Ciao a tutti, oggi vorrei condividere un po’ di riflessioni sulla dieta Montignac, che sto seguendo da qualche mese, e come si inserisce bene in questo thread di ricette salutari. La cosa che mi ha colpito di più di questo approccio è il focus sui carboidrati “buoni”, quelli con un indice glicemico basso, che aiutano a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Non si tratta di contare ossessivamente le calorie, ma di scegliere alimenti che non fanno impennare l’insulina, evitando quei picchi che poi portano a fame improvvisa e, diciamocelo, a ricadute.
Per darvi un’idea pratica, vi lascio una piccola tabella di alimenti che uso spesso per comporre i miei piatti. Tra i carboidrati “buoni” (IG inferiore a 50) metto: lenticchie, quinoa, pasta integrale cotta al dente, mele, pere, yogurt naturale senza zucchero. Tra quelli da evitare (IG sopra 70) ci sono: pane bianco, riso bianco, patate fritte, zucchero raffinato. Un esempio di ricetta che preparo spesso è un’insalata di quinoa con ceci, pomodorini, cetrioli e un filo d’olio extravergine d’oliva: sazia, è gustosa e tiene l’energia costante per ore.
Rispetto al classico conteggio calorico, che ho provato in passato, Montignac mi sembra più sostenibile. Contare ogni caloria mi faceva sentire sempre in restrizione, e appena smettevo, tornavo al punto di partenza. Con questo metodo invece scelgo cibi che mi soddisfano e non mi sento mai “a dieta”. Certo, richiede un po’ di pianificazione, soprattutto all’inizio, per capire quali alimenti combinare, ma poi diventa naturale.
Un altro vantaggio è che non ho più quella sensazione di alti e bassi di energia. Prima, con diete ipocaloriche, mi capitava di sentirmi stanca o di avere voglie irrefrenabili di dolci. Ora, mangiando carboidrati a basso IG e abbinandoli a proteine e fibre, il corpo risponde meglio. Non dico che sia la soluzione perfetta per tutti, ma per me sta funzionando, e i risultati sono graduali ma costanti.
Se vi va, posso condividere altre ricette o combinazioni che uso, magari con qualche trucco per rendere i piatti più sfiziosi senza rinunciare ai principi di Montignac. Voi cosa ne pensate? Avete provato qualcosa di simile o preferite altri approcci?
Per darvi un’idea pratica, vi lascio una piccola tabella di alimenti che uso spesso per comporre i miei piatti. Tra i carboidrati “buoni” (IG inferiore a 50) metto: lenticchie, quinoa, pasta integrale cotta al dente, mele, pere, yogurt naturale senza zucchero. Tra quelli da evitare (IG sopra 70) ci sono: pane bianco, riso bianco, patate fritte, zucchero raffinato. Un esempio di ricetta che preparo spesso è un’insalata di quinoa con ceci, pomodorini, cetrioli e un filo d’olio extravergine d’oliva: sazia, è gustosa e tiene l’energia costante per ore.
Rispetto al classico conteggio calorico, che ho provato in passato, Montignac mi sembra più sostenibile. Contare ogni caloria mi faceva sentire sempre in restrizione, e appena smettevo, tornavo al punto di partenza. Con questo metodo invece scelgo cibi che mi soddisfano e non mi sento mai “a dieta”. Certo, richiede un po’ di pianificazione, soprattutto all’inizio, per capire quali alimenti combinare, ma poi diventa naturale.
Un altro vantaggio è che non ho più quella sensazione di alti e bassi di energia. Prima, con diete ipocaloriche, mi capitava di sentirmi stanca o di avere voglie irrefrenabili di dolci. Ora, mangiando carboidrati a basso IG e abbinandoli a proteine e fibre, il corpo risponde meglio. Non dico che sia la soluzione perfetta per tutti, ma per me sta funzionando, e i risultati sono graduali ma costanti.
Se vi va, posso condividere altre ricette o combinazioni che uso, magari con qualche trucco per rendere i piatti più sfiziosi senza rinunciare ai principi di Montignac. Voi cosa ne pensate? Avete provato qualcosa di simile o preferite altri approcci?