Ragazzi, vi racconto come ho impostato la mia routine di allenamento per perdere 20 kg e mantenere i risultati negli ultimi due anni. Non è stato facile, ma con un po’ di logica e costanza ce l’ho fatta.
All’inizio pesavo 105 kg, ero sedentario e mi sentivo sempre stanco. Ho capito che serviva un piano chiaro, non solo per dimagrire ma per cambiare stile di vita. La mia routine è partita da tre pilastri: allenamento regolare, controllo dell’alimentazione e recupero. Niente formule magiche, solo disciplina.
Per l’allenamento, ho scelto un mix di forza e cardio, 5 giorni a settimana. Lunedì, mercoledì e venerdì facevo pesi: squat, stacchi, panca e qualche esercizio per le braccia. Non ero un esperto, ho iniziato con carichi leggeri e ho aumentato piano piano, seguendo video online e chiedendo consigli in palestra. Martedì e giovedì erano per il cardio: 40 minuti di corsa o cyclette, a ritmo medio, per bruciare calorie senza sfinirmi. Il weekend lo tenevo per riposare o fare una camminata lunga se mi sentivo in forma.
Le difficoltà? All’inizio i dolori muscolari erano tremendi, soprattutto dopo gli squat. Mi chiedevo se ne valesse la pena. Poi c’era la tentazione di mollare quando i risultati tardavano: dopo un mese avevo perso solo 2 kg. Ma ho tenuto duro, pesandomi una volta a settimana e misurando i progressi con un metro, perché il peso da solo non racconta tutto.
Cosa mi ha aiutato? Prima di tutto, fissare obiettivi realistici: puntavo a perdere 500 g a settimana, non di più. Poi, ho imparato a non strafare. Se un giorno saltavo l’allenamento, non mi punivo, ma recuperavo il giorno dopo. L’alimentazione è stata fondamentale: ho tagliato zuccheri e fritti, mangiavo più proteine magre come pollo e pesce, e verdure a ogni pasto. Non ho seguito diete assurde, solo porzioni controllate e un deficit calorico leggero.
Oggi sono a 85 kg, mi alleno ancora 4-5 volte a settimana e mi sento un’altra persona. La routine è diventata abitudine, ma non è statica: ogni tanto cambio esercizi o aumento i carichi per non annoiarmi. Il segreto, se vogliamo chiamarlo così, è stato non cercare scorciatoie e ascoltare il mio corpo. Se avete domande su come adattare qualcosa di simile alla vostra vita, scrivete pure!
All’inizio pesavo 105 kg, ero sedentario e mi sentivo sempre stanco. Ho capito che serviva un piano chiaro, non solo per dimagrire ma per cambiare stile di vita. La mia routine è partita da tre pilastri: allenamento regolare, controllo dell’alimentazione e recupero. Niente formule magiche, solo disciplina.
Per l’allenamento, ho scelto un mix di forza e cardio, 5 giorni a settimana. Lunedì, mercoledì e venerdì facevo pesi: squat, stacchi, panca e qualche esercizio per le braccia. Non ero un esperto, ho iniziato con carichi leggeri e ho aumentato piano piano, seguendo video online e chiedendo consigli in palestra. Martedì e giovedì erano per il cardio: 40 minuti di corsa o cyclette, a ritmo medio, per bruciare calorie senza sfinirmi. Il weekend lo tenevo per riposare o fare una camminata lunga se mi sentivo in forma.
Le difficoltà? All’inizio i dolori muscolari erano tremendi, soprattutto dopo gli squat. Mi chiedevo se ne valesse la pena. Poi c’era la tentazione di mollare quando i risultati tardavano: dopo un mese avevo perso solo 2 kg. Ma ho tenuto duro, pesandomi una volta a settimana e misurando i progressi con un metro, perché il peso da solo non racconta tutto.
Cosa mi ha aiutato? Prima di tutto, fissare obiettivi realistici: puntavo a perdere 500 g a settimana, non di più. Poi, ho imparato a non strafare. Se un giorno saltavo l’allenamento, non mi punivo, ma recuperavo il giorno dopo. L’alimentazione è stata fondamentale: ho tagliato zuccheri e fritti, mangiavo più proteine magre come pollo e pesce, e verdure a ogni pasto. Non ho seguito diete assurde, solo porzioni controllate e un deficit calorico leggero.
Oggi sono a 85 kg, mi alleno ancora 4-5 volte a settimana e mi sento un’altra persona. La routine è diventata abitudine, ma non è statica: ogni tanto cambio esercizi o aumento i carichi per non annoiarmi. Il segreto, se vogliamo chiamarlo così, è stato non cercare scorciatoie e ascoltare il mio corpo. Se avete domande su come adattare qualcosa di simile alla vostra vita, scrivete pure!