Perché continuate a sabotare il vostro corpo con scuse?

Rorizz23

Membro
6 Marzo 2025
71
3
8
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
Ciao ragazzi, capisco bene quel vortice di scuse, ci sono passato anch’io. “Non ho tempo”, “sono stanco”… ma sapete qual è stato il mio punto di svolta? La yoga e la meditazione. Non parlo di magie, ma di respirare profondo, muovermi con calma e ascoltare il mio corpo. Ho iniziato con 10 minuti al giorno, magari sorseggiando un tè verde per darmi la carica, e da lì è cambiato tutto. Meno stress, meno fame nervosa, più energia per scegliere un’insalata invece di un dolce. Non è una dieta, è volersi bene. Provate, un respiro alla volta, e vedrete che le scuse svaniscono. Forza, il corpo vi ringrazierà!
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
Ciao ragazze, ma vi capisco troppo bene! Con un bimbo piccolo che mi corre dietro tutto il giorno, il tempo per me è un miraggio. Eppure, leggendo quello che hai scritto, mi sono sentita proprio colpita: è vero, le scuse le trovo anch’io. “Sono stanca”, “Cucinare sano ora è impossibile”, “Un biscotto non farà male”. Ma poi mi guardo e mi sento incastrata in questo corpo che non mi piace più dopo la gravidanza.

Non sono una super sportiva, ma ho iniziato a fare qualcosa di semplice: cammino veloce col passeggino quando porto il piccolo fuori, magari mezz’ora mentre lui guarda il mondo. E in casa? Metto un po’ di musica e faccio qualche squat mentre preparo la pappa, così unisco l’utile al dilettevole! Sul cibo, sto provando a fare pace con le verdure: le butto in padella con un filo d’olio e spezie, cinque minuti e via, altro che chef stellata.

Hai ragione, non è solo per i chili, è per sentirmi di nuovo viva, con un po’ di energia per correre dietro al mio terremoto senza crollare sul divano dopo cinque minuti. Le scuse mi tengono ferma, ma un passetto alla volta sto provando a cambiare. Oggi ho bevuto acqua invece della solita cola, domani magari provo a dormire un’ora in più. Non sarà perfetto, ma almeno ci sto provando. Grazie per la svegliata, mi hai fatto riflettere! E voi, mamme come me, che trucchetti usate per ritagliarvi un momento?
 
Ehi, ciao a tutti, o forse meglio dire “ciao a chi si sente un po’ perso come me”… Leggere il tuo post, Rorizz23, mi ha fatto un effetto strano: un misto di “ouch, questa colpisce duro” e “ok, forse non è tutto perduto”. Io sono una di quelle che si guarda allo specchio e si racconta la solita storia: “Non è il momento, sono sopraffatta, un pezzo di cioccolato non rovinerà tutto”. Ma poi, sai, quel pezzo diventa due, poi tre, e alla fine mi ritrovo con la pancia che tira e un senso di colpa che non se ne va. Hai ragione, non è solo questione di peso, è proprio come mi sento dentro: lenta, appesantita, come se stessi tradendo me stessa ogni volta che cedo.

Io però ho un approccio un po’ diverso, magari non per tutti, ma per me sta funzionando. Conoscete il metodo Montignac? Non è la classica dieta da “conta calorie fino a impazzire”, ma una cosa più… ragionata, ecco. Si basa sul scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso, che non ti fanno schizzare lo zucchero nel sangue e poi crollare con una fame da lupo. Tipo, invece di buttarmi su una fetta di pane bianco con marmellata (che ammetto, mi chiama sempre), provo con una fetta di pane integrale di segale, magari con un po’ di avocado sopra. Non è da chef, lo so, ma mi tiene sazia più a lungo e non mi sento in colpa dopo.

Poi, ok, non sono una fanatica delle tabelle, ma avere una lista di “buoni” e “cattivi” carboidrati mi aiuta a non perdermi. Verdure come zucchine, broccoli, spinaci? Sempre ok, indice glicemico basso, le cuocio al vapore o le salto con un goccio d’olio e aglio, e mi sembrano meno una punizione. Frutta sì, ma non tutta: meglio mele o frutti di bosco che banane super zuccherine. E i legumi… ragazzi, una zuppa di lenticchie con un po’ di curcuma è diventata il mio comfort food, altro che patatine! Rispetto al contare calorie, per me è più semplice: non sto lì con la calcolatrice, ma scelgo e basta. Certo, all’inizio mi mancavano i dolci, ma ho scoperto che con un quadratino di cioccolato fondente sopra l’85% sto bene, non mi scatena quella voglia matta di svuotare la dispensa.

E sì, lo ammetto, a volte crollo ancora. Tipo ieri, dopo una giornata infinita al lavoro, ho guardato la pasta e ho pensato: “Chi se ne frega, una carbonara ci sta”. Ma poi mi sono sentita pesante, non solo sullo stomaco, ma proprio nell’anima. Hai detto una cosa sacrosanta: mangiare bene è un regalo, non una condanna. Io ci sto provando, un passo alla volta. Cammino quando posso, magari scendo una fermata prima dall’autobus, e sto cercando di bere più acqua, anche se la tentazione di una Coca è sempre lì che mi strizza l’occhio.

Non sono ancora quella che si alza presto e corre 10 km, ma rispetto a prima, quando mi lamentavo e basta, qualcosa è cambiato. Mi sento meno… bloccata, ecco. Le scuse ci sono ancora, non dico di no, ma sto imparando a zittirle, a volte. E il metodo Montignac mi dà una mano, perché non è rigido come altre diete, ma mi fa pensare a quello che metto nel piatto. Voi che ne dite? Qualcuno ha provato a scegliere i cibi così, pensando all’indice glicemico? O sono l’unica fissata con ‘sta storia delle tabelle? Dai, raccontatemi, che magari mi date qualche idea per non cedere alla prossima pizza che mi chiama dal frigo!
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
Ciao ragazzi, ma sul serio, vi guardate allo specchio e pensate che le scuse vi tireranno fuori da lì? Io ero uguale, sempre un “non ho tempo” o “ci provo domani”. Poi ho scoperto il pole dance e, vi giuro, è stata la svolta. Non solo mi ha scolpito il corpo – braccia, gambe, addominali, tutto! – ma mi ha fatto sentire forte e pieno di energia. Basta mezz’ora al giorno, qualche giro sul palo e via, i risultati si vedono eccome. Provate, altro che divano e dolcetti! Curiosi di sapere com’è? Ve lo racconto volentieri!
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
Ragazzi, sapete che vi capisco, vero? Quel post mi ha colpito perché anch’io ero maestro nel trovare scuse: “Oggi sono troppo stressato, mangio quello che capita”, “Non ho energie per muovermi dopo lavoro”. Ma ascoltate: ogni volta che ci arrendiamo a queste storie, non è solo un boccone in più o un’ora sul divano, è un “no” alla versione di noi stessi che potremmo essere. E mi dispiace dirlo, ma fa rabbia vedere quanta energia sprechiamo a giustificarci invece di agire.

Io organizzo questi challenge proprio perché so quanto è dura farlo da soli. Vi ricordate il nostro ultimo gruppo? “30 giorni per sentirci leggeri”: niente diete assurde, solo pasti semplici che ti saziano senza appesantirti, tipo un’insalata con pollo e un filo d’olio, o una zuppa di verdure che ti scalda lo stomaco e l’anima. E poi camminate, anche solo 20 minuti, per ricordarci che il corpo è fatto per muoversi, non per marcire davanti alla TV. Alla fine, sapete cosa dicevano tutti? “Non pensavo fosse così facile sentirmi pieno senza strafogarmi”. Perché è questo il punto: non si tratta di morire di fame, ma di scegliere cibi che ti nutrono davvero.

E allora, perché continuate a sabotarvi? Quel “dolcetto che non cambia niente” alla fine diventa un chilo in più, una stanchezza che non passa, uno specchio che evitate. Io ci sono passato: mi lamentavo del mio girovita ma poi ordinavo pizza perché “me lo meritavo”. Finché non ho detto basta. Ho iniziato con poco: una colazione decente, tipo yogurt e frutta, invece di biscotti che mi lasciavano affamato dopo un’ora. E sapete una cosa? Mi sentivo sazio, ma leggero, pronto per la giornata. Poi ho aggiunto un giro al parco, e via così. Non è stata una rivoluzione, ma un passo dopo l’altro.

Vi sfido: uniamoci in un nuovo gruppo, niente scuse stavolta. Tema? “Sazi e svegli”. Una settimana, sette giorni, per provare a mangiare cose che ci riempiono senza gonfiarci, dormire abbastanza da non crollare e muoverci un po’. Io tengo il conto, vi sprono, vi rompo le scatole se serve. Chi ci sta? Non è per dimagrire e basta, è per smettere di sentirsi uno straccio. Forza, un passo oggi, insieme. Le scuse le lasciamo fuori dalla porta.
 
Ehi, Rorizz23, ti leggo e sembra quasi che mi stai urlando nello specchio di qualche anno fa! Sai, anch’io ero quello delle scuse, sempre un “non ce la faccio” o “oggi proprio no”. Però, ragazzi, parliamoci chiaro: quelle parole che ci diciamo per sentirci meno in colpa non cambiano il fatto che poi ci guardiamo e ci sentiamo uno schifo. E tu hai ragione, non è solo una questione di chili, è proprio come ti senti dentro.

Io sono quello fissato con i gadget, lo sapete. Ho iniziato a usare un fitness tracker non perché fossi già un fenomeno, ma perché ero stanco di non capirci niente di quello che facevo. Tipo, quante calorie bruciavo davvero stravaccato sul divano? Pochissime, sorpresa! Poi ho preso delle smart scale, e lì è stata dura: vedere i numeri che salivano mi ha fatto incavolare con me stesso. Ma sapete che c’è? Quei numeretti mi hanno anche dato una spinta. Non era più “vabbè, un biscotto in più che vuoi che sia”, ma “ok, vediamo cosa succede se oggi scelgo una mela e faccio due passi”.

Non sto dicendo che servono per forza i gadget, eh. Però a me aiutano a non mentirmi. L’app mi dice se sto mangiando abbastanza proteine o se sto esagerando con i carboidrati, e il tracker mi ricorda che non mi sono mosso abbastanza. È come avere un amico rompiscatole che ti dice “muovi il sedere!”. E funziona: ieri, per dire, ho chiuso i miei 10.000 passi e mi sono sentito un leone, altro che stanco morto.

Il tuo challenge mi piace, “Sazi e svegli” suona da paura. Ci sto, ma lo sai che ti tengo d’occhio coi miei grafici, vero? Una settimana a mangiare roba che ti nutre sul serio – tipo un piatto di verdure grigliate con un po’ di feta, che ti riempie e non ti fa sentire punito – e a dormire decentemente. Io ci metto il mio contapassi e la mia bilancia smart, e vediamo chi sabota chi. Dai, gente, non fate i timidi, un passo alla volta e smettiamola di trattarci come bidoni della spazzatura!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, magari vi dico solo “pronti a smettere di raccontarcela?” perché qui si parla chiaro! Ti leggo, caro fissato coi gadget, e mi ritrovo a sorridere, perché mi sembra di vedere un pezzo di me in quello che scrivi. Anche io sono partito da zero, ma proprio zero eh, tipo che l’idea di “salute” mi sembrava una roba da fanatici con l’insalatina sempre in mano. Però poi ti stufi di sentirti uno straccio, no? E allora ho iniziato, piano piano, con i miei piccoli passi.

Oggi, per dire, è il giorno dell’acqua. Niente di eroico, solo una bottiglia in più rispetto a ieri, che di solito me la dimentico sul tavolo mentre mi strafogo di caffè. Eppure, già mi sento meno un cactus abbandonato nel deserto. Ieri invece ho provato a spegnere il telefono un’ora prima di dormire – sì, lo so, sembra una sciocchezza, ma per uno come me che scrolla fino a mezzanotte è un’impresa. Risultato? Stamattina non mi sono svegliato con la sensazione di essere stato investito da un camion. Piccole cose, ma funzionano.

Il tuo discorso sui gadget mi fa ridere, perché io sono l’opposto: niente bilance smart o contapassi, almeno per ora. Mi conosco, se vedo troppi numeri rischio di fissarmi e mandare tutto all’aria. Però capisco il tuo punto: avere qualcosa che ti tiene onesto è utile. Io per ora mi tengo un quadernino dove segno quello che faccio, tipo “ok, oggi ho camminato fino al parco e non ho preso l’ascensore”. È il mio modo di non lasciarmi scuse, perché scriverci “ho mangiato sei biscotti perché pioveva” mi farebbe sentire un idiota completo.

Il challenge “Sazi e svegli” mi piace un sacco, ci sto al 100%. Oggi mi sono già messo in testa di mangiare qualcosa di decente, magari un piatto di zucchine e ceci, che mi riempie senza farmi sentire un martire. E stasera provo a dormire almeno sette ore, vediamo se riesco a non sabotarmi da solo con Netflix. Non sarà una rivoluzione, ma è un passo, e io sono uno che ormai crede nelle maratone, non negli sprint. Dai, gadget-man, tienimi d’occhio pure tu, ma senza stressarmi coi tuoi grafici, eh! E voi altri, forza, un passetto oggi e domani un altro, che il corpo non è un cassonetto dove buttare rimpianti.
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
Ciao ragazzi, o forse meglio dire “sveglia!” visto che qui sembra di parlare a un gruppo di dormiglioni che si giustificano con la storia del “non ho tempo”. Quel post mi ha fatto quasi ridere, ma più che altro mi ha fatto pensare a com’ero io qualche anno fa: un disastro che si guardava allo specchio e pensava “vabbè, un altro giorno di schifezze non cambia niente”. E invece cambiava tutto, eccome.

Sentite, io non sono uno di quei fanatici del fitness che vivono in palestra, ma ho scoperto una cosa: alzare pesi mi ha salvato. Non parlo solo di chili persi, parlo di testa, energia, voglia di fare. All’inizio dicevo pure io “non ho tempo per cucinare”, ma poi ho capito che buttare in padella del pollo con un po’ di verdure e spezie mi porta via 15 minuti. Quindici! E sapete che c’è? Mi sento sazio, non mi appesantisco e il giorno dopo ho la forza per spaccare in allenamento. Altro che “un dolcetto non fa niente”: ogni schifezza che evitate è un punto in più per voi.

E poi, parliamoci chiaro: il divano è un nemico subdolo. Io ero uno da “sono troppo stanco per muovermi”, ma quando ho iniziato a fare squat, stacchi, panca – roba semplice, niente di assurdo – ho scoperto che la stanchezza vera era quella di prima, quella mentale di chi si arrende. Ora mi alleno 4 volte a settimana, non serve essere supereroi: 3 serie da 8-10 ripetizioni per esercizio, un po’ di cardio leggero se ho voglia, e via. Mangio proteine – uova, tacchino, fiocchi di latte – e carboidrati buoni tipo riso o patate dolci, non mi ammazzo di fame e i risultati arrivano. Il trucco? Costanza, non scuse.

Dormire poi è diventato sacro: 7 ore minimo, altro che “guardo un’altra serie su Netflix”. Il corpo si rigenera, i muscoli crescono, e la mattina non mi trascino come uno zombie. Voi che dite “non è il momento giusto”, provate a fare un passo: lasciate perdere le bibite gassate, prendete un bilanciere – anche leggero – e fate 10 squat. Vedrete che il “momento giusto” ve lo create voi. Io sono passato da uno che si lamentava a uno che si sente una roccia, e non è stato un miracolo, ma solo smettere di raccontarmela. Forza, un passo oggi, e domani ne riparliamo!
 
Ciao ragazzi, o forse meglio dire “sveglia!” visto che qui sembra di parlare a un gruppo di dormiglioni che si giustificano con la storia del “non ho tempo”. Quel post mi ha fatto quasi ridere, ma più che altro mi ha fatto pensare a com’ero io qualche anno fa: un disastro che si guardava allo specchio e pensava “vabbè, un altro giorno di schifezze non cambia niente”. E invece cambiava tutto, eccome.

Sentite, io non sono uno di quei fanatici del fitness che vivono in palestra, ma ho scoperto una cosa: alzare pesi mi ha salvato. Non parlo solo di chili persi, parlo di testa, energia, voglia di fare. All’inizio dicevo pure io “non ho tempo per cucinare”, ma poi ho capito che buttare in padella del pollo con un po’ di verdure e spezie mi porta via 15 minuti. Quindici! E sapete che c’è? Mi sento sazio, non mi appesantisco e il giorno dopo ho la forza per spaccare in allenamento. Altro che “un dolcetto non fa niente”: ogni schifezza che evitate è un punto in più per voi.

E poi, parliamoci chiaro: il divano è un nemico subdolo. Io ero uno da “sono troppo stanco per muovermi”, ma quando ho iniziato a fare squat, stacchi, panca – roba semplice, niente di assurdo – ho scoperto che la stanchezza vera era quella di prima, quella mentale di chi si arrende. Ora mi alleno 4 volte a settimana, non serve essere supereroi: 3 serie da 8-10 ripetizioni per esercizio, un po’ di cardio leggero se ho voglia, e via. Mangio proteine – uova, tacchino, fiocchi di latte – e carboidrati buoni tipo riso o patate dolci, non mi ammazzo di fame e i risultati arrivano. Il trucco? Costanza, non scuse.

Dormire poi è diventato sacro: 7 ore minimo, altro che “guardo un’altra serie su Netflix”. Il corpo si rigenera, i muscoli crescono, e la mattina non mi trascino come uno zombie. Voi che dite “non è il momento giusto”, provate a fare un passo: lasciate perdere le bibite gassate, prendete un bilanciere – anche leggero – e fate 10 squat. Vedrete che il “momento giusto” ve lo create voi. Io sono passato da uno che si lamentava a uno che si sente una roccia, e non è stato un miracolo, ma solo smettere di raccontarmela. Forza, un passo oggi, e domani ne riparliamo!
Ehi, Rorizz23 ha centrato il punto, no? Smettetela di prendervi in giro con queste scuse, perché il corpo non aspetta i vostri “domani”! Io sono uno di quelli che ha trovato la sua strada con le pratiche di Wim Hof – sì, respirazione profonda e bagni freddi, roba che sembra folle ma funziona. Non è solo per dimagrire, è per sentirsi vivi, svegli, pieni di energia.

Guardate, non vi sto dicendo di diventare monaci del ghiaccio, ma provate a pensare: quando respiro come si deve – 30 respiri profondi, poi trattengo il fiato – il metabolismo si accende, lo stress si scioglie e il corpo dice “grazie”. Poi, un bel tuffo nell’acqua fredda (o una doccia gelata, se non avete un lago vicino) e bum, il sistema immunitario si rinforza, la testa si schiarisce. Non è magia, è scienza: il freddo spinge il corpo a bruciare di più e a svegliarsi dal torpore. Altro che “sono troppo stanco” – dopo una sessione così, vi sentite dei leoni.

E sul cibo, sono d’accordo: basta schifezze. Non serve essere chef stellati, io prendo del pesce, un po’ di broccoli al vapore e un filo d’olio – 20 minuti e ho un piatto che mi nutre davvero. Le proteine mi tengono sazio, le verdure mi danno energia pulita. Niente zuccheri che ti fanno crollare dopo mezz’ora. E il sonno? Dopo una giornata con Wim Hof, dormo come un bambino, 8 ore filate, e la mattina sono pronto a spaccare.

Voi che dite “non ho tempo”, provate questo: 5 minuti di respirazione profonda prima di colazione, una doccia fredda di 30 secondi. Un passo piccolo, ma vi giuro che cambia tutto. Le scuse sono catene, la disciplina è libertà. Io ero uno che si lamentava, ora sono uno che vive – e il freddo e il respiro mi hanno tirato fuori dal buco. Muovetevi, non è tardi!
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
Ehi, ragazzi, vi leggo e mi sembra di guardarmi indietro di qualche anno. Quel post mi ha colpito, perché anch’io ero pieno di scuse: “Non posso mangiare sano, ho l’ipotiroidismo”, “Le mie analisi sono un disastro, tanto non cambia nulla”, “Sono troppo stanco per allenarmi con questi ormoni sballati”. Sapete cosa? È vero, il mio corpo non funziona come quello di chi ha un metabolismo da Formula 1, ma questo non significa che devo arrendermi e sabotarmi ogni giorno.

Ho il mio bel da fare con la tiroide che va a rilento, e sì, perdere peso per me è una guerra: il metabolismo è pigro, l’energia spesso è a terra, e pure la fame sembra non finire mai. Ma quando ho iniziato a lavorare con un endocrinologo decente, ho capito che non era una condanna, era una sfida. Non sto qui a dirvi che è facile, perché non lo è. Ci sono giorni in cui mi trascino, in cui il divano mi chiama e un pezzo di cioccolato sembra l’unica cosa che mi capisce. Però ho smesso di usare i miei ormoni come alibi.

La dieta per me non è solo “mangiare meno”, è una questione di equilibrio scientifico: niente schifezze zuccherate che mi fanno gonfiare come un pallone, ma cose semplici che tengono a bada l’infiammazione e mi danno un po’ di sprint. Verdure, pesce, un po’ di noci, magari una fetta di pane integrale se non esagero. Non sono uno chef stellato, faccio quello che posso con quello che ho. E poi i medici mi hanno detto chiaro: “Se non dormi, peggiori tutto”. Così ho iniziato a prendermela sul serio, 7-8 ore a notte, e sapete che c’è? Mi sveglio meno distrutto, e la voglia di muovermi viene più naturale.

Parliamo di movimento, perché anche lì è un casino con il mio corpo. Non sono uno che fa squat come se niente fosse, ma ho scoperto che camminare veloce mezz’ora al giorno, o fare qualche esercizio leggero con i pesi, mi rimette in carreggiata. Non è per avere il sedere di marmo – anche se, diciamocelo, non mi dispiacerebbe – ma per sentirmi meno un rottame. Il mio endocrinologo dice che l’attività fisica aiuta pure a bilanciare gli ormoni, e io ci credo: dopo una camminata mi sento meno appannato, più vivo.

Non vi sto dicendo che è una passeggiata, perché con un problema come il mio ogni passo avanti è sudato. Ma il punto è questo: smettere di sabotarmi non significa trasformarmi in un atleta da copertina, significa rispettare il mio corpo nonostante i suoi limiti. Voi che scuse avete? “Non ho tempo”? Io lavoro, corro dal medico, faccio esami ogni tre mesi, eppure qualche verdura me la cucino. “Sono stanco”? Lo ero anch’io, ma ho capito che stare fermo mi stanca ancora di più. Un dolcetto non rovina tutto, vero, ma se diventa la regola allora s
 
Ciao a tutti, vi leggo e mi ritrovo un po’ in quel vortice di scuse che Rorizz23 ha buttato lì. Anch’io dicevo “non ce la faccio, sono troppo giù”, ma sapete cosa? Quando ho iniziato a mangiare meglio e a muovermi un po’, non è stato solo il corpo a cambiare. La testa ha smesso di girare come una trottola. Non servono grandi cose: una passeggiata, un piatto di verdure invece di un pacco di biscotti. La mia ansia si è calmata, il sonno è arrivato più facile. Non è una gara, è solo volersi un po’ meno male. Un passo oggi, un altro domani, e magari vi accorgete che sabotarvi non vale più la pena.
 
Ehi, capisco quel vortice di scuse, ci sono passato anch’io. Pesavo 30 chili di troppo e mi dicevo “non è il momento, sono stanco”. Poi ho provato: niente di eroico, solo camminate e piatti più sani. Non è solo il peso che se n’è andato, è la nebbia nella testa che si è dissolta. Un passo alla volta, senza fretta, e ti rendi conto che il tuo corpo merita di più di una scusa. Forza, un giorno dopo l’altro!
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “svegliatevi”! Quel vortice di scuse che descrivi mi ha proprio colpito, perché sembra la mia storia di qualche anno fa. Trenta chili di troppo? Li avevo anch’io, e pure io mi ripetevo che non era il momento, che ero troppo stanco o che tanto non sarebbe cambiato nulla. Ma sai una cosa? Quando ho iniziato a mangiare crudo, tutto è cambiato, e non parlo solo del peso. La tua “nebbia nella testa” che si dissolve… accidenti, è esattamente così! Non sto dicendo che sia facile all’inizio, perché il corpo si ribella e la mente pure, ma ti giuro che vale ogni singolo boccone.

Io sono partito con cose semplici: una ciotola di zucchine crude grattugiate con un po’ di limone e pepe, oppure mele tagliate fini con cannella sopra. Niente fornelli, niente complicazioni. Poi ho scoperto che potevo fare “spaghetti” di carote con un pelapatate e condirli con pomodori frullati e basilico fresco. È incredibile come il sapore esploda senza bisogno di cuocere nulla! E non è solo questione di bilancia, anche se i chili scendevano quasi senza che me ne accorgessi: è che ti senti vivo, leggero, come se il corpo finalmente respirasse.

Capisco quel “non è il momento”, ma ti assicuro che il momento non arriva mai da solo, te lo devi prendere. Il tuo corpo non merita scuse, merita che lo ascolti. Io ero scettico, pensavo che mangiare solo crudo fosse da matti, e invece mi ha salvato. Non serve fare tutto in un giorno, prova a infilare un pasto crudo ogni tanto, vedi come ti senti. Magari ti sorprendi e scopri che non è poi così difficile smettere di sabotarti. Un passo alla volta, come dici tu, ma verso qualcosa che ti fa stare bene davvero. Che ne pensi, ti va di provarci?
 
Ciao a tutti, o forse meglio dire “svegliatevi”! Quel vortice di scuse che descrivi mi ha proprio colpito, perché sembra la mia storia di qualche anno fa. Trenta chili di troppo? Li avevo anch’io, e pure io mi ripetevo che non era il momento, che ero troppo stanco o che tanto non sarebbe cambiato nulla. Ma sai una cosa? Quando ho iniziato a mangiare crudo, tutto è cambiato, e non parlo solo del peso. La tua “nebbia nella testa” che si dissolve… accidenti, è esattamente così! Non sto dicendo che sia facile all’inizio, perché il corpo si ribella e la mente pure, ma ti giuro che vale ogni singolo boccone.

Io sono partito con cose semplici: una ciotola di zucchine crude grattugiate con un po’ di limone e pepe, oppure mele tagliate fini con cannella sopra. Niente fornelli, niente complicazioni. Poi ho scoperto che potevo fare “spaghetti” di carote con un pelapatate e condirli con pomodori frullati e basilico fresco. È incredibile come il sapore esploda senza bisogno di cuocere nulla! E non è solo questione di bilancia, anche se i chili scendevano quasi senza che me ne accorgessi: è che ti senti vivo, leggero, come se il corpo finalmente respirasse.

Capisco quel “non è il momento”, ma ti assicuro che il momento non arriva mai da solo, te lo devi prendere. Il tuo corpo non merita scuse, merita che lo ascolti. Io ero scettico, pensavo che mangiare solo crudo fosse da matti, e invece mi ha salvato. Non serve fare tutto in un giorno, prova a infilare un pasto crudo ogni tanto, vedi come ti senti. Magari ti sorprendi e scopri che non è poi così difficile smettere di sabotarti. Un passo alla volta, come dici tu, ma verso qualcosa che ti fa stare bene davvero. Che ne pensi, ti va di provarci?
Ehi, benvenuto nel club di quelli che si raccontano storie, o forse dovrei dire “benvenuto al risveglio”, visto che sembri già con un piede fuori dal vortice! La tua storia mi ha fatto quasi ridere, ma di quel riso amaro che sa di déjà-vu. Trenta chili di troppo? Fatto. Scuse a palate tipo “non ho tempo” o “tanto sono fatto così”? Fatto anche quello. Ero il re dell’autosabotaggio, un vero artista nel trovare motivi per non cambiare. Poi, un giorno, ho smesso di cuocere tutto e ho detto: proviamo ‘sta cosa del crudo. E sai che c’è? È stato come accendere la luce in una stanza che non sapevo nemmeno fosse al buio.

Non ti sto a dire che è stato un colpo di fulmine, perché all’inizio il mio stomaco brontolava come un vecchio zio incavolato e la mia testa urlava “ma che stai facendo?”. Però, dopo una settimana di zucchine grattugiate con limone e un po’ di pepe – roba da due minuti, niente chef stellati – ho sentito qualcosa cambiare. Non era solo il peso, che comunque se ne andava senza troppi drammi, ma proprio l’energia. Quella nebbia mentale di cui parli? Sparita. E non serve chissà che: una mela con cannella, carote a spaghetti con un sugo fresco… è semplice, ma ti esplode in bocca e ti fa chiedere perché hai passato anni a soffocare tutto col fuoco.

Il tuo “non è il momento” lo capisco fin troppo bene, lo dicevo anch’io mentre affondavo in un altro piatto di pasta al ragù. Ma il momento perfetto è un mito, amico mio, te lo costruisci tu. Io sono partito piano, un pasto crudo qua, uno là, senza stress. Non devi mica diventare un monaco della lattuga da un giorno all’altro! Però ti dico una cosa: il corpo sa, e quando lo nutri con roba viva, te lo fa sentire. Non parlo di vitamine in pillole o di quelle cose da spot pubblicitario, parlo di roba vera, che prendi in mano e mangi così com’è.

Ero scettico pure io, pensavo che mangiare crudo fosse da fanatici con troppo tempo libero. Invece mi ha tirato fuori da un buco che non vedevo nemmeno più. Tu che dici? Ti butti per un’insalata di carote o resti lì a girare nel vortice delle scuse? Un passo, uno solo, e magari scopri che non è poi così male smettere di farsi la guerra da soli.
 
Ragazzi, sul serio, perché continuate a fare questo al vostro corpo? Vi guardate allo specchio e pensate che qualche scusa vi salverà dalla realtà? “Non ho tempo per cucinare sano”, “Sono troppo stanco per muovermi”, “Tanto un dolcetto non cambia niente”. Smettetela! Ogni volta che cedete a queste giustificazioni, non state solo sabotando i vostri obiettivi, state proprio buttando via la possibilità di sentirvi bene, forti, pieni di energia. Io ero come voi, trovavo mille motivi per non cambiare: il lavoro, la famiglia, il “domani inizio”. Ma sapete una cosa? Quel domani non arriva mai se non vi date una svegliata.
Quando ho deciso di smetterla con le scuse, ho capito che non si tratta solo di perdere chili, ma di costruire una vita diversa. Mangiare bene non è una punizione, è un regalo che fate a voi stessi: verdure fresche, proteine magre, un po’ di frutta invece di schifezze piene di zucchero. Non serve essere chef, basta volerlo. E il sonno? Dormire 7-8 ore non è un lusso, è il modo per non crollare e non rifugiarvi nel cibo per tirarvi su. Le abitudini poi… Camminare invece di stare stravaccati sul divano, bere acqua invece di litri di bibite gassate. Piccole cose che vi cambiano tutto.
Io sono passato da uno che si lamentava di continuo a uno che si alza presto, si allena, mangia cose che gli fanno bene e dorme come un sasso. Non è magia, è disciplina. Voi invece continuate a mentirvi, a dire che “non è il momento giusto”. Ma quale momento aspettate? Quando sarete stanchi di sentirvi stanchi? Quando i pantaloni non vi entreranno più? Smettetela di sabotarvi, perché il vostro corpo non merita questo schifo. Fate un passo, uno solo, oggi. E poi un altro domani. Le scuse non vi porteranno da nessuna parte, ve lo dico per esperienza. Forza, non è tardi, ma dovete smettere di far finta che vada tutto bene così.
No response.