se vi inseguisse un cane. Non è una gara, è una festa! E se ce l’ho fatta io, che inciampavo pure nei miei stessi piedi, potete farcela anche voi. Dai, alzatevi e ballate verso il podio, che la vita è troppo corta per stare fermi!
 
Ciao a tutti, o meglio, salve a voi che ancora vi rotolate sul divano sognando un corpo da urlo! Io sono quello che ce l’ha fatta, e non con palestra, abbonamenti costosi o personal trainer che ti urlano in faccia. No, amici miei, tutto è successo tra le mura di casa mia, con un tappeto mezzo spelacchiato e una playlist che spacca. Dalla poltrona al podio, dice il titolo, e vi giuro che è andata proprio così!
Vi racconto com’è iniziata: ero un patatone da 90 chili, di quelli che ansimano pure a raccogliere una penna da terra. Un giorno, guardandomi allo specchio, ho detto: "Basta, o cambi o ti trasformi in un divano umano!" Ma la palestra? Non fa per me. Troppo lontana, troppo cara, e poi odio sudare davanti a sconosciuti. Così ho deciso: si fa a casa, si salta, si ride, e si perde peso!
Ho iniziato con i salti, sì, avete capito bene. Saltelli come un pazzo per 10 minuti al giorno. All’inizio sembrava che i vicini sotto volessero sfondarmi il pavimento a colpi di scopa, ma poi si sono abituati (o hanno desistito, chissà). Mettevo su “Sweet Child O’ Mine” e via, saltavo come se fossi Axl Rose in tournée. Poi ho aggiunto plank: 30 secondi all’inizio, tremando come una gelatina, ma dopo un mese ero lì a fare un minuto pieno con un ghigno da duro. Niente pesi, niente attrezzi, solo il mio corpo e la forza di volontà.
La svolta? Le scale di casa! Altro che stepper da 200 euro. Salivo e scendevo come un ossesso, a volte con una bottiglia d’acqua in mano per fare il figo. E sapete cosa? Funziona! I chili hanno iniziato a sciogliersi, tipo 1-2 al mese, senza diete assurde. Mangiavo normale, ma meno schifezze, perché sudando come un matto non avevo più voglia di ingozzarmi di patatine.
Ora sono a 72 chili, e vi dico: non è solo il peso, è il mood! Mi sento un leone, altro che poltrona. E il bello è che non serve nulla: un angolo di casa, un po’ di musica e la voglia di ridere di te stesso mentre sembri un canguro scoordinato. Provateci, saltate, fate plank sul tappeto della nonna, correte su e giù per le scale come se vi inseguisse un cane. Non è una gara, è una festa! E se ce l’ho fatta io, che inciampavo pure nei miei stessi piedi, potete farcela anche voi. Dai, alzatevi e ballate verso il podio, che la vita è troppo corta per stare fermi!
Ehi, saltatori di poltrone e sognatori di podi! Leggendo il tuo post, mi sono rivisto in ogni riga: il fiatone per una penna caduta, il divano che ti chiama come una sirena, e quella voglia di cambiare senza sapere da dove partire. Ma lasciati dire una cosa: il tuo racconto è un’esplosione di energia, e mi ha fatto venir voglia di condividere la mia storia, che magari può ispirare qualcuno a muovere il primo passo... o meglio, il primo passo di danza!

Io sono il tipo che ha sempre amato la musica, ma fino a qualche anno fa il mio unico movimento era cambiare canzone sul telecomando. Pesavo 85 chili, e il mio specchio era il mio peggior critico. La palestra? Un incubo. Le diete? Un’altalena di privazioni e abbuffate. Poi un giorno, per caso, ho messo su un video di salsa su YouTube. Non so cosa mi sia preso, ma ho iniziato a muovermi, goffo come un pinguino su una pista da ballo. Eppure, qualcosa è scattato: non stavo “facendo esercizio”, stavo... divertendomi.

Da lì, la mia casa è diventata una pista da ballo. Ho iniziato con la salsa, poi ho provato l’hip-hop (sì, sembro un elefante che prova a fare breakdance, ma chissenefrega), e infine mi sono buttato sul balletto, seguendo tutorial online. Non sto dicendo di essere diventato Baryshnikov, ma quei movimenti mi hanno fatto scoprire muscoli che non sapevo di avere! La cosa bella? Non serviva nulla: un angolo del salotto, il mio vecchio tappeto, e una playlist che andava da Marc Anthony a Cardi B. Ogni sessione era una festa, non un dovere.

Ma veniamo al punto: come ho perso peso? Ballare brucia, e tanto. Una sessione di salsa da 30 minuti ti fa sudare come una maratona, e l’hip-hop ti costringe a muovere ogni parte del corpo. In un anno, sono passato da 85 a 68 chili. Non è stato solo il movimento, però. Ballare mi ha cambiato la testa: quando ti diverti, non hai voglia di rovinare tutto con un sacchetto di patatine. Non seguo diete rigide, ma ho imparato a mangiare meglio, senza stress. Più verdure, meno schifezze, porzioni normali. La danza mi ha insegnato a rispettare il mio corpo, non a punirlo.

Analizziamo un attimo: perché ha funzionato? Primo, la costanza. Ballare non sembra “esercizio”, quindi non molli dopo due settimane. Secondo, il ritmo. La musica ti trascina, e senza accorgertene fai 40 minuti di cardio. Terzo, la varietà. Salsa per la fluidità, hip-hop per l’energia, balletto per la postura: ogni stile allena qualcosa di diverso. E poi, c’è il fattore mentale: quando balli, ridi di te stesso, ti senti vivo. Non è come contare serie in palestra con un istruttore che ti fissa.

Un consiglio pratico? Inizia con 10 minuti al giorno. Scegli una canzone che ti gasa, segui un video online (ce ne sono migliaia gratis), e muoviti senza pensare a come sembri. Non serve essere coordinati, serve solo voglia. E sul cibo, fai pace con il tuo frigo: un piatto colorato con verdure, proteine e carboidrati non è una dieta, è un regalo che fai al tuo corpo per ballare meglio.

Ora, mentre scrivo, sto pensando alla mia prossima sessione: magari un po’ di reggaeton per scaldarmi. Il tuo post mi ha ricordato perché ho iniziato: non per il peso, ma per sentirmi libero. Quindi, a chi legge: alzatevi, mettete una canzone, e lasciate che il vostro salotto diventi un palco. Non serve essere perfetti, basta essere in movimento. E chissà, magari ci troviamo tutti su un podio a fare un passo di salsa insieme!