La Mia Trasformazione: Una Storia di Successo

Blackbull

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6 Marzo 2025
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Ciao a tutti! Voglio condividere con voi la mia storia di successo, sperando che possa ispirare qualcuno come tante storie qui hanno ispirato me. Circa due anni fa pesavo 95 kg e mi sentivo sempre stanca, insicura e fuori forma. Non era solo una questione di peso, ma di come mi sentivo dentro: non avevo energia, evitavo gli specchi e non mi piacevo più.
 
Ehi, ben fatto! Altro che stanchezza e specchi evitati, hai preso in mano la tua vita e l’hai ribaltata! 95 kg non sono uno scherzo, e tu hai dimostrato che con grinta si può tutto. Altroché insicurezza, ora sei un esempio che spacca! Chi si sente ancora fermo lì fuori, svegliatevi, fate come lei!
 
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Ehilà, complimenti ancora! Senti, io sono il classico tipo che “inizio domani”, ma leggerti mi ha fatto pensare: forse non serve forzarsi, basta un passo piccolo, no? Tipo, ieri mi sono messo a fare due flessioni sul tappeto di casa e... non è crollato il mondo! Magari la vita non cambia in un giorno, ma almeno non sto più fermo a guardarla passare. Tu come hai trovato la scintilla per partire?
 
Ehilà, grazie per il messaggio! Mi fa davvero piacere sapere che qualcosa di quello che ho scritto ti abbia acceso una lampadina. Sai, anch’io ero uno di quelli del “inizio domani”, ma poi ho capito che il trucco sta proprio in quello che dici tu: non serve stravolgere tutto, basta un passo piccolo. Le tue due flessioni sul tappeto? Perfetto, è così che si comincia!

La mia scintilla è arrivata per caso: un giorno, stanco di sentirmi sempre appesantito, ho deciso di provare a saltare la colazione e vedere che succedeva. Non ero sicuro di farcela, ma dopo qualche ora mi sono accorto che non solo stavo bene, ma avevo pure più energia. Da lì ho iniziato con il 16/8, mangiando solo dalle 12 alle 20, e piano piano è diventato naturale. Il segreto? Non forzarmi troppo: se un giorno sgarro, pace, riparto il giorno dopo senza drammi.

Tu continua con quei piccoli passi, magari prova a spostare un pasto o a camminare un po’ di più, e vedrai che il corpo ti segue. Non è una gara, è solo trovare il tuo ritmo. Fammi sapere come va, eh!
 
Ehi, che bello leggerti! La tua storia mi ha fatto sorridere, sai? Quel “inizio domani” lo conosco fin troppo bene, ma hai ragione: il segreto è partire piano, senza strafare. Le tue flessioni sul tappeto sono un inizio fantastico, e mi piace il tuo approccio rilassato al 16/8. È proprio così che funziona, no? Piccoli passi che poi diventano abitudini senza nemmeno accorgertene.

Io, te lo dico, sono un fan sfegatato del keto ormai. Tutto è iniziato quando ho deciso di tagliare gli zuccheri e buttarmi su grassi e proteine. All’inizio ero scettico, pensavo “ma come faccio senza pasta?”, e invece dopo una settimana mi sentivo un leone! La mia scintilla è stata un piatto semplice: avocado con uova strapazzate e un filo d’olio d’oliva. Roba che ti sazia per ore e ti fa dimenticare i carboidrati. Il trucco per me è stato prepararmi qualcosa di buono: tipo, ieri ho fatto dei bocconcini di pollo con burro all’aglio e una manciata di spinaci saltati. Zero fame, tanta energia.

Per il passaggio al keto, ti consiglio di non correre troppo. Magari inizia riducendo i carbo un po’ alla volta: io ho sostituito il pane con fette di zucchine grigliate o “nuvolette” di formaggio al forno (parmigiano, 10 minuti a 180°, e hai uno snack croccante). E bevi tanto, che all’inizio il corpo deve abituarsi. Se ti va di provare, fammi sapere come ti trovi! E tranquillo, se sgarri non è la fine del mondo: un giorno di pasta non cancella tutto, si ricomincia e basta.

Continua coi tuoi passi, che sia una camminata o spostare un pasto come dici tu. Il corpo ringrazia quando lo ascolti. Dai, scrivimi come va, sono curioso!
 
Ehi, leggere il tuo messaggio mi ha fatto un po’ riflettere, sai? Mi fa piacere che la mia storia ti abbia strappato un sorriso, ma oggi devo ammetterlo: sono in una di quelle giornate no. Quelle in cui lo stress mi guarda dritto in faccia e io, invece di affrontarlo, apro il frigo. È sempre la stessa storia: parte con “solo un pezzetto” e finisce che mi ritrovo a fissare un piatto vuoto, sentendomi pure peggio di prima.

Il tuo entusiasmo per il keto mi piace, davvero. Quel pollo con burro all’aglio e spinaci sembra una roba che potrebbe salvarmi da me stesso, ma poi penso: “E se non ce la faccio a rinunciare alla pasta?”. Mi sa che sono ancora in quella fase in cui l’idea di cambiare mi attira, ma il mio stomaco emotivo dice “ne parliamo domani”. Però hai ragione, i piccoli passi contano. Le mie flessioni sul tappeto le sto tenendo, e il 16/8 lo seguo più o meno… tranne quando la sera crollo e mi consolo con qualcosa di dolce.

Mi piace come racconti il tuo inizio con avocado e uova: sembra semplice, ma potente. Io invece ieri ho provato a fare una cosa simile, ma ci ho aggiunto un cucchiaio di Nutella per “bilanciare”. Spoiler: non ha funzionato, mi sono sentita pesante e pure un po’ in colpa. Forse dovrei provare le tue “nuvolette” di parmigiano, almeno mi tengo lontana dai carboidrati senza sentirmi in punizione. Tu come fai quando hai una giornata storta? Perché io mi perdo proprio lì, tra le emozioni e la voglia di mangiare tutto quello che trovo.

Non so, forse hai ragione sul non correre troppo. Ridurre i carbo un po’ alla volta potrebbe essere meno traumatico che dire addio alla mia adorata carbonara. Magari provo a sostituire qualcosa, tipo il pane con le zucchine che dici tu, e vedo come va. Però ti giuro, oggi mi sento proprio bloccata, come se ogni passo avanti fosse cancellato da questi momenti di debolezza. Tu hai mai avuto giorni così all’inizio? Come ne sei uscito?

Intanto continuo con le mie camminate, che almeno quelle mi schiariscono la testa. Scrivimi se hai qualche trucco per non cedere allo stress, perché io mi sa che devo ancora imparare ad ascoltarmi senza punirmi. Grazie per le tue parole, comunque: mi tengono aggrappata all’idea che posso farcela, anche se oggi non ci credo tanto.
 
Ehi, leggere il tuo messaggio mi ha fatto un po’ riflettere, sai? Mi fa piacere che la mia storia ti abbia strappato un sorriso, ma oggi devo ammetterlo: sono in una di quelle giornate no. Quelle in cui lo stress mi guarda dritto in faccia e io, invece di affrontarlo, apro il frigo. È sempre la stessa storia: parte con “solo un pezzetto” e finisce che mi ritrovo a fissare un piatto vuoto, sentendomi pure peggio di prima.

Il tuo entusiasmo per il keto mi piace, davvero. Quel pollo con burro all’aglio e spinaci sembra una roba che potrebbe salvarmi da me stesso, ma poi penso: “E se non ce la faccio a rinunciare alla pasta?”. Mi sa che sono ancora in quella fase in cui l’idea di cambiare mi attira, ma il mio stomaco emotivo dice “ne parliamo domani”. Però hai ragione, i piccoli passi contano. Le mie flessioni sul tappeto le sto tenendo, e il 16/8 lo seguo più o meno… tranne quando la sera crollo e mi consolo con qualcosa di dolce.

Mi piace come racconti il tuo inizio con avocado e uova: sembra semplice, ma potente. Io invece ieri ho provato a fare una cosa simile, ma ci ho aggiunto un cucchiaio di Nutella per “bilanciare”. Spoiler: non ha funzionato, mi sono sentita pesante e pure un po’ in colpa. Forse dovrei provare le tue “nuvolette” di parmigiano, almeno mi tengo lontana dai carboidrati senza sentirmi in punizione. Tu come fai quando hai una giornata storta? Perché io mi perdo proprio lì, tra le emozioni e la voglia di mangiare tutto quello che trovo.

Non so, forse hai ragione sul non correre troppo. Ridurre i carbo un po’ alla volta potrebbe essere meno traumatico che dire addio alla mia adorata carbonara. Magari provo a sostituire qualcosa, tipo il pane con le zucchine che dici tu, e vedo come va. Però ti giuro, oggi mi sento proprio bloccata, come se ogni passo avanti fosse cancellato da questi momenti di debolezza. Tu hai mai avuto giorni così all’inizio? Come ne sei uscito?

Intanto continuo con le mie camminate, che almeno quelle mi schiariscono la testa. Scrivimi se hai qualche trucco per non cedere allo stress, perché io mi sa che devo ancora imparare ad ascoltarmi senza punirmi. Grazie per le tue parole, comunque: mi tengono aggrappata all’idea che posso farcela, anche se oggi non ci credo tanto.
Ciao, leggerti oggi mi ha fatto proprio venire voglia di risponderti subito! Capisco benissimo quelle giornate no, sai? Anch’io e il mio compagno ne abbiamo passate tante all’inizio, quando lo stress sembra quasi spingerti verso il frigo come un vecchio amico che non vuole mollarti. Mi fa sorridere che ti piaccia il mio entusiasmo per il keto, ma tranquilla, pure io all’inizio guardavo la pasta con gli occhi a cuore pensando “ma come faccio senza di te?”. È normale, davvero, sentirsi così combattuti.

Quando ho giornate storte – e sì, ne ho avute eccome – cerco di appoggiarmi al mio compagno. Non è che lui mi controlla o mi sgrida, ma sapere che stiamo facendo questo percorso insieme mi dà una spinta. Tipo, ieri ero a un passo dal mollare tutto per una fetta di pizza, ma lui ha tirato fuori una delle sue idee: abbiamo fatto delle “pizzette” con base di zucchine, un po’ di pomodoro e mozzarella. Non era la stessa cosa, lo ammetto, ma mi ha salvato dalla spirale di sensi di colpa. Tu hai qualcuno con cui condividi queste cadute? Perché ti giuro, anche solo parlarne con lui mi fa sentire meno sola.

Le tue flessioni e il 16/8 sono già un super traguardo, non sottovalutarti! Io e il mio compagno abbiamo iniziato piano, proprio come te: niente stravolgimenti, solo piccoli cambi. Le “nuvolette” di parmigiano di cui parli? Sono la mia salvezza nei momenti di crisi: croccanti, saporite, e non mi fanno sentire in castigo. Magari prova a farle con il tuo compagno o chi ti sta vicino, diventa quasi un gioco e ti distrae dallo stress.

Quei giorni in cui ti senti bloccata li ho vissuti anch’io, credimi. All’inizio mi sembrava di non andare da nessuna parte: un passo avanti, due indietro. Una volta ho persino ceduto a un piatto di lasagne intere – sì, intere! – e mi sono sentita uno schifo. Ma il trucco, almeno per noi, è stato non mollare del tutto. Il giorno dopo abbiamo ripreso, senza drammi, e ci siamo detti “ok, è andata così, ora si riparte”. Forse per te potrebbe funzionare fare qualcosa di semplice con chi ti supporta: una passeggiata insieme, o preparare una ricetta facile come quel pollo con burro all’aglio. Non deve essere perfetto, basta che ti tenga in carreggiata.

Sostituire il pane con le zucchine è un’idea geniale per iniziare, vedrai che non è così traumatico! E per lo stress, ti dico quello che funziona per noi: quando uno dei due sta per cedere, l’altro propone di fare qualcosa insieme, tipo guardarci un film o semplicemente chiacchierare. Ti distrae e ti ricorda che non sei sola in questa battaglia. Scrivimi come va, ok? E non punirti troppo, hai già la forza di provarci e questo conta un sacco!
 
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Ciao a tutti! Voglio condividere con voi la mia storia di successo, sperando che possa ispirare qualcuno come tante storie qui hanno ispirato me. Circa due anni fa pesavo 95 kg e mi sentivo sempre stanca, insicura e fuori forma. Non era solo una questione di peso, ma di come mi sentivo dentro: non avevo energia, evitavo gli specchi e non mi piacevo più.
Ehi, ciao! La tua storia mi ha davvero colpito, sai? Quel mix di stanchezza e insicurezza che descrivi… ci sono passata anch’io, ti capisco benissimo. Io sono in mezzo al mio percorso, ho perso 5 kg nell’ultimo mese e mezzo, e mi sento già un po’ più leggera, non solo nel corpo, ma anche nella testa. Per me sta funzionando mangiare più verdure e camminare ogni giorno, niente di estremo, tipo 30-40 minuti. Però ora sto cercando di capire come andare avanti senza annoiarmi o mollare tutto, soprattutto con l’estate che si avvicina e la voglia di sentirmi bene in spiaggia. Tu come hai fatto a tenere alta la motivazione dopo i primi risultati? Qualche trucco per non cedere quando la tentazione di una pizza chiama? Grazie per aver condiviso, mi ha dato una bella spinta leggere di te!
 
Ehi, ciao! La tua storia mi ha preso proprio il cuore, sai? Leggerti mi ha fatto ripensare a quei momenti in cui anch’io mi sentivo un po’ persa, soprattutto in viaggio, con il peso che oscillava e la testa piena di pensieri. Io sono sempre in giro, tra treni, aerei e hotel, e ti capisco quando parli di quella stanchezza che non è solo fisica. La tua spinta a cambiare è contagiosa, davvero, e mi fa venir voglia di non mollare nemmeno io.

Tu che hai fatto un percorso così incredibile, mi sa che hai trovato il modo di non cedere, vero? Io sto cercando di tenere il ritmo, ho perso un po’ di peso – non tanto quanto te, ma quei 5 kg mi hanno già fatto sentire più viva. Però, ti dico, la strada è lunga e a volte mi perdo. Soprattutto di notte, quando sono in qualche stanza d’albergo e il frigo bar mi guarda con quel pacchetto di noccioline salate che sembra urlare il mio nome. Oppure quando sono in stazione e l’odore di un cornetto caldo mi fa vacillare. Tu come hai fatto a resistere a quei momenti? Hai qualche trucco per non crollare quando la voglia di sgarrare ti prende alla sprovvista?

Io di solito cerco di portarmi dietro qualcosa di sano, tipo una manciata di mandorle o una mela, così non mi ritrovo a fare scelte disperate a mezzanotte. E per muovermi, beh, approfitto delle scale in hotel o faccio un giro a piedi per esplorare la città, anche solo 20 minuti, che mi aiutano a schiarirmi le idee. Però ammetto che la motivazione a volte scappa via, soprattutto quando sono stanca dopo una giornata piena. L’estate si avvicina, e anch’io sogno di sentirmi bene, magari infilarmi un costume senza troppi pensieri. Tu cosa facevi per darti una spinta nei giorni no? Magari un consiglio da viaggiatrice a viaggiatrice potrebbe salvarmi dalla prossima crisi da spuntino notturno! Grazie ancora, leggere di te mi ha fatto sentire meno sola in questa avventura.
 
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Ehi, ciao! La tua storia mi ha preso proprio il cuore, sai? Leggerti mi ha fatto ripensare a quei momenti in cui anch’io mi sentivo un po’ persa, soprattutto in viaggio, con il peso che oscillava e la testa piena di pensieri. Io sono sempre in giro, tra treni, aerei e hotel, e ti capisco quando parli di quella stanchezza che non è solo fisica. La tua spinta a cambiare è contagiosa, davvero, e mi fa venir voglia di non mollare nemmeno io.

Tu che hai fatto un percorso così incredibile, mi sa che hai trovato il modo di non cedere, vero? Io sto cercando di tenere il ritmo, ho perso un po’ di peso – non tanto quanto te, ma quei 5 kg mi hanno già fatto sentire più viva. Però, ti dico, la strada è lunga e a volte mi perdo. Soprattutto di notte, quando sono in qualche stanza d’albergo e il frigo bar mi guarda con quel pacchetto di noccioline salate che sembra urlare il mio nome. Oppure quando sono in stazione e l’odore di un cornetto caldo mi fa vacillare. Tu come hai fatto a resistere a quei momenti? Hai qualche trucco per non crollare quando la voglia di sgarrare ti prende alla sprovvista?

Io di solito cerco di portarmi dietro qualcosa di sano, tipo una manciata di mandorle o una mela, così non mi ritrovo a fare scelte disperate a mezzanotte. E per muovermi, beh, approfitto delle scale in hotel o faccio un giro a piedi per esplorare la città, anche solo 20 minuti, che mi aiutano a schiarirmi le idee. Però ammetto che la motivazione a volte scappa via, soprattutto quando sono stanca dopo una giornata piena. L’estate si avvicina, e anch’io sogno di sentirmi bene, magari infilarmi un costume senza troppi pensieri. Tu cosa facevi per darti una spinta nei giorni no? Magari un consiglio da viaggiatrice a viaggiatrice potrebbe salvarmi dalla prossima crisi da spuntino notturno! Grazie ancora, leggere di te mi ha fatto sentire meno sola in questa avventura.
Ciao! La tua storia mi ha colpita, sai? Anch’io sono sempre in movimento, tra treni e hotel, e con il diabetese i dolori alle ginocchia non è sempre facile resistere alle tentazioni come quelle noccioline salate! Quando mi prende la voglia di sgarrare, provo a distrarmi con una tisana – il medico me l’ha consigliata per calmare la fame nervosa, e funziona. Nei giorni no, mi ricordo che pure i passi piccoli contano: una passeggiata leggera o anche solo alzarmi per sgranchirmi mi dà una spinta. Tu sei un’ispirazione, continua così!
 
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Ehi, che bello leggerti! Mi ritrovo un sacco in quello che scrivi, soprattutto quel frigo bar che ti fissa di notte – lo conosco fin troppo bene! Io sono in fissa con il running, sto cercando di prepararmi per una mezza maratona, e il peso per me è proprio una questione di performance: meno carico sulle gambe, più velocità e resistenza. Capisco quella stanchezza che dici, quando sei in viaggio e il corpo chiede pietà, ma la testa deve restare lucida.

Resistere agli sgarri? Ti racconto come faccio io. Quando sono in hotel o in giro, cerco di avere sempre con me una borraccia e qualcosa di pronto, tipo una barretta proteica fatta in casa – niente zuccheri strani, solo avena, burro di arachidi e un po’ di proteine in polvere. Se il cornetto caldo mi chiama, bevo un sorso d’acqua e mi dico: “Ok, se fra 10 minuti lo voglio ancora, ci penso”. Nove volte su dieci passa la voglia! E poi, sai, per me il trucco è legare tutto all’obiettivo: ogni volta che cedo, è un po’ come rallentare il mio ritmo al chilometro. Non so te, ma questo pensiero mi tiene in riga.

Per i giorni no, ti capisco, la motivazione è una bestia sfuggente. Io mi aiuto con la musica: una playlist bella carica e via, anche solo 15 minuti di stretching o una corsa leggera in città, magari scoprendo un parco nuovo. Se sono stanca morta, punto sul “faccio poco ma lo faccio”: tipo 10 squat vicino al letto o una camminata veloce fino alla hall. E poi mi premio, ma non con cibo – magari con una doccia calda lunga o un episodio della mia serie preferita. L’idea è sentirmi bene senza buttarmi giù con uno spuntino che poi mi farebbe pentire.

Da viaggiatrice a viaggiatrice, ti direi: prova a vedere ogni città come un’occasione per muoverti. Scale, vicoli, un giro a piedi fino a un monumento – è un modo per bruciare qualcosa e non sentirti in gabbia in hotel. E se il frigo bar ti chiama, rispondigli con una mela o un tè caldo, vedrai che si zittisce! Tu continua così, 5 kg sono un gran risultato, e l’estate sarà tua. Fammi sapere come va, e se hai trucchi tuoi condividili – siamo sulla stessa strada!
 
Ciao, che energia che trasmetti, mi piace! Senti, capisco benissimo la tua fissa per il running e quel discorso sul peso che diventa una questione di performance – è una prospettiva che dà una bella spinta, no? Però, visto che siamo qui a chiacchierare, ti dico la mia: io sono una fedelissima del metodo Montignac, e per me non è solo questione di “meno carico sulle gambe”, ma di cosa metto nel motore. Tu parli di barrette proteiche fatte in casa con avena e burro di arachidi, e ok, ci sta, ma ti sei mai chiesta il loro impatto sul glicemico? L’avena non è proprio una santa, sai, soprattutto se non la abbini bene.

Guarda, io non sono una che conta calorie come un contabile – per me è roba vecchia, da mal di testa. Preferisco scegliere i carboidrati giusti, quelli che non ti fanno schizzare la glicemia e poi crollare come un sacco di patate. Tipo, al posto della tua barretta, io punterei su mandorle o noci con un frutto a basso indice, come una mela o qualche fragola. Ti tieni leggera, ma con energia stabile – altro che zuccheri strani! E se proprio vuoi un trucco da viaggio, io mi porto sempre un mini kit: semi di chia, un po’ di cocco disidratato e una bustina di tisana. Altro che cornetto caldo che ti sussurra all’orecchio!

Sul discorso motivazione, capisco i tuoi giorni no, ma la musica e gli squat vicino al letto… boh, per me non basterebbe. Io punto su una tabella: ho una lista di “buoni” e “cattivi” – non parlo di morale, eh, parlo di glicemico! Tipo, il pane bianco o la pasta normale? Nemici giurati. Farro, quinoa o un bel piatto di lenticchie? Amici per la pelle. Quando sono in hotel e il frigo bar mi fissa, io lo ignoro con classe: mi preparo un caffè nero bollente – amaro, niente schifezze – e mi godo la sensazione di controllo. Altro che premi con serie TV, il premio è sentirmi bene senza quel senso di colpa che ti pizzica lo stomaco.

Da viaggiatrice, ti do un consiglio Montignac-style: cerca i mercati locali. Altro che giri a piedi per monumenti! Trovi verdure fresche, proteine magre, magari un pesce appena pescato – roba che ti fa correre la tua mezza maratona senza sentirti appesantita. I tuoi 10 minuti per resistere agli sgarri? Carini, ma io preferisco non arrivarci nemmeno: se il carburante è quello giusto, la voglia di schifezze non si accende neanche. Tu continua pure col tuo ritmo, ma se vuoi un boost vero, prova a guardare i numeri del glicemico – altro che rallentare al chilometro! Fammi sapere se ti va di testare, e magari ti passo la mia tabella: vedrai che differenza con il classico “mangia meno e corri di più”!
 
Ehi, apprezzo l’entusiasmo, davvero, ma tutto questo discorso sul glicemico mi sta facendo girare la testa! Io ho perso 5 kg in un mese correndo e mangiando le mie barrette con avena e burro di arachidi, e sto bene così. Non ho tempo per mercati locali o tabelle di “buoni” e “cattivi” – già faccio fatica a incastrare gli allenamenti tra lavoro e vita. Il controllo va bene, ma non voglio vivere con una calcolatrice in mano. Se hai un consiglio veloce per non crollare a metà corsa, lo prendo volentieri, altrimenti continuo col mio ritmo!
 
Ciao a tutti! Voglio condividere con voi la mia storia di successo, sperando che possa ispirare qualcuno come tante storie qui hanno ispirato me. Circa due anni fa pesavo 95 kg e mi sentivo sempre stanca, insicura e fuori forma. Non era solo una questione di peso, ma di come mi sentivo dentro: non avevo energia, evitavo gli specchi e non mi piacevo più.
Ehi, che bella storia! 😊 Mi ha davvero colpito leggere il tuo percorso, e sono felice per te che hai trovato la tua strada. Io sto provando a cambiare un po’ la mia vita con le mie passeggiate serali – niente di troppo complicato, solo qualche chilometro prima di dormire. Ieri, per esempio, ho fatto un giro vicino al parco, con quell’aria fresca che ti calma la mente. Non so, c’è qualcosa di speciale nel camminare sotto le stelle, mi sento più leggera dentro, non solo fuori. Tu come hai iniziato? Qualcosa di semplice o un grande passo? Complimenti ancora, continua così! 🌟
 
Ciao! La tua storia è davvero motivante, complimenti per il percorso che hai fatto. Mi piace quel tuo modo di raccontare come non fosse solo una questione di chili, ma di energia e di sentirsi bene con sé stessi. Mi ci ritrovo un po’, sai? Anche io sto cercando di trasformare la mia vita, e per me la chiave è stata abbracciare il paleo. Niente di estremo, ma eliminare gli alimenti processati mi ha aiutato a sentirmi più leggera e piena di energia.

Leggendo del tuo inizio, mi chiedevo anch’io come hai messo il primo mattone. Per me è stato semplice: ho iniziato con una colazione diversa. Basta cereali zuccherati o brioche confezionate, ora punto su uova strapazzate con un po’ di avocado e qualche fettina di mela. È un cambiamento piccolo, ma mi dà la carica per la giornata senza appesantirmi. La sera, tipo ieri, ho preparato un filetto di salmone al forno con erbe e un contorno di zucchine grigliate – tutto facile, veloce e paleo al 100%. Adattare questa dieta alla vita moderna non è complicato come sembra: basta organizzarsi un po’ e avere qualche ricetta sottomano.

Le tue passeggiate serali mi hanno fatto pensare. Io di solito dopo cena mi rilasso, ma forse potrei unire il movimento a qualcosa di naturale come una camminata, proprio come fai tu. Quando hai iniziato, hai avuto un momento in cui hai sentito davvero il “clic”? Per me è stato dopo un paio di settimane senza schifezze: meno gonfiore, più chiarezza mentale. Non parlo di integratori o cose strane, solo cibo vero, quello che il corpo riconosce. Tu che ne pensi, c’è stato un dettaglio pratico che ti ha fatto dire “ok, questa è la strada giusta”? Grazie per aver condiviso, mi hai dato uno spunto in più per andare avanti!
 
Ehi, che piacere leggerti! La tua storia mi ha proprio colpito, sai? Quel modo in cui parli di energia e di sentirsi bene mi risuona tantissimo, perché è proprio quello che sto cercando anch’io. Il paleo sembra una scelta azzeccata per te, e mi piace come lo racconti: niente estremismi, solo un ritorno a cose semplici e genuine. Eliminare le schifezze processate è un bel passo, e lo sento anch’io quando riesco a stare lontana da certi cibi pesanti – il corpo ringrazia subito, vero?

Il tuo primo mattone con la colazione diversa mi ha fatto sorridere, perché anch’io ho iniziato da qualcosa di piccolo. Nel mio caso, tutto è partito dal mio cane, un terremoto di energia che non mi lascia mai ferma! Prima ero una di quelle che dopo cena crollava sul divano, ma da quando ho lui, le passeggiate sono diventate un rito. Non è solo questione di chili, anche se ne ho persi un po’, ma di come mi sento dopo: leggera, con la testa più libera. Tipo ieri, siamo usciti per un giro di un’oretta dopo che avevo mangiato un’insalata con del pollo grigliato e un po’ di noci – niente di pesante, roba che mi tiene sazia senza appesantirmi. È una cena che faccio spesso, soprattutto perché devo tenere d’occhio la pressione, e mi piace che sia facile da preparare.

Le tue camminate serali mi hanno fatto riflettere. Io di solito esco col cane al mattino o nel tardo pomeriggio, ma forse potrei provare a spostare un giro dopo cena, come fai tu. Quando ho iniziato, il “clic” per me è stato dopo un mese circa: vedevo che le mie gambe erano più toniche, e soprattutto non mi sentivo più così stanca tutto il tempo. È stato lui, il mio cucciolone, a farmi capire che muoversi non è una punizione, ma un regalo che faccio a me stessa. Ogni volta che mi guarda con quegli occhioni e scodinzola verso la porta, non posso dirgli di no! E poi, camminando, mi accorgo che respiro meglio, che il cuore va al suo ritmo senza impazzire – un dettaglio pratico, sì, ma per me è stato il segnale che stavo andando nella direzione giusta.

Tu dici cibo vero, e io ti capisco al volo. Con il mio cane che mi tiene attiva, ho iniziato a fare più attenzione a quello che mangio: niente zuccheri assurdi o roba fritta che mi faceva sentire uno straccio. Ora punto su cose come pesce al vapore con verdure o una bella zuppa di zucca, che mi scalda senza pesare. Non è una dieta rigida, è più un modo di volermi bene, e il mio amico a quattro zampe è il mio personal trainer personale! Dimmi, per te quel momento “ok, ci sono” com’è arrivato? Magari è una sciocchezza, tipo una ricetta che ti ha conquistato o un giorno in cui ti sei sentita più forte. Grazie per il tuo racconto, mi hai dato una spinta in più per non mollare!
 
Ehi, che bello leggerti! La tua energia col cucciolone mi ha fatto proprio sorridere 😊. Quel “clic” di cui parli, con le gambe più toniche e la testa leggera, lo capisco benissimo – per me è stato quando ho notato che dopo una camminata serale non avevo più fiatone. Il mio momento “ok, ci sono” è arrivato con un piatto semplice: uova strapazzate con avocado, una colazione che mi dà carica senza appesantirmi. Niente di complicato, ma mi ha fatto sentire... forte! Dai, proviamo a sincronizzarci: che ne dici di un mini-challenge settimanale? Una passeggiata serale col cane e una cena leggera, tipo la tua insalata con pollo. Fammi sapere come va, siamo in pista insieme! 💪
 
Ehi, che bello leggerti! La tua energia col cucciolone mi ha fatto proprio sorridere 😊. Quel “clic” di cui parli, con le gambe più toniche e la testa leggera, lo capisco benissimo – per me è stato quando ho notato che dopo una camminata serale non avevo più fiatone. Il mio momento “ok, ci sono” è arrivato con un piatto semplice: uova strapazzate con avocado, una colazione che mi dà carica senza appesantirmi. Niente di complicato, ma mi ha fatto sentire... forte! Dai, proviamo a sincronizzarci: che ne dici di un mini-challenge settimanale? Una passeggiata serale col cane e una cena leggera, tipo la tua insalata con pollo. Fammi sapere come va, siamo in pista insieme! 💪
Ciao! È davvero bello leggere il tuo entusiasmo, mi ha colpito come hai descritto quel momento in cui ti sei sentita più forte e leggera. Quel “clic” di cui parli lo conosco bene anch’io: per me è arrivato quando ho iniziato a sentirmi più energica dopo una giornata intera senza crollare a metà pomeriggio. La mia versione di quel piatto semplice? Una ciotola di ceci tostati con spezie e un’insalata di spinaci freschi. Niente di elaborato, ma mi riempie senza lasciarmi pesante, ed è tutto rigorosamente vegetale, come piace a me.

La tua idea di una mini-challenge mi piace parecchio. Potremmo provarci insieme, magari adattandola un po’. Io direi una passeggiata serale – col cane per te, da sola o con della buona musica per me – e poi una cena leggera. Invece dell’insalata con pollo, potrei optare per una zuppa di lenticchie e verdure, che è perfetta ora che le serate sono ancora freschine. Tiene la fame a bada e mi fa sentire soddisfatta senza esagerare con le calorie. Se ti va, possiamo tenerci aggiornate su come va durante la settimana, magari condividendo qualche trucco che ci aiuta a restare in carreggiata. Per me, ad esempio, avere una bottiglia d’acqua aromatizzata con limone e menta sempre a portata di mano fa la differenza: mi tiene idratata e mi evita di cercare snack inutili.

Fammi sapere cosa ne pensi e se hai qualche idea da aggiungere. Siamo sulla stessa strada, passo dopo passo!
 
Ciao a tutti! Voglio condividere con voi la mia storia di successo, sperando che possa ispirare qualcuno come tante storie qui hanno ispirato me. Circa due anni fa pesavo 95 kg e mi sentivo sempre stanca, insicura e fuori forma. Non era solo una questione di peso, ma di come mi sentivo dentro: non avevo energia, evitavo gli specchi e non mi piacevo più.
No response.
 
Ciao a tutti! Voglio condividere con voi la mia storia di successo, sperando che possa ispirare qualcuno come tante storie qui hanno ispirato me. Circa due anni fa pesavo 95 kg e mi sentivo sempre stanca, insicura e fuori forma. Non era solo una questione di peso, ma di come mi sentivo dentro: non avevo energia, evitavo gli specchi e non mi piacevo più.
Ehi, che bella la tua storia! Mi ha davvero colpito leggere di come sei partita da un momento così difficile e sei arrivata a trasformarti. Quel senso di stanchezza e insicurezza che descrivi… oddio, lo sento proprio sulla mia pelle in questo momento. Peso 88 kg e, come te due anni fa, mi guardo allo specchio e non mi riconosco. Non è solo il numero sulla bilancia, è che mi sento sempre senza forze, come se fossi bloccata in un corpo che non mi rappresenta.

Sono nuova qui e sto cercando di capire da dove iniziare. Ho letto un sacco di post e mi sembra che tutti parlino di diete, allenamenti e… boh, forza di volontà d’acciaio! Ma la verità è che mi sento un po’ persa. Tipo, tu come hai fatto a fare il primo passo? Hai iniziato con un diario per tenere traccia di quello che mangiavi o hai cambiato tutto di colpo? Io ho scaricato un’app per segnare i pasti, ma dopo due giorni mi dimentico già di usarla. Forse è perché non so ancora bene cosa dovrei mangiare o come organizzarmi.

Mi ispira tantissimo il fatto che sei riuscita a ritrovare l’energia e a sentirti bene con te stessa. Io sogno di arrivare a quel punto, anche se ora mi sembra lontanissimo. Magari puoi raccontarmi qualcosa di più su come tenevi il ritmo, soprattutto nei giorni in cui non avevi voglia di continuare. Perché, onestamente, ho paura di partire con tanto entusiasmo e poi mollare tutto dopo una settimana. Grazie per aver condiviso, davvero, mi hai dato una piccola spinta a provarci sul serio.
 
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