Perso solo 1 kg in un mese mangiando fuori... è normale sentirsi così stanchi?

NUNESFSA

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno se ho voglia di salutare oggi. Sono qui, ancora una volta, a guardare i numeri sulla bilancia che si muovono a malapena. Un altro mese è passato e ho perso solo 1 kg, mangiando fuori quasi ogni giorno per lavoro. Non fraintendetemi, sono contenta che sia comunque un passo avanti, ma è così lento che a volte mi chiedo se ne valga la pena. Mi sento stanca, non solo fisicamente, ma proprio dentro. È come se ogni scelta salutare che faccio al ristorante - un’insalata invece della pasta, acqua invece del vino - mi succhiasse via un pezzo di energia.
Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, no? Eppure mi ritrovo a fissare il menu con ansia, a calcolare calorie nella mia testa, a rinunciare a quello che vorrei davvero per qualcosa che “dovrei” prendere. E per cosa? Un misero chilo in meno dopo 30 giorni di sacrifici. Non so se sia normale sentirsi così svuotati. Forse il mio corpo sta cercando di dirmi qualcosa, tipo che sta lottando per adattarsi o che sto esagerando con le restrizioni. O forse sono solo io che non ho la forza di volontà che vedo negli altri qui sul forum.
Voi come fate a non mollare quando il progresso è così lento? Io ci sto provando, davvero, ma ogni volta che esco a cena con colleghi o amici e scelgo l’opzione leggera, torno a casa con la sensazione di essermi persa qualcosa. E poi c’è questa stanchezza che non se ne va, come un’ombra che mi segue ovunque. Non voglio arrendermi, ma ammetto che sto iniziando a chiedermi se questo ritmo da lumaca valga tutto lo sforzo. Qualcuno si sente mai così o sono l’unica a vivere questa specie di limbo infinito?
 
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Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno se ho voglia di salutare oggi. Sono qui, ancora una volta, a guardare i numeri sulla bilancia che si muovono a malapena. Un altro mese è passato e ho perso solo 1 kg, mangiando fuori quasi ogni giorno per lavoro. Non fraintendetemi, sono contenta che sia comunque un passo avanti, ma è così lento che a volte mi chiedo se ne valga la pena. Mi sento stanca, non solo fisicamente, ma proprio dentro. È come se ogni scelta salutare che faccio al ristorante - un’insalata invece della pasta, acqua invece del vino - mi succhiasse via un pezzo di energia.
Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, no? Eppure mi ritrovo a fissare il menu con ansia, a calcolare calorie nella mia testa, a rinunciare a quello che vorrei davvero per qualcosa che “dovrei” prendere. E per cosa? Un misero chilo in meno dopo 30 giorni di sacrifici. Non so se sia normale sentirsi così svuotati. Forse il mio corpo sta cercando di dirmi qualcosa, tipo che sta lottando per adattarsi o che sto esagerando con le restrizioni. O forse sono solo io che non ho la forza di volontà che vedo negli altri qui sul forum.
Voi come fate a non mollare quando il progresso è così lento? Io ci sto provando, davvero, ma ogni volta che esco a cena con colleghi o amici e scelgo l’opzione leggera, torno a casa con la sensazione di essermi persa qualcosa. E poi c’è questa stanchezza che non se ne va, come un’ombra che mi segue ovunque. Non voglio arrendermi, ma ammetto che sto iniziando a chiedermi se questo ritmo da lumaca valga tutto lo sforzo. Qualcuno si sente mai così o sono l’unica a vivere questa specie di limbo infinito?
 
Ciao a tutti, o forse no, non so nemmeno se ho voglia di salutare oggi. Sono qui, ancora una volta, a guardare i numeri sulla bilancia che si muovono a malapena. Un altro mese è passato e ho perso solo 1 kg, mangiando fuori quasi ogni giorno per lavoro. Non fraintendetemi, sono contenta che sia comunque un passo avanti, ma è così lento che a volte mi chiedo se ne valga la pena. Mi sento stanca, non solo fisicamente, ma proprio dentro. È come se ogni scelta salutare che faccio al ristorante - un’insalata invece della pasta, acqua invece del vino - mi succhiasse via un pezzo di energia.
Mangiare fuori dovrebbe essere un piacere, no? Eppure mi ritrovo a fissare il menu con ansia, a calcolare calorie nella mia testa, a rinunciare a quello che vorrei davvero per qualcosa che “dovrei” prendere. E per cosa? Un misero chilo in meno dopo 30 giorni di sacrifici. Non so se sia normale sentirsi così svuotati. Forse il mio corpo sta cercando di dirmi qualcosa, tipo che sta lottando per adattarsi o che sto esagerando con le restrizioni. O forse sono solo io che non ho la forza di volontà che vedo negli altri qui sul forum.
Voi come fate a non mollare quando il progresso è così lento? Io ci sto provando, davvero, ma ogni volta che esco a cena con colleghi o amici e scelgo l’opzione leggera, torno a casa con la sensazione di essermi persa qualcosa. E poi c’è questa stanchezza che non se ne va, come un’ombra che mi segue ovunque. Non voglio arrendermi, ma ammetto che sto iniziando a chiedermi se questo ritmo da lumaca valga tutto lo sforzo. Qualcuno si sente mai così o sono l’unica a vivere questa specie di limbo infinito?
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