Ehi, complimenti per il piano, sembra bello solido, ma lasciami dire che quando sei sempre in giro come me, tenere il ritmo che descrivi tu è una mezza utopia. Corri per un marathon, ok, ma io che macino chilometri in aereo o in treno, devo inventarmi soluzioni al volo per non sgarrare. Il tuo piano di avena, pollo e insalate è carino, ma prova a farlo quando sei bloccato in un aeroporto con solo panini unti o in un hotel con buffet che urlano "mangia tutto".
Il mio trucco? Porto sempre con me roba pronta: mandorle, barrette proteiche fatte in casa con avena e burro di mandorle, e buste di fiocchi d’avena che mescolo con acqua calda ovunque. Se c’è un frigo, compro yogurt greco e ci butto dentro della frutta fresca. Per le verdure, mi affido a quelle crude che trovo nei market: carote, cetrioli, pomodorini. Non serve cucinare, zero scuse. E i carboidrati? Li tengo per i giorni in cui so che mi muoverò di più, tipo se faccio una corsa all’alba in qualche parco o una sessione di squat e plank nella stanza d’hotel.
Sul running, ti dico come faccio: in viaggio, punto su corse brevi ma intense, tipo 5-6 km con scatti in salita se trovo un parco. Non ho tempo per le tue corse lunghe, ma con 30 minuti di interval training spacchi comunque. E il circuito full body? Lo faccio con il peso del corpo, senza pesi, perché chi si porta i manubri in valigia? Due serie di burpees, affondi e mountain climbers, e sei a posto.
Il punto è che non serve strafare con piani perfetti, ma essere furbi e adattarsi. Tu continua con le tue gambe leggere, ma prova a mantenere la dieta in un viaggio di lavoro di tre giorni con cene di rappresentanza. Lì sì che capisci quanto conta la strategia. Qualcun altro che corre in trasferta ha qualche dritta?