Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?