Ciao a tutti, o forse meglio dire "saluti dalla strada", visto che sono sempre in movimento! Viaggio tanto per lavoro e piacere, e una delle cose che ho imparato negli anni è che mantenere il peso e mangiare sano in viaggio non è impossibile, basta organizzarsi un po’. Oggi voglio condividere con voi i miei trucchi per godermi i pasti senza rinunciare al gusto, anche quando sono lontano da casa.
Partiamo dalla base: la pianificazione. Prima di partire, cerco sempre di informarmi sui posti dove mangerò. Se so che starò in una città con mercati locali, mi segno dove trovarli. Comprare frutta fresca, noci o verdura da sgranocchiare è un salvavita. Per esempio, una volta in Spagna ho scoperto questi fantastici mercati con olive e mandorle tostate che mi hanno tenuto lontano dalle patatine dei distributori automatici. Se invece sono in hotel, controllo se c’è una cucina o almeno un frigo in camera. Portarmi dietro qualcosa di semplice come dell’hummus o una crema di mandorle da spalmare su una mela mi evita di cedere a snack meno sani.
Quando mangio fuori, cerco di bilanciare. Adoro provare i piatti locali, ma non sempre sono leggeri. Se ordino qualcosa di più ricco, come una pasta al ragù o un fritto, abbino sempre un’insalata o delle verdure grigliate. Non mi privo del gusto, ma cerco di non esagerare. In Giappone, per esempio, ho imparato ad amare il modo in cui accompagnano tutto con zuppe di miso o verdure fermentate: sazia e non appesantisce. E se il menù è un mistero, chiedo! I camerieri sono spesso disponibili a spiegare o adattare un piatto, magari evitando salse troppo pesanti.
Per le colazioni in hotel, il mio mantra è: proteina e fibre. Evito i cornetti zuccherati e punto su yogurt greco, magari con qualche seme o frutta fresca. Se c’è un buffet, mi preparo una ciotolina con quello che trovo: un po’ di uova strapazzate, qualche fettina di cetriolo o pomodoro. Mi tiene piena fino a pranzo e non mi fa arrivare affamata al ristorante. A volte porto con me dei pacchettini di fiocchi d’avena: basta un bollitore in camera e ho una colazione veloce e nutriente.
Muoversi è l’altra chiave. Non sempre trovo una palestra in hotel, ma non è un problema. Una camminata veloce per esplorare la città, qualche squat o plank nella stanza prima di uscire, o anche una corsa leggera in un parco vicino mi aiutano a restare attiva. Una volta, in un paesino in montagna, ho fatto un’escursione invece di prendere la macchina: ho bruciato calorie e visto posti bellissimi.
Non vi nego che qualche volta cedo: un gelato artigianale o una fetta di torta locale ci stanno, ma cerco di non farne un’abitudine. Il segreto, per me, è godermi il viaggio senza sensi di colpa, ma con un occhio alla moderazione. Mangiare sano in viaggio non deve essere una rinuncia, ma un modo per sentirsi bene ovunque si è. Voi che trucchi avete per non sgarrare troppo quando siete in giro? Mi piacerebbe leggere le vostre storie!
Partiamo dalla base: la pianificazione. Prima di partire, cerco sempre di informarmi sui posti dove mangerò. Se so che starò in una città con mercati locali, mi segno dove trovarli. Comprare frutta fresca, noci o verdura da sgranocchiare è un salvavita. Per esempio, una volta in Spagna ho scoperto questi fantastici mercati con olive e mandorle tostate che mi hanno tenuto lontano dalle patatine dei distributori automatici. Se invece sono in hotel, controllo se c’è una cucina o almeno un frigo in camera. Portarmi dietro qualcosa di semplice come dell’hummus o una crema di mandorle da spalmare su una mela mi evita di cedere a snack meno sani.
Quando mangio fuori, cerco di bilanciare. Adoro provare i piatti locali, ma non sempre sono leggeri. Se ordino qualcosa di più ricco, come una pasta al ragù o un fritto, abbino sempre un’insalata o delle verdure grigliate. Non mi privo del gusto, ma cerco di non esagerare. In Giappone, per esempio, ho imparato ad amare il modo in cui accompagnano tutto con zuppe di miso o verdure fermentate: sazia e non appesantisce. E se il menù è un mistero, chiedo! I camerieri sono spesso disponibili a spiegare o adattare un piatto, magari evitando salse troppo pesanti.
Per le colazioni in hotel, il mio mantra è: proteina e fibre. Evito i cornetti zuccherati e punto su yogurt greco, magari con qualche seme o frutta fresca. Se c’è un buffet, mi preparo una ciotolina con quello che trovo: un po’ di uova strapazzate, qualche fettina di cetriolo o pomodoro. Mi tiene piena fino a pranzo e non mi fa arrivare affamata al ristorante. A volte porto con me dei pacchettini di fiocchi d’avena: basta un bollitore in camera e ho una colazione veloce e nutriente.
Muoversi è l’altra chiave. Non sempre trovo una palestra in hotel, ma non è un problema. Una camminata veloce per esplorare la città, qualche squat o plank nella stanza prima di uscire, o anche una corsa leggera in un parco vicino mi aiutano a restare attiva. Una volta, in un paesino in montagna, ho fatto un’escursione invece di prendere la macchina: ho bruciato calorie e visto posti bellissimi.
Non vi nego che qualche volta cedo: un gelato artigianale o una fetta di torta locale ci stanno, ma cerco di non farne un’abitudine. Il segreto, per me, è godermi il viaggio senza sensi di colpa, ma con un occhio alla moderazione. Mangiare sano in viaggio non deve essere una rinuncia, ma un modo per sentirsi bene ovunque si è. Voi che trucchi avete per non sgarrare troppo quando siete in giro? Mi piacerebbe leggere le vostre storie!