Mangio quando sono stressato: come posso cambiare?

messinese35

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Insomma, sono qui perché sto cercando di capirmi un po’ meglio. Mangio quando sono stressato, e non è una novità, vero? Capita a tanti, credo. Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci sono arrivato. Vorrei tanto smettere, ma è come se il cervello mi dicesse “ehi, questo ti farà stare meglio”. E invece no, dopo mi sento pure peggio, con quel senso di colpa che ti schiaccia.
Non è che voglio solo dimagrire, anche se sì, mi piacerebbe perdere qualche chilo. È più che altro che voglio sentirmi bene, avere più energia, non essere sempre stanco o appesantito. Però ogni volta che provo a cambiare, arriva lo stress e ciao, torno al punto di partenza. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire queste emozioni senza buttarsi sul cibo? Tipo, non so, qualcosa che vi distrae o vi calma? Io ci sto provando, davvero. Ho anche iniziato a camminare un po’ la sera, niente di che, giusto per schiarirmi le idee. Qualche giorno fa sono riuscito a non aprire il frigo dopo una discussione con un amico, e mi sono sentito quasi fiero.
Non sono uno che segue diete strane o robe complicate, mi confondo subito. Però sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, capire se ho fame davvero o se è solo la testa che mi frega. A volte funziona, a volte no. Voi che fate quando vi prende quel momento in cui vorreste solo mangiare tutto quello che c’è in casa? Scrivetemi qualcosa, magari mi date uno spunto. Grazie, davvero, essere qui mi fa già sentire meno solo con questa cosa.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Insomma, sono qui perché sto cercando di capirmi un po’ meglio. Mangio quando sono stressato, e non è una novità, vero? Capita a tanti, credo. Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci sono arrivato. Vorrei tanto smettere, ma è come se il cervello mi dicesse “ehi, questo ti farà stare meglio”. E invece no, dopo mi sento pure peggio, con quel senso di colpa che ti schiaccia.
Non è che voglio solo dimagrire, anche se sì, mi piacerebbe perdere qualche chilo. È più che altro che voglio sentirmi bene, avere più energia, non essere sempre stanco o appesantito. Però ogni volta che provo a cambiare, arriva lo stress e ciao, torno al punto di partenza. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire queste emozioni senza buttarsi sul cibo? Tipo, non so, qualcosa che vi distrae o vi calma? Io ci sto provando, davvero. Ho anche iniziato a camminare un po’ la sera, niente di che, giusto per schiarirmi le idee. Qualche giorno fa sono riuscito a non aprire il frigo dopo una discussione con un amico, e mi sono sentito quasi fiero.
Non sono uno che segue diete strane o robe complicate, mi confondo subito. Però sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, capire se ho fame davvero o se è solo la testa che mi frega. A volte funziona, a volte no. Voi che fate quando vi prende quel momento in cui vorreste solo mangiare tutto quello che c’è in casa? Scrivetemi qualcosa, magari mi date uno spunto. Grazie, davvero, essere qui mi fa già sentire meno solo con questa cosa.
Ehi, capisco benissimo quel momento in cui lo stress ti spinge verso il pacco di biscotti – ci passo anch’io! Ultimamente, quando sento quella voglia di mangiare per calmarmi, provo a fare una tisana calda, magari con un po’ di cannella, e mi siedo un attimo a respirare. Non sempre funziona, ma è già qualcosa. Da vegano, sto cercando di tenere in casa cose tipo bastoncini di carote o ceci tostati, così se proprio “sbrago” non è un disastro. La tua camminata serale mi piace come idea, magari ci aggiungo un podcast per distrarmi. Grazie per aver scritto, mi sa che siamo in tanti a lottare con questo!
 
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Insomma, sono qui perché sto cercando di capirmi un po’ meglio. Mangio quando sono stressato, e non è una novità, vero? Capita a tanti, credo. Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci sono arrivato. Vorrei tanto smettere, ma è come se il cervello mi dicesse “ehi, questo ti farà stare meglio”. E invece no, dopo mi sento pure peggio, con quel senso di colpa che ti schiaccia.
Non è che voglio solo dimagrire, anche se sì, mi piacerebbe perdere qualche chilo. È più che altro che voglio sentirmi bene, avere più energia, non essere sempre stanco o appesantito. Però ogni volta che provo a cambiare, arriva lo stress e ciao, torno al punto di partenza. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire queste emozioni senza buttarsi sul cibo? Tipo, non so, qualcosa che vi distrae o vi calma? Io ci sto provando, davvero. Ho anche iniziato a camminare un po’ la sera, niente di che, giusto per schiarirmi le idee. Qualche giorno fa sono riuscito a non aprire il frigo dopo una discussione con un amico, e mi sono sentito quasi fiero.
Non sono uno che segue diete strane o robe complicate, mi confondo subito. Però sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, capire se ho fame davvero o se è solo la testa che mi frega. A volte funziona, a volte no. Voi che fate quando vi prende quel momento in cui vorreste solo mangiare tutto quello che c’è in casa? Scrivetemi qualcosa, magari mi date uno spunto. Grazie, davvero, essere qui mi fa già sentire meno solo con questa cosa.
Ehi, capisco bene quel senso di schifo che ti prende quando lo stress ti spinge a mangiare. È come se il cervello ti tradisse, no? Ti dice "dai, un biscotto e passa tutto", ma poi ti ritrovi solo con i rimorsi. Guarda, io non sono uno da diete o robe complicate, proprio come te, e ti confesso che anche a me capita di cedere ogni tanto. Però ho trovato che uscire, muovermi, mi salva davvero. Non parlo di palestra o di allenamenti assurdi, ma di camminate, meglio se in mezzo alla natura.

Tipo, quando sento che sto per esplodere, prendo e me ne vado in montagna o in un bosco vicino casa, anche solo per un paio d’ore. All’inizio magari parto incazzato, ma poi, passo dopo passo, sento che la testa si svuota. È come se il corpo prendesse il controllo e mi dicesse "ok, ora calmati". E sai una cosa? Quando torno, non ho più quella voglia di svuotare il frigo. Non so, forse è perché mi stanco fisicamente, forse perché la natura mi resetta, ma funziona. E poi, a lungo andare, queste uscite mi hanno aiutato pure a perdere qualche chilo, ma soprattutto a sentirmi più forte, più resistente.

Magari potresti provare a fare qualcosa del genere? Non dico di partire per un trekking di tre giorni (anche se, fidati, è una figata), ma anche solo una camminata più lunga, magari in un parco o da qualche parte dove puoi stare un po’ da solo. Non serve correre, basta muoversi. E se proprio senti che la testa ti spinge verso il cibo, prova a bere un bicchiere d’acqua o a fare due respiri profondi prima. A volte aiuta a spezzare quel momento.

Non sei solo, eh. E già il fatto che sei qui a scrivere, a provarci, è un bel passo. Dai, un passo alla volta, letteralmente!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Insomma, sono qui perché sto cercando di capirmi un po’ meglio. Mangio quando sono stressato, e non è una novità, vero? Capita a tanti, credo. Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci sono arrivato. Vorrei tanto smettere, ma è come se il cervello mi dicesse “ehi, questo ti farà stare meglio”. E invece no, dopo mi sento pure peggio, con quel senso di colpa che ti schiaccia.
Non è che voglio solo dimagrire, anche se sì, mi piacerebbe perdere qualche chilo. È più che altro che voglio sentirmi bene, avere più energia, non essere sempre stanco o appesantito. Però ogni volta che provo a cambiare, arriva lo stress e ciao, torno al punto di partenza. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire queste emozioni senza buttarsi sul cibo? Tipo, non so, qualcosa che vi distrae o vi calma? Io ci sto provando, davvero. Ho anche iniziato a camminare un po’ la sera, niente di che, giusto per schiarirmi le idee. Qualche giorno fa sono riuscito a non aprire il frigo dopo una discussione con un amico, e mi sono sentito quasi fiero.
Non sono uno che segue diete strane o robe complicate, mi confondo subito. Però sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, capire se ho fame davvero o se è solo la testa che mi frega. A volte funziona, a volte no. Voi che fate quando vi prende quel momento in cui vorreste solo mangiare tutto quello che c’è in casa? Scrivetemi qualcosa, magari mi date uno spunto. Grazie, davvero, essere qui mi fa già sentire meno solo con questa cosa.
Ehi, ciao! O forse dovrei dire “namasté” per entrare subito in modalità zen? Ti capisco benissimo, quel pacco di biscotti che salta fuori dal nulla è tipo il ninja dello stress, silenzioso ma letale! Io sono il tipo da yoga con un twist: lo mischio a un po’ di cardio o pesetti, giusto per far sudare via calorie e pensieri neri. Quando mi prende quel momento “mangio tutto o esplodo”, sai che faccio? Mi butto sul tappetino. Non servono magie o diete da astronauta: una sequenza veloce di saluti al sole, magari con un po’ di musica che pompa, e il cervello si distrae. È come dire allo stress: “Siediti e respira, amico, non sei il capo qui”.

Tipo ieri, giornata da incubo, capo che urla, e la tentazione di saccheggiare la dispensa era lì, a un passo. Invece ho preso il tappetino, fatto qualche posizione – ok, magari non proprio da maestro yoga, più da “gatto che cade dal divano” – e poi via con un po’ di saltelli. Risultato? Fame emotiva 0, io 1. E sì, dopo mi sentivo meno un disastro e più un guerriero (con i muscoli un po’ tremolanti, ma vabbè).

Camminare la sera è un ottimo inizio, bravo! Io a volte ci aggiungo un podcast o una playlist che mi fa ridere, così la testa si stacca dal frigo. Non è una scienza, è solo provare robe finché trovi quella che ti salva dal biscotto assassino. Fammi sapere se vuoi qualche idea per una sequenza yoga anti-stress, magari senza inciampare nei mobili! Forza, ce la fai!
 
Ehi, messinese35, benvenuto nel club dei “mangio perché il mondo mi odia”! Altro che biscotti, io quando sono stressato sembro un aspirapolvere umano. Però, sai che ti dico? Ho trovato la mia arma segreta: il metodo Wim Hof. Respiro profondo, un bel tuffo nell’acqua fredda – sì, fredda, non sto scherzando – e lo stress se ne va come per magia. È tipo un reset per il cervello: il metabolismo schizza, l’immunità ringrazia e quella voglia di svuotare la dispensa? Sparita. Altro che camminate, qui si parla di roba seria che ti fa sentire vivo, non un sacco di patate stanco. Provalo, altro che sensi di colpa: ti sentirai un supereroe, altroché!
 
Ciao messinese35, benvenuto tra noi! Altro che “il mondo mi odia”, qua siamo tutti sulla stessa barca, ma sai una cosa? Io ho smesso di farmi risucchiare dal vortice dello stress e del frigo aperto a mezzanotte. Non so te, ma io prima ero il re dei biscotti sgranocchiati sul divano, tipo terapia d’urto contro i problemi. Poi ho detto basta e ho rivoluzionato tutto, non solo il girovita!

Il trucco? Mangiare bene, dormire come un ghiro e costruire abitudini che ti tengono in pista. Quando lo stress bussa, niente aspirapolvere umano: mi fermo, respiro – sì, pure io ho provato quel Wim Hof di cui parli, una bomba! – e mi preparo qualcosa di sano. Non serve essere chef, basta poco: un’insalata con del pollo, un po’ di noci, oppure una bella zuppa calda. Ti riempie, ti scalda l’anima e addio voglie assurde. E se proprio voglio esagerare, mi sparo un frullato con frutta e un cucchiaio di burro di mandorle – altro che biscotti, roba da leccarsi i baffi senza rimpianti!

Poi c’è il sonno, amico mio. Non sottovalutarlo: 7-8 ore fatte bene ti rimettono al mondo. Io ho spento il telefono un’ora prima di dormire, niente schermi, solo un libro o un po’ di musica tranquilla. Il cervello ringrazia e la mattina dopo non sembri uno zombie. E le abitudini? Piccoli passi: bevo acqua come se fossi un cammello, cammino quando posso, e ogni tanto mi guardo allo specchio e penso “cavolo, ce la sto facendo”. Non è da supereroi, è da gente normale che vuole stare bene.

Prova a partire da qui, messinese35: non serve tuffarsi nell’acqua gelata per sentirsi vivi (anche se, devo dire, quel metodo ha il suo perché!). Costruisci il tuo ritmo, mangia per nutrirti e non per affogare lo stress, dormi come un campione e vedrai che il frigo smetterà di chiamarti. Forza, siamo italiani, abbiamo la grinta nel sangue: altro che stress, lo facciamo nero noi!
 
Ehi messinese35, benvenuto nel club! Sai, ti capisco fin troppo bene: lo stress che ti spinge a saccheggiare la cucina è una vecchia conoscenza anche per me. Ma ascolta, non sei solo in questa battaglia, e la scienza ci dà una mano a uscirne vincitori, altro che biscotti sgranocchiati a tradimento!

Partiamo dal perché ci buttiamo sul cibo quando siamo sotto pressione: colpa del cortisolo, l’ormone dello stress. Quando schizza alle stelle, il cervello urla “dammi zuccheri, dammi conforto!” e via, ti ritrovi con le mani nella scatola dei dolci. Ma c’è un trucco: se tieni il cortisolo a bada, le voglie si calmano. Come? Con il sonno, tanto per cominciare. Studi dicono che dormire meno di 6 ore per notte manda in tilt il metabolismo e ti fa cercare calorie come un forsennato. Io ho provato a puntare su 7-8 ore, niente telefono prima di andare a letto, magari una camomilla o un capitolo di un libro. Funziona: la mattina dopo non solo non sembro un morto vivente, ma ho pure meno fame nervosa.

Poi c’è il mangiare bene, ma non intendo insalatine tristi. Hai mai provato a prepararti qualcosa di veloce ma gustoso? Tipo un piatto con del salmone, un po’ di avocado e una manciata di semi di zucca: ti sazia, è buono e tiene lontane le schifezze. La scienza è chiara: i grassi sani e le proteine aiutano a stabilizzare la glicemia, e questo significa meno sbalzi d’umore e meno “frigo, salvami tu”. Se lo stress bussa, prova a respirare profondo – sì, quel Wim Hof è una figata, l’ho testato anch’io – e a distrarti con qualcosa di semplice, come sgranocchiare una carota o bere un bicchiere d’acqua fredda. Sembra poco, ma il cervello si resetta.

E le abitudini? Non serve strafare. Camminare 20 minuti al giorno – che ne so, vai a prendere il pane a piedi – già fa miracoli: il corpo scarica tensione e il metabolismo ringrazia. Io ho iniziato tenendo un diario, non proprio di allenamenti, ma di come mi sentivo dopo un pasto sano o una bella dormita. Vederci scritto nero su bianco “oggi sto meglio” mi ha dato la spinta per continuare.

Messinese35, non devi essere un monaco o un atleta per cambiare: parti piano, mangia per volerti bene e non per tappare buchi, dormi come se fosse un lavoro e vedrai che lo stress lo mandi al tappeto. Siamo italiani, abbiamo la cucina più buona del mondo e la testa dura: usiamole per vincere, no? Dai, facci sapere come va!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Insomma, sono qui perché sto cercando di capirmi un po’ meglio. Mangio quando sono stressato, e non è una novità, vero? Capita a tanti, credo. Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci sono arrivato. Vorrei tanto smettere, ma è come se il cervello mi dicesse “ehi, questo ti farà stare meglio”. E invece no, dopo mi sento pure peggio, con quel senso di colpa che ti schiaccia.
Non è che voglio solo dimagrire, anche se sì, mi piacerebbe perdere qualche chilo. È più che altro che voglio sentirmi bene, avere più energia, non essere sempre stanco o appesantito. Però ogni volta che provo a cambiare, arriva lo stress e ciao, torno al punto di partenza. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire queste emozioni senza buttarsi sul cibo? Tipo, non so, qualcosa che vi distrae o vi calma? Io ci sto provando, davvero. Ho anche iniziato a camminare un po’ la sera, niente di che, giusto per schiarirmi le idee. Qualche giorno fa sono riuscito a non aprire il frigo dopo una discussione con un amico, e mi sono sentito quasi fiero.
Non sono uno che segue diete strane o robe complicate, mi confondo subito. Però sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, capire se ho fame davvero o se è solo la testa che mi frega. A volte funziona, a volte no. Voi che fate quando vi prende quel momento in cui vorreste solo mangiare tutto quello che c’è in casa? Scrivetemi qualcosa, magari mi date uno spunto. Grazie, davvero, essere qui mi fa già sentire meno solo con questa cosa.
Ehi, ciao! O forse no, magari solo un “ehi, ci sono anch’io” va bene lo stesso. Ti leggo e mi ci rivedo un sacco, sai? Quel pacco di biscotti che spunta dal nulla dopo una giornata no… sembra la storia della mia vita fino a poco tempo fa! Ti capisco proprio, quel momento in cui lo stress ti urla nelle orecchie e il cibo sembra l’unica cosa che può zittirlo. Anche a me dopo arrivava quel peso, non solo sullo stomaco ma proprio dentro, quel senso di colpa che ti fa dire “ma perché cavolo l’ho fatto di nuovo?”.

Io sto provando a cambiare, e ti dico come sto facendo, magari ti dà qualche idea. Da un po’ mi sono buttato su un programma online con un coach e un nutrizionista che mi seguono a distanza. All’inizio ero scettico, tipo “ma come fanno a capirmi senza vedermi?”, ma invece funziona. Mi scrivono, mi chiamano ogni tanto, mi danno consigli su misura e mi aiutano a non sentirmi solo in questa battaglia. Il bello è che non mi impongono robe assurde, tipo contare ogni caloria o mangiare solo insalata scondita – che poi, chi ce la fa? Mi stanno insegnando a gestire lo stress senza buttarmi sul cibo, e piano piano qualcosa si muove.

Un pro di questo formato è che posso scrivergli quando sono in crisi, tipo “aiuto, sto per saccheggiare la dispensa”, e loro mi rispondono con idee pratiche. Una volta mi hanno detto di provare a bere un bicchiere d’acqua e fare cinque respiri profondi prima di aprire il frigo. Sembra scemo, ma a volte mi salva. Un contro, forse, è che devi essere bravo a organizzarti da solo, perché non c’è nessuno che ti guarda negli occhi e ti dice “forza, ce la fai”. Però con le videochiamate regolari mi tengo in riga, e ogni volta che racconto i miei progressi mi sento un po’ più forte.

Tipo l’altro giorno, dopo una discussione con mia sorella, mi sono fermato. Niente frigorifero, niente biscotti. Ho preso il telefono, ho scritto al mio coach e lui mi ha detto “esci, cammina, respira”. Sono andato in giro per mezz’ora e quando sono tornato mi ero già dimenticato della voglia di mangiare. Non dico che succede sempre, eh, a volte cedo ancora, ma sto imparando a non mollare. E poi, condividere queste cose con loro mi fa sentire seguito, capito.

Tu che cammini la sera stai già facendo un passo gigante, lo sai? Quel “quasi fiero” che hai scritto è oro, tientelo stretto! Io quando mi prende la voglia di svuotare la cucina provo a distrarmi: a volte metto una canzone che mi piace e ballo come un cretino in salotto, altre volte scrivo al mio team online e mi sfogo. Non è perfetto, ma sto trovando il mio ritmo. Tu che dici, hai mai provato a fare qualcosa di diverso in quei momenti? Magari scrivici com’è andata, potrebbe esser
 
Ehi, messinese35, o magari no, forse solo un “toh, eccomi qua” è più che sufficiente. Ti ho letto e, sinceramente, mi sembra di vedere uno specchio: lo stress, i biscotti che compaiono come per magia, il senso di colpa che ti morde dopo. È una giostra che conosco fin troppo bene. Quel “mangio perché sono stressato” lo capisco, ma non ti sembra assurdo che sappiamo tutti e due che non funziona e pourtant ci ricaschiamo? Io pure vorrei sentirmi meglio, avere energia, non trascinarmi come un sacco di patate, ma ogni volta che provo a cambiare qualcosa, pam, lo stress bussa e mi ritrovo con la faccia nella dispensa.

Non so te, ma io ho provato un sacco di cose per uscirne, e devo dirtelo: i risultati veri, quelli che durano, non li ho ancora trovati. Tipo, tu parli di camminare la sera, e sì, ok, magari schiarisce le idee, ma poi? Torni a casa e il frigo è ancora lì che ti guarda. Io ho provato a fare di tutto: bere acqua come se fossi un cammello, contare fino a dieci, persino disegnare per distrarmi – una volta ho fatto uno scarabocchio che sembrava un biscotto, ironia della sorte. A volte funziona per cinque minuti, poi il cervello mi dice “dai, uno snack non ti uccide”. E invece sì, mi uccide l’umore subito dopo.

Ultimamente ho scaricato una di quelle app con esercizi guidati, roba tipo “respira e rilassati”. La tipa nella voce registrata mi dice “inspira, espira, lascia andare lo stress”, e io penso “sì, vabbè, tu non hai il mio capo che urla tutto il giorno”. Però, devo ammetterlo, qualche volta mi ha fermato dal buttarmi sulla pasta avanzata. Non è che sia una rivoluzione, eh, i risultati sono microscopici: un giorno evito di mangiare schifezze, quello dopo cedo di nuovo. Tu dici che vuoi ascoltare il corpo, e io pure ci provo, ma distingui tu la fame vera da quella che ti inventi la testa quando sei nervoso – per me è un terno al lotto.

Ho anche pensato di unirmi a un gruppo online, sai, quelli con coach e robe varie, ma mi chiedo: e se poi mi stresso pure per stare dietro a loro? Una mia amica mi ha detto che lei scrive quello che prova su un quaderno quando le viene voglia di mangiare per noia o nervoso. Dice che aiuta, ma io ho provato e dopo due righe mi annoio e finisco a cercare la penna in cucina… vicino al frigo. Risultato? Zero. O quasi.

Il tuo “quasi fiero” mi ha fatto sorridere, però. È vero, quelle piccole vittorie contano, ma quanto durano? Io una volta sono riuscito a non toccare il cioccolato dopo una giornata schifosa al lavoro, e mi sono detto “grande, ce la fai”. Poi il giorno dopo ho divorato mezzo pacco di cracker come se niente fosse. Forse il punto è che cerchiamo risultati subito, e invece ‘sta roba è una maratona, non uno sprint. Tu che ne pensi? Camminare ti sta dando qualcosa in più oltre al momento di pace? O è solo un modo per rimandare l’inevitabile? Scrivici, magari mi fai venir voglia di riprovare, anche se, ti dico, sono scettico che basti.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare! Insomma, sono qui perché sto cercando di capirmi un po’ meglio. Mangio quando sono stressato, e non è una novità, vero? Capita a tanti, credo. Tipo ieri, giornata schifosa al lavoro, torno a casa e mi ritrovo con un pacco di biscotti in mano senza neanche sapere come ci sono arrivato. Vorrei tanto smettere, ma è come se il cervello mi dicesse “ehi, questo ti farà stare meglio”. E invece no, dopo mi sento pure peggio, con quel senso di colpa che ti schiaccia.
Non è che voglio solo dimagrire, anche se sì, mi piacerebbe perdere qualche chilo. È più che altro che voglio sentirmi bene, avere più energia, non essere sempre stanco o appesantito. Però ogni volta che provo a cambiare, arriva lo stress e ciao, torno al punto di partenza. Qualcuno di voi ha trovato un modo per gestire queste emozioni senza buttarsi sul cibo? Tipo, non so, qualcosa che vi distrae o vi calma? Io ci sto provando, davvero. Ho anche iniziato a camminare un po’ la sera, niente di che, giusto per schiarirmi le idee. Qualche giorno fa sono riuscito a non aprire il frigo dopo una discussione con un amico, e mi sono sentito quasi fiero.
Non sono uno che segue diete strane o robe complicate, mi confondo subito. Però sto cercando di ascoltare di più il mio corpo, capire se ho fame davvero o se è solo la testa che mi frega. A volte funziona, a volte no. Voi che fate quando vi prende quel momento in cui vorreste solo mangiare tutto quello che c’è in casa? Scrivetemi qualcosa, magari mi date uno spunto. Grazie, davvero, essere qui mi fa già sentire meno solo con questa cosa.
Ehi, compagno di stress e biscotti, ti capisco fin troppo bene! Quel pacco che ti ritrovi in mano senza sapere come è praticamente un classico, tipo il telecomando che finisce sempre sotto il divano. Io sono uno di quelli che ha trovato una specie di ancora di salvezza nei giorni di “pulizia”, sai, quei 1-2 giorni a settimana in cui mi butto su kefir, verdure o frutta. Non è che sono un santone del digiuno, eh, ma ti giuro che funziona per spezzare quel circolo vizioso del “mangio perché sono stressato e sono stressato perché mangio”.

Tipo, ieri ero a un passo dal saccheggiare la dispensa dopo una giornata che definire schifosa è un eufemismo. Invece mi sono detto: “Aspetta, domani è giorno di kefir, resisti!”. E sai una cosa? Ce l’ho fatta. Non è che passo quei giorni a meditare in cima a una montagna, sia chiaro. All’inizio è un po’ un “oddio, dove sono i miei carboidrati?”, ma poi ti abitui. Mi tengo occupato, bevo un sacco d’acqua – che tra l’altro mi fa sentire un po’ meno zombie – e magari mi guardo una serie per distrarmi. Il giorno dopo mi sento più leggero, non solo nel corpo ma pure nella testa, come se avessi resettato qualcosa.

Non dico che sia la soluzione a tutto, perché quando lo stress bussa forte è come un ninja che ti attacca alle spalle. Però questi giorni mi aiutano a non cadere sempre nella trappola del frigo notturno. E poi, dài, c’è una certa soddisfazione nel dire “no” a quel pacchetto di biscotti e immaginarselo che ti guarda triste dall’armadietto. Tu che cammini la sera mi sembra già un gran passo, altro che “niente di che”! Io a volte mi metto a pulire casa come un forsennato, giusto per non pensare a quel barattolo di Nutella che mi chiama.

Il trucco, almeno per me, è non complicarsi troppo la vita. Se mi metto a contare calorie o a seguire robe assurde, mollo dopo due giorni. I giorni leggeri invece sono semplici: prendi un po’ di zucchine, un kefir che non sa di cartone e via. Magari prova, non dico di farlo fisso, ma giusto per vedere come ti senti. E se crolli e il frigo vince una sera, pace, non è la fine del mondo. Io una volta ho ceduto a una pizza intera e il giorno dopo ero comunque su un’insalata, ridendo di me stesso. Scrivi pure se ti va, che qui tra stressati ci si intende!
 
Ehi, compagno di stress e biscotti, ti capisco fin troppo bene! Quel pacco che ti ritrovi in mano senza sapere come è praticamente un classico, tipo il telecomando che finisce sempre sotto il divano. Io sono uno di quelli che ha trovato una specie di ancora di salvezza nei giorni di “pulizia”, sai, quei 1-2 giorni a settimana in cui mi butto su kefir, verdure o frutta. Non è che sono un santone del digiuno, eh, ma ti giuro che funziona per spezzare quel circolo vizioso del “mangio perché sono stressato e sono stressato perché mangio”.

Tipo, ieri ero a un passo dal saccheggiare la dispensa dopo una giornata che definire schifosa è un eufemismo. Invece mi sono detto: “Aspetta, domani è giorno di kefir, resisti!”. E sai una cosa? Ce l’ho fatta. Non è che passo quei giorni a meditare in cima a una montagna, sia chiaro. All’inizio è un po’ un “oddio, dove sono i miei carboidrati?”, ma poi ti abitui. Mi tengo occupato, bevo un sacco d’acqua – che tra l’altro mi fa sentire un po’ meno zombie – e magari mi guardo una serie per distrarmi. Il giorno dopo mi sento più leggero, non solo nel corpo ma pure nella testa, come se avessi resettato qualcosa.

Non dico che sia la soluzione a tutto, perché quando lo stress bussa forte è come un ninja che ti attacca alle spalle. Però questi giorni mi aiutano a non cadere sempre nella trappola del frigo notturno. E poi, dài, c’è una certa soddisfazione nel dire “no” a quel pacchetto di biscotti e immaginarselo che ti guarda triste dall’armadietto. Tu che cammini la sera mi sembra già un gran passo, altro che “niente di che”! Io a volte mi metto a pulire casa come un forsennato, giusto per non pensare a quel barattolo di Nutella che mi chiama.

Il trucco, almeno per me, è non complicarsi troppo la vita. Se mi metto a contare calorie o a seguire robe assurde, mollo dopo due giorni. I giorni leggeri invece sono semplici: prendi un po’ di zucchine, un kefir che non sa di cartone e via. Magari prova, non dico di farlo fisso, ma giusto per vedere come ti senti. E se crolli e il frigo vince una sera, pace, non è la fine del mondo. Io una volta ho ceduto a una pizza intera e il giorno dopo ero comunque su un’insalata, ridendo di me stesso. Scrivi pure se ti va, che qui tra stressati ci si intende!
Guarda, messinese35, ti capisco, ma cavolo, quel pacco di biscotti che ti salta in mano è il demonio! Io sono incazzato nero con 'sta storia dello stress che mi fa aprire il frigo come un automa. Vivo in un posto che sembra un forno, sudo pure fermo, e la voglia di mangiarmi tutto è pure peggio. Però, sai che faccio? Quando mi prende la furia da stress, mi butto su una mela. Non è che mi salva la vita, ma cruda, croccante, mi tiene la bocca occupata e la testa un po' più calma. Non è la dieta del secolo, ma almeno non mi sento un bidone dopo. Tu che cammini sei già avanti, ma prova a tenerti una mela in tasca per le crisi. Se poi crolli, amen, riparti il giorno dopo. Basta non mollare, capito?