Mangio quando sono triste: come smettere di cedere allo stress?

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare… Sono qui, di nuovo, con quella sensazione che mi pesa sullo stomaco e non solo. È stata una settimana dura, il lavoro mi sta schiacciando e ogni volta che mi sento così, finisco per aprire il frigo o la dispensa. Non so perché lo faccio, so solo che dopo mi odio ancora di più. Vorrei perdere peso, lo voglio davvero, ma è come se le mie emozioni avessero sempre il controllo. Mangio quando sono triste, mangio quando sono nervosa, e poi mi guardo allo specchio e mi sento un fallimento.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non cedere? Io ci provo, giuro, a volte riesco a resistere per un paio di giorni, tipo questa settimana sono stata brava fino a ieri. Ma poi è bastata una discussione con una collega e via, ho preso una tavoletta di cioccolato e non mi sono fermata finché non è finita. Non voglio continuare così, non voglio che il mio umore decida per me. Mi piacerebbe trovare un modo per calmarmi senza buttarmi sul cibo. Magari una tisana funziona? O forse scrivere quello che sento? Non lo so, sono stanca di questo ciclo infinito.
Se avete dei consigli, ve ne sarei grata. Anche solo sapere che non sono l’unica a lottare con questo mi farebbe sentire meno sola. Grazie comunque a chi leggerà questo sfogo… mi sa che avevo bisogno di buttarlo fuori.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare… Sono qui, di nuovo, con quella sensazione che mi pesa sullo stomaco e non solo. È stata una settimana dura, il lavoro mi sta schiacciando e ogni volta che mi sento così, finisco per aprire il frigo o la dispensa. Non so perché lo faccio, so solo che dopo mi odio ancora di più. Vorrei perdere peso, lo voglio davvero, ma è come se le mie emozioni avessero sempre il controllo. Mangio quando sono triste, mangio quando sono nervosa, e poi mi guardo allo specchio e mi sento un fallimento.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non cedere? Io ci provo, giuro, a volte riesco a resistere per un paio di giorni, tipo questa settimana sono stata brava fino a ieri. Ma poi è bastata una discussione con una collega e via, ho preso una tavoletta di cioccolato e non mi sono fermata finché non è finita. Non voglio continuare così, non voglio che il mio umore decida per me. Mi piacerebbe trovare un modo per calmarmi senza buttarmi sul cibo. Magari una tisana funziona? O forse scrivere quello che sento? Non lo so, sono stanca di questo ciclo infinito.
Se avete dei consigli, ve ne sarei grata. Anche solo sapere che non sono l’unica a lottare con questo mi farebbe sentire meno sola. Grazie comunque a chi leggerà questo sfogo… mi sa che avevo bisogno di buttarlo fuori.
Ehi, un respiro profondo e partiamo… ti capisco, sai? Quella sensazione di peso che non è solo sullo stomaco, ma anche nella testa, la conosco fin troppo bene. Non sei sola, credimi, siamo in tanti a combattere con queste montagne russe emotive. Mangiare quando sei triste o stressata è come un riflesso, no? Parte quasi senza che te ne accorgi, e poi ti ritrovi con la carta del cioccolato in mano a chiederti “ma perché?”. Ti dico una cosa: già scriverlo qui è un passo gigante, buttare fuori quello che senti è liberatorio, altro che tisana! 😊

Io ci sono passata, e a volte ci ricasco ancora, ma ti racconto cosa mi ha aiutato. Quando sento quella voglia di aprire la dispensa, provo a darmi 5 minuti: mi fermo, respiro, e mi chiedo “ok, cosa sto cercando davvero?”. A volte è solo noia, a volte è rabbia, e il cibo sembra l’amico facile che risolve tutto. Ma non risolve, vero? Dopo mi sento come te, un po’ persa. Una cosa che mi ha salvato qualche volta è tenere qualcosa di pronto che non mi faccia deragliare: tipo una manciata di mandorle o uno yogurt, roba che mi riempie senza farmi sentire in colpa. Non è la soluzione magica, ma mi dà il tempo di calmarmi.

E poi, sì, scrivere funziona! Scarabocchiare quello che mi passa per la testa, anche solo due righe, mi aiuta a non buttarmi sul dolce di turno. Oppure, se proprio voglio coccolarmi, mi faccio una camomilla con un cucchiaino di miele – sa di conforto, ma senza rimorsi. 😅 Magari potresti provarci anche tu, no? O trovare il tuo “trucco” per distrarti: una passeggiata, una canzone a tutto volume, quello che ti fa stare bene.

Senti, che ne dici se ci proviamo insieme? Potremmo fare un mini-challenge, tipo “3 giorni senza cedere allo stress col cibo”. Niente di pesante, solo un modo per darci una mano a vicenda. Io ci sto, e se ti va possiamo aggiornarci qui, vedere come va. Non sei un fallimento, ok? Sei una che ci sta provando, e questo vale tantissimo. 💪 Forza, un passo alla volta, ce la facciamo!
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare… Sono qui, di nuovo, con quella sensazione che mi pesa sullo stomaco e non solo. È stata una settimana dura, il lavoro mi sta schiacciando e ogni volta che mi sento così, finisco per aprire il frigo o la dispensa. Non so perché lo faccio, so solo che dopo mi odio ancora di più. Vorrei perdere peso, lo voglio davvero, ma è come se le mie emozioni avessero sempre il controllo. Mangio quando sono triste, mangio quando sono nervosa, e poi mi guardo allo specchio e mi sento un fallimento.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non cedere? Io ci provo, giuro, a volte riesco a resistere per un paio di giorni, tipo questa settimana sono stata brava fino a ieri. Ma poi è bastata una discussione con una collega e via, ho preso una tavoletta di cioccolato e non mi sono fermata finché non è finita. Non voglio continuare così, non voglio che il mio umore decida per me. Mi piacerebbe trovare un modo per calmarmi senza buttarmi sul cibo. Magari una tisana funziona? O forse scrivere quello che sento? Non lo so, sono stanca di questo ciclo infinito.
Se avete dei consigli, ve ne sarei grata. Anche solo sapere che non sono l’unica a lottare con questo mi farebbe sentire meno sola. Grazie comunque a chi leggerà questo sfogo… mi sa che avevo bisogno di buttarlo fuori.
Ehi, capisco benissimo quella sensazione di essere intrappolata in un loop infinito, e leggere il tuo messaggio mi ha fatto venir voglia di scriverti subito. Quel peso che descrivi, quello che ti spinge verso il frigo, lo conosco fin troppo bene. Anche io ho i miei momenti in cui lo stress sembra vincere, e il cibo diventa una specie di rifugio temporaneo. Però, visto che hai chiesto consigli, voglio condividere quello che sto provando a fare io, magari qualcosa ti può essere utile.

Anch’io ho delle limitazioni con il cibo, perché sono allergica al glutine e alla frutta a guscio, quindi per me il “buttarmi sul cibo” non è mai così semplice come aprire una scatola di biscotti. Devo sempre pensare a cosa posso mangiare senza star male dopo, e questo, credimi, a volte è una benedizione nascosta. Mi ha costretto a cercare alternative che non solo mi aiutano a non cedere alle emozioni, ma che mi fanno anche sentire un po’ meglio con me stessa.

Una cosa che sto provando ultimamente è preparare delle alternative sane che mi soddisfino quando sento quella voglia di “riempire il vuoto”. Per esempio, mi sono messa a fare delle barrette energetiche fatte in casa, senza glutine ovviamente, con fiocchi d’avena, semi di chia e un po’ di miele. Le tengo pronte in frigo, così quando arriva il momento in cui voglio strafogarmi, prendo una di quelle invece di qualcosa che mi farebbe sentire in colpa. Non sono una cuoca provetta, ma sono facili da fare e mi danno una piccola soddisfazione, come se stessi facendo qualcosa di buono per me stessa.

Un’altra cosa che mi sta aiutando è trovare modi per distrarmi che non c’entrano col cibo. Tu parlavi di tisane, e secondo me è un’ottima idea! Io sto provando a bere più infusi, tipo camomilla o finocchio, perché mi rilassano e mi danno quella sensazione di calore senza calorie. A volte ci aggiungo una fettina di limone per sentirmi un po’ più coccolata. E poi, non so se ti piace, ma io ho iniziato a fare delle passeggiate brevi quando sento che sto per cedere. Non parlo di palestra o roba intensa, solo 10-15 minuti fuori, con la musica nelle orecchie. Non risolve tutto, ma mi aiuta a schiarirmi le idee.

Per quanto riguarda le emozioni, credo che scrivere quello che senti, come hai detto tu, possa essere una grande idea. Io ho un quadernino dove butto giù i pensieri quando sono arrabbiata o triste. Non è niente di poetico, a volte scrivo solo “oggi fa schifo” e basta, ma mi aiuta a non lasciarmi travolgere. Magari potresti provare anche a fare una lista di cose che ti fanno stare bene, tipo una canzone che ti tira su o un film che ti fa ridere, e tenerla a portata di mano per quei momenti.

Non sei sola in questa lotta, davvero. Io ci sono ancora dentro, e ci sono giorni in cui vinco e altri in cui perdo. Ma piano piano sto imparando che non si tratta solo di resistere, ma di trovare modi per volermi bene senza punirmi. Spero che qualcosa di quello che ho scritto ti sia utile, anche solo per sentirti un po’ meno sola. Se vuoi, posso passarti la ricetta di quelle barrette, magari ti piacciono!
 
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare… Sono qui, di nuovo, con quella sensazione che mi pesa sullo stomaco e non solo. È stata una settimana dura, il lavoro mi sta schiacciando e ogni volta che mi sento così, finisco per aprire il frigo o la dispensa. Non so perché lo faccio, so solo che dopo mi odio ancora di più. Vorrei perdere peso, lo voglio davvero, ma è come se le mie emozioni avessero sempre il controllo. Mangio quando sono triste, mangio quando sono nervosa, e poi mi guardo allo specchio e mi sento un fallimento.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non cedere? Io ci provo, giuro, a volte riesco a resistere per un paio di giorni, tipo questa settimana sono stata brava fino a ieri. Ma poi è bastata una discussione con una collega e via, ho preso una tavoletta di cioccolato e non mi sono fermata finché non è finita. Non voglio continuare così, non voglio che il mio umore decida per me. Mi piacerebbe trovare un modo per calmarmi senza buttarmi sul cibo. Magari una tisana funziona? O forse scrivere quello che sento? Non lo so, sono stanca di questo ciclo infinito.
Se avete dei consigli, ve ne sarei grata. Anche solo sapere che non sono l’unica a lottare con questo mi farebbe sentire meno sola. Grazie comunque a chi leggerà questo sfogo… mi sa che avevo bisogno di buttarlo fuori.
Ehi, leggendo il tuo messaggio mi sono rivista in tanti momenti della mia vita, quindi prima di tutto voglio dirti che no, non sei sola. Quel peso che senti, quel ciclo di emozioni che ti spingono verso il frigo… ci sono passata anch’io. E credimi, so quanto sia frustrante guardarsi allo specchio e sentirsi come se stessi combattendo una battaglia persa. Ma sai una cosa? Non lo è. Non sei un fallimento, sei solo in un momento in cui hai bisogno di trovare un modo nuovo per volerti bene.

Per me, la svolta è arrivata quando ho iniziato a ballare. Non sto parlando di diete rigide o di ore in palestra a contare calorie, ma di movimento che mi facesse sentire viva. All’inizio ero scettica, pensavo “ma che c’entra la salsa o l’hip-hop con il mio problema di mangiare per stress?”. Eppure, è stato come accendere una lampadina. Quando ballo, non penso al cibo, non penso alle discussioni o alle giornate storte. È come se il mio corpo e la mia testa trovassero finalmente un modo per parlare la stessa lingua. La musica mi prende, i passi mi sfidano, e alla fine di una lezione sono stanca ma felice, non ho voglia di aprire la dispensa.

Non fraintendermi, non è che ballare abbia magicamente risolto tutto. Ci sono ancora giorni in cui lo stress mi urla di prendere qualcosa di dolce, ma adesso ho un’alternativa. Ballare mi ha insegnato a godermi il movimento, a fare qualcosa per me stessa che non fosse solo “punirmi” per quello che mangio. E pian piano, senza quasi accorgermene, ho iniziato a perdere peso. Ma soprattutto, ho iniziato a sentirmi più leggera dentro.

Il mio consiglio? Prova a trovare qualcosa che ti faccia muovere e che ti diverta. Non deve essere per forza danza, magari per te è una passeggiata con la musica nelle orecchie o yoga. L’importante è che sia qualcosa che ti faccia sentire bene, che ti distragga da quel bisogno di mangiare per calmarti. E poi, prova a essere gentile con te stessa. Scrivere quello che senti, come hai detto tu, è un’ottima idea. Io a volte lo faccio dopo una lezione di danza, butto giù due righe su com’è andata, e mi aiuta a vedere i progressi, anche quelli piccoli.

Un passo alla volta, okay? Non devi essere perfetta, devi solo iniziare. Se vuoi, scrivimi, magari ti racconto di quella volta che ho provato il balletto e sono caduta davanti a tutti… ma ho riso come una matta. Forza, ce la puoi fare.
 
Ehi, leggendo il tuo messaggio mi sono rivista in tanti momenti della mia vita, quindi prima di tutto voglio dirti che no, non sei sola. Quel peso che senti, quel ciclo di emozioni che ti spingono verso il frigo… ci sono passata anch’io. E credimi, so quanto sia frustrante guardarsi allo specchio e sentirsi come se stessi combattendo una battaglia persa. Ma sai una cosa? Non lo è. Non sei un fallimento, sei solo in un momento in cui hai bisogno di trovare un modo nuovo per volerti bene.

Per me, la svolta è arrivata quando ho iniziato a ballare. Non sto parlando di diete rigide o di ore in palestra a contare calorie, ma di movimento che mi facesse sentire viva. All’inizio ero scettica, pensavo “ma che c’entra la salsa o l’hip-hop con il mio problema di mangiare per stress?”. Eppure, è stato come accendere una lampadina. Quando ballo, non penso al cibo, non penso alle discussioni o alle giornate storte. È come se il mio corpo e la mia testa trovassero finalmente un modo per parlare la stessa lingua. La musica mi prende, i passi mi sfidano, e alla fine di una lezione sono stanca ma felice, non ho voglia di aprire la dispensa.

Non fraintendermi, non è che ballare abbia magicamente risolto tutto. Ci sono ancora giorni in cui lo stress mi urla di prendere qualcosa di dolce, ma adesso ho un’alternativa. Ballare mi ha insegnato a godermi il movimento, a fare qualcosa per me stessa che non fosse solo “punirmi” per quello che mangio. E pian piano, senza quasi accorgermene, ho iniziato a perdere peso. Ma soprattutto, ho iniziato a sentirmi più leggera dentro.

Il mio consiglio? Prova a trovare qualcosa che ti faccia muovere e che ti diverta. Non deve essere per forza danza, magari per te è una passeggiata con la musica nelle orecchie o yoga. L’importante è che sia qualcosa che ti faccia sentire bene, che ti distragga da quel bisogno di mangiare per calmarti. E poi, prova a essere gentile con te stessa. Scrivere quello che senti, come hai detto tu, è un’ottima idea. Io a volte lo faccio dopo una lezione di danza, butto giù due righe su com’è andata, e mi aiuta a vedere i progressi, anche quelli piccoli.

Un passo alla volta, okay? Non devi essere perfetta, devi solo iniziare. Se vuoi, scrivimi, magari ti racconto di quella volta che ho provato il balletto e sono caduta davanti a tutti… ma ho riso come una matta. Forza, ce la puoi fare.
Cara vet,

le tue parole mi hanno colpito dritto al cuore. Quel senso di impotenza, quel vortice di emozioni che ti spingono verso il frigo… lo conosco fin troppo bene. Non sei sola, e già il fatto che tu abbia scritto qui, mettendo a nudo quello che provi, è un passo enorme. Vuol dire che vuoi cambiare, e questo è già un inizio.

Per me, il cambiamento è arrivato quando ho iniziato a praticare il mindful eating. All’inizio sembrava una cosa strana, quasi ridicola: mangiare lentamente, davvero? Eppure, ha fatto la differenza. Quando sento lo stress o la tristezza che mi spingono verso la dispensa, provo a fermarmi un attimo. Respiro profondamente, mi chiedo: “Ho davvero fame? O sto cercando di riempire un vuoto?”. Non sempre funziona subito, ma con il tempo ho imparato ad ascoltare il mio corpo e a distinguere la fame vera da quella emotiva.

Un trucco che mi aiuta è preparare un piccolo rituale prima di mangiare. Per esempio, se ho voglia di cioccolato (e credimi, succede!), mi siedo, metto un quadratino su un piattino, spengo il telefono e lo assaporo lentamente, gustandolo come se fosse la cosa più preziosa del mondo. Sembra banale, ma questo mi aiuta a non divorare una tavoletta intera senza nemmeno accorgermene. E spesso scopro che mi basta quel pezzetto per sentirmi soddisfatta.

Un’altra cosa che mi ha aiutato è stata creare delle “pause consapevoli” durante la giornata. Quando sento che lo stress sta prendendo il sopravvento, invece di aprire il frigo, provo a fare qualcosa di piccolo per calmarmi: una tisana (che hai nominato tu, e sì, può funzionare!), una passeggiata di cinque minuti, o anche solo scrivere tre cose per cui sono grata in quel momento. Non risolve tutto, ma mi dà il tempo di riprendere il controllo.

Non fraintendermi, non sono diventata perfetta. Ci sono giorni in cui cedo, giorni in cui mangio per nervosismo e poi mi sento in colpa. Ma la differenza è che adesso non mi punisco più. Mi dico: “Ok, è successo, ora riparto”. Perdere peso, per me, è stato un effetto collaterale di questo approccio. Non era nemmeno il mio obiettivo principale all’inizio, volevo solo sentirmi meno in balia delle mie emozioni. Eppure, mangiando in modo più consapevole, il mio corpo ha iniziato a cambiare, e soprattutto mi sento più in pace con me stessa.

Il mio consiglio è di provare una cosa alla volta. Magari inizia con un piccolo esercizio: la prossima volta che senti l’impulso di mangiare per stress, fermati per un minuto. Respira, chiediti cosa provi, magari scrivilo. Poi, se vuoi mangiare, fallo, ma prova a gustare ogni boccone con calma. Può sembrare poco, ma queste piccole abitudini si accumulano e cambiano le cose. E se ti va una tisana, prova quella alla camomilla o al finocchio, sono le mie preferite per calmarmi.

Un passo alla volta, vet. Non devi combattere tutto in una volta. E se hai bisogno di sfogarti o di condividere, sono qui. Scrivere qui è già una vittoria, non dimenticarlo. Forza, puoi farcela.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare… Sono qui, di nuovo, con quella sensazione che mi pesa sullo stomaco e non solo. È stata una settimana dura, il lavoro mi sta schiacciando e ogni volta che mi sento così, finisco per aprire il frigo o la dispensa. Non so perché lo faccio, so solo che dopo mi odio ancora di più. Vorrei perdere peso, lo voglio davvero, ma è come se le mie emozioni avessero sempre il controllo. Mangio quando sono triste, mangio quando sono nervosa, e poi mi guardo allo specchio e mi sento un fallimento.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non cedere? Io ci provo, giuro, a volte riesco a resistere per un paio di giorni, tipo questa settimana sono stata brava fino a ieri. Ma poi è bastata una discussione con una collega e via, ho preso una tavoletta di cioccolato e non mi sono fermata finché non è finita. Non voglio continuare così, non voglio che il mio umore decida per me. Mi piacerebbe trovare un modo per calmarmi senza buttarmi sul cibo. Magari una tisana funziona? O forse scrivere quello che sento? Non lo so, sono stanca di questo ciclo infinito.
Se avete dei consigli, ve ne sarei grata. Anche solo sapere che non sono l’unica a lottare con questo mi farebbe sentire meno sola. Grazie comunque a chi leggerà questo sfogo… mi sa che avevo bisogno di buttarlo fuori.
Ehi, leggerti è stato come guardarmi allo specchio qualche tempo fa, quindi grazie per aver condiviso il tuo cuore con noi. Quel ciclo di stress, frigo e sensi di colpa lo conosco fin troppo bene, ma voglio dirti una cosa: non sei sola, e il fatto che sei qui a scrivere è già un passo enorme. Vuoi cambiare, e questo è il punto di partenza più potente che ci sia.

Mangiare quando siamo tristi o stressati è come un riflesso automatico, vero? È come se il nostro cervello dicesse: "Ehi, questa cosa ti fa stare male, prendi del cibo, veloce!". Ma possiamo allenarci a cambiare quel riflesso, e una delle tecniche che mi ha aiutato tantissimo è creare una "dosa dei desideri" per visualizzare non solo il corpo che voglio, ma anche come voglio sentirmi: leggera, calma, in controllo. Ti racconto cosa faccio, magari può ispirarti.

Prendi un quaderno, una bacheca, o anche una cartella sul telefono. Raccogli immagini che rappresentano la versione di te che sogni: una persona che cammina con energia, che sorride senza pesi sul cuore, che si sente bene nella sua pelle. Non devono essere foto di modelle perfette, ma immagini che ti fanno dire: "Sì, questo è il vibe che voglio". Poi aggiungi frasi che ti motivano, tipo: "Scelgo di volermi bene" o "Le mie emozioni non decidono per me". Guardare questa dosa nei momenti di stress è come un promemoria: stai costruendo quella versione di te, passo dopo passo.

Un esercizio che mi aiuta quando sento l’impulso di aprire la dispensa è la "pausa dei 5 minuti". Funziona così: quando vuoi mangiare per stress, fermati e dì a te stessa: "Ok, aspetto 5 minuti". In quei 5 minuti, fai qualcosa che ti distrae e ti calma. Io, per esempio, mi preparo una tisana (sì, hai ragione, una tisana può fare magie!) o scrivo su un foglio tutto quello che mi passa per la testa, anche se è un caos. A volte scrivo proprio: "Sono arrabbiata, voglio cioccolato, ma so che non risolverà nulla". Questo mi aiuta a vedere che il cibo non è la soluzione, è solo un’abitudine.

Un’altra cosa che mi ha salvato è avere alternative veloci e sane pronte per quei momenti di crisi. Non parlo di piatti super complicati, ma cosine semplici che mi fanno sentire coccolata senza sensi di colpa. Tipo, tengo in frigo delle carote baby con un po’ di hummus, oppure faccio un frullato con banana e latte di mandorla in due minuti. Non è proprio una tavoletta di cioccolato, ma mi dà quella soddisfazione veloce senza buttarmi giù.

E poi, scrivici, sfogati, usa questo forum come il tuo spazio sicuro. Magari prova a tenere un diario qui, raccontandoci com’è andata la giornata o cosa hai provato quando hai resistito alla tentazione. Ogni piccolo successo conta, anche se ti sembra minuscolo. Ieri sei stata brava, no? Quello è un vittoria, non dimenticarlo.

Non sei un fallimento, sei una persona che sta imparando a prendersi cura di sé in un modo nuovo. Ci vuole tempo, ma ce la farai. E noi siamo qui, a fare il tifo per te. Forza, un passo alla volta!
 
Ehi, leggerti è stato come guardarmi allo specchio qualche tempo fa, quindi grazie per aver condiviso il tuo cuore con noi. Quel ciclo di stress, frigo e sensi di colpa lo conosco fin troppo bene, ma voglio dirti una cosa: non sei sola, e il fatto che sei qui a scrivere è già un passo enorme. Vuoi cambiare, e questo è il punto di partenza più potente che ci sia.

Mangiare quando siamo tristi o stressati è come un riflesso automatico, vero? È come se il nostro cervello dicesse: "Ehi, questa cosa ti fa stare male, prendi del cibo, veloce!". Ma possiamo allenarci a cambiare quel riflesso, e una delle tecniche che mi ha aiutato tantissimo è creare una "dosa dei desideri" per visualizzare non solo il corpo che voglio, ma anche come voglio sentirmi: leggera, calma, in controllo. Ti racconto cosa faccio, magari può ispirarti.

Prendi un quaderno, una bacheca, o anche una cartella sul telefono. Raccogli immagini che rappresentano la versione di te che sogni: una persona che cammina con energia, che sorride senza pesi sul cuore, che si sente bene nella sua pelle. Non devono essere foto di modelle perfette, ma immagini che ti fanno dire: "Sì, questo è il vibe che voglio". Poi aggiungi frasi che ti motivano, tipo: "Scelgo di volermi bene" o "Le mie emozioni non decidono per me". Guardare questa dosa nei momenti di stress è come un promemoria: stai costruendo quella versione di te, passo dopo passo.

Un esercizio che mi aiuta quando sento l’impulso di aprire la dispensa è la "pausa dei 5 minuti". Funziona così: quando vuoi mangiare per stress, fermati e dì a te stessa: "Ok, aspetto 5 minuti". In quei 5 minuti, fai qualcosa che ti distrae e ti calma. Io, per esempio, mi preparo una tisana (sì, hai ragione, una tisana può fare magie!) o scrivo su un foglio tutto quello che mi passa per la testa, anche se è un caos. A volte scrivo proprio: "Sono arrabbiata, voglio cioccolato, ma so che non risolverà nulla". Questo mi aiuta a vedere che il cibo non è la soluzione, è solo un’abitudine.

Un’altra cosa che mi ha salvato è avere alternative veloci e sane pronte per quei momenti di crisi. Non parlo di piatti super complicati, ma cosine semplici che mi fanno sentire coccolata senza sensi di colpa. Tipo, tengo in frigo delle carote baby con un po’ di hummus, oppure faccio un frullato con banana e latte di mandorla in due minuti. Non è proprio una tavoletta di cioccolato, ma mi dà quella soddisfazione veloce senza buttarmi giù.

E poi, scrivici, sfogati, usa questo forum come il tuo spazio sicuro. Magari prova a tenere un diario qui, raccontandoci com’è andata la giornata o cosa hai provato quando hai resistito alla tentazione. Ogni piccolo successo conta, anche se ti sembra minuscolo. Ieri sei stata brava, no? Quello è un vittoria, non dimenticarlo.

Non sei un fallimento, sei una persona che sta imparando a prendersi cura di sé in un modo nuovo. Ci vuole tempo, ma ce la farai. E noi siamo qui, a fare il tifo per te. Forza, un passo alla volta!
Ehi, vet, leggere il tuo post mi ha fatto venire un nodo in gola, perché… cavolo, sembra la mia storia di qualche mese fa. Quel peso sullo stomaco, il frigo che chiama quando tutto va storto, e poi il senso di colpa che ti schiaccia ancora di più… ti capisco, davvero. Non so se quello che dirò ti sarà utile, ma voglio provarci, perché so quanto può essere dura.

Quando ero in quel loop di mangiare per stress, mi sentivo come se non avessi controllo, come se le mie emozioni decidessero tutto. Poi ho scoperto una cosa che mi ha aiutato a cambiare prospettiva: i fitness challenge online. Non parlo di robe impossibili tipo “perdi 10 chili in un mese”, ma di quelle sfide semplici, tipo “bevi più acqua” o “fai 10 minuti di stretching al giorno”. Mi hanno dato un obiettivo piccolo, fattibile, che mi faceva sentire meno in balia delle mie emozioni.

Per esempio, una volta ho fatto un challenge di 21 giorni dove ogni giorno dovevo provare una nuova ricetta sana, tipo un’insalata colorata o uno smoothie con frutta e verdura. Non era solo per mangiare meglio, ma per sentirmi come se stessi facendo qualcosa di buono per me, come se stessi dando al mio corpo un po’ di “carburante felice”. Non so se hai mai provato, ma preparare qualcosa di fresco, magari con spinaci o frutti di bosco, mi dava una botta di energia e mi distraeva dall’aprire la dispensa per una barretta di cioccolato.

Un trucco che uso nei momenti no è il “cambio di scena”. Quando sento che sto per cedere, mi costringo a uscire dalla cucina. Magari metto una canzone allegra e ballo come una scema per 5 minuti, o esco a fare due passi, anche solo intorno a casa. Non sempre funziona, lo ammetto, ma spesso mi aiuta a spezzare quel momento in cui il cibo sembra l’unica soluzione. E se proprio voglio qualcosa da sgranocchiare, tengo pronte delle mandorle o dei pomodorini, che mi danno quella soddisfazione senza farmi sentire in colpa.

Scrivere, come hai fatto tu qui, è un altro modo per buttare fuori tutto. Io a volte scrivo sul telefono cosa mi sta stressando, e poi mi chiedo: “Ok, mangiare risolverà questo?”. La risposta è sempre no, ma dirlo a me stessa mi aiuta a fermarmi. E sai una cosa? Anche solo resistere un giorno, come hai fatto tu, è una vittoria. Non sottovalutarlo.

Non sei sola in questa lotta, e non sei un fallimento. Stai cercando di cambiare, e questo è già tantissimo. Se ti va, prova a buttarti in un piccolo challenge, magari uno di gruppo su qualche app o forum. Avere altre persone che fanno il tifo per te fa una differenza enorme. Io sono qui, e scommetto che tanti altri lo sono. Un passo alla volta, ce la puoi fare.
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno come iniziare… Sono qui, di nuovo, con quella sensazione che mi pesa sullo stomaco e non solo. È stata una settimana dura, il lavoro mi sta schiacciando e ogni volta che mi sento così, finisco per aprire il frigo o la dispensa. Non so perché lo faccio, so solo che dopo mi odio ancora di più. Vorrei perdere peso, lo voglio davvero, ma è come se le mie emozioni avessero sempre il controllo. Mangio quando sono triste, mangio quando sono nervosa, e poi mi guardo allo specchio e mi sento un fallimento.
Qualcuno di voi ci è passato? Come fate a non cedere? Io ci provo, giuro, a volte riesco a resistere per un paio di giorni, tipo questa settimana sono stata brava fino a ieri. Ma poi è bastata una discussione con una collega e via, ho preso una tavoletta di cioccolato e non mi sono fermata finché non è finita. Non voglio continuare così, non voglio che il mio umore decida per me. Mi piacerebbe trovare un modo per calmarmi senza buttarmi sul cibo. Magari una tisana funziona? O forse scrivere quello che sento? Non lo so, sono stanca di questo ciclo infinito.
Se avete dei consigli, ve ne sarei grata. Anche solo sapere che non sono l’unica a lottare con questo mi farebbe sentire meno sola. Grazie comunque a chi leggerà questo sfogo… mi sa che avevo bisogno di buttarlo fuori.
Ehi, capisco quel nodo allo stomaco, quel peso che sembra schiacciarti e ti spinge verso il frigo 😣. Leggendo il tuo post, mi sono rivista: anch’io ho passato giornate a combattere con quella voglia di affogare la rabbia o la tristezza in un pacco di biscotti. È frustrante, vero? Sapere che vuoi cambiare ma sentirti come se le emozioni avessero il volante. Ti dico cosa mi sta aiutando, magari qualcosa può funzionare anche per te.

Prima di tutto, smetti di darti della fallita. Sul serio, sei qui, stai scrivendo, stai cercando una via d’uscita: questo è già un passo enorme 💪. Io ero come te, incavolata con me stessa ogni volta che cedevo. Poi ho capito che il problema non è solo il cibo, ma quello che ci sta dietro. Tipo, quando litighi con una collega, non è solo la discussione: è la rabbia che ti brucia dentro, no? Per me, la svolta è stata trovare modi per “scaricare” quell’emozione prima di correre in cucina.

Una cosa che faccio è scrivere, ma non un diario melenso. Prendo il telefono e scrivo tutto quello che mi fa arrabbiare, come se stessi urlando contro il mondo. Tipo: “Che nervi, quella collega mi ha fatto sentire una schifezza!”. Dopo, mi sento più leggera, come se avessi buttato fuori un po’ di veleno. Prova, magari all’inizio ti sembra strano, ma funziona 😏. Un’altra cosa che mi salva è muovermi: non parlo di palestra (che odio), ma di mettere la musica a tutto volume e ballare come una pazza in salotto. Oppure esco e cammino veloce, come se stessi scappando dalla rabbia. Fa sudare, ma mi calma.

Sulle tisane, boh, a me non fanno granché, ma se ti piacciono, prova! Magari abbinale a un rituale: tipo, ti siedi, respiri profondo, e ti concentri sul calore della tazza. È un modo per dire al cervello: “Ehi, ci stiamo calmando senza cibo”. Un’amica mi ha consigliato di provare a masticare una gomma forte, di quelle alla menta che ti fanno lacrimare: distrae e tiene la bocca occupata 😄.

Ultima cosa: quando “sgarri”, non ti punire. Io mi dicevo sempre “sei uno schifo, hai rovinato tutto”. Ma sai che c’è? Una tavoletta di cioccolato non cancella i giorni in cui sei stata brava. È solo un momento, non la tua vita. Prova a pensare: “Ok, è successo, ora riparto”. È dura, lo so, ma piano piano si impara a non lasciare che le emozioni vincano sempre.

Non sei sola, credimi. Siamo in tante a combattere questa battaglia, e ogni piccolo passo conta. Scrivici ancora, anche solo per sfogarti, ok? Forza, ce la fai! 💥