Mangiare di notte fa davvero ingrassare o è solo una scusa per non allenarsi duro?

6 Marzo 2025
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Ehi, ragazzi, parliamoci chiaro: questa storia del "mangiare di notte fa ingrassare" mi sembra una di quelle scuse che tiriamo fuori quando non abbiamo voglia di spaccarci in palestra. Io sono uno che con i pesi ci ha dato dentro per perdere chili, e vi dico la mia. Non è tanto l’orario in cui metti qualcosa sotto i denti, ma cosa ci metti e quanto ti muovi dopo. Ho buttato giù 15 kg negli ultimi due anni, e non è stato certo perché ho smesso di mangiare dopo le 18 come un monaco. È stato il ferro, il sudore e un po’ di testa nel piatto.
Guardate, la mia giornata tipo è semplice: colazione con avena e proteine, poi verso le 10 un paio di uova sode. Pranzo con riso, pollo e verdure, e nel pomeriggio, prima di allenarmi, uno shake o qualche mandorla. Cena? Roba leggera, tipo pesce o tacchino con insalata. Ma sapete una cosa? Se alle 23 ho fame dopo una sessione pesante di squat e stacchi, non mi faccio problemi a buttare giù uno yogurt greco o un pezzo di parmigiano. E indovinate? La bilancia non mi ha mai punito per questo.
La chiave è l’allenamento. Io faccio 4 giorni a settimana, full body o push/pull, dipende da come mi sento. Un esempio? Lunedì: squat 5x5, panca 4x8, rematore 4x10, poi finisco con un po’ di addominali. Riposo corto, sudata lunga. Se ti alleni duro, il tuo corpo brucia tutto, non sta lì a guardare l’orologio per decidere se trasformarti in una ciambella. E il cibo? Conta le calorie totali, non quando le mangi. Se stai sotto il tuo fabbisogno e spingi in palestra, il grasso se ne va, punto.
Questa cosa del "no cibo dopo il tramonto" mi sa tanto di leggenda urbana. Certo, se ti scofani una pizza intera alle 2 di notte e poi ti butti sul divano, non è che puoi dare la colpa alle stelle. Ma se hai fame dopo aver sollevato ghisa come un dannato, un boccone non ti rovina. Io dico: mangia bene, allenati meglio, e smettila di cercare alibi. Che ne pensate voi? Vi capita di cedere a uno spuntino tardi o siete di quelli che chiudono la cucina col lucchetto?
 
Ehi, ciao a tutti, o meglio, salve a chi ha ancora fame dopo il tramonto! Devo dire che il tuo post mi ha fatto sorridere, perché mi ci rivedo un sacco. Anche io ho sempre pensato che questa storia del "non mangiare di notte o diventi una mongolfiera" fosse più una chiacchiera da bar che una regola scolpita nella pietra. E sai una cosa? La mia esperienza con la keto me lo ha confermato.

Prima di tutto, complimenti per i 15 kg giù, è una gran bella vittoria! Io ne ho persi 12 in un anno e mezzo, e ti assicuro che non è stato certo perché ho chiuso la bocca dopo le 18. Anzi, la keto mi ha insegnato che non è l’orologio a comandare, ma quello che scegli di mettere nel piatto. Tipo, tu parli di yogurt greco o parmigiano dopo una sessione pesante: io invece, dopo aver fatto i miei stacchi o qualche burpee (sì, ci do dentro anch’io!), mi capita di farmi un cucchiaio di burro di mandorle o un pezzetto di formaggio grasso. E la bilancia? Sempre dalla mia parte, perché sto attento a non sgarrare coi carboidrati e a tenere il corpo in ketosi.

La mia giornata tipo è un po’ diversa dalla tua, ma il concetto è lo stesso: colazione con uova strapazzate e avocado, magari un caffè con un filo di panna. A pranzo, una bella insalata con salmone o cosce di pollo belle croccanti, e per cena spesso mi butto su una bistecca con burro all’aglio e un po’ di broccoli. Ma la notte? Se ho fame dopo aver spinto in palestra o anche solo dopo una giornata lunga, non mi faccio drammi: un po’ di noci o una fettina di pancetta croccante non mi hanno mai fatto deragliare. Il trucco è che con la keto il tuo corpo brucia grassi come un forno, e se ti alleni duro come dici tu, non c’è spuntino notturno che tenga: il grasso se ne va lo stesso.

Sono d’accordo con te sull’allenamento: è la chiave di tutto. Io faccio 3-4 giorni a settimana, un mix di pesi e qualche circuito ad alta intensità per tenere il motore acceso. Tipo ieri: 5x5 di squat con kettlebell, poi affondi e un po’ di plank per finire. Sudore a litri, ma dopo mi sento una macchina. E se a mezzanotte mi viene fame, so che un boccone keto-friendly non mi sabota, perché sto già bruciando quello che ho dentro.

Questa cosa del "mangiare di notte fa ingrassare" secondo me è un mito che gira perché la gente associa la notte a schifezze tipo patatine o gelato sul divano. Ma se il tuo spuntino è sotto controllo e il tuo corpo è abituato a usare i grassi come carburante, che problema c’è? Io dico: mangia quello che ti serve per sostenere il tuo allenamento, tieni d’occhio i macros, e lascia perdere le favole. Voi che ne pensate? Vi capita di cedere a uno spuntino notturno o siete più tipi da "chiudo tutto e via"?
 
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Ehi, salve a chi combatte la fame notturna come un guerriero! Devo dirtelo, il tuo post mi ha fatto quasi cadere dalla sedia, perché mi ci rivedo troppo. Questa storia del "mangiare di notte fa ingrassare" mi ha sempre fatto storcere il naso, e pure io, come te, ho scoperto che non è l’orario a fregarti, ma cosa ti ficchi in bocca. Complimenti ancora per i tuoi 15 kg, un colpaccio niente male! Io sono a -10 da un annetto, e ti giuro che non è stato certo digiunando dopo il tramonto.

Sai, io sono uno di quelli fissati col "metodo della ta-rel-la" – sì, proprio quella roba della divisione: metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. All’inizio mi sembrava una missione impossibile, tipo "ma come faccio a riempirmi con sta roba?". Però, piano piano, ho preso il giro. Ti faccio vedere com’è una mia giornata tipo: a pranzo magari mi preparo un piatto con zucchine grigliate e spinaci (metà), una fettina di petto di pollo (un quarto) e un po’ di riso integrale (l’altro quarto). Cena? Broccolo al vapore, salmone e una manciata di quinoa. E la notte, se mi parte lo stomaco che brontola? Niente drammi: mi taglio una fettina di tacchino o sgranocchio qualche mandorla, tenendo sempre d’occhio le porzioni.

Non fraintendermi, non sono uno di quelli che pesano ogni foglia d’insalata con la bilancia da gioielliere, ma questo metodo mi ha aiutato a capire cosa significa "porzione giusta". Tipo, ieri ho fatto una foto al mio piatto – verdure colorate come un arcobaleno, una coscia di pollo succosa e un cucchiaio di patate dolci – e mi sono detto: "Cavolo, sembra pure buono!". E lo era. La bilancia ringrazia, e io non mi sento un monaco affamato.

Sul discorso allenamento, ti do ragione da vender
 
Ehi, salve a chi combatte la fame notturna come un guerriero! Devo dirtelo, il tuo post mi ha fatto quasi cadere dalla sedia, perché mi ci rivedo troppo. Questa storia del "mangiare di notte fa ingrassare" mi ha sempre fatto storcere il naso, e pure io, come te, ho scoperto che non è l’orario a fregarti, ma cosa ti ficchi in bocca. Complimenti ancora per i tuoi 15 kg, un colpaccio niente male! Io sono a -10 da un annetto, e ti giuro che non è stato certo digiunando dopo il tramonto.

Sai, io sono uno di quelli fissati col "metodo della ta-rel-la" – sì, proprio quella roba della divisione: metà verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. All’inizio mi sembrava una missione impossibile, tipo "ma come faccio a riempirmi con sta roba?". Però, piano piano, ho preso il giro. Ti faccio vedere com’è una mia giornata tipo: a pranzo magari mi preparo un piatto con zucchine grigliate e spinaci (metà), una fettina di petto di pollo (un quarto) e un po’ di riso integrale (l’altro quarto). Cena? Broccolo al vapore, salmone e una manciata di quinoa. E la notte, se mi parte lo stomaco che brontola? Niente drammi: mi taglio una fettina di tacchino o sgranocchio qualche mandorla, tenendo sempre d’occhio le porzioni.

Non fraintendermi, non sono uno di quelli che pesano ogni foglia d’insalata con la bilancia da gioielliere, ma questo metodo mi ha aiutato a capire cosa significa "porzione giusta". Tipo, ieri ho fatto una foto al mio piatto – verdure colorate come un arcobaleno, una coscia di pollo succosa e un cucchiaio di patate dolci – e mi sono detto: "Cavolo, sembra pure buono!". E lo era. La bilancia ringrazia, e io non mi sento un monaco affamato.

Sul discorso allenamento, ti do ragione da vender
Ehi, ciao a te, guerriero della fame notturna! Il tuo post mi ha fatto sorridere, perché anch’io sono uno che si è sempre chiesto se ‘sta storia del mangiare di notte fosse una leggenda metropolitana o una verità scolpita nella pietra. E sai una cosa? Pure io sono arrivata alla tua stessa conclusione: non è l’orologio a farti mettere su ciccia, ma il cosa e il quanto ti cacci in gola. Complimenti ancora per quei 15 kg, un risultato che spacca! Io sono ferma a -8 da qualche mese, ma non mollo, e ti assicuro che non è stato evitando uno spuntino dopo mezzanotte.

Senti qua, io sono quella che sperimenta di tutto pur di vedere se funziona davvero. Ultimamente mi sono buttata sui massaggi linfodrenanti e le creme anticellulite – sì, quelle che promettono di sciogliere il grasso mentre dormi, ma non ci credo manco per sogno. Però, devo dirtelo, dopo un paio di sedute di massaggio con la tipa che mi strizza come un limone, mi sento più leggera, tipo che le gambe non sembrano due prosciutti gonfi. Poi ho provato anche un’obiettivo con alghe, di quelle che ti avvolgono come una mummia egiziana: caldo, sudore, e alla fine ti misuri la coscia sperando in un miracolo. Risultato? Forse un centimetro in meno, ma non so se è perché ho sudato come una bestia o se davvero ha fatto qualcosa. Dubbi a mille, ma continuo a testare, perché sai com’è, sono curiosa come una scimmia.

Però, tornando al mangiare, anch’io ho il mio trucco. Non proprio il tuo "metodo della ta-rel-la", ma una cosa simile: cerco di tenere le verdure come base, poi aggiungo un po’ di proteine e qualcosa di lento, tipo farro o patate dolci. Tipo ieri sera: cavolo nero saltato con aglio (un bel mucchio), una fettina di tacchino grigliata e qualche cucchiaio di riso nero. Fame notturna? Mi è capitato di alzarmi e sgranocchiare un cucchiaino di burro di mandorle – sì, lo so, calorico, ma mi salva dal saccheggiare il frigo. Non peso tutto come un chimico, ma sto attenta a non esagerare, e funziona.

Sul discorso allenamento, ti do ragione: se non ti muovi, puoi mangiare pure solo carote, ma il culo non si alza da solo. Io non sono una fanatica della palestra, ma cammino veloce ogni giorno e ogni tanto provo quei video di workout su YouTube – quelli che ti fanno sudare e imprecare in cinque minuti. Non so te, ma per me il mix è questo: mangia bene, muoviti un po’ e non farti ossessionare dall’orologio. La bilancia scende, lenta ma scende, e io non mi sento una martire. Tu che ne pensi? Hai mai provato qualche massaggio o roba simile per dare una spinta? Fammi sapere, che magari mi segno il prossimo esperimento!
 
Ehi, compagno di battaglia contro i morsi della fame notturna! Il tuo racconto mi ha fatto quasi ribaltare dalla bici – giuro, sembrava di leggere il diario della mia vita, ma con qualche chilo in meno sul tuo contatore. Quel -10 che ti porti dietro da un anno è una medaglia d’oro, altroché, e pure io sto inseguendo la mia finish line personale, anche se a volte mi sembra di pedalare controvento. Questa faccenda del "mangiare di notte fa ingrassare" per me è sempre stata un po’ come credere ai fantasmi: magari c’è qualcosa, ma non è quello che ti frega davvero. Conta cosa ti spari nello stomaco, non quando lo fai, no?

Senti questa: io sono uno che vive di ritmi da sportivo dilettante – corro al parco come se mi inseguissero, nuoto in piscina come un pesce un po’ scoordinato e pedalo in salita sognando il Tour de France (spoiler: non succederà mai). Per tenere il peso sotto controllo senza trasformarmi in un eremita affamato, mi sono inventato un sistema che sembra quasi un gioco. Non proprio il tuo "metodo della ta-rel-la" – che comunque mi piace un sacco, grande intuizione! – ma una roba tipo "occhio e cucchiaio". In pratica, riempio il piatto di colori: verdure a volontà, tipo zucchine saltate o broccoli che sembrano piccoli alberi, poi una dose decente di proteine – un hamburger di tacchino o un filetto di pesce – e un pugnetto di carboidrati, magari quinoa o una patata dolce che mi fa sentire un re. La notte, se lo stomaco inizia a cantare l’opera, non faccio tragedie: mi sparo un paio di noci o un pezzetto di formaggio magro e via, crisi rientrata.

Ti racconto ieri, giusto per farti vedere: dopo una corsa di 10 km che mi ha lasciato con la lingua di fuori, mi sono premiato con un piatto epico – spinaci freschi con un filo d’olio, una coscia di pollo grigliata che profumava di paradiso e un cucchiaio di riso integrale. Sembrava un quadro, e pure buono! Poi, verso l’una di notte, mi sono svegliato con quel buco nello stomaco che ti urla "mangia o ti mangio io". Soluzione? Tre mandorle e un sorso d’acqua. Bilancia stabile, morale pure. Non sto lì a pesare ogni grammo come un farmacista, ma tengo l’occhio su quello che entra, e funziona.

Sul discorso movimento, siamo sulla stessa lunghezza d’onda: se non ti alzi dal divano, puoi pure mangiare solo aria, ma non cambi niente. Io punto tutto su allenamenti che mi fanno sudare senza annoiarmi – una bella nuotata lunga mi resetta la testa, e una pedalata in collina mi fa sentire in
 
Ehi, ragazzi, parliamoci chiaro: questa storia del "mangiare di notte fa ingrassare" mi sembra una di quelle scuse che tiriamo fuori quando non abbiamo voglia di spaccarci in palestra. Io sono uno che con i pesi ci ha dato dentro per perdere chili, e vi dico la mia. Non è tanto l’orario in cui metti qualcosa sotto i denti, ma cosa ci metti e quanto ti muovi dopo. Ho buttato giù 15 kg negli ultimi due anni, e non è stato certo perché ho smesso di mangiare dopo le 18 come un monaco. È stato il ferro, il sudore e un po’ di testa nel piatto.
Guardate, la mia giornata tipo è semplice: colazione con avena e proteine, poi verso le 10 un paio di uova sode. Pranzo con riso, pollo e verdure, e nel pomeriggio, prima di allenarmi, uno shake o qualche mandorla. Cena? Roba leggera, tipo pesce o tacchino con insalata. Ma sapete una cosa? Se alle 23 ho fame dopo una sessione pesante di squat e stacchi, non mi faccio problemi a buttare giù uno yogurt greco o un pezzo di parmigiano. E indovinate? La bilancia non mi ha mai punito per questo.
La chiave è l’allenamento. Io faccio 4 giorni a settimana, full body o push/pull, dipende da come mi sento. Un esempio? Lunedì: squat 5x5, panca 4x8, rematore 4x10, poi finisco con un po’ di addominali. Riposo corto, sudata lunga. Se ti alleni duro, il tuo corpo brucia tutto, non sta lì a guardare l’orologio per decidere se trasformarti in una ciambella. E il cibo? Conta le calorie totali, non quando le mangi. Se stai sotto il tuo fabbisogno e spingi in palestra, il grasso se ne va, punto.
Questa cosa del "no cibo dopo il tramonto" mi sa tanto di leggenda urbana. Certo, se ti scofani una pizza intera alle 2 di notte e poi ti butti sul divano, non è che puoi dare la colpa alle stelle. Ma se hai fame dopo aver sollevato ghisa come un dannato, un boccone non ti rovina. Io dico: mangia bene, allenati meglio, e smettila di cercare alibi. Che ne pensate voi? Vi capita di cedere a uno spuntino tardi o siete di quelli che chiudono la cucina col lucchetto?
Ciao! Ti leggo e capisco perfettamente il tuo punto di vista, e devo dire che sono d'accordo sul fatto che l’allenamento duro e un’alimentazione consapevole facciano la differenza. Però, sai, io sono uno che crede molto nel dare una mano al corpo con un po’ di detox, e secondo me l’orario in cui mangi può influire, non tanto per il "fa ingrassare", ma per come il tuo metabolismo lavora e per come ti senti il giorno dopo.

Non sto dicendo che devi chiuderti in cucina con un lucchetto dopo le 18, ci mancherebbe! Ma magari prova a gestire gli spuntini notturni in modo diverso. Io, per esempio, se proprio ho fame dopo una sessione pesante (e ti capisco, dopo squat e stacchi ci vuole qualcosa!), invece di yogurt o parmigiano mi preparo un bel frullato detox leggero. Tipo: un po’ di acqua di cocco, mezzo cetriolo, una manciata di spinaci, un pezzetto di zenzero e qualche goccia di limone. Lo bevi, ti rinfresca, ti idrata e non appesantisce. Il corpo di notte lavora per rigenerarsi, e dargli qualcosa di troppo "denso" potrebbe rallentare un po’ i suoi processi naturali di pulizia.

Non sono uno di quelli fissati con le regole ferree, eh, però ho notato che se mangio troppo tardi, anche cose sane, il giorno dopo mi sento meno energico. Tipo che il mio corpo ha passato la notte a digerire invece di "resettarsi". E qui entra in gioco anche un po’ il discorso del ritmo: magari non è proprio digiuno intermittente, ma dare al corpo qualche ora di pausa prima di dormire aiuta. Per esempio, cerco di non toccare cibo almeno 2-3 ore prima di andare a letto, e se proprio devo, punto su qualcosa di liquido e leggero come ti dicevo.

Poi, per carità, ognuno conosce il proprio corpo meglio di chiunque altro! Tu hai trovato un equilibrio che funziona alla grande, e 15 kg giù sono una vittoria pazzesca, complimenti! Però ti butto lì una ricetta che magari puoi provare dopo i tuoi allenamenti serali: un succo con barbabietola (ottima per il recupero), una mela verde, un po’ di sedano e un pizzico di curcuma. È una bomba per aiutare il corpo a smaltire le tossine e recuperare più in fretta. Occhio solo a non esagerare con queste cose, che il detox va fatto con testa: troppe fibre o succhi acidi possono irritare lo stomaco se non sei abituato.

Insomma, secondo me il punto non è tanto “mangiare di notte fa ingrassare”, quanto “cosa e come mangi di notte”. E tu che ne pensi di ‘sta roba detox? Mai provato a inserire un frullato o un succo nella tua routine? Racconta! 😊
 
Ehi, urbanista, mica male la tua routine, si vede che la ghisa la tratti con rispetto! Però, dai, questa storia del “mangio quando voglio tanto poi brucio tutto” funziona finché il corpo è d’accordo. Io sono più uno da “ascolta il ritmo”, non per regole da monaci, ma perché di notte il metabolismo non è proprio un atleta olimpico. Dopo una sessione pesante, ok, uno yogurt non ti trasforma in una palla di lardo, ma prova a lasciargli qualche ora di tregua prima di crollare a letto. Tipo, finisci i tuoi stacchi, ti fai un sorso d’acqua e stop, lasci il motore in folle. Il giorno dopo ti senti più leggero, te lo giuro. Detox? Sì, ma non serve strafare con frullati da guru, basta non trattare lo stomaco come un bidone 24/7. Tu che dici, ce la fai a mollare il parmigiano alle 23 o è amore eterno?
 
Ehi, che dire, mi sa che hai toccato un nervo scoperto! 😅 La tua filosofia del “ascolta il ritmo” mi piace, ha quel vibe malinconico ma saggio che ti fa riflettere. Sono d’accordo, il corpo non è una fornace che brucia tutto a qualsiasi ora, soprattutto quando il sole tramonta e lui inizia a sbadigliare. Io, ti confesso, col parmigiano alle 23 ho un rapporto complicato: è tipo quell’amico che ti chiama per un ultimo bicchiere e poi ti ritrovi a fare l’alba. 🧀

La tua idea di lasciar tregua allo stomaco dopo l’allenamento mi intriga, però. Finire gli stacchi, un sorso d’acqua e via, motore in folle… suona quasi poetico, no? Magari il giorno dopo ti svegli e non ti senti un sacco di patate, ma un filo più leggero, come dici tu. Non so se sia tutta questione di “metabolismo olimpico” o semplicemente di dare una pausa al sistema, ma mi hai fatto venir voglia di provarci. 💡 Tipo un mini-challenge personale: resistere alla tentazione notturna e vedere come gira.

Sai che ti dico? Potremmo farci un gruppetto, un “No spuntino dopo le 21” per una settimana. Niente regole da monaci, eh, giusto un test per capire se il corpo ci ringrazia o ci manda a quel paese. 😂 Tu ci staresti? Io mollo il parmigiano, tu magari quel cucchiaino di yogurt post-squat. Facciamo il punto tra sette giorni e vediamo chi si sente più “in folle” e chi invece sogna pizze volanti. Che ne pensi?
 
Ragazzi, mangiare di notte non è il demonio che dicono. Conta il totale delle calorie, non l'orario. Io peso tutto con la bilancia e tengo d'occhio il bilancio calorico: se sto nel deficit, non ingrasso, anche se sgranocchio qualcosa prima di dormire. Piuttosto, allenarsi bene e dormire abbastanza fanno la differenza vera.