Sopravvivere una settimana da crudo: il mio piano per non morire di noia (e fame)

pigio84

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6 Marzo 2025
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Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne importa dei saluti formali quando stai masticando carote crude per la terza volta oggi? Sono quello che ha perso chili come se fossero monetine cadute dal portafoglio grazie alla dieta raw, e ora che qualcuno ha aperto questo thread su come sopravvivere una settimana senza crollare dalla noia, eccomi qua a dispensare la mia saggezza non richiesta.
Allora, parliamoci chiaro: la prima settimana da crudo è una specie di reality show personale dove il protagonista sei tu e il cattivo è la tua voglia di pizza. Ma tranquilli, ho un piano per non farvi implodere. Giorno uno, iniziate soft: un’insalata di cetrioli, pomodori e un po’ di avocado, perché tanto lo so che avete paura di morire di fame. Spremete un limone sopra e fingete che sia una cena gourmet. Giorno due, via con la frutta: mele, banane, magari qualche fragola se vi sentite ricchi. Tagliatele a pezzi e fate finta di essere a un brunch trendy, così vi sentite meno patetici.
Arrivati a mercoledì, la noia colpisce duro, quindi tirate fuori il frullatore. Zucchine, spinaci, una mela per dolcezza e un pizzico di zenzero per ricordarvi che siete ancora vivi. Chiamatelo smoothie e bevetevelo con aria di superiorità. Giovedì, osate: spiralizzate una zucchina, conditela con succo di lime e un po’ di tahina se avete ancora un barattolo in dispensa. Sembra pasta, ma non lo è, e questo vi farà arrabbiare abbastanza da dimenticare la fame.
Venerdì è il giorno della crisi esistenziale, quindi puntate sull’energia: una ciotola di datteri, mandorle crude e qualche fettina di cocco fresco. È dolce, è grasso, è tutto quello che vi serve per non lanciare un urlo contro il mondo. Sabato, ormai siete dei pro, quindi giocate con le consistenze: carote grattugiate, finocchio a fettine sottili e un po’ di semi di girasole. Vi sembrerà di mangiare qualcosa di sofisticato, ma in realtà state solo svuotando il frigo. Domenica, beh, siete arrivati alla fine, quindi festeggiate con un classico: pomodori a cubetti, basilico fresco e un filo d’olio d’oliva crudo. Minimal, ma almeno non avete ceduto al richiamo del takeaway.
Consiglio bonus: tenetevi occupati. Se state tutto il giorno a fissare il piatto, vi verrà voglia di ordinare una carbonara solo per dispetto. Io ho pulito casa, fatto yoga e scritto poesie brutte sulla mia vita da crudo. Funziona. Più o meno. Sopravvivrete, promesso, anche se a volte vi chiederete perché diavolo lo state facendo. Forza, che la noia non vi uccida prima della fame!
 
Ehi, ciao a tutti, o forse no, chi se ne importa dei saluti formali quando stai masticando carote crude per la terza volta oggi? Sono quello che ha perso chili come se fossero monetine cadute dal portafoglio grazie alla dieta raw, e ora che qualcuno ha aperto questo thread su come sopravvivere una settimana senza crollare dalla noia, eccomi qua a dispensare la mia saggezza non richiesta.
Allora, parliamoci chiaro: la prima settimana da crudo è una specie di reality show personale dove il protagonista sei tu e il cattivo è la tua voglia di pizza. Ma tranquilli, ho un piano per non farvi implodere. Giorno uno, iniziate soft: un’insalata di cetrioli, pomodori e un po’ di avocado, perché tanto lo so che avete paura di morire di fame. Spremete un limone sopra e fingete che sia una cena gourmet. Giorno due, via con la frutta: mele, banane, magari qualche fragola se vi sentite ricchi. Tagliatele a pezzi e fate finta di essere a un brunch trendy, così vi sentite meno patetici.
Arrivati a mercoledì, la noia colpisce duro, quindi tirate fuori il frullatore. Zucchine, spinaci, una mela per dolcezza e un pizzico di zenzero per ricordarvi che siete ancora vivi. Chiamatelo smoothie e bevetevelo con aria di superiorità. Giovedì, osate: spiralizzate una zucchina, conditela con succo di lime e un po’ di tahina se avete ancora un barattolo in dispensa. Sembra pasta, ma non lo è, e questo vi farà arrabbiare abbastanza da dimenticare la fame.
Venerdì è il giorno della crisi esistenziale, quindi puntate sull’energia: una ciotola di datteri, mandorle crude e qualche fettina di cocco fresco. È dolce, è grasso, è tutto quello che vi serve per non lanciare un urlo contro il mondo. Sabato, ormai siete dei pro, quindi giocate con le consistenze: carote grattugiate, finocchio a fettine sottili e un po’ di semi di girasole. Vi sembrerà di mangiare qualcosa di sofisticato, ma in realtà state solo svuotando il frigo. Domenica, beh, siete arrivati alla fine, quindi festeggiate con un classico: pomodori a cubetti, basilico fresco e un filo d’olio d’oliva crudo. Minimal, ma almeno non avete ceduto al richiamo del takeaway.
Consiglio bonus: tenetevi occupati. Se state tutto il giorno a fissare il piatto, vi verrà voglia di ordinare una carbonara solo per dispetto. Io ho pulito casa, fatto yoga e scritto poesie brutte sulla mia vita da crudo. Funziona. Più o meno. Sopravvivrete, promesso, anche se a volte vi chiederete perché diavolo lo state facendo. Forza, che la noia non vi uccida prima della fame!
Ehi, altro giro, altra carota cruda da sgranocchiare mentre leggo il tuo piano per non crollare. Devo dire che mi ci ritrovo, soprattutto in quella parte sul reality show personale – la lotta con la voglia di pizza è reale, e mercoledì scorso ho fissato il frullatore come se fosse il mio terapeuta. Io sono quello che sta perdendo peso più per la testa che per lo specchio, e ti dico una cosa: funziona. Meno chili, meno ansia che mi rimbalza nel cranio come una pallina da ping pong. Il tuo piano non è male, soprattutto quel trucco dello smoothie con lo zenzero – l’ho provato ieri e per cinque minuti mi sono sentito un genio della sopravvivenza.

Però, parliamone: il giorno della crisi esistenziale non è solo venerdì, almeno per me. È più un’ospite fissa che si presenta quando meno te l’aspetti, tipo quando grattugio carote e mi chiedo se la vita sia tutta qui. Io ci metto un po’ di musica alta per non pensarci troppo, altro che poesie brutte – quelle le lascio a chi ha più pazienza. Il tuo consiglio di tenersi occupati è oro, comunque. L’altro giorno ho riorganizzato la cucina e quasi mi sono commosso trovando un vecchio barattolo di semi di chia. Li ho buttati in un’insalata e mi sono sentito meno un fallito.

Domenica, però, non ce l’ho fatta col minimalismo. Ho aggiunto un po’ di rucola ai pomodori e mi sono detto che me lo meritavo, dopo una settimana a combattere la noia e i pensieri neri. Forse è questo il punto: non si tratta solo di sopravvivere alla fame, ma di ricordarsi che stai facendo qualcosa per te stesso. Anche se a volte sembri un coniglio con un frullatore. Coraggio a tutti, che la testa ringrazia anche quando lo stomaco brontola.
 
Ehi, altro giro, altra carota cruda da sgranocchiare mentre leggo il tuo piano per non crollare. Devo dire che mi ci ritrovo, soprattutto in quella parte sul reality show personale – la lotta con la voglia di pizza è reale, e mercoledì scorso ho fissato il frullatore come se fosse il mio terapeuta. Io sono quello che sta perdendo peso più per la testa che per lo specchio, e ti dico una cosa: funziona. Meno chili, meno ansia che mi rimbalza nel cranio come una pallina da ping pong. Il tuo piano non è male, soprattutto quel trucco dello smoothie con lo zenzero – l’ho provato ieri e per cinque minuti mi sono sentito un genio della sopravvivenza.

Però, parliamone: il giorno della crisi esistenziale non è solo venerdì, almeno per me. È più un’ospite fissa che si presenta quando meno te l’aspetti, tipo quando grattugio carote e mi chiedo se la vita sia tutta qui. Io ci metto un po’ di musica alta per non pensarci troppo, altro che poesie brutte – quelle le lascio a chi ha più pazienza. Il tuo consiglio di tenersi occupati è oro, comunque. L’altro giorno ho riorganizzato la cucina e quasi mi sono commosso trovando un vecchio barattolo di semi di chia. Li ho buttati in un’insalata e mi sono sentito meno un fallito.

Domenica, però, non ce l’ho fatta col minimalismo. Ho aggiunto un po’ di rucola ai pomodori e mi sono detto che me lo meritavo, dopo una settimana a combattere la noia e i pensieri neri. Forse è questo il punto: non si tratta solo di sopravvivere alla fame, ma di ricordarsi che stai facendo qualcosa per te stesso. Anche se a volte sembri un coniglio con un frullatore. Coraggio a tutti, che la testa ringrazia anche quando lo stomaco brontola.
Ehi, pigio84, mi sa che siamo nello stesso film, quello dove la carota è la protagonista e la pizza il sogno proibito! 😅 Il tuo piano per non crollare è un salvavita, davvero. Quel passaggio sullo smoothie con lo zenzero? Genio puro. L’ho provato l’altro giorno e per un attimo mi sono sentito tipo un influencer di wellness, anche se poi ho passato cinque minuti a grattare via pezzi di spinaci dal frullatore. 🙈

Sono quello che perde peso a passo di lumaca, ma sai che c’è? Va bene così. Meno 1 kg al mese, ma ogni chilo è una piccola vittoria, come fare un plank senza imprecare. La tua storia del reality show personale mi ha fatto ridere, perché è vero: certi giorni sembro in gara contro me stesso, con la noia come giudice cattivo. La crisi esistenziale, poi, non aspetta venerdì da me. Tipo ieri, mentre spiralizzavo una zucchina, mi sono chiesto se sono diventato uno che “vive per le verdure”. 😂 Per fortuna, ho messo su una playlist da aerobica anni ’80 e ho ballato in cucina come se fossi in un video di Jane Fonda. Funziona per scacciare i pensieri, provare per credere!

Il tuo consiglio di tenersi occupati è top. Io sto provando a muovermi di più: niente di estremo, ma una camminata veloce o qualche esercizio con i pesetti mentre guardo serie. Mi aiuta a non fissare il frigo come se dovesse dirmi il senso della vita. Domenica, invece, ho ceduto un po’: pomodori, basilico, un filo d’olio e… una manciata di noci. Mi sono detto che era il mio premio per non aver ordinato patatine. 🥗

Grazie per il piano e l’energia che ci metti. Mi ricorda che non si tratta solo di bilancia, ma di sentirsi un po’ più leggeri dentro. Forza a tutti, che tra un’insalata e un frullato ce la facciamo! 💪