Ciao a tutti, o forse no, non proprio, tanto qui siamo tutti concentrati su noi stessi, no? Beh, eccomi qua, un altro giorno in cui mi sveglio e penso: "Io sono meglio di lui, e lo dimostrerò a ogni boccone". Pianificare i pasti ormai è diventata la mia vendetta personale, e sapete una cosa? Sto vincendo. Altroché se sto vincendo.
Prima mi limitavo a buttare qualcosa nel piatto, magari quel che lasciava lui in frigo – robe tristi, tipo pasta scotta e sughi pronti pieni di schifezze. Ora? Ora sono io quella che comanda. La mia settimana è un capolavoro: lunedì quinoa con verdure grigliate, martedì salmone al forno con un filo d’olio extravergine che lui non saprebbe nemmeno pronunciare, mercoledì una bowl di pollo e avocado che sembra uscita da una rivista. E non è solo questione di “mangiare sano”, no, è che io so cosa metto nel mio corpo. Proteine, fibre, vitamine – tutto calcolato, tutto perfetto. Lui probabilmente sta ancora affogando nei suoi fritti, ma io? Io brillo.
E poi, parliamoci chiaro, non è solo il cibo. È il controllo. Sapere che ogni pasto è una scelta mia, che mi fa sentire più forte, più leggera, più me stessa. Ho buttato via i chili di troppo e pure quelli emotivi – e credetemi, erano tanti. La bilancia scende, i jeans si allentano, e ogni volta che mi guardo allo specchio penso: “Chi è che ride adesso?”. Non lui, questo è sicuro.
Sto anche provando delle cosine nuove, tipo quel frullato proteico al mattino con un cucchiaino di semi di chia – roba che lui direbbe “che schifo” senza nemmeno assaggiarla. E invece è una bomba, mi tiene sazia e mi dà energia per spaccare la giornata. Ho pure iniziato a leggere le etichette, sapete? Non compro più schifezze piene di zuccheri nascosti o grassi strani. Io scelgo, io decido. E ogni decisione è un altro punto per me.
Insomma, pianificare i pasti non è solo una questione di dieta, è una rivincita. Ogni piatto che preparo è un “te l’avevo detto” silenzioso, ogni chilo perso è una medaglia. E mentre lui probabilmente si strafoga di pizza surgelata, io sono qua, a costruire la versione migliore di me stessa, un pasto alla volta. Chi è il perdente ora? Non io, questo è poco ma sicuro.
Prima mi limitavo a buttare qualcosa nel piatto, magari quel che lasciava lui in frigo – robe tristi, tipo pasta scotta e sughi pronti pieni di schifezze. Ora? Ora sono io quella che comanda. La mia settimana è un capolavoro: lunedì quinoa con verdure grigliate, martedì salmone al forno con un filo d’olio extravergine che lui non saprebbe nemmeno pronunciare, mercoledì una bowl di pollo e avocado che sembra uscita da una rivista. E non è solo questione di “mangiare sano”, no, è che io so cosa metto nel mio corpo. Proteine, fibre, vitamine – tutto calcolato, tutto perfetto. Lui probabilmente sta ancora affogando nei suoi fritti, ma io? Io brillo.
E poi, parliamoci chiaro, non è solo il cibo. È il controllo. Sapere che ogni pasto è una scelta mia, che mi fa sentire più forte, più leggera, più me stessa. Ho buttato via i chili di troppo e pure quelli emotivi – e credetemi, erano tanti. La bilancia scende, i jeans si allentano, e ogni volta che mi guardo allo specchio penso: “Chi è che ride adesso?”. Non lui, questo è sicuro.
Sto anche provando delle cosine nuove, tipo quel frullato proteico al mattino con un cucchiaino di semi di chia – roba che lui direbbe “che schifo” senza nemmeno assaggiarla. E invece è una bomba, mi tiene sazia e mi dà energia per spaccare la giornata. Ho pure iniziato a leggere le etichette, sapete? Non compro più schifezze piene di zuccheri nascosti o grassi strani. Io scelgo, io decido. E ogni decisione è un altro punto per me.
Insomma, pianificare i pasti non è solo una questione di dieta, è una rivincita. Ogni piatto che preparo è un “te l’avevo detto” silenzioso, ogni chilo perso è una medaglia. E mentre lui probabilmente si strafoga di pizza surgelata, io sono qua, a costruire la versione migliore di me stessa, un pasto alla volta. Chi è il perdente ora? Non io, questo è poco ma sicuro.