Cari amici del forum,
ho letto con interesse i vostri interventi sul mangiare con consapevolezza e voglio condividere un po’ della mia esperienza. Alla mia età, 68 anni, il corpo non risponde più come una volta, e perdere peso è diventato più una questione di salute che di estetica. Ho sempre amato la buona cucina italiana – un piatto di pasta al pomodoro o una fetta di tiramisù non si rifiutano facilmente! Ma col tempo ho capito che il segreto non è privarsi, bensì ascoltare davvero il corpo.
Ho iniziato a seguire un approccio più consapevole grazie a dei video che ho trovato online, dove spiegano come mangiare con calma e prestare attenzione ai segnali di fame e sazietà. All’inizio mi sembrava strano: sono abituato a finire tutto nel piatto, come mi hanno insegnato da piccolo. Però ho provato a cambiare abitudini. Per esempio, ora metto porzioni più piccole e mi fermo a metà pasto per chiedermi se sono davvero ancora affamato. Spesso scopro che sono soddisfatto con meno di quanto pensassi!
Un altro aspetto che ho trovato utile è stato tenere un diario alimentare, come suggerivano in uno dei video. Non è niente di complicato: scrivo cosa mangio, a che ora e come mi sento dopo. Mi ha aiutato a notare che certi cibi, come i fritti o i dolci troppo zuccherati, mi lasciano stanco e appesantito. Invece, quando mangio più verdure o un bel minestrone, mi sento pieno di energia. Non è una dieta rigida, ma un modo per capire cosa fa bene al mio corpo.
Devo dire che l’età rende tutto un po’ più lento. Il metabolismo non è quello di un ventenne, e le articolazioni non sempre collaborano per fare esercizio. Però ho scoperto che anche una passeggiata leggera dopo cena o qualche stretching in casa fanno la differenza. Mangiare con consapevolezza mi ha insegnato a non avere fretta: i progressi arrivano, ma ci vuole pazienza.
Qualcuno di voi ha provato tecniche simili? O magari ha qualche consiglio per chi, come me, deve fare i conti con un corpo che invecchia ma vuole restare in forma? Mi piacerebbe sapere come vi trovate!
Un abbraccio,
Giuseppe
