Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!