Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire "salve ai compagni di corsa e piatti separati"! Sono qui a raccontarvi un po’ della mia avventura, perché, diciamocelo, quando il dottore ti guarda serio e tira fuori parole come "diabete" e "pressione alta", capisci che è ora di muoversi. Non proprio il tipo di diagnosi che sogni, no? Eppure, eccomi qua, a quasi un anno dall’inizio di questa storia, e devo dire che mi sento un altro.
Tutto è partito da un consiglio semplice: mangia separato, lascia stare i miscugli pesanti, e metti un po’ di corsa leggera nella tua vita. All’inizio ero scettico, pensavo "ma davvero basta questo per fregare il diabete?". Be’, non proprio una magia, ma ci siamo vicini. Colazione con solo frutta, pranzo con verdure e un po’ di proteine, cena leggera con cereali o qualcosa di semplice. Niente più abbuffate di pasta col ragù seguite da tiramisù, anche se, lo ammetto, ogni tanto mi manca quel caos saporito.
La corsa è stata la sorpresa. Non sono mai stato uno sportivo, al massimo correvo per non perdere l’autobus. Eppure, iniziare con 20 minuti al giorno, a passo tranquillo, mi ha cambiato. Non è solo il fiatone che se n’è andato, ma proprio il corpo che risponde meglio. La glicemia? Scesa come un sasso. La pressione? Stabilizzata, finalmente. E poi, non so come dirlo senza sembrare strano, ma mi sento più leggero dentro, non solo fuori. Tipo che salire le scale non è più una missione impossibile.
Non fraintendetemi, non è stato tutto rose e fiori. Le prime settimane separare i cibi mi sembrava una tortura, e correre con quel peso in più era come trascinarsi un sacco di patate. Ma poi il corpo si abitua, e i numeri dal medico iniziano a parlare. L’ultima visita mi ha quasi fatto ridere: il dottore che mi dice "continua così, stai andando alla grande". Io, che un anno fa pensavo solo a come nascondere il fiato corto.
Ora, non sono qui a dire che questa routine sia la Bibbia del dimagrimento, ognuno ha il suo percorso. Ma per me, tra il mangiare separato e qualche chilometro di corsa leggera, è come se avessi detto "ciao ciao" al diabete e a quel senso di stanchezza perenne. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? O magari avete trucchi per rendere il tutto meno monotono? Sono tutto orecchie!
Tutto è partito da un consiglio semplice: mangia separato, lascia stare i miscugli pesanti, e metti un po’ di corsa leggera nella tua vita. All’inizio ero scettico, pensavo "ma davvero basta questo per fregare il diabete?". Be’, non proprio una magia, ma ci siamo vicini. Colazione con solo frutta, pranzo con verdure e un po’ di proteine, cena leggera con cereali o qualcosa di semplice. Niente più abbuffate di pasta col ragù seguite da tiramisù, anche se, lo ammetto, ogni tanto mi manca quel caos saporito.
La corsa è stata la sorpresa. Non sono mai stato uno sportivo, al massimo correvo per non perdere l’autobus. Eppure, iniziare con 20 minuti al giorno, a passo tranquillo, mi ha cambiato. Non è solo il fiatone che se n’è andato, ma proprio il corpo che risponde meglio. La glicemia? Scesa come un sasso. La pressione? Stabilizzata, finalmente. E poi, non so come dirlo senza sembrare strano, ma mi sento più leggero dentro, non solo fuori. Tipo che salire le scale non è più una missione impossibile.
Non fraintendetemi, non è stato tutto rose e fiori. Le prime settimane separare i cibi mi sembrava una tortura, e correre con quel peso in più era come trascinarsi un sacco di patate. Ma poi il corpo si abitua, e i numeri dal medico iniziano a parlare. L’ultima visita mi ha quasi fatto ridere: il dottore che mi dice "continua così, stai andando alla grande". Io, che un anno fa pensavo solo a come nascondere il fiato corto.
Ora, non sono qui a dire che questa routine sia la Bibbia del dimagrimento, ognuno ha il suo percorso. Ma per me, tra il mangiare separato e qualche chilometro di corsa leggera, è come se avessi detto "ciao ciao" al diabete e a quel senso di stanchezza perenne. Qualcuno di voi ha provato qualcosa di simile? O magari avete trucchi per rendere il tutto meno monotono? Sono tutto orecchie!