Ragazzi, oggi voglio condividere con voi come sto portando avanti il mio viaggio con il metodo del piatto. È una cosa che mi sta davvero cambiando il modo di vedere il cibo, e lo dico con sicurezza perché i risultati li vedo ogni giorno. Non è una di quelle diete lampo che ti promettono la luna e poi ti lasciano a terra, no, questo è un approccio che ti insegna a mangiare in modo consapevole, passo dopo passo.
Allora, il metodo è semplice ma geniale: divido il mio piatto in tre parti. Metà la riempio di verdure, sempre colorate e varie, perché così non mi annoio mai. Poi un quarto lo dedico alle proteine, che sia del pollo magro, del pesce o magari qualche legume se ho voglia di cambiare. L’altro quarto è per i carboidrati, e qui scelgo cose come riso integrale o patate, che mi danno energia senza appesantirmi. Vi giuro, all’inizio mi sembrava strano mangiare così strutturato, ma ora è diventato naturale.
Ieri, per esempio, ho preparato un piatto che era una meraviglia per gli occhi e per lo stomaco. Metà piatto con zucchine grigliate e pomodorini freschi, un quarto con una fettina di tacchino cotto al forno con un po’ di spezie, e l’altro quarto con una porzione di quinoa. Ho scattato una foto, e quando l’ho guardata mi sono detta: “Cavolo, sto davvero mangiando bene!”. Non è solo questione di dimagrire, ma di sentirsi in controllo, di sapere che sto dando al mio corpo quello che gli serve senza esagerare.
All’inizio non è stato facile, lo ammetto. Ero abituata a porzioni enormi di pasta o a riempirmi di snack senza pensarci troppo. Ma con il metodo del piatto ho iniziato a ridurre tutto gradualmente. Non ho mollato i miei cibi preferiti, ho solo imparato a dosarli. Tipo, se voglio un po’ di pane, lo metto nel quarto dei carboidrati e basta, non esagero. È un processo, ci vuole pazienza, ma funziona. Il trucco sta nel non strafare: se un giorno sgarro, non mi dispero, просто torno in carreggiata col pasto dopo.
Sto anche provando a variare i sapori per non cadere nella monotonia. Le verdure le condisco con erbe o un filo d’olio, le proteine le spezio per renderle gustose, e i carboidrati li scelgo in base a quello che mi va quel giorno. È un equilibrio che mi fa stare bene, e la bilancia sta iniziando a darmi ragione. Non vi parlo di numeri precisi, ma vi dico che i jeans di un anno fa mi entrano di nuovo, e questa è una vittoria che vale più di qualsiasi cifra.
Insomma, il metodo del piatto per me è una guida sicura. Non mi sento privata di niente, mangio di tutto ma nelle giuste proporzioni. Se qualcuno di voi lo sta provando o vuole iniziare, fatemi sapere come vi trovate. Io continuo a sperimentare e a fotografare i miei piatti, perché vedere quei colori nel piatto mi motiva ogni giorno di più. Forza, che piano piano ci prendiamo cura di noi stessi!
Allora, il metodo è semplice ma geniale: divido il mio piatto in tre parti. Metà la riempio di verdure, sempre colorate e varie, perché così non mi annoio mai. Poi un quarto lo dedico alle proteine, che sia del pollo magro, del pesce o magari qualche legume se ho voglia di cambiare. L’altro quarto è per i carboidrati, e qui scelgo cose come riso integrale o patate, che mi danno energia senza appesantirmi. Vi giuro, all’inizio mi sembrava strano mangiare così strutturato, ma ora è diventato naturale.
Ieri, per esempio, ho preparato un piatto che era una meraviglia per gli occhi e per lo stomaco. Metà piatto con zucchine grigliate e pomodorini freschi, un quarto con una fettina di tacchino cotto al forno con un po’ di spezie, e l’altro quarto con una porzione di quinoa. Ho scattato una foto, e quando l’ho guardata mi sono detta: “Cavolo, sto davvero mangiando bene!”. Non è solo questione di dimagrire, ma di sentirsi in controllo, di sapere che sto dando al mio corpo quello che gli serve senza esagerare.
All’inizio non è stato facile, lo ammetto. Ero abituata a porzioni enormi di pasta o a riempirmi di snack senza pensarci troppo. Ma con il metodo del piatto ho iniziato a ridurre tutto gradualmente. Non ho mollato i miei cibi preferiti, ho solo imparato a dosarli. Tipo, se voglio un po’ di pane, lo metto nel quarto dei carboidrati e basta, non esagero. È un processo, ci vuole pazienza, ma funziona. Il trucco sta nel non strafare: se un giorno sgarro, non mi dispero, просто torno in carreggiata col pasto dopo.
Sto anche provando a variare i sapori per non cadere nella monotonia. Le verdure le condisco con erbe o un filo d’olio, le proteine le spezio per renderle gustose, e i carboidrati li scelgo in base a quello che mi va quel giorno. È un equilibrio che mi fa stare bene, e la bilancia sta iniziando a darmi ragione. Non vi parlo di numeri precisi, ma vi dico che i jeans di un anno fa mi entrano di nuovo, e questa è una vittoria che vale più di qualsiasi cifra.
Insomma, il metodo del piatto per me è una guida sicura. Non mi sento privata di niente, mangio di tutto ma nelle giuste proporzioni. Se qualcuno di voi lo sta provando o vuole iniziare, fatemi sapere come vi trovate. Io continuo a sperimentare e a fotografare i miei piatti, perché vedere quei colori nel piatto mi motiva ogni giorno di più. Forza, che piano piano ci prendiamo cura di noi stessi!