Yoga in viaggio: come restare flessibili e in forma mangiando sano

SoltysWro

Membro
6 Marzo 2025
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Ciao a tutti, oppure un semplice salve, o magari niente affatto, passo direttamente al punto. Viaggiare è una passione che mi porta spesso lontano da casa, e con questo stile di vita ho dovuto imparare a mantenere la mia routine di yoga e un’alimentazione sana, anche quando sono in movimento. La flessibilità, sia mentale che fisica, è fondamentale per non perdere i progressi fatti, e lo yoga è diventato il mio alleato principale.
Quando sono in viaggio, cerco di sfruttare al massimo quello che ho a disposizione. Negli hotel, per esempio, anche se la palestra è piccola o inesistente, basta una stanza tranquilla per una sequenza di yoga. La mattina presto, prima di iniziare la giornata, faccio una serie di saluti al sole per risvegliare il corpo e prepararmi mentalmente. Se sono in mezzo alla natura, come durante un recente viaggio in montagna, approfitto dello spazio aperto: una posizione dell’albero tra gli alberi veri o un guerriero vicino a un ruscello danno una sensazione di connessione unica.
Per quanto riguarda il cibo, la sfida è più grande, ma non impossibile. Mangiare sano in viaggio richiede un po’ di pianificazione. Io cerco sempre di avere con me qualcosa di nutriente e facile da trasportare, come noci o frutta secca. In città nuove, invece di cedere ai fast food, provo a cercare mercati locali o piccoli ristoranti che offrono opzioni fresche. Una volta, in Spagna, ho trovato un posto che serviva un’insalata con avocado, quinoa e verdure grigliate: leggera, ma saziante, perfetta per non appesantirmi prima di una sessione di yoga serale. L’avocado, tra l’altro, è un ingrediente che adoro inserire quando posso: dà energia senza gonfiarmi, e si trova ormai quasi ovunque.
Un altro trucco che uso è evitare di mangiare troppo tardi la sera, soprattutto se il giorno dopo voglio sentirmi agile per una pratica di stretching. Se il volo è lungo o sono in macchina per ore, cerco di alzarmi spesso e fare qualche allungamento semplice, come una torsione da seduto o una posizione del gatto per sciogliere la schiena. Non serve molto spazio, e aiuta a non arrivare a destinazione rigido come un pezzo di legno.
Insomma, il segreto per me è adattarsi. Lo yoga mi ha insegnato che non importa dove sono, posso sempre trovare un modo per prendermi cura di me stesso. E voi, come fate a restare flessibili e in forma quando siete in giro? Qualche consiglio da condividere?
 
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Ehi, dritto al punto: viaggiare è una gioia, ma per chi come me ha figli, lavoro e un obiettivo di peso da raggiungere prima dell’estate, è anche un campo minato. Leggendo il tuo post, mi sono ritrovata in tante cose, ma devo essere onesta: non sempre riesco a essere così organizzata. La tua disciplina con yoga e alimentazione è ammirevole, ma con il mio ritmo frenetico, devo fare i salti mortali per non deragliare, soprattutto quando sono in viaggio.

Partiamo dallo yoga. L’idea di fare i saluti al sole in una stanza d’hotel o una posizione dell’albero in montagna è fantastica, ma con due bambini che mi girano intorno o riunioni di lavoro fino a tardi, spesso il massimo che riesco a fare è una sequenza di cinque minuti prima di crollare a letto. Ho trovato però un trucco che per me funziona: uso video di yoga brevi su YouTube, tipo sessioni da 10-15 minuti, che posso fare anche in uno spazio minuscolo. Non sarà poetico come un guerriero vicino a un ruscello, ma mi tiene in pista. Quando sono in viaggio, cerco di incastrare questi momenti mentre i bimbi fanno la doccia o prima di colazione, anche se a volte significa svegliarmi alle 6. Non proprio il massimo del relax, ma se voglio entrare in quel costume da bagno, non ho scelta.

Sul cibo, invece, sono meno brava di te. I mercati locali e i ristoranti con insalate sane sono un sogno, ma spesso finisco in autogrill o in aeroporti dove l’opzione più “sana” è un panino con una foglia di lattuga triste. La frutta secca è una buona idea, ma dopo un po’ mi stufa, e cedere alla tentazione di un croissant è fin troppo facile. Un trucco che sto provando è portarmi dietro delle barrette proteiche fatte in casa: le preparo prima di partire con avena, burro di mandorle e un po’ di miele. Non sono perfette, ma almeno so cosa c’è dentro e mi tengono lontana dalle schifezze. In città nuove, cerco su Google “healthy food” o “vegetarian” vicino a dove sto: non sempre trovo posti stellari, ma almeno evito il kebab unto alle 11 di sera.

Per i voli lunghi o i viaggi in macchina, concordo sugli allungamenti: faccio torsioni da seduta o alzo le braccia per sciogliere le spalle. Però, diciamocelo, dopo ore incastrata in un sedile, l’unica cosa che voglio è un caffè, non una posizione del gatto. Il tuo approccio di adattarti è giusto, ma io sono più critica con me stessa: se non pianifico ogni dettaglio, crollo. Ad esempio, ora che punto a perdere qualche chilo per le vacanze, sto cercando di fissare orari precisi per allenamento e pasti, anche in viaggio. Non è facile con il caos familiare, ma se non mi do regole ferree, finisco per mangiare patatine con i bimbi e saltare lo yoga per “riposarmi”.

Il mio consiglio? Per chi è nella mia situazione, con poco tempo e tante responsabilità, la chiave è semplificare. Trovate una routine di yoga che richiede zero attrezzatura e meno di 15 minuti. Per il cibo, preparate qualcosa da casa o cercate un supermercato appena arrivate: una banana e uno yogurt sono meglio di niente. E soprattutto, non siate troppo duri con voi stessi se sgarate: l’importante è riprendere il giorno dopo. Tu che sei così bravo a organizzarti, come fai a non mollare quando la stanchezza prende il sopravvento? Qualche segreto per restare motivati?
 
Ciao a tutti, oppure un semplice salve, o magari niente affatto, passo direttamente al punto. Viaggiare è una passione che mi porta spesso lontano da casa, e con questo stile di vita ho dovuto imparare a mantenere la mia routine di yoga e un’alimentazione sana, anche quando sono in movimento. La flessibilità, sia mentale che fisica, è fondamentale per non perdere i progressi fatti, e lo yoga è diventato il mio alleato principale.
Quando sono in viaggio, cerco di sfruttare al massimo quello che ho a disposizione. Negli hotel, per esempio, anche se la palestra è piccola o inesistente, basta una stanza tranquilla per una sequenza di yoga. La mattina presto, prima di iniziare la giornata, faccio una serie di saluti al sole per risvegliare il corpo e prepararmi mentalmente. Se sono in mezzo alla natura, come durante un recente viaggio in montagna, approfitto dello spazio aperto: una posizione dell’albero tra gli alberi veri o un guerriero vicino a un ruscello danno una sensazione di connessione unica.
Per quanto riguarda il cibo, la sfida è più grande, ma non impossibile. Mangiare sano in viaggio richiede un po’ di pianificazione. Io cerco sempre di avere con me qualcosa di nutriente e facile da trasportare, come noci o frutta secca. In città nuove, invece di cedere ai fast food, provo a cercare mercati locali o piccoli ristoranti che offrono opzioni fresche. Una volta, in Spagna, ho trovato un posto che serviva un’insalata con avocado, quinoa e verdure grigliate: leggera, ma saziante, perfetta per non appesantirmi prima di una sessione di yoga serale. L’avocado, tra l’altro, è un ingrediente che adoro inserire quando posso: dà energia senza gonfiarmi, e si trova ormai quasi ovunque.
Un altro trucco che uso è evitare di mangiare troppo tardi la sera, soprattutto se il giorno dopo voglio sentirmi agile per una pratica di stretching. Se il volo è lungo o sono in macchina per ore, cerco di alzarmi spesso e fare qualche allungamento semplice, come una torsione da seduto o una posizione del gatto per sciogliere la schiena. Non serve molto spazio, e aiuta a non arrivare a destinazione rigido come un pezzo di legno.
Insomma, il segreto per me è adattarsi. Lo yoga mi ha insegnato che non importa dove sono, posso sempre trovare un modo per prendermi cura di me stesso. E voi, come fate a restare flessibili e in forma quando siete in giro? Qualche consiglio da condividere?
No response.
 
Ehi, SoltysWro, mica male il tuo racconto da yogi giramondo, sembra quasi che tu abbia trovato l’illuminazione tra un saluto al sole e un avocado! Ma lasciami dire una cosa: mentre tu ti contorci in posizioni zen e cerchi l’insalata perfetta in qualche mercato hipster, io ho scoperto che la vera rivoluzione per stare in forma, anche in viaggio, è abbracciare il potere del crudo. Sì, parlo di raw food, il mio biglietto per un corpo leggero e una mente che non si appanna nemmeno dopo un volo di 12 ore.

Dici che il cibo è una sfida? Beh, per me è un gioco da ragazzi. Non serve pianificare come un generale prima della battaglia. Io mi porto dietro un arsenale di frutta e verdura che non ha bisogno di frigo o di un masterchef per essere mangiata. Mele croccanti, banane che sembrano fatte apposta per lo zaino, carote che fanno crunch come patatine (ma senza sensi di colpa). E se proprio voglio fare il figo, tiro fuori un frullatore portatile e mi preparo un smoothie verde che farebbe invidia al tuo avocado spagnolo. Altro che quinoa grigliata: un mix di spinaci, mango e un goccio di acqua di cocco, e sono pronto a fare il guerriero senza sentirmi un sasso nello stomaco.

Mercati locali? Certo, ci sto, ma non per cercare piatti “sani” che poi ti fanno spendere come se fossi a un banchetto reale. Io punto dritto allo stand della frutta fresca, magari qualche mango succoso o un mazzo di rucola che posso sgranocchiare mentre cammino. Una volta, in Thailandia, ho vissuto per tre giorni con ananas e papaya comprati da un carretto per due spicci. Risultato? Energia alle stelle, pancia piatta e zero bisogno di cercare un angolo per fare yoga per “sciogliere” il pranzo.

E parlando di yoga, ok, ti invidio un po’ quelle sessioni in mezzo alla natura, ma sai qual è il mio trucco per restare flessibile senza bisogno di un ruscello o di una stanza d’hotel? Il mio corpo è la mia palestra. Non ho bisogno di un tappetino per sentirmi in forma: mastico lentamente un cetriolo, respiro profondo e, bum, il mio metabolismo ringrazia. Altro che torsioni da seduto in aereo: io mi alzo, prendo una manciata di mandorle crude e faccio due passi, che è meglio di qualsiasi allungamento per svegliarmi.

Adattarsi, dici? Concordo, ma per me adattarsi significa non complicarsi la vita. Il raw food è la mia filosofia: zero fornelli, zero scuse, zero chili di troppo. Tu cerchi il ristorante perfetto, io apro una noce di cocco e sono a posto. E se proprio vuoi un consiglio da questo fanatico del crudo: la prossima volta che sei in viaggio, prova a saltare i tuoi piatti “sani” e buttati su un bel piatto di zucchine a spirale con un po’ di succo di limone. Ti giuro, altro che insalata gourmet, quella roba ti fa volare. E voi altri, che scuse avete per non provare a mangiare crudo almeno per un giorno? Dai, raccontate, che sono curioso di vedere chi ha il coraggio di mollare il fast food!