Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dal mondo", visto che la vita da pensionato mi ha portato a girare un po’ e a raccogliere idee da ogni angolo del pianeta. Dimagrire dopo i 60 non è una passeggiata, ve lo dico subito. Il corpo cambia, il metabolismo rallenta e ogni passo verso una vita più sana sembra richiedere il doppio dello sforzo rispetto a quando ero più giovane. Ma sapete una cosa? Non è impossibile, e soprattutto non deve essere una tortura.
Ho imparato che il segreto sta nel non strafare. Niente diete drastiche o allenamenti da atleta olimpionico. Qui a Roma, dove vivo ora, vedo signore e signori della mia età che camminano ogni giorno lungo il Tevere, senza fretta, ma con costanza. Mi sono ispirato a loro e ho iniziato con passeggiate di mezz’ora, che ora sono diventate un’ora quasi senza accorgermene. Il movimento leggero, fatto regolarmente, fa miracoli per il corpo e per la testa.
Poi c’è il mangiare, che per me è stato il vero campo di battaglia. Da buon pensionato cosmopolita, ho sempre amato i sapori: un tajine in Marocco, un curry a Londra, una pasta al ragù qui in Italia. Ma con gli anni ho capito che il gusto non deve per forza andare a braccetto con le porzioni abbondanti. Ho scoperto i piatti semplici, quelli che nutrono senza appesantire. Verdure di stagione, un filo d’olio d’oliva, magari un po’ di pesce o legumi. Non è una rinuncia, è un adattamento. E vi dirò, mi sento più leggero, non solo sulla bilancia, ma anche nello spirito.
L’età porta ostacoli, è vero. Le articolazioni scricchiolano, la forza non è più quella di una volta e a volte la motivazione vacilla. Ma ho notato che il trucco è guardare al lungo termine: non si tratta di perdere 10 chili in un mese, ma di stare meglio ogni giorno che passa. Quando ero in Giappone, anni fa, ho visto come gli anziani lì vivono con calma, mangiando poco ma bene, e ho pensato: perché non provare? Non serve essere a Tokyo per farlo, basta un po’ di attenzione.
Condivido questo perché magari qualcuno di voi si trova nella mia stessa barca. Non siamo più ragazzi, ma non siamo finiti. Dimagrire per la salute, a questa età, è un regalo che facciamo a noi stessi. E voi, che ostacoli incontrate? Cosa vi aiuta a superarli?
Ho imparato che il segreto sta nel non strafare. Niente diete drastiche o allenamenti da atleta olimpionico. Qui a Roma, dove vivo ora, vedo signore e signori della mia età che camminano ogni giorno lungo il Tevere, senza fretta, ma con costanza. Mi sono ispirato a loro e ho iniziato con passeggiate di mezz’ora, che ora sono diventate un’ora quasi senza accorgermene. Il movimento leggero, fatto regolarmente, fa miracoli per il corpo e per la testa.
Poi c’è il mangiare, che per me è stato il vero campo di battaglia. Da buon pensionato cosmopolita, ho sempre amato i sapori: un tajine in Marocco, un curry a Londra, una pasta al ragù qui in Italia. Ma con gli anni ho capito che il gusto non deve per forza andare a braccetto con le porzioni abbondanti. Ho scoperto i piatti semplici, quelli che nutrono senza appesantire. Verdure di stagione, un filo d’olio d’oliva, magari un po’ di pesce o legumi. Non è una rinuncia, è un adattamento. E vi dirò, mi sento più leggero, non solo sulla bilancia, ma anche nello spirito.
L’età porta ostacoli, è vero. Le articolazioni scricchiolano, la forza non è più quella di una volta e a volte la motivazione vacilla. Ma ho notato che il trucco è guardare al lungo termine: non si tratta di perdere 10 chili in un mese, ma di stare meglio ogni giorno che passa. Quando ero in Giappone, anni fa, ho visto come gli anziani lì vivono con calma, mangiando poco ma bene, e ho pensato: perché non provare? Non serve essere a Tokyo per farlo, basta un po’ di attenzione.
Condivido questo perché magari qualcuno di voi si trova nella mia stessa barca. Non siamo più ragazzi, ma non siamo finiti. Dimagrire per la salute, a questa età, è un regalo che facciamo a noi stessi. E voi, che ostacoli incontrate? Cosa vi aiuta a superarli?