Lotto con l'ipotiroidismo, ma non mi arrendo: la mia dieta e i miei progressi

6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
 
Ehi, altro giro, altra lotta, vero? Ti leggo e sembra di guardarmi allo specchio, almeno per la parte della stanchezza e del metabolismo che sembra un bradipo in letargo. L’ipotiroidismo è una bestia, ma vedo che stai tirando fuori le unghie e non ti arrendi – rispetto totale per questo. La tua storia mi colpisce, sai? Soprattutto quel mix di endocrinologo, dieta e allenamento che stai portando avanti con pazienza certosina. Io invece ho preso una strada un po’ diversa, e magari ti racconto come la gestisco, chissà che non ti dia uno spunto.

Per me, il modo di combattere il peso e la fatica è stato mollare la palestra classica e buttarmi nei trekking lunghi. Non parlo di una passeggiatina al parco, eh: prendo zaino, scarponi e me ne vado in montagna o in mezzo alla natura per giorni. È una cosa che mi ha cambiato il gioco. Camminare ore con un dislivello tosto, portare 10-12 chili sulle spalle, dormire in tenda o in rifugio – ti assicuro che il metabolismo, pure se rallentato dalla tiroide, deve per forza svegliarsi. Non è solo questione di calorie bruciate (che comunque sono tante), ma di come il corpo si adatta: la resistenza cresce, i muscoli lavorano in modo naturale, e quel senso di gonfiore e pesantezza piano piano se ne va.

La dieta la tengo semplice, anche perché in montagna non puoi portarti dietro chissà cosa. Prima di partire mi preparo con roba nutriente: avena a colazione con un po’ di frutta secca, proteine tipo bresaola o uova sode da tenere nello zaino, e carboidrati come riso integrale o pane integrale che mi danno energia lunga. Niente schifezze, perché dopo ore di cammino il corpo ti chiede carburante vero, non zuccheri che ti fanno crollare. E le verdure? Quelle le infilo dove posso, tipo zucchine o carote crude che resistono nello zaino. Non è una scienza esatta, ma funziona per me: tengo il peso sotto controllo e mi sento meno “ovattato”, come dici tu.

I progressi sono lenti pure per me, non fraintendiamo. Non è che torno da un trek e sono un altro, ma dopo qualche mese di uscite regolari ho visto la bilancia scendere – 6 chili in un anno, più o meno – e soprattutto mi sento più vivo. La tiroide può remare contro, ma io remo più forte, a modo mio. Certo, ci vuole tempo per organizzarsi, e magari non è per tutti, ma se ti piace la natura potrebbe essere una via da provare, anche solo per un weekend. Tu che ne pensi? Come ti suonano ‘ste scappate in montagna rispetto ai tuoi pesi e al cardio leggero? Magari un giorno ci troviamo su un sentiero, chi lo sa!
 
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, ti leggo e sembra quasi di guardarmi allo specchio, ma con una valigia in mano! L’ipotiroidismo è una bella gatta da pelare, soprattutto quando sei sempre in giro come me. Viaggio tanto per lavoro, e ti assicuro che tenere il peso sotto controllo tra aeroporti, hotel e ristoranti è una sfida nella sfida. Però, come te, non mollo.

Il tuo percorso mi ispira un sacco, sai? Anch’io ho dovuto imparare che “mangiare meno” non è la soluzione, soprattutto con il metabolismo che fa i capricci. In viaggio, cerco di organizzarmi: colazione in hotel con uova e avena, se ce l’hanno, oppure mi porto dietro qualche bustina di fiocchi d’avena e la preparo con l’acqua del bollitore in camera – non proprio gourmet, ma funziona! A pranzo o cena, punto su pesce o carne magra con verdure, e se sono in un posto dove tutto è fritto o pesante, cerco almeno di bilanciare con porzioni piccole e un’insalata. I carboidrati li scelgo con cura, tipo un po’ di riso o patate, perché mi servono per avere energia senza crollare dopo due ore.

L’allenamento è un altro tasto dolente in viaggio. Gli hotel spesso hanno palestre minuscole, ma pure con due manubri e un tapis roulant riesco a fare qualcosa. Squat, affondi, plank – roba semplice che posso fare anche in camera se la palestra è un disastro. Oppure, se sono in un posto carino, cammino: una bella passeggiata veloce dopo cena mi salva la giornata, e mi godo pure il panorama. La costanza è dura, hai ragione, soprattutto quando il jet lag ti stende o la tiroide decide che oggi è giornata no.

I progressi lenti li capisco fin troppo bene. In due anni ho perso 6 chili, non una rivoluzione, ma mi sento meno appesantita, e i jeans non litigano più con me! Tu come fai a non buttarti giù nei giorni storti? Io a volte mi porto una bilancia da viaggio per controllarmi, ma poi mi dico: “Respira, è un marathon, non uno sprint”. Condividere qui aiuta, no? Sapere che non sono l’unica a combattere con ‘sto metabolismo pigro mi dà una spinta. Tu dove trovi la grinta?
 
Ehi, vi leggo e mi ritrovo tantissimo nelle vostre parole. L’ipotiroidismo è una lotta quotidiana, e capisco bene la frustrazione di un metabolismo che sembra non collaborare. Però, se posso dirla tutta, credo che il vero cambiamento non stia solo nella dieta o nell’allenamento, ma nel modo in cui ci ascoltiamo. Io sono una fan dell’approccio anti-dieta: basta con le restrizioni feroci che ci fanno solo impazzire e rallentare ancora di più. Mangiare intuitivo per me è stato un game changer: imparare a riconoscere quando ho fame, cosa mi serve davvero e smettere quando sono sazia. Non è facile, soprattutto con la tiroide che confonde i segnali, ma col tempo ho capito che il mio corpo non è il nemico. Tu, Roma-Fiumicino, parli di progressi lenti ma costanti, e secondo me è proprio questa pazienza che fa la differenza. La grinta? La trovo nel darmi il permesso di sbagliare, di avere giorni no, e nel ricordarmi che non devo “dimagrire a tutti i costi”, ma stare bene. Che ne pensate di provare a mollare un po’ la presa sul controllo e ascoltare di più cosa vi chiede il corpo?
 
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, mi tuffo direttamente nel discorso perché la tua storia mi ha preso di brutto. L’ipotiroidismo è una bestia schifosa, lo so bene, e quel senso di stanchezza che ti appiccica al divano lo capisco al volo. Però, cavolo, stai spaccando! Otto chili con il metabolismo che ti rema contro sono una vittoria vera, altro che copertine. Mi piace un sacco come hai trovato il tuo ritmo tra dieta e allenamento, senza strafare ma con testa.

Io sono uno che ha sempre puntato sul fitness casalingo, niente palestra, niente attrezzi complicati. Quando ho iniziato a perdere peso, pure io ero un disastro: fiato corto, energie a zero. Ma ho scoperto che con poco puoi fare tanto. Tipo, hai mai provato a infilare qualche esercizio a corpo libero nei giorni in cui i pesi ti sembrano troppo? Roba semplice: squat con il tuo peso, piegamenti sulle ginocchia se quelli normali sono duri, o anche solo tenere la posizione della sedia contro il muro per un po’. Non serve ammazzarsi, ma ti tiene il motore acceso. E la camminata che fai è oro, fidati, è un trucco che uso anch’io quando la giornata è no.

Sulla dieta ti dico bravo, hai trovato un equilibrio che funziona. Io punto molto su avena a colazione e pollo a cena, e se ho un giorno storto mi butto su una passeggiata veloce invece di mollare tutto. La costanza di cui parli è la chiave, anche quando il corpo sembra dire “fermati”. Come faccio a non perdere la testa? Mi ripeto che ogni passo, pure piccolo, è un “vaffanculo” alla bilancia e a quel metabolismo pigro. E tu, che trucco usi per tirarti su nei giorni neri?
 
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Reazioni: Johnny de Rivative
Ehi, straight to the point: la tua storia è un pugno nello stomaco, ma in senso buono! L’ipotiroidismo ti sta facendo sudare sette camicie, eppure eccoti qui, a combattere. Io ho perso peso tirando su ghisa, niente diete vegane strane, solo forza e pazienza. Nei giorni no? Mi butto su uno squat a corpo libero o una camminata veloce, giusto per non cedere. Tu come ti rialzi quando tutto sembra grigio?
 
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, altro che mollare, con l'ipotiroidismo è una guerra vera e propria, e tu stai tenendo duro, si vede. Io pure ho avuto il metabolismo fermo, stanchezza da morire, sembrava tutto inutile. Poi ho preso la bici, e ti giuro, è stato un colpo al sistema. Non dico che risolva tutto, ma pedalare mi ha rimesso in moto, letteralmente. Mangio come te, proteine, roba sana, niente eccessi, e la costanza in sella mi sta scolpendo, piano piano. Tu continua coi pesi, che il muscolo è oro col nostro problema. Non cedere, eh, che questo schifo di tiroide non vince!
 
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Reazioni: Grzegorz.Janoszka
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, altroché se ti capisco, la lotta con l’ipotiroidismo è proprio un viaggio a ostacoli! Anch’io sono uno che non molla, corro, nuoto e pedalo per passione, e pure per me il peso è una leva per migliorare i tempi e la resistenza. La tua storia mi ha colpito, soprattutto il modo in cui hai trovato un equilibrio con dieta e allenamento, perché è esattamente quello su cui sto lavorando.

Io punto molto sulle proteine magre, come te: petto di pollo alla griglia, albumi a colazione, salmone quando voglio variare. Mi danno la benzina per i muscoli senza appesantirmi, e con il mio metabolismo che a volte sembra in letargo è fondamentale. I carbo li gestisco in base agli allenamenti: avena al mattino se so che mi aspetta una corsa lunga, o patate dolci dopo un giro in bici tosto. I grassi tipo olio d’oliva o noci li tengo fissi, aiutano a non sentirmi uno zombie.

Lato sport, cerco di mixare: corsa lunga per il fiato, nuoto per scaricare e bici per spingere sulle gambe. Non miro a strafare, ma a essere costante, perché con la tiroide lenta esagerare è un attimo e poi sei ko per giorni. I progressi li vedo più sulla stamina che sulla bilancia, anche se sto limando qualche chilo per essere più leggero in gara. Tipo te, i pesi li faccio per tenere il motore acceso, squat e poco altro, due volte a settimana.

Il tuo approccio con endocrinologo e nutrizionista è una bomba, anch’io sto dietro agli esami per tenere la levotiroxina a punto. La testa a volte vacilla, specie quando i risultati tardano, ma mi dico che ogni passo conta. Tu come tieni alta la motivazione nei giorni no? Io mi butto su una playlist nuova per correre e mi passa tutto!
 
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, niente convenevoli, ti capisco troppo bene per perdermi in chiacchiere! 😊 La tua storia mi ha colpita dritta al cuore, perché anch’io sto lottando con un metabolismo che sembra fare i capricci, anche se per motivi diversi. L’ipotiroidismo è una bestia nera, e leggere che non ti arrendi mi dà una carica pazzesca. Grazie per aver condiviso tutto questo, davvero, mi fai sentire meno sola nella mia “battaglia fotografica” per tornare in forma! 💪

Io sono in modalità “preparazione fotoshoot”, non proprio per un evento specifico, ma perché ogni tot mesi mi piace fissare i progressi con qualche scatto. Dopo il parto, il mio corpo era un mistero: gonfio, stanco, e con una lentezza che non mi riconoscevo. Niente tiroide lenta nel mio caso, ma il post-gravidanza mi ha lasciato un metabolismo che sembrava in letargo. All’inizio mi buttavo giù, poi ho deciso di usare la macchina fotografica come alleata: ogni foto è un modo per dire “ehi, stai andando avanti”. E funziona, sai? Vedere il prima e il dopo mi tiene motivata, anche quando la bilancia si muove a passo di lumaca.

La tua dieta mi sembra super intelligente! Anche io punto su proteine magre – uova e pollo sono i miei migliori amici – e i carboidrati giusti, tipo il riso integrale che mi salva quando ho bisogno di energia senza sentirmi appesantita. Dopo il parto, ho capito che tagliare troppo non funzionava: mi sentivo uno zombie e non perdevo un grammo. Ora sto attenta ai grassi sani, come l’avocado che metto ovunque, e verdure a volontà (anche se ammetto che i broccoli crudi li evito pure io, non si sa mai 😂). È un equilibrio fragile, ma quando lo trovi, senti che il corpo inizia a rispondere.

Sull’allenamento ti batto il cinque virtuale! 🖐️ Io faccio pesi due volte a settimana, roba semplice tipo squat e qualche affondo, perché pure per me i muscoli sono la chiave per smuovere questo metabolismo pigro. Camminare è il mio salvavita: porto il passeggino e via, un’ora al giorno, e mi sento meno “bloccata”. La stanchezza ogni tanto mi frega, ma mi dico: “ok, un passo alla volta, poi ti fai una foto e vedi che ne vale la pena”.

Otto chili in un anno sono un traguardo vero, altroché copertina! È il tuo corpo che ti ringrazia, e si vede da come parli di forza e non solo di numeri. Io sono a -6 dopo quasi un anno, lentissimo pure qui, ma ogni scatto che faccio mi ricorda che non è solo questione di peso: è sentirsi di nuovo me stessa. Come tengo duro? Le foto, te lo giuro, sono la mia terapia. E tu, oltre alla costanza d’acciaio che hai, cosa ti aiuta a non mollare nei giorni no? Magari mi rubo qualche trucco! 😉 Grazie ancora, leggerti è stato come guardarmi allo specchio e darmi una pacca sulla spalla. Siamo in questa lotta insieme! 🌟
 
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, dritto al punto: rispetto totale per la tua grinta! L’ipotiroidismo è una bestia nera, lo so bene, e vedere che non ti arrendi nonostante tutto è una spinta anche per me. Io sono in piena preparazione per una gara di bodybuilding, quindi la mia “lotta” è un po’ diversa, ma ti capisco quando parli di metabolismo che rema contro. Anche con la tiroide a posto, la fase di cutting è un gioco di precisione assurdo, figuriamoci con un ostacolo in più come il tuo.

Il tuo approccio con l’endocrinologo e la nutrizionista mi sembra solidissimo. Hai ragione, non è solo questione di “mangiare meno”: con un metabolismo lento, se tagli troppo, è come spegnere il motore. Io per la mia dieta da gara sto su un piano rigido: 6 pasti al giorno, ogni 3 ore, per tenere il fuoco acceso. Proteine magre a ogni colpo – petto di pollo, albumi, merluzzo – perché senza muscoli non vai da nessuna parte. Carbo li ciclo: riso basmati e patate dolci nei giorni di allenamento pesante, meno nei giorni off, ma mai a zero, altrimenti crollo. Grassi? Olio di cocco e mandorle, dosati col bilancino. Verdure sì, ma cotte, perché crude mi gonfiano e in posa non posso permettermi un addome che sporge.

L’allenamento è dove mi gioco tutto. Pesi 5 volte a settimana, full body o split, dipende dalla fase. Squat, stacchi, panca: i fondamentali non si discutono, servono a tenere la massa mentre scendo di peso. Cardio? Lo odio, ma lo faccio: 30-40 minuti a passo svelto o HIIT breve, perché bruciare senza intaccare i muscoli è un’arte. Tu che cammini tanto stai facendo una scelta intelligente: è sostenibile e non ti sfinisce, soprattutto con la stanchezza che ti porti dietro.

I tuoi 8 chili in un anno sono un risultato vero, non lento. In gara, noi puntiamo a perdere 0,5-1% del peso a settimana, ma con l’ipotiroidismo hai fatto un lavoro da manuale. La forza che dici di sentire è il vero trofeo: i muscoli che costruisci ti stanno ripagando, anche se la bilancia non corre. Io ora sono a 12 settimane dalla competizione, sceso di 6 chili, ma è un massacro mentale. La fame c’è, la testa a volte vacilla, ma mi guardo allo specchio e vedo le linee che emergono: è quello che mi tiene in pista.

Come non perdere la testa? Io mi fisso obiettivi piccoli: una settimana pulita, un allenamento ben fatto, un pasto perfetto. Tu come tieni duro nei giorni no? Perché la tua storia, credimi, è già un successo, altro che copertina.
 
Ciao a tutti, oppure no, niente ciao, entriamo subito nel vivo. Vivo con l’ipotiroidismo da anni e vi dico la verità: perdere peso è una battaglia che a volte sembra impossibile. Ma non mollo, punto. La tiroide lenta mi rallenta il metabolismo, mi fa sentire stanca, gonfia, e pure la testa a volte è come ovattata. Però ho deciso che non mi arrendo, e sto trovando il modo di far funzionare le cose, passo dopo passo.
Tutto è iniziato quando ho capito che non potevo fare da sola. Mi sono rivolta a un endocrinologo, uno tosto, che non si è limitato a darmi una pillola e arrivederci. Abbiamo fatto analisi, aggiustato la dose di levotiroxina più volte, e ancora ci stiamo lavorando perché il corpo cambia, e quello che funzionava sei mesi fa magari ora non va più. Ma non è solo questione di medicine: la dieta è stata il vero campo di battaglia. All’inizio pensavo bastasse “mangiare meno”, ma con l’ipotiroidismo non funziona così. Se taglio troppo le calorie, il mio metabolismo si spegne ancora di più, e ciao progressi.
Con la nutrizionista abbiamo costruito un piano che tenga conto del mio problema. Niente diete drastiche, ma un sacco di attenzione a quello che metto nel piatto. Proteine magre a ogni pasto – pollo, tacchino, uova, pesce – perché aiutano a tenere su il metabolismo e i muscoli. Carboidrati sì, ma quelli giusti: riso integrale, patate dolci, avena, roba che mi dà energia senza farmi schizzare la glicemia. Grassi sani, tipo olio d’oliva e avocado, perché la tiroide ha bisogno di supporto per funzionare. E verdure, tante, ma sto attenta a quelle crude come broccoli o cavoli, che se esagero possono interferire con la tiroide. Non è allergia, ma una questione di equilibrio.
Poi c’è l’allenamento. Non vi dico le prime volte: sollevare un peso sembrava un’impresa titanica, e dopo dieci minuti ero distrutta. Ma ho insistito. Ora faccio pesi tre volte a settimana, niente di folle, esercizi base come squat e stacchi, perché costruire muscoli mi aiuta a bruciare di più anche a riposo. Cammino tanto, pure, perché il cardio leggero mi dà una spinta senza stressare troppo il corpo. La costanza è tutto, anche quando mi sento uno straccio.
I progressi? Lenti, lentissimi, ma ci sono. In un anno ho perso 8 chili, e non è solo il numero sulla bilancia: mi sento più forte, meno gonfia, e i vestiti mi stanno meglio. Certo, ci sono giorni in cui la stanchezza vince e vorrei mollare tutto, ma poi mi ricordo perché ho iniziato. Non è una storia di successo da copertina, non ancora, ma è la mia storia, e me la sto scrivendo da sola. Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non perdere la testa con ‘sto metabolismo che rema contro?
Ehi, straight to the point, mi piace il tuo stile! Capisco perfettamente la tua lotta con l’ipotiroidismo, ci sono passata anch’io e so quanto possa essere frustrante quel metabolismo che sembra sempre un passo indietro. La tua storia mi ha colpita, soprattutto la determinazione a non mollare nonostante tutto. Io ho trovato la mia strada con il cardio, e visto che hai accennato all’allenamento, ti racconto come mi ha aiutata, magari ti dà qualche spunto.

Quando ho iniziato a perdere peso, ero nella tua stessa situazione: stanchezza cronica, gonfiore, e una sensazione di impotenza che mi faceva venir voglia di buttare tutto all’aria. La levotiroxina mi ha dato una base, ma senza movimento e una dieta mirata non vedevo risultati. Poi ho scoperto il cardio intenso, e per me è stato un game changer. Non parlo di passeggiate lente – che comunque vanno benissimo, sia chiaro – ma di robe come HIIT e corsa. All’inizio pensavo di non farcela, dopo cinque minuti ero a pezzi, ma col tempo il corpo si è adattato. Ora faccio HIIT tre volte a settimana: 20-25 minuti di scatti, salti, burpees, roba che ti fa sudare e ti spinge il cuore a mille. La corsa invece è il mio momento zen, 40 minuti a ritmo sostenuto, e mi aiuta a scaricare anche la testa.

Perché il cardio? Intanto, mi ha svegliato il metabolismo. Con l’ipotiroidismo è come se fosse sempre in letargo, ma quelle sessioni intense lo costringono a ingranare. Poi, bruciare calorie in modo diretto mi ha dato una spinta che con i pesi da soli non sentivo. Non fraintendermi, i pesi che fai tu sono perfetti per i muscoli e il lungo termine, ma il cardio mi dà quel boost immediato che mi tiene motivata. E sì, pure io sto attenta alla dieta: proteine magre come te, carboidrati tipo patate dolci prima di allenarmi, e verdure cotte per non esagerare con quelle che potrebbero rallentare la tiroide.

I progressi sono arrivati, non proprio veloci, ma tangibili. In due anni ho perso 12 chili, e la cosa bella è che mi sento leggera, energica, meno appesantita. Certo, ci sono giorni no, quando la tiroide decide di fare la stronza e mi ritrovo a corto di fiato dopo dieci minuti di corsa, ma insisto. Il trucco per me è variare: se la corsa mi stanca, passo a HIIT o a sessioni di danza cardio – sì, ballare come una pazza in salotto conta eccome! Mi tiene la testa a posto, perché con ‘sto metabolismo a volte è più una questione mentale che fisica.

Tu come gestisci i giorni in cui la stanchezza ti schiaccia? Io ho notato che il cardio mi tira su anche l’umore, oltre al fisico. Magari prova a inserire qualcosa di intenso ma breve, tipo 15 minuti di HIIT, e vedi come reagisce il tuo corpo. Fammi sapere, sono curiosa di sentire com’è andata la tua battaglia!
 
Ehi, dritto al punto, mi piace! L’ipotiroidismo è una bestia nera, lo so bene, e la tua storia mi ha preso proprio in pieno. Quel metabolismo che sembra sabotarti ogni volta è una guerra che combatto anch’io, ma come te non ho nessuna intenzione di cedere. Tra lavoro, figli e tutto il resto, trovare il modo di buttare giù i chili è un casino, ma ci sto riuscendo, e visto che parli di dieta e allenamento, ti butto1o lì come la vedo io.

Io non ho tempo per girarci intorno: con due bimbi che corrono per casa e un lavoro che mi tiene sotto pressione, il mio segreto è organizzarmi come un generale. La dieta la tengo semplice ma ferrea: colazione con avena e uova, pranzo con pollo e riso integrale, cena leggera tipo pesce e verdure al vapore. Niente schifezze, niente scuse. La tiroide lenta mi frega, sì, ma se sto attento a non esagerare con robe crude come cavoli o soia, sento che il corpo risponde meglio. Preparo tutto la sera prima, così non sgarro per mancanza di tempo.

L’allenamento? Non ho ore da buttare in palestra. Faccio quello che posso quando i bimbi dormono o giocano: 20 minuti di pesi a casa – manubri, squat, flessioni – e se riesco, una corsa veloce intorno all’isolato. Il trucco è non fermarsi mai: anche solo 10 minuti di salti o plank mentre controllo i compiti dei piccoli. Il cardio mi serve per svegliarmi, i pesi per non perdere tono. Non è roba da atleti, ma con l’ipotiroidismo ogni grammo che perdo è una vittoria.

I risultati sono lenti, dannatamente lenti. In 10 mesi, 6 chili giù, ma la pancia si sta ritirando e i jeans non mi strangolano più. La stanchezza però è il nemico vero: certi giorni mi alzo e mi sento un macigno. Lì tiro fuori la testardaggine: un caffè nero, un po’ di musica a tutto volume e via, mi muovo lo stesso. Tu come fai a non mandare tutto all’aria quando la tiroide ti schianta? Io mi dico che mollare è peggio che arrancare. Fammi sapere, che ‘sta lotta la capisco fin troppo bene!
 
Ehi, dritto al punto, mi piace! L’ipotiroidismo è una bestia nera, lo so bene, e la tua storia mi ha preso proprio in pieno. Quel metabolismo che sembra sabotarti ogni volta è una guerra che combatto anch’io, ma come te non ho nessuna intenzione di cedere. Tra lavoro, figli e tutto il resto, trovare il modo di buttare giù i chili è un casino, ma ci sto riuscendo, e visto che parli di dieta e allenamento, ti butto1o lì come la vedo io.

Io non ho tempo per girarci intorno: con due bimbi che corrono per casa e un lavoro che mi tiene sotto pressione, il mio segreto è organizzarmi come un generale. La dieta la tengo semplice ma ferrea: colazione con avena e uova, pranzo con pollo e riso integrale, cena leggera tipo pesce e verdure al vapore. Niente schifezze, niente scuse. La tiroide lenta mi frega, sì, ma se sto attento a non esagerare con robe crude come cavoli o soia, sento che il corpo risponde meglio. Preparo tutto la sera prima, così non sgarro per mancanza di tempo.

L’allenamento? Non ho ore da buttare in palestra. Faccio quello che posso quando i bimbi dormono o giocano: 20 minuti di pesi a casa – manubri, squat, flessioni – e se riesco, una corsa veloce intorno all’isolato. Il trucco è non fermarsi mai: anche solo 10 minuti di salti o plank mentre controllo i compiti dei piccoli. Il cardio mi serve per svegliarmi, i pesi per non perdere tono. Non è roba da atleti, ma con l’ipotiroidismo ogni grammo che perdo è una vittoria.

I risultati sono lenti, dannatamente lenti. In 10 mesi, 6 chili giù, ma la pancia si sta ritirando e i jeans non mi strangolano più. La stanchezza però è il nemico vero: certi giorni mi alzo e mi sento un macigno. Lì tiro fuori la testardaggine: un caffè nero, un po’ di musica a tutto volume e via, mi muovo lo stesso. Tu come fai a non mandare tutto all’aria quando la tiroide ti schianta? Io mi dico che mollare è peggio che arrancare. Fammi sapere, che ‘sta lotta la capisco fin troppo bene!
Ehi, mi hai fatto quasi ridere con la storia del generale, perché ti capisco al volo: con l’ipotiroidismo ogni giorno è una battaglia e pure io mi organizzo come se fossi in trincea. La tua storia mi ha preso, ma visto che tiri dritto, faccio lo stesso e ti racconto come sto provando a cavarmela io.

La mia arma segreta sono i passati di verdure. Non sto lì a complicarmi la vita: butto in pentola zucchine, carote, sedano, magari un po’ di zucca, e via, un brodo leggero che mi riempie senza pesare. A pranzo e cena è la base, poi ci aggiungo un po’ di proteine, tipo del tacchino o un uovo sodo, per non sentirmi uno straccio. Tengo le calorie basse, ma il trucco è farne una scodella bella piena, così lo stomaco non brontola dopo mezz’ora. Per i carboidrati sto attenta: un po’ di quinoa o una fettina di pane integrale, ma senza esagerare, che la tiroide sembra incavolarsi se sgarro troppo.

Sul movimento, ammetto, non sono una scheggia come te. La palestra non fa per me, ma camminare veloce o fare un giro di corsa leggera quando riesco mi salva. Non è che corro per ore, eh, magari 20-25 minuti, ma mi sveglia il metabolismo e mi tiene su di morale. Il problema è la costanza: certi giorni mi sento un bradipo e la tentazione di buttarmi sul divano è forte. Però mi dico che anche poco è meglio di niente, e se salto un giorno, il successivo mi rimetto in pista.

Risultati? Lenti pure per me. In 8 mesi ho perso 4 chili, non proprio una maratona, ma i vestiti iniziano a starmi meglio e non mi sento sempre gonfia. La stanchezza però è una bestia: tu come fai a non crollare? Io a volte mi attacco a una tisana calda per darmi una spinta, ma non sempre basta. Dimmi il tuo trucco, che qui ogni idea è oro!