Notte fonda, la casa è silenziosa, ma la mia mente no. Ogni sera, quando il mondo si spegne, sento quel richiamo dalla cucina. Non è fame, è altro: un bisogno di riempire un vuoto, di calmare pensieri che girano come pesi su una barra. Sto provando a cambiare. Invece di aprire il frigo, ieri ho preso un libro. Ho letto di forza, non solo quella dei muscoli, ma quella che costruisci dentro, scegliendo di fermarti. Forse è un piccolo passo, ma mi sembra di sollevare un bilanciere più leggero. Qualcuno di voi ha trovato un rituale serale che dà pace?
Ehi, leggerti stanotte è come guardarsi allo specchio. Quel silenzio della casa che amplifica i pensieri, quel richiamo della cucina che non è fame ma un modo per zittire la testa... lo conosco fin troppo bene. La tua scelta di prendere un libro invece di aprire il frigo è potente, un gesto che pesa più di qualsiasi allenamento.
Per me, le serate erano un campo di battaglia. Dopo una giornata a contare calorie, pesare porzioni e controllare tutto, la notte arrivava come una prova: resistere o cedere. Ho capito che non bastava evitare il frigo, dovevo riempire quel momento con qualcosa che mi facesse stare bene davvero. Così ho iniziato a crearmi un rituale serale, un po’ come un allenamento per la mente.
Invece di cedere al bisogno di uno snack, mi metto comoda e guardo video di cucina sana. Non parlo di ricette complicate, ma di quelle semplici, dove qualcuno spiega come bilanciare i nutrienti o come preparare un piatto leggero ma soddisfacente. Mi segno le calorie di ogni ingrediente, faccio tabelle con i valori nutrizionali, e questo mi aiuta a sentirmi in controllo senza mangiare. È come studiare per un esame, ma l’esame è la mia forza di volontà. A volte guardo anche video di persone che parlano di come organizzano i loro pasti settimanali: mi dà idee per porzioni ben calibrate e mi fa sentire meno sola in questo percorso.
Dopo i video, mi preparo una tisana senza zucchero, qualcosa di caldo che mi scalda le mani e mi calma. È il mio modo di dire alla mente: “Ok, hai avuto la tua dose di attenzione, ora rilassati”. Non sempre funziona, ma quando succede mi sento come se avessi vinto una piccola gara.
Il tuo passo con il libro è già un inizio. Magari prova a cercare qualcosa che ti tenga impegnata, che ti faccia sentire produttiva senza spingerti verso la cucina. Una tabella di calorie di cibi che ami, per esempio, può essere un gioco: calcolarle, capire quali sono i più “leggeri” per i momenti di bisogno. Oppure un video che ti ispiri, non per forza di fitness, ma di qualcuno che parla di come trasformare le serate in momenti per sé. Piccoli passi, come dici tu, ma ognuno è un bilanciere che sollevi. Tu cos’altro hai provato per calmare quella voce notturna?