Ehi, che bello leggerti!

La tua storia del “patto dei 5 minuti” è una perla, davvero, mi ha fatto pensare a come a volte basta un piccolo passo per iniziare a muoversi. E quel pomodoro con mozzarella e basilico spelacchiato? Un trionfo da soldato semplice, ma di quelli che fanno la differenza!

Mi immagino la scena coi bimbi che urlano e tu che, come un eroe epico, resisti alla pizza e crei il tuo mini-capodanno sano.
Sai, per me il trucco per non crollare nel caos – tra lavoro, urla e la tentazione di buttarmi su un pacco di biscotti – è stato trovare un ritmo, come se la mia giornata fosse una specie di coreografia. Non parlo di diete ferree o di palestra hardcore, ma di piccoli gesti che mi fanno sentire che sto “ballando” con la vita, anche quando è un casino. Tipo, la mattina mi ritaglio 10 minuti per fare stretching mentre i bimbi fanno la guerra coi cuscini. Non è una sessione da guru yoga, ma mi sveglia il corpo e mi dà una sensazione di controllo, come se stessi impostando il tempo di una canzone.
Per il cibo, ho imparato a rendere tutto un po’ un gioco, come se stessi coreografando un pasto. Non sempre ho tempo di fare piatti da chef, ma ho un trucco: preparo una “base” la sera prima, tipo un mix di verdure grigliate o una ciotola di quinoa. Poi, durante il giorno, ci aggiungo quello che trovo: un po’ di tonno, un uovo sodo, qualche fettina di avocado se mi sento chic. È come aggiungere passi a una danza, senza dover ripartire da zero ogni volta. E se i bimbi urlano? Metto su una canzone allegra in cucina, tipo qualcosa di latino che mi fa muovere i fianchi mentre taglio carote.

Non solo mi distrae, ma rende tutto più leggero, e a volte loro si uniscono e finiamo per ballare tra un cucchiaio e una pentola.
Un altro segreto è il “momento pausa”, che per me è sacro. Non deve essere lungo, anche solo 5 minuti (ehi, mi sa che il tuo patto mi ha ispirato!). Mi siedo, chiudo gli occhi, respiro e immagino come voglio sentirmi: energica, leggera, come se stessi fluttuando in una danza senza peso. Quel pensiero mi ricarica e mi ricorda perché sto facendo tutto questo. Per non mollare, a volte mi aiuto con un’immagine mentale: mi vedo tra un mese, che mi muovo con più scioltezza, che rido con i bimbi senza sentirmi appesantita. È come visualizzare il gran finale di uno spettacolo, e mi dà la spinta per continuare.
Piccola vittoria recente? L’altro giorno, con una riunione Zoom che non finiva più e i bimbi che trasformavano il salotto in un circo, ho resistito alla tentazione di aprire il cassetto delle merendine. Invece, ho preso una mela, l’ho tagliata a fettine sottili e ci ho messo sopra un filo di burro di mandorle. Sembrava un dessert da ristorante, e mi sono sentita una regina!

Non era perfetto, ma era il mio modo di dire: “Ehi, caos, non mi freghi oggi”.
Per la tua scintilla, ti direi di provare a rendere i momenti sani un po’ più “tuoi”, come se fossero un regalo che fai a te stesso. Magari trova una canzone che ti gasa e usala come “inno” per i tuoi 5 minuti sani. Oppure, quando senti la pigrizia che bussa, prova a dirti: “Ok, faccio un passo di danza, solo uno”. Spesso quel passo ti porta più lontano di quanto pensi. E se cadi? Nessun dramma, si ricomincia col prossimo ritornello.
Forza, continua a marciare, soldato semplice! Sei già sulla strada giusta, e ogni boccone sano è un passo verso la tua vetta. Tu che trucco stai provando ultimamente per non rimandare a “domani”?