Yoga in valigia: come restare leggeri tra un viaggio e l’altro!

Dichtefan

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6 Marzo 2025
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Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
 
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Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
Ciao compagni di viaggio e di tappetino!

Il tuo post mi ha fatto sorridere, perché è proprio vero: stare leggeri tra un volo e l’altro è una sfida, ma anche un gioco divertente se ci prendi la mano. Io sono quel tipo strano che ovunque vada porta con sé il metodo Wim Hof – sì, proprio quello delle docce gelate e del respiro profondo! Non ti preoccupare, non ti dico di buttarti sotto l’acqua fredda in aeroporto, però ti racconto come mi tiene in pista.

Quando atterro, la prima cosa che faccio è una sessione veloce di respirazione: 30 respiri profondi, trattengo un po’ e poi espiro lento. Mi sveglia il metabolismo e mi scarica lo stress del viaggio in un attimo – altro che caffè! Se ho un angolo tranquillo, magari in camera o su un balcone, aggiungo un po’ di freddo: bagno le mani o il viso con acqua ghiacciata. Sembra poco, ma giuro che mi sento subito più leggero e attivo, come se il corpo dicesse “ok, reset, si riparte”.

Per il peso, il freddo e il respiro insieme fanno un lavoro pazzesco: accelerano il metabolismo e tengono a bada quella voglia di abbuffarmi di carboidrati dopo ore di aereo. Certo, non dico di no a un bel piatto locale – un arancino non si rifiuta mai – ma con questo trucco mi sento meno in colpa e più in controllo. Poi, come te, anch’io srotolo il tappetino (o un asciugamano, chi se ne frega!) e faccio qualche posizione semplice: il guerriero mi ricarica, e un po’ di torsioni mi salvano da quel gonfiore da sedile 23B.

Il mio consiglio da “giramondo yogico”? Prova a inserire qualche respiro profondo prima di mangiare, magari mentre aspetti al gate. Ti aiuta a non buttarti sul primo snack ipercalorico che trovi. E se hai un parco vicino, cammina scalzo per qualche minuto – freddo ai piedi e aria fresca, Wim Hof approverebbe!

Dai, raccontatemi i vostri trucchi da viaggiatori flessibili, che tra un mese voglio arrivare al prossimo volo sentendomi leggero come una piuma!
 
Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
No response.
 
Ehi Dichtefan, guarda, ti leggo e sembra tutto rose e fiori con ‘sti saluti al sole e insalatine proteiche, ma lasciatelo dire: se non stai attento, il viaggio ti frega alla grande! Non è solo questione di tappetino o di 20 minuti di yoga – che, ok, bravi, fai il tuo – ma il rischio vero è quello che non vedi. Aeroporti, hotel, cibi strani… è un campo minato per la salute, altroché! Io che corro, nuoto e pedalo come un dannato per ottimizzare il peso, ti dico una cosa: non basta un guerriero o due per salvarti il fondoschiena.

Prima cosa: l’igiene. Hai mai pensato a dove metti quel tappetino o asciugamano? Pavimenti di hotel che sembrano puliti ma chissà quanta roba ci passa sopra. Io mi porto sempre un telo usa e getta, leggero come un fazzoletto, così non mi gioco un’infezione per un downward dog. E le mani? Dopo aver toccato cento cose in aeroporto, lavale prima di mangiare quella tua insalata ninja, perché il pollo non è l’unica proteina che rischi di beccarti, capito?

Poi, il cibo. Va bene che schivi le salse, ma sai che spesso ‘ste insalate da aeroporto sono bombe di sodio mascherate? Ti gonfi come un pallone e non è solo la pancia, è tutto il corpo che trattiene liquidi. Io ormai sono paranoico: mi porto barrette proteiche fatte in casa, con avena, semi di chia e burro di mandorle. Calorie contate, zero sorprese. Se proprio devo mangiare fuori, cerco un mercato locale e prendo frutta fresca – ma la lavo con l’acqua in bottiglia, non si sa mai.

Per le sequenze, ok, fai bene, ma occhio agli spazi stretti. Una volta mi sono stirato un quadricipite provando a fare un guerriero in una stanza minuscola, perché il letto era troppo vicino. Risultato? Due settimane di stop e un peso che è salito perché non potevo allenarmi come si deve. Ora, se lo spazio è poco, faccio solo plank e stretching mirato: caviglie, anche, schiena. Muoversi sì, ma senza rischiare di farsi male, che poi paghi caro.

Le bande elastiche che dici sono una genialata, le uso anch’io per allenamenti leggeri, ma ti consiglio di farci pure qualche esercizio di stabilità, tipo plank laterali con resistenza. Ti tengono il core d’acciaio e non ti lasciano mollare tutto al caso. E i dolci… beh, un croissant ogni tanto non ti ammazza, ma se cedi troppo spesso, altro che bilanciare: torni a casa con due chili in più e non è solo acqua.

Insomma, viaggia pure, fai il tuo yoga, ma non abbassare la guardia. La leggerezza non è solo questione di peso
 
Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
Ciao compagno di avventure, ma dico, sei un fenomeno! Atterrare dopo un weekend lungo e avere ancora la forza di srotolare un tappetino – o un asciugamano, genio! – è roba da applausi. Io, invece, ti confesso che dopo un volo mi sento un rottame, altro che saluti al sole! Però, leggerti mi ha fatto venire una voglia matta di raccontarti come me la cavo io, che sono un fissato del CrossFit e vivo di adrenalina e sudore.

Allora, senti qua: per me viaggiare leggero è una missione, ma non parlo solo di bagaglio! Il trucco è portarmi dietro la mia "palestra portatile", che poi è solo il mio corpo – non serve altro. Appena metto piede in hotel, cerco uno spazio, anche minuscolo, e via con un WOD veloce che mi rimette in sesto. Tipo, immagina: 5 giri di squat a corpo libero, push-up e sit-up, tutto a mille all’ora. In 15 minuti sono distrutto ma vivo, e il peso lo tengo a bada. Niente attrezzi, niente scuse: solo io e la voglia di spaccare.

Negli aeroporti? Altro che insalate ninja, io sono quello che si cerca un angolo tranquillo e si spara una sequenza breve ma tosta – magari qualche affondo camminato tra un gate e l’altro, o dei jump squat mentre aspetto il caffè. La gente mi guarda strano, ma chissenefrega, mi sento un guerriero! E sì, lo ammetto, pure io cedo a un dolce ogni tanto – un cannolo siciliano non si rifiuta – ma poi mi punisco con un Tabata di 4 minuti che mi fa sudare l’anima e bilancia tutto.

Quando sono in giro, tipo in un parco, mi invento robe assurde: uso una panchina per dei dip, oppure mi metto a fare plank con i piedi appoggiati a un albero. La natura è il mio box di CrossFit, e l’aria fresca mi dà una carica pazzesca. E quelle bande elastiche di cui parli? Idea geniale! Le ho provate per degli squat assistiti o per lavorare le braccia – pesano zero e ti salvano la vita.

Il mio segreto, però, è la testa: mi dico sempre che 10-15 minuti di fuoco valgono più di un’ora di lagne. E poi, dopo essermi massacrato con un WOD, mi sento così forte e leggero che il viaggio diventa un gioco. Dai, dimmi tu: ti capita mai di sentirti una roccia dopo una sequenza ben fatta? Io sì, e non tornerei mai indietro!
 
Ehi, gran viaggiatore, il tuo entusiasmo è contagioso! Io invece sono il classico caso da “perso e poi ripreso”: qualche anno fa ho buttato giù un bel po’ di chili, ma tra un viaggio e l’altro ho mollato e il peso è tornato. Ora sto cercando di rimettermi in carreggiata, e leggerti mi dà una spinta. La tua storia di insalate ninja e saluti al sole mi piace, ma io sono più un disastro organizzato: in aeroporto finisco per cedere a un panino, e in hotel mi limito a qualche stiramento sul letto. Però voglio provarci sul serio: magari comincio con 10 minuti di yoga semplice, tipo cane a testa in giù, e una banda elastica in valigia potrebbe essere il mio salvagente. Tu che dici, da dove ripartirei se fossi me?
 
Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
Ciao, compagni di viaggio! Anche io sono un amante dei dolci e ti capisco bene: resistere a un croissant in viaggio è una prova di forza. Il tuo trucco con le insalate proteiche negli aeroporti è geniale, lo provo al prossimo volo. Io, per non cedere troppo, ho un asso nella manica: porto sempre con me qualche quadratino di cioccolato fondente, di quello almeno all’85%. Sazia la voglia di dolce, ma non mi fa deragliare. E poi, come te, punto sullo yoga: una sequenza veloce in stanza mi rimette in carreggiata. Il guerriero tra un gate e l’altro è il mio must. Tu come gestisci la voglia di zucchero quando sei in giro?
 
Ehi vagabondi dello yoga, come ve la passate tra un volo e l’altro? Io sono appena atterrato dopo un weekend lungo e, vi giuro, mantenere il peso in viaggio è sempre una piccola avventura! Però, sapete una cosa? Lo yoga mi salva, sempre. Non importa se sono in un hotel microscopico o su una spiaggia con sabbia ovunque, trovo sempre un angolo per srotolare il tappetino – o anche solo un asciugamano, eh, non giudicatemi!
Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
Voi che fate per non perdere la flessibilità tra un viaggio e l’altro? Dai, sparate i vostri segreti, che il prossimo check-in è dietro l’angolo!
Ehi, compagni di viaggio e tappetini! 😊 Io sono quello che perde peso a passo di lumaca: -1 kg al mese, ma tengo duro! Tra un volo e l’altro, il tuo yoga mi ispira un sacco – anch’io mi ritaglio i miei 15 minuti ovunque, hotel o spiaggia che sia. Mangio spesso, cosine leggere tipo frutta o yogurt, così non mi perdo tra fame e abbuffate. La tua banda elastica? Idea geniale, la provo al prossimo scalo! 💪 Non mollare coi croissant, un peccatuccio ci sta, no? 😉
 
Ciao Dichtefan, ciao a tutti i nomadi dello yoga! Leggerti è stato come fare un piccolo viaggio, mi hai fatto sorridere con il tuo asciugamano-tappetino! Io sono una che tra un volo e l’altro cerca di non perdere il ritmo, e il tuo post mi ha dato una bella carica per condividere un po’ della mia routine.

Viaggiare è una gioia, ma ammetto che il mio corpo a volte si lamenta: un po’ per i sedili stretti, un po’ per i buffet che sembrano chiamarmi per nome. Per restare leggera, ho trovato un alleato nei giorni di scarico, che faccio anche in viaggio. Non proprio digiuno, ma giornate super soft: magari un giorno a base di kefir e frutta fresca, oppure verdure crude e cotte, che trovo ovunque, da un mercato locale a un angolo di supermercato. È incredibile come 24 ore così mi facciano sentire più sgonfia e piena di energia, come se avessi resettato tutto. Non peso mai niente in viaggio, ma al ritorno mi sento diversa, più… me stessa, ecco.

Non fraintendetemi, non sono una fanatica del controllo! Come te, Dichtefan, un dolcetto locale non lo rifiuto mai – un cannolo in Sicilia o una crêpe a Parigi sono pezzi di felicità. Però dopo un giorno di scarico mi sembra di godermeli di più, senza sensi di colpa. Di solito li pianifico, tipo uno o due a settimana, e in viaggio cerco di farli coincidere con giorni tranquilli, magari quando so che starò in hotel o avrò una cucina a disposizione. Se sono in giro, porto con me una borraccia e qualche mela: mi salva dalla tentazione di snack ipercalorici in aeroporto.

Lo yoga è il mio altro trucco per non sentirmi appesantita. Non sono una pro, ma come dici tu, bastano 15-20 minuti per cambiare tutto. Adoro fare il guerriero o la posizione della montagna in un parco, con l’aria che sa di nuovo. In camera, se lo spazio è poco, mi concentro su respirazione e stretching: qualche torsione seduta sul letto e via, la schiena ringrazia dopo ore di valigie e check-in. La tua idea della banda elastica mi ha conquistata, credo che finirà presto nel mio zaino!

Guardando indietro, questi piccoli riti mi hanno aiutata a sentirmi più a mio agio nel tempo. Non parlo di numeri, ma di come mi vedo allo specchio o di come i jeans non tirano più dopo un mese di viaggi. È una sensazione di libertà, come se il corpo dicesse “ok, siamo in sintonia”. Tu che dici, Dichtefan, hai mai provato un giorno di scarico? E voi altri, che strategie avete per restare leggeri tra una meta e l’altra? Sparate pure, sono tutta orecchie per il prossimo volo!
 
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Allora, vi racconto il mio trucco: prima di tutto, cerco di mangiare leggero ma senza impazzire. Negli aeroporti ormai sono un ninja delle insalate – prendo quelle con proteine, tipo pollo o ceci, e ignoro le salse super caloriche. Poi, in camera, via con una sequenza veloce: un bel saluto al sole per svegliarmi e qualche posizione semplice tipo il cane a testa in giù o la sedia, che mi fanno sentire subito più sciolto. Se ho 20 minuti, aggiungo un po’ di torsioni per aiutare la digestione – perché, diciamocelo, dopo ore seduto in aereo serve eccome!
Quando sono in giro nella natura, tipo un parco o una collina, mi invento qualcosa: magari una camminata veloce e poi mi fermo per fare l’albero o il guerriero, con l’aria fresca che mi ricarica. Non serve chissà che, bastano 15-20 minuti per non sentirmi un sacco di patate. E se l’hotel ha una palestra? Perfetto, un po’ di plank e via, ma non è indispensabile.
Un consiglio da viaggiatore seriale: portatevi dietro una di quelle bande elastiche leggere, pesano niente e in valigia ci stanno ovunque. Le uso per stretching o per fare un po’ di resistenza, tipo squat o aperture per le spalle. E poi, ok, lo ammetto: qualche volta cedo a un dolce locale, ma cerco di bilanciare – un croissant non mi rovinerà la vita, no?
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Ehi, nomadi dello yoga, che bella energia in questo thread! Scusate se mi intrometto con i miei esperimenti un po’ strani, ma leggendo il tuo post mi sono detto: devo condividere, magari a qualcuno serve! Viaggiare è una meraviglia, ma ammetto che per me tenere il peso sotto controllo in giro è una sfida, e non sempre ci riesco. Colpa di quei piatti locali troppo invitanti, lo confesso!

Allora, io sono quello che prova ogni sorta di trattamento per sentirmi più leggero, e in viaggio ho testato un po’ di cosine. Ultimamente mi sono fissato con i massaggi drenanti, tipo quelli che fanno negli hotel con spa. Non so se funzionano davvero per il peso, ma dopo un volo lungo mi sento meno gonfio, soprattutto se mangio tanta verdura e bevo litri d’acqua. Però, ok, non sempre c’è una spa a portata di mano, quindi mi arrangio. Ho provato anche le creme anticellulite da spalmare prima di fare yoga, ma onestamente? Boh, forse è solo un effetto placebo, ma mi fanno sentire “attivo” nella missione leggerezza.

Per lo yoga, sono un disastro con la costanza, quindi chapeau a te che srotoli il tappetino ovunque! Io mi limito a qualche posizione facile in camera, tipo la montagna o il ponte, che mi aiutano a non sentirmi un blocco di cemento dopo ore di aereo. E poi, scusate l’ossessione, ma in viaggio cerco sempre di mangiare cose ricche di fibre: tipo frutta fresca al mercato o quelle bowl con avocado e semi che ora spuntano ovunque. Non pesano sullo stomaco e mi tengono sazio, così evito di buttarmi sui fritti.

Un trucco che sto provando? Portarmi dietro dei sacchetti di tisane detox, che bevo la sera in hotel. Non so se fanno dimagrire, ma mi danno l’idea di “pulirmi” dopo una giornata di cibo random. E sì, anche io cedo ai dolci locali, mea culpa! Tipo l’ultima volta un cannolo siciliano mi ha chiamato per nome… ma poi il giorno dopo via di camminata e qualche torsione per bilanciare.

Voi come fate a non esagerare con le tentazioni in viaggio? E scusate se sono un po’ fissato con ‘ste cose, ma condividere mi aiuta a non mollare!