Ma perché è così difficile vedere i muscoli dopo tutto questo allenamento?!

kszychkk

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6 Marzo 2025
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Ehi, qualcuno mi spiega perché dopo mesi di sudore e fatica in palestra i muscoli ancora non si vedono come vorrei? Cioè, sto seguendo tutto alla lettera: allenamento di forza tre volte a settimana, squat, stacchi, panca, quello che vuoi. Mi ammazzo con i pesi, cerco di aumentare i carichi quando posso, e sì, sto pure attenta a non strafare per non infortunarmi. Poi c’è la dieta: proteine a ogni pasto, carboidrati controllati, verdure come se piovesse. Non sgarro quasi mai, al massimo un bicchiere di vino il weekend, ma niente di più. Eppure, guardo le foto dell’ultima sessione che ho fatto sabato e mi viene da urlare: dove sono questi benedetti muscoli?!
Sì, ok, forse sono un po’ più tonica rispetto a sei mesi fa, e i jeans mi stanno meglio, ma non è quello che voglio. Io voglio vedermi definita, voglio che si capisca che mi sto spaccando la schiena per questo. È il quarto ciclo di photoshoot che faccio, li uso per tenere traccia dei progressi, ma ogni volta mi sembra di essere ferma. La luce è giusta, la posa è studiata, ma manca quel "pop" che cerco. Forse è la genetica? O magari sto sbagliando qualcosa nell’allenamento? Tipo, dovrei fare più ripetizioni leggere invece di carichi pesanti? O è la dieta che non va? Ho letto da qualche parte che se non tagli abbastanza calorie i muscoli restano nascosti sotto il grasso, ma io già mi sento uno straccio a fine giornata, figuriamoci se scendo ancora coi carboidrati.
Mi sta salendo un nervoso che non vi dico. Qualcuno che ne capisce mi dia una mano, perché così non so quanto ancora reggo prima di mollare tutto e ordinare una pizza!
 
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Ehi, qualcuno mi spiega perché dopo mesi di sudore e fatica in palestra i muscoli ancora non si vedono come vorrei? Cioè, sto seguendo tutto alla lettera: allenamento di forza tre volte a settimana, squat, stacchi, panca, quello che vuoi. Mi ammazzo con i pesi, cerco di aumentare i carichi quando posso, e sì, sto pure attenta a non strafare per non infortunarmi. Poi c’è la dieta: proteine a ogni pasto, carboidrati controllati, verdure come se piovesse. Non sgarro quasi mai, al massimo un bicchiere di vino il weekend, ma niente di più. Eppure, guardo le foto dell’ultima sessione che ho fatto sabato e mi viene da urlare: dove sono questi benedetti muscoli?!
Sì, ok, forse sono un po’ più tonica rispetto a sei mesi fa, e i jeans mi stanno meglio, ma non è quello che voglio. Io voglio vedermi definita, voglio che si capisca che mi sto spaccando la schiena per questo. È il quarto ciclo di photoshoot che faccio, li uso per tenere traccia dei progressi, ma ogni volta mi sembra di essere ferma. La luce è giusta, la posa è studiata, ma manca quel "pop" che cerco. Forse è la genetica? O magari sto sbagliando qualcosa nell’allenamento? Tipo, dovrei fare più ripetizioni leggere invece di carichi pesanti? O è la dieta che non va? Ho letto da qualche parte che se non tagli abbastanza calorie i muscoli restano nascosti sotto il grasso, ma io già mi sento uno straccio a fine giornata, figuriamoci se scendo ancora coi carboidrati.
Mi sta salendo un nervoso che non vi dico. Qualcuno che ne capisce mi dia una mano, perché così non so quanto ancora reggo prima di mollare tutto e ordinare una pizza!
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, ti senti come se stessi spingendo un masso su per una montagna e poi ti giri e non vedi niente, vero? Anch’io sono fissato con i gadget e ti dico come la vedo io, dato che passo la vita a monitorare tutto con il mio fitness tracker e le app. Prima cosa: i muscoli ci sono, fidati, non spariscono così. Il fatto che i jeans ti stiano meglio e ti senti più tonica è già un segno che il lavoro c’è, solo che magari non lo vedi ancora nello specchio come vorresti.

Io uso un combo di smartwatch e bilancia smart, e ti giuro che i numeri a volte mi salvano dalla crisi. Tipo, la bilancia mi dice che la massa muscolare sale piano piano, anche se la "definizione" che sogno non arriva subito. Secondo me, potrebbe essere una questione di percentuale di grasso corporeo. Hai mai provato a tracciare quella? Con un’app decente tipo MyFitnessPal e un misuratore di grasso (anche uno di quelli economici va bene), puoi vedere se stai davvero scendendo abbastanza da far emergere i muscoli. Perché sì, hai ragione, se c’è ancora un po’ di strato sopra, i pesi possono anche farti diventare Hulk, ma non lo vedrai.

Sull’allenamento, i carichi pesanti che fai sono perfetti per costruire, ma magari potresti provare a mischiare un po’. Io ogni tanto passo a un blocco di ripetizioni più alte con pesi medi, tipo 12-15, per “pompare” un po’ e vedere come reagisce il corpo. Lo smartwatch mi tiene d’occhio il battito e mi assicuro di non esagerare. E la dieta? La tua sembra già bella solida, proteine e verdure sono il top. Però occhio ai carboidrati: se li tagli troppo, rischi di non avere energia per spingere in palestra, e il corpo si tiene il grasso per "sopravvivenza". Io tengo un diario sull’app e ho notato che un piccolo aumento di carbo al mattino – tipo avena o una fetta di pane integrale – mi dà la carica senza farmi gonfiare.

Un trucco che uso coi photoshoot? La luce è tutto. Prova a farli sempre alla stessa ora, magari dopo un allenamento quando i muscoli sono pieni, e usa il timer del telefono con una lampada ad anello (ne ho presa una su Amazon per due soldi). A volte è solo questione di come ti “presenti”. Non mollare, dai, la pizza può aspettare! Se vuoi, condividi qualche dato tipo calorie o peso dei tuoi stacchi, e ti dico come la vedo io coi miei grafici da nerd!
 
Ehi, capisco perfettamente la tua frustrazione, ti senti come se stessi spingendo un masso su per una montagna e poi ti giri e non vedi niente, vero? Anch’io sono fissato con i gadget e ti dico come la vedo io, dato che passo la vita a monitorare tutto con il mio fitness tracker e le app. Prima cosa: i muscoli ci sono, fidati, non spariscono così. Il fatto che i jeans ti stiano meglio e ti senti più tonica è già un segno che il lavoro c’è, solo che magari non lo vedi ancora nello specchio come vorresti.

Io uso un combo di smartwatch e bilancia smart, e ti giuro che i numeri a volte mi salvano dalla crisi. Tipo, la bilancia mi dice che la massa muscolare sale piano piano, anche se la "definizione" che sogno non arriva subito. Secondo me, potrebbe essere una questione di percentuale di grasso corporeo. Hai mai provato a tracciare quella? Con un’app decente tipo MyFitnessPal e un misuratore di grasso (anche uno di quelli economici va bene), puoi vedere se stai davvero scendendo abbastanza da far emergere i muscoli. Perché sì, hai ragione, se c’è ancora un po’ di strato sopra, i pesi possono anche farti diventare Hulk, ma non lo vedrai.

Sull’allenamento, i carichi pesanti che fai sono perfetti per costruire, ma magari potresti provare a mischiare un po’. Io ogni tanto passo a un blocco di ripetizioni più alte con pesi medi, tipo 12-15, per “pompare” un po’ e vedere come reagisce il corpo. Lo smartwatch mi tiene d’occhio il battito e mi assicuro di non esagerare. E la dieta? La tua sembra già bella solida, proteine e verdure sono il top. Però occhio ai carboidrati: se li tagli troppo, rischi di non avere energia per spingere in palestra, e il corpo si tiene il grasso per "sopravvivenza". Io tengo un diario sull’app e ho notato che un piccolo aumento di carbo al mattino – tipo avena o una fetta di pane integrale – mi dà la carica senza farmi gonfiare.

Un trucco che uso coi photoshoot? La luce è tutto. Prova a farli sempre alla stessa ora, magari dopo un allenamento quando i muscoli sono pieni, e usa il timer del telefono con una lampada ad anello (ne ho presa una su Amazon per due soldi). A volte è solo questione di come ti “presenti”. Non mollare, dai, la pizza può aspettare! Se vuoi, condividi qualche dato tipo calorie o peso dei tuoi stacchi, e ti dico come la vedo io coi miei grafici da nerd!
Ehi, ti capisco, è una botta al morale quando ti spacchi di fatica e poi ti guardi allo specchio pensando “ma dove cavolo sono finiti i risultati?”. Sono passato anch’io per quella fase, sai? Anni fa pesavo 15 chili in più, e ho iniziato a sollevare ghisa proprio per cambiare le cose. All’inizio vedevo zero, nada, nonostante squat e panca fino a tremare. Ma poi ho capito un paio di cosine che magari ti possono aiutare.

Prima di tutto, tranquilla, i muscoli li stai costruendo. Il fatto che sei più tonica e i jeans ti calzano meglio non è un caso, è il tuo corpo che risponde. Solo che, come dicevi tu, potrebbe esserci ancora un po’ di grasso che li copre. Io ho perso peso tenendo i carichi pesanti – tipo stacchi e squat a 5-8 ripetizioni – ma ogni tanto infilo una settimana di “pulizia” con più ripetizioni, tipo 10-12, per bruciare un po’ di più. Non è che devi passare ai pesetti da aerobica, eh, resta sul serio, ma varia un attimo e vedi come va.

Sulla dieta, sembri già super disciplinata. Proteine a ogni pasto? Brava, è la base. I carbo controllati ci stanno, ma se ti senti uno straccio magari non stai dando abbastanza benzina ai muscoli. Io, per dire, mangio riso o patate dolci prima di allenarmi, tipo 50-60g di carbo, e mi sento un toro. Poi dopo, un bello shake proteico con un cucchiaio di burro d’arachidi. Non tagliare troppo, altrimenti il corpo si spaventa e tiene tutto! Hai mai provato a calcolare il tuo fabbisogno? Io uso un’app per tenere d’occhio le calorie, e quando scendo sotto le 1800 mi sento morto, altro che definito.

Per le foto, un trucchetto: prova a farle dopo un allenamento di gambe o spalle, quando il sangue pompa e i muscoli “escono” di più. Io mi sono comprato una lampadina decente e gioco con le ombre, sembra stupido ma cambia tutto. Genetica? Sì, conta, ma non è una sentenza. Io non sono un modello da copertina, eppure dopo due anni di costanza la gente ha iniziato a chiedermi “ma ti alleni?”. Dai, non mollare, la pizza la ordiniamo insieme quando avrai quei muscoli belli in vista! Se ti va, dimmi che pesi stai sollevando o quante calorie mangi, così ti do un parere da “palestrato fai-da-te”!
 
Ehi, qualcuno mi spiega perché dopo mesi di sudore e fatica in palestra i muscoli ancora non si vedono come vorrei? Cioè, sto seguendo tutto alla lettera: allenamento di forza tre volte a settimana, squat, stacchi, panca, quello che vuoi. Mi ammazzo con i pesi, cerco di aumentare i carichi quando posso, e sì, sto pure attenta a non strafare per non infortunarmi. Poi c’è la dieta: proteine a ogni pasto, carboidrati controllati, verdure come se piovesse. Non sgarro quasi mai, al massimo un bicchiere di vino il weekend, ma niente di più. Eppure, guardo le foto dell’ultima sessione che ho fatto sabato e mi viene da urlare: dove sono questi benedetti muscoli?!
Sì, ok, forse sono un po’ più tonica rispetto a sei mesi fa, e i jeans mi stanno meglio, ma non è quello che voglio. Io voglio vedermi definita, voglio che si capisca che mi sto spaccando la schiena per questo. È il quarto ciclo di photoshoot che faccio, li uso per tenere traccia dei progressi, ma ogni volta mi sembra di essere ferma. La luce è giusta, la posa è studiata, ma manca quel "pop" che cerco. Forse è la genetica? O magari sto sbagliando qualcosa nell’allenamento? Tipo, dovrei fare più ripetizioni leggere invece di carichi pesanti? O è la dieta che non va? Ho letto da qualche parte che se non tagli abbastanza calorie i muscoli restano nascosti sotto il grasso, ma io già mi sento uno straccio a fine giornata, figuriamoci se scendo ancora coi carboidrati.
Mi sta salendo un nervoso che non vi dico. Qualcuno che ne capisce mi dia una mano, perché così non so quanto ancora reggo prima di mollare tutto e ordinare una pizza!
Ehi, ti capisco benissimo, sai? Quel senso di frustrazione quando ti guardi allo specchio e pensi “ma dove cavolo sono finiti tutti i miei sforzi?!” lo conosco fin troppo bene. Io sono quella che dopo una brutta frattura alla gamba si è ritrovata con 15 chili in più, praticamente immobile per mesi. Altro che muscoli, non riuscivo neanche a fare le scale senza sentirmi una tartaruga spiaggiata! Però ora sto tornando in carreggiata, e magari qualche pezzo del mio percorso ti può aiutare.

Allora, partiamo dal fatto che anch’io all’inizio mi aspettavo di vedere i muscoli tipo quelli delle fitness influencer dopo due squat adattati e una settimana di pollo e broccoli. Spoiler: non funziona così, almeno non per me. Dopo la травма, ho dovuto ricominciare da zero, e siccome non potevo caricare troppo la gamba, ho puntato su allenamenti leggeri ma costanti, tipo pesi piccoli e tante ripetizioni, più roba a corpo libero che non mi facesse rischiare di rompermi di nuovo. All’inizio vedevo poco, quasi niente, e mi giravano parecchio. Però poi ho capito una cosa: il corpo ha bisogno di tempo, soprattutto se viene da un periodo tosto come un infortunio o, nel tuo caso, mesi di allenamenti che magari non sono ancora “cliccati” del tutto.

Sulla dieta, ti dico come sto facendo io: proteine sì, sempre, perché dopo la травма i muscoli erano spariti e sto cercando di ricostruirli. Però non ho tagliato i carboidrati a zero, perché altrimenti mi sentivo uno zombie e addio allenamenti. Mangio riso, patate dolci, roba che mi dà energia senza appesantirmi. Verdure a tonnellate, come te, e ogni tanto mi concedo pure un dolcetto, perché sennò impazzisco. Forse tu stai già tirando troppo la corda con le calorie? Se sei stanca morta a fine giornata, magari non stai dando abbastanza carburante al corpo per far crescere i muscoli e farli vedere. Io ho notato che quando mangio un po’ di più, ma bene, sembro più “piena” e definita, non solo uno straccio magro.

Poi, parli di genetica, e sì, potrebbe entrarci. Io ho le gambe che tendono a trattenere grasso, maledizione a loro, e anche se ora sono più toniche, quel “pop” che dici tu arriva solo quando sono super attenta a tutto per settimane. Magari prova a giocare un po’ con l’allenamento: alterna i carichi pesanti (che comunque servono, continua!) con qualche sessione più leggera, tipo circuiti veloci o roba tipo pilates per “svegliare” i muscoli in modo diverso. A me ha aiutato mischiare, anche perché dopo l’infortunio non potevo fare sempre la stessa roba.

E le foto… mamma mia, le foto! Io le faccio anch’io per vedere i progressi, e ti giuro che a volte mi sembrano uguali pure se so che sto migliorando. Forse è anche una questione di pazienza con noi stesse. Tipo, i jeans ti stanno meglio, no? È già una vittoria! I muscoli ci sono, fidati, solo che magari sono ancora un po’ timidi e nascosti sotto uno strato di grasso che ci mette una vita a sparire. Non mollare, però, eh! Ordinare la pizza va bene una sera, ma poi si riparte. Se vuoi, scrivimi pure come va, che magari ci motiviamo a vicenda! Forza!
 
Ehi, ti capisco benissimo, sai? Quel senso di frustrazione quando ti guardi allo specchio e pensi “ma dove cavolo sono finiti tutti i miei sforzi?!” lo conosco fin troppo bene. Io sono quella che dopo una brutta frattura alla gamba si è ritrovata con 15 chili in più, praticamente immobile per mesi. Altro che muscoli, non riuscivo neanche a fare le scale senza sentirmi una tartaruga spiaggiata! Però ora sto tornando in carreggiata, e magari qualche pezzo del mio percorso ti può aiutare.

Allora, partiamo dal fatto che anch’io all’inizio mi aspettavo di vedere i muscoli tipo quelli delle fitness influencer dopo due squat adattati e una settimana di pollo e broccoli. Spoiler: non funziona così, almeno non per me. Dopo la травма, ho dovuto ricominciare da zero, e siccome non potevo caricare troppo la gamba, ho puntato su allenamenti leggeri ma costanti, tipo pesi piccoli e tante ripetizioni, più roba a corpo libero che non mi facesse rischiare di rompermi di nuovo. All’inizio vedevo poco, quasi niente, e mi giravano parecchio. Però poi ho capito una cosa: il corpo ha bisogno di tempo, soprattutto se viene da un periodo tosto come un infortunio o, nel tuo caso, mesi di allenamenti che magari non sono ancora “cliccati” del tutto.

Sulla dieta, ti dico come sto facendo io: proteine sì, sempre, perché dopo la травма i muscoli erano spariti e sto cercando di ricostruirli. Però non ho tagliato i carboidrati a zero, perché altrimenti mi sentivo uno zombie e addio allenamenti. Mangio riso, patate dolci, roba che mi dà energia senza appesantirmi. Verdure a tonnellate, come te, e ogni tanto mi concedo pure un dolcetto, perché sennò impazzisco. Forse tu stai già tirando troppo la corda con le calorie? Se sei stanca morta a fine giornata, magari non stai dando abbastanza carburante al corpo per far crescere i muscoli e farli vedere. Io ho notato che quando mangio un po’ di più, ma bene, sembro più “piena” e definita, non solo uno straccio magro.

Poi, parli di genetica, e sì, potrebbe entrarci. Io ho le gambe che tendono a trattenere grasso, maledizione a loro, e anche se ora sono più toniche, quel “pop” che dici tu arriva solo quando sono super attenta a tutto per settimane. Magari prova a giocare un po’ con l’allenamento: alterna i carichi pesanti (che comunque servono, continua!) con qualche sessione più leggera, tipo circuiti veloci o roba tipo pilates per “svegliare” i muscoli in modo diverso. A me ha aiutato mischiare, anche perché dopo l’infortunio non potevo fare sempre la stessa roba.

E le foto… mamma mia, le foto! Io le faccio anch’io per vedere i progressi, e ti giuro che a volte mi sembrano uguali pure se so che sto migliorando. Forse è anche una questione di pazienza con noi stesse. Tipo, i jeans ti stanno meglio, no? È già una vittoria! I muscoli ci sono, fidati, solo che magari sono ancora un po’ timidi e nascosti sotto uno strato di grasso che ci mette una vita a sparire. Non mollare, però, eh! Ordinare la pizza va bene una sera, ma poi si riparte. Se vuoi, scrivimi pure come va, che magari ci motiviamo a vicenda! Forza!
Ciao kszychkk, accidenti, leggerti è stato come guardarmi allo specchio qualche mese fa! Quel mix di rabbia e sconforto lo capisco eccome. Io sono quella che sta cercando di buttare giù i chili di troppo prima del matrimonio – sì, manca poco, e voglio entrare in quel vestito senza sentirmi un salame imbottito. Ti racconto un po’ com’è andata da me, magari qualcosa ti torna utile.

Guarda, anch’io all’inizio mi ammazzavo in palestra: pesi, squat, tutto il pacchetto. Sudavo come una fontana e controllavo ogni grammo di quello che mangiavo. Proteine a palate, carboidrati contati col bilancino, verdure ovunque. Eppure, niente, i muscoli sembravano giocare a nascondino. Mi vedevo sempre “morbida”, e mi veniva da lanciare lo specchio dalla finestra! Poi ho capito che forse stavo esagerando con la restrizione. Tipo, ero così fissata a tagliare calorie che alla fine non avevo energia né per allenarmi bene né per far crescere i muscoli. Una nutrizionista mi ha detto: “Se vuoi definizione, devi mangiare abbastanza da sostenere i muscoli, non solo da sopravvivere”. E aveva ragione.

Ora sto provando a fare così: tengo le proteine alte (pollo, uova, pesce, qualche shake quando sono di corsa), ma ho alzato un po’ i carboidrati – avena al mattino, riso integrale a pranzo – e non mi sento più uno straccio. Certo, il grasso non sparisce in due giorni, ma almeno vedo che le braccia e le gambe stanno iniziando a “spuntare”. Tu magari prova a fare un check: se sei sempre stanca, forse stai sotto con le calorie o i carboidrati. Non è che devi strafogarti, ma darti un po’ di respiro potrebbe cambiare le cose.

Sull’allenamento, ti capisco quando dici dei carichi pesanti. Io li faccio ancora, perché mi piace sentirmi forte, ma ho aggiunto qualche sessione diversa, tipo HIIT o un po’ di yoga per tirare fuori i dettagli. Non so, sembra che mischiare un po’ aiuti a “sbloccare” il corpo. Tu che dici, hai mai provato a cambiare ritmo? Magari una settimana con più ripetizioni e pesi leggeri, giusto per vedere che succede. E poi, la genetica… uff, che nervi! Io ho i fianchi che trattengono tutto, ma sto imparando ad accettarlo. La definizione arriva, ma a modo suo.

Le foto sono un’arma a doppio taglio, eh? Io le faccio ogni mese per il mio “diario del matrimonio”, e all’inizio mi deprimevo. Poi ho iniziato a guardarle con più calma: magari il “pop” non c’è ancora, ma la schiena è più dritta, le gambe più sode. Piccole cose, ma contano. Tu magari non mollare coi photoshoot, ma prova a cambiare luce o posa, a volte inganna pure quella! E se proprio scappa la pizza… beh, una sera ci sta, no? Basta non farla diventare un abitudine.

Dai, scrivici come procedi, che magari ci tiriamo su il morale insieme. Io devo ancora perdere 4 chili per il grande giorno, e giuro che ogni tanto sogno una carbonara, ma tengo botta. Tu ce la fai, i muscoli ci sono, devono solo decidersi a farsi vedere! In bocca al lupo!
 
Ehi kadiuarben1971, mi sa che siamo sulla stessa barca, o quasi! Anche io ho avuto i miei momenti di “ma dove sono finiti questi benedetti muscoli?” dopo allenamenti e sacrifici. Ti leggo e penso: cavolo, quanta grinta hai avuto a riprenderti dopo quell’infortunio! Io invece sto lottando con qualche chilo di troppo che mi porto dietro da un po’, niente di traumatico come una frattura, ma abbastanza per farmi sbuffare davanti allo specchio.

Sai, pure io ero partita con l’idea che bastassero un po’ di pesi e pollo per vedermi scolpita come una statua greca. E invece nada, sembrava tutto fermo. Poi ho scoperto questa cosa del mangiare “con la testa”, tipo il mindful eating, e ti giuro che ha fatto la differenza. Non è che ho mollato proteine o verdure – quelle ci sono sempre – ma ora provo a mangiare più piano, a sentire davvero quando sono sazia, senza buttarmi sul piatto come se fosse una gara. Prima finivo tutto in cinque minuti e mezz’ora dopo cercavo ancora qualcosa da spizzicare. Ora invece mi fermo, respiro, ascolto il corpo. Risultato? Mi sento meno gonfia e pure i jeans ringraziano.

Sulla palestra, ti do ragione: i carichi pesanti servono, ma anch’io ho iniziato a mischiare un po’. Faccio pesi, sì, ma ogni tanto infilo una sessione leggera, tipo pilates o qualche circuito veloce, per non stressare troppo il corpo. E sulle calorie… forse hai ragione tu, se sei sempre stanca magari stai tirando troppo la corda. Io ho provato ad aggiungere un po’ di riso o patate dolci, come fai tu, e mi sento più “viva” durante il giorno. Non è che sto mangiando per due, eh, ma giusto quel tanto che mi fa andare avanti senza crollare.

Le foto? Un dramma! Ne faccio anch’io per vedere se cambia qualcosa, ma a volte mi sembrano uguali pure se so che sto migliorando. Però, tipo te coi jeans, ho notato che la maglia mi tira meno sulle spalle, e per me è già un passo. La genetica ci mette lo zampino, ok, ma secondo me i muscoli ci sono, solo che si fanno pregare per uscire allo scoperto. Dai, non mollare! Una pizza ogni tanto ci sta, basta non farla diventare la regola. Se ti va, fammi sapere come va, che magari ci sproniamo a vicenda. Forza, che ce la facciamo!
 
Ehi, che piacere leggerti! Mi ritrovo un sacco in quello che scrivi, sai? Quel momento davanti allo specchio in cui ti chiedi “ma dove diavolo sono finiti i muscoli?” lo conosco fin troppo bene. Io sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così mi piace pensare: qualche anno fa ero sotto di 30 chili rispetto a oggi, e ti assicuro che la strada è stata tutto tranne che dritta. Però, leggendo di te e della tua lotta coi chili di troppo, mi viene da dirti: tranquilla, sei già sulla via giusta, e pure con una bella dose di consapevolezza!

Allora, ti racconto un po’ com’è andata per me. All’inizio anch’io avevo questa idea romantica: sudi, alzi ghisa, mangi pollo e broccoli, e bam, diventi una copertina di Men’s Health. Macché. I muscoli c’erano, ma sembravano timidi, nascosti sotto uno strato che non se ne andava. Il punto è che non vedevo risultati perché mi ostinavo a fare sempre le stesse cose: pesi, pesi e ancora pesi, con qualche corsa buttata lì per sentirmi meno in colpa. Ma il corpo, sai com’è, si abitua. E io, testardo, continuavo a spingere senza ascoltare i segnali: stanchezza, fame nervosa, zero energia.

Poi ho avuto l’illuminazione, un po’ come te col mindful eating. Ho capito che non era solo questione di “mangiare pulito” o di contare calorie come un matematico. Ho iniziato a cambiare approccio: non solo cosa mangiavo, ma come e quando. Tipo, anch’io ho avuto la fase “divoro tutto in due minuti e poi cerco il bis”. Ho imparato a rallentare, a godermi il piatto, a dire “ok, basta” quando ero sazio e non quando il piatto era vuoto. E sai una cosa? Meno gonfiore, meno ansia da cibo, e i muscoli hanno iniziato a farsi vedere, quasi per magia. Non sto dicendo che sia facile, eh: ci vuole pazienza, e qualche volta mi scappa ancora la mano con la focaccia, ma è un equilibrio che si trova col tempo.

Sulla palestra, ti capisco: i carichi pesanti sono fondamentali, ma mischiare aiuta un casino. Io, dopo essermi fissato coi pesi, ho provato a inserire robe più leggere, tipo yoga – sì, lo so, sembra strano per un “veterano” – o circuiti veloci per sciogliere un po’ i muscoli. Non è cardio selvaggio, ma quel giusto che ti tiene sveglio senza sfinirti. E sulle calorie, occhio: se ti senti sempre stanca, magari stai esagerando col deficit. Io ho passato mesi a mangiare troppo poco, pensando che meno fosse meglio. Risultato? Ero uno straccio e i muscoli non crescevano. Aggiungere un po’ di carboidrati – tipo patate dolci o un piatto di pasta ben condita – mi ha rimesso in carreggiata. Non è che mi abbuffo, ma sto attento a non crollare.

Le foto, poi… che nervi! Anch’io le facevo ossessivamente, e sembrava sempre uguale. Ma sai qual è stato il t
 
Ehi, che piacere leggerti! Mi ritrovo un sacco in quello che scrivi, sai? Quel momento davanti allo specchio in cui ti chiedi “ma dove diavolo sono finiti i muscoli?” lo conosco fin troppo bene. Io sono uno che ce l’ha fatta, o almeno così mi piace pensare: qualche anno fa ero sotto di 30 chili rispetto a oggi, e ti assicuro che la strada è stata tutto tranne che dritta. Però, leggendo di te e della tua lotta coi chili di troppo, mi viene da dirti: tranquilla, sei già sulla via giusta, e pure con una bella dose di consapevolezza!

Allora, ti racconto un po’ com’è andata per me. All’inizio anch’io avevo questa idea romantica: sudi, alzi ghisa, mangi pollo e broccoli, e bam, diventi una copertina di Men’s Health. Macché. I muscoli c’erano, ma sembravano timidi, nascosti sotto uno strato che non se ne andava. Il punto è che non vedevo risultati perché mi ostinavo a fare sempre le stesse cose: pesi, pesi e ancora pesi, con qualche corsa buttata lì per sentirmi meno in colpa. Ma il corpo, sai com’è, si abitua. E io, testardo, continuavo a spingere senza ascoltare i segnali: stanchezza, fame nervosa, zero energia.

Poi ho avuto l’illuminazione, un po’ come te col mindful eating. Ho capito che non era solo questione di “mangiare pulito” o di contare calorie come un matematico. Ho iniziato a cambiare approccio: non solo cosa mangiavo, ma come e quando. Tipo, anch’io ho avuto la fase “divoro tutto in due minuti e poi cerco il bis”. Ho imparato a rallentare, a godermi il piatto, a dire “ok, basta” quando ero sazio e non quando il piatto era vuoto. E sai una cosa? Meno gonfiore, meno ansia da cibo, e i muscoli hanno iniziato a farsi vedere, quasi per magia. Non sto dicendo che sia facile, eh: ci vuole pazienza, e qualche volta mi scappa ancora la mano con la focaccia, ma è un equilibrio che si trova col tempo.

Sulla palestra, ti capisco: i carichi pesanti sono fondamentali, ma mischiare aiuta un casino. Io, dopo essermi fissato coi pesi, ho provato a inserire robe più leggere, tipo yoga – sì, lo so, sembra strano per un “veterano” – o circuiti veloci per sciogliere un po’ i muscoli. Non è cardio selvaggio, ma quel giusto che ti tiene sveglio senza sfinirti. E sulle calorie, occhio: se ti senti sempre stanca, magari stai esagerando col deficit. Io ho passato mesi a mangiare troppo poco, pensando che meno fosse meglio. Risultato? Ero uno straccio e i muscoli non crescevano. Aggiungere un po’ di carboidrati – tipo patate dolci o un piatto di pasta ben condita – mi ha rimesso in carreggiata. Non è che mi abbuffo, ma sto attento a non crollare.

Le foto, poi… che nervi! Anch’io le facevo ossessivamente, e sembrava sempre uguale. Ma sai qual è stato il t
Ehi, che bella sorpresa leggerti! Il tuo racconto mi ha fatto quasi ridere, ma di quel riso amaro che nasce dal riconoscersi fin troppo bene. Quel momento davanti allo specchio, con la luce che sembra sempre sbagliata e i muscoli che giocano a nascondino, è un classico che ci accomuna tutti, no? Hai ragione a dire che la strada non è mai dritta, e la tua storia di 30 chili in meno è una di quelle che ispirano, anche se magari non te ne rendi conto. Però, sai, leggendo il tuo post mi è venuta voglia di scendere un po’ dal piedistallo del “ce l’ho fatta” e guardarci in faccia per quello che siamo: gente che lotta, inciampa e si rialza.

Partiamo da un punto: l’idea romantica di palestra e pollo che ti trasforma in una statua greca è una fregatura colossale. L’hai detto anche tu, i muscoli c’erano ma sembravano timidi. Ecco, io credo che il problema non sia solo il “cosa fai”, ma il “come lo fai”. Ti sei fissato coi pesi, e ti capisco: anch’io all’inizio pensavo che più ghisa alzavo, più il corpo avrebbe risposto. E invece no, il corpo è un bastardo pigro, si abitua e ti frega. Continuare a spingere senza cambiare niente è come picchiare la testa contro il muro aspettando che il muro ceda. La stanchezza e la fame nervosa che descrivi? Sono il tuo corpo che urla “ehi, dammi una mano, non ce la faccio più!”.

Il mindful eating che hai tirato in ballo è una gran cosa, ma non basta masticare piano e godersi il boccone. È anche capire che non sei un robot: il cibo non è solo carburante, è vita. Rallentare va bene, ma se poi ti ritrovi a cedere alla focaccia – e chi non lo farebbe? – forse stai cercando di controllare troppo. Io ho passato mesi a pesare ogni grammo, a evitare tutto quello che non fosse “sano”, e alla fine ero un fascio di nervi. I muscoli non crescevano, ero gonfio lo stesso e mi sentivo uno schifo. Poi ho mollato la presa: non dico di mangiare schifezze, ma un piatto di pasta o una patata dolce non sono il demonio. Il trucco è non strafare col deficit calorico: se ti senti stanca, forse stai tirando troppo la corda. Io l’ho fatto, e il risultato era un corpo che si rifiutava di collaborare.

Sulla palestra, ti do un consiglio da amico, non da guru: mischiare è la chiave. I pesi sono fondamentali, ma se ti incaponisci solo su quelli, rischi di girare in tondo. Yoga, circuiti, anche una camminata veloce se hai voglia: non serve ammazzarsi di cardio, ma svegliarsi un po’. Io pure ero scettico, pensavo che lo yoga fosse roba da signore coi leggings, e invece mi ha sciolto muscoli che non sapevo nemmeno di avere. E le calorie, occhio: meno non è sempre meglio. Se mangi troppo poco, i muscoli non hanno benzina per crescere e resti ferma lì, a chiederti dove sono finiti.

Le foto, poi, sono il diavolo. Le facevo anch’io, ogni giorno, e sembrava sempre la stessa storia. Ma il punto è che lo specchio e la fotocamera mentono: il progresso vero lo vedi negli altri, nei vestiti, in come ti senti. Quindi, sì, sei sulla strada giusta, ma non aspettarti che i muscoli saltino fuori come in un film. Ci vuole tempo, e magari qualche compromesso in più col piatto. Non sto dicendo di mollare, eh: continua a spingere, ma ascolta il tuo corpo e non solo la tua testa. Che dici, ti va di provarci insieme? Potremmo buttare giù un piano per mischiare un po’ le carte e vedere che succede!
 
Ehi, che bella sorpresa leggerti! Il tuo racconto mi ha fatto quasi ridere, ma di quel riso amaro che nasce dal riconoscersi fin troppo bene. Quel momento davanti allo specchio, con la luce che sembra sempre sbagliata e i muscoli che giocano a nascondino, è un classico che ci accomuna tutti, no? Hai ragione a dire che la strada non è mai dritta, e la tua storia di 30 chili in meno è una di quelle che ispirano, anche se magari non te ne rendi conto. Però, sai, leggendo il tuo post mi è venuta voglia di scendere un po’ dal piedistallo del “ce l’ho fatta” e guardarci in faccia per quello che siamo: gente che lotta, inciampa e si rialza.

Partiamo da un punto: l’idea romantica di palestra e pollo che ti trasforma in una statua greca è una fregatura colossale. L’hai detto anche tu, i muscoli c’erano ma sembravano timidi. Ecco, io credo che il problema non sia solo il “cosa fai”, ma il “come lo fai”. Ti sei fissato coi pesi, e ti capisco: anch’io all’inizio pensavo che più ghisa alzavo, più il corpo avrebbe risposto. E invece no, il corpo è un bastardo pigro, si abitua e ti frega. Continuare a spingere senza cambiare niente è come picchiare la testa contro il muro aspettando che il muro ceda. La stanchezza e la fame nervosa che descrivi? Sono il tuo corpo che urla “ehi, dammi una mano, non ce la faccio più!”.

Il mindful eating che hai tirato in ballo è una gran cosa, ma non basta masticare piano e godersi il boccone. È anche capire che non sei un robot: il cibo non è solo carburante, è vita. Rallentare va bene, ma se poi ti ritrovi a cedere alla focaccia – e chi non lo farebbe? – forse stai cercando di controllare troppo. Io ho passato mesi a pesare ogni grammo, a evitare tutto quello che non fosse “sano”, e alla fine ero un fascio di nervi. I muscoli non crescevano, ero gonfio lo stesso e mi sentivo uno schifo. Poi ho mollato la presa: non dico di mangiare schifezze, ma un piatto di pasta o una patata dolce non sono il demonio. Il trucco è non strafare col deficit calorico: se ti senti stanca, forse stai tirando troppo la corda. Io l’ho fatto, e il risultato era un corpo che si rifiutava di collaborare.

Sulla palestra, ti do un consiglio da amico, non da guru: mischiare è la chiave. I pesi sono fondamentali, ma se ti incaponisci solo su quelli, rischi di girare in tondo. Yoga, circuiti, anche una camminata veloce se hai voglia: non serve ammazzarsi di cardio, ma svegliarsi un po’. Io pure ero scettico, pensavo che lo yoga fosse roba da signore coi leggings, e invece mi ha sciolto muscoli che non sapevo nemmeno di avere. E le calorie, occhio: meno non è sempre meglio. Se mangi troppo poco, i muscoli non hanno benzina per crescere e resti ferma lì, a chiederti dove sono finiti.

Le foto, poi, sono il diavolo. Le facevo anch’io, ogni giorno, e sembrava sempre la stessa storia. Ma il punto è che lo specchio e la fotocamera mentono: il progresso vero lo vedi negli altri, nei vestiti, in come ti senti. Quindi, sì, sei sulla strada giusta, ma non aspettarti che i muscoli saltino fuori come in un film. Ci vuole tempo, e magari qualche compromesso in più col piatto. Non sto dicendo di mollare, eh: continua a spingere, ma ascolta il tuo corpo e non solo la tua testa. Che dici, ti va di provarci insieme? Potremmo buttare giù un piano per mischiare un po’ le carte e vedere che succede!
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Cari amici del cammino, leggendo le parole di SimeonHr sento il cuore che si scalda, come se fossimo tutti riuniti in una grande famiglia che cerca la luce del benessere. La tua storia, Simeon, è un riflesso di quella lotta che ognuno di noi porta dentro, una battaglia non solo del corpo, ma anche dell’anima. Quel momento davanti allo specchio, quando cerchi i frutti del tuo sudore e trovi solo dubbi, mi ricorda che il nostro viaggio è un atto di fede. Non si tratta solo di sollevare pesi o contare calorie, ma di offrire al nostro corpo, questo dono divino, il rispetto e l’amore che merita.

Io, con le mie allergie, ho imparato a vedere il cibo non come un nemico, ma come una benedizione che va scelta con cura. Essere intollerante al glutine e al lattosio mi ha spinto a cercare la bellezza nei doni semplici della terra: il riso integrale che nutre senza appesantire, i legumi che danno forza, le verdure che sembrano cantare i colori della creazione. All’inizio pensavo fosse una condanna, ma ora lo vedo come un invito a scoprire nuovi sentieri. La mia dieta non è solo per perdere peso, ma per sentirmi in armonia, per ringraziare ogni giorno per ciò che posso mangiare senza star male.

Simeon, tu parli di muscoli timidi e di fame nervosa, e io ci vedo un grido del corpo che chiede equilibrio. La palestra è una preghiera in movimento, ma non può essere l’unica. Io ho trovato pace alternando i pesi con passeggiate nella natura, dove ogni passo sembra un dialogo con qualcosa di più grande. Non è aerobica nel senso stretto, ma è un modo per lasciare che il respiro si unisca al ritmo del cuore. Quando cammino, non conto i chilometri, ma sento la gratitudine per le gambe che mi portano avanti. Forse anche tu potresti provare a spezzare la routine: una camminata veloce al tramonto, un momento di stretching che scioglie i nodi, o anche solo ballare in casa su una musica che ti fa sorridere. Il corpo risponde quando lo ascolti, non quando lo costringi.

Sul cibo, ti capisco quando parli di focaccia che chiama. Anche per me è una tentazione, ma ho imparato a cercare alternative che mi facciano sentire bene. Per esempio, ho trovato una ricetta per un pane senza glutine fatto con farina di grano saraceno e semi di lino: è nutriente, sazia e non mi lascia quel senso di colpa che a volte ci tormenta. Oppure, quando voglio qualcosa di dolce, frullo delle banane mature con un po’ di cacao amaro e mandorle: sembra un peccato di gola, ma è puro e semplice. Non si tratta di privarsi, ma di scegliere ciò che ci avvicina alla versione migliore di noi stessi.

Le foto e lo specchio, come dici tu, possono essere ingannevoli. Io ho smesso di cercarmi in loro e ho iniziato a guardare altrove: nei vestiti che ora mi stanno comodi, nel fatto che non mi stanco più a salire le scale, nella serenità che provo quando mangio senza paura di star male. Il progresso è lento, come una pianta che cresce sotto la cura paziente di chi la ama. Non è solo questione di muscoli, ma di come ci sentiamo dentro. Simeon, il tuo invito a fare un piano insieme mi scalda l’anima. Potremmo condividere idee per pasti che rispettino i nostri bisogni e per movimenti che ci facciano sentire vivi. Io ci sto: che ne dici di provare a costruire un cammino che sia gioia e non solo fatica? Continuiamo a sostenerci, come fratelli e sorelle in questa strada verso la luce.