Ciao a tutti, o forse meglio dire "salve, compagni di viaggio nella lotta contro i chili di troppo"! Oggi vorrei condividere qualche pensiero su un argomento che mi frulla in testa da un po’: il nostro rapporto con i dolci e quanto la genetica possa metterci i bastoni tra le ruote quando cerchiamo di dimagrire. Non so voi, ma io sono una di quelle persone che non riescono proprio a immaginare una giornata senza un pezzetto di cioccolato o una fetta di torta. È una sfida costante, ma sto cercando di trovare un equilibrio che mi permetta di godermi queste piccole gioie senza deragliare dai miei obiettivi.
Partiamo da un punto: non siamo tutti uguali. Ho notato che alcune amiche riescono a rinunciare ai dolci senza battere ciglio, mentre io, dopo due giorni senza zucchero, mi ritrovo a sognare pasticcini anche di notte. Mi sono chiesta se magari c’entra qualcosa il modo in cui il mio corpo è “programmato”. Ho letto da qualche parte che la genetica influisce su come metabolizziamo zuccheri e grassi, e persino sulla nostra predisposizione a desiderare certi sapori. Insomma, potrebbe essere che per qualcuno di noi dire “no” a un tiramisù sia una battaglia più dura non per mancanza di forza di volontà, ma per un’eredità biologica!
Detto questo, non voglio usarlo come scusa per arrendermi. Sto provando a trasformare questa “debolezza” in qualcosa di costruttivo. Ad esempio, ho sperimentato una ricetta che mi sta dando soddisfazione: un budino al cacao fatto con latte scremato, cacao amaro e un po’ di dolcificante naturale. È semplice, veloce e mi dà quel gusto intenso che cerco senza farmi sentire in colpa. Un’altra cosa che mi aiuta è spezzettare il cioccolato fondente (almeno 85%) in piccoli quadratini e mangiarne uno solo quando la voglia diventa insopportabile: mi appaga senza esagerare con le calorie.
Però ammetto che non è sempre facile. Quando sono stressata, la tentazione di buttarmi su una vaschetta di gelato è fortissima. In quei momenti cerco di distrarmi preparando una tisana aromatizzata o masticando una gomma senza zucchero, ma non sempre funziona. Mi piacerebbe sapere come affrontate voi queste situazioni: avete qualche trucco per ingannare la mente (o i geni!) e tenere a bada la voglia di dolce? E soprattutto, credete che la genetica possa davvero essere un ostacolo così grande o è solo una questione di abitudine?
Insomma, sto cercando di fare pace con me stessa e con il mio amore per i dessert, trovando alternative che mi facciano stare bene senza rinunciare del tutto. Non sarà il percorso più veloce per dimagrire, ma almeno è uno che sento di poter sostenere nel tempo. Aspetto i vostri consigli, magari qualche ricetta o semplicemente un po’ di solidarietà da chi capisce cosa significa lottare con un cucchiaino in una mano e la bilancia nell’altra!
Partiamo da un punto: non siamo tutti uguali. Ho notato che alcune amiche riescono a rinunciare ai dolci senza battere ciglio, mentre io, dopo due giorni senza zucchero, mi ritrovo a sognare pasticcini anche di notte. Mi sono chiesta se magari c’entra qualcosa il modo in cui il mio corpo è “programmato”. Ho letto da qualche parte che la genetica influisce su come metabolizziamo zuccheri e grassi, e persino sulla nostra predisposizione a desiderare certi sapori. Insomma, potrebbe essere che per qualcuno di noi dire “no” a un tiramisù sia una battaglia più dura non per mancanza di forza di volontà, ma per un’eredità biologica!
Detto questo, non voglio usarlo come scusa per arrendermi. Sto provando a trasformare questa “debolezza” in qualcosa di costruttivo. Ad esempio, ho sperimentato una ricetta che mi sta dando soddisfazione: un budino al cacao fatto con latte scremato, cacao amaro e un po’ di dolcificante naturale. È semplice, veloce e mi dà quel gusto intenso che cerco senza farmi sentire in colpa. Un’altra cosa che mi aiuta è spezzettare il cioccolato fondente (almeno 85%) in piccoli quadratini e mangiarne uno solo quando la voglia diventa insopportabile: mi appaga senza esagerare con le calorie.
Però ammetto che non è sempre facile. Quando sono stressata, la tentazione di buttarmi su una vaschetta di gelato è fortissima. In quei momenti cerco di distrarmi preparando una tisana aromatizzata o masticando una gomma senza zucchero, ma non sempre funziona. Mi piacerebbe sapere come affrontate voi queste situazioni: avete qualche trucco per ingannare la mente (o i geni!) e tenere a bada la voglia di dolce? E soprattutto, credete che la genetica possa davvero essere un ostacolo così grande o è solo una questione di abitudine?
Insomma, sto cercando di fare pace con me stessa e con il mio amore per i dessert, trovando alternative che mi facciano stare bene senza rinunciare del tutto. Non sarà il percorso più veloce per dimagrire, ma almeno è uno che sento di poter sostenere nel tempo. Aspetto i vostri consigli, magari qualche ricetta o semplicemente un po’ di solidarietà da chi capisce cosa significa lottare con un cucchiaino in una mano e la bilancia nell’altra!