Ehi, leggere il tuo messaggio mi ha fatto un po’ riflettere, sai? Mi fa piacere che la mia storia ti abbia strappato un sorriso, ma oggi devo ammetterlo: sono in una di quelle giornate no. Quelle in cui lo stress mi guarda dritto in faccia e io, invece di affrontarlo, apro il frigo. È sempre la stessa storia: parte con “solo un pezzetto” e finisce che mi ritrovo a fissare un piatto vuoto, sentendomi pure peggio di prima.
Il tuo entusiasmo per il keto mi piace, davvero. Quel pollo con burro all’aglio e spinaci sembra una roba che potrebbe salvarmi da me stesso, ma poi penso: “E se non ce la faccio a rinunciare alla pasta?”. Mi sa che sono ancora in quella fase in cui l’idea di cambiare mi attira, ma il mio stomaco emotivo dice “ne parliamo domani”. Però hai ragione, i piccoli passi contano. Le mie flessioni sul tappeto le sto tenendo, e il 16/8 lo seguo più o meno… tranne quando la sera crollo e mi consolo con qualcosa di dolce.
Mi piace come racconti il tuo inizio con avocado e uova: sembra semplice, ma potente. Io invece ieri ho provato a fare una cosa simile, ma ci ho aggiunto un cucchiaio di Nutella per “bilanciare”. Spoiler: non ha funzionato, mi sono sentita pesante e pure un po’ in colpa. Forse dovrei provare le tue “nuvolette” di parmigiano, almeno mi tengo lontana dai carboidrati senza sentirmi in punizione. Tu come fai quando hai una giornata storta? Perché io mi perdo proprio lì, tra le emozioni e la voglia di mangiare tutto quello che trovo.
Non so, forse hai ragione sul non correre troppo. Ridurre i carbo un po’ alla volta potrebbe essere meno traumatico che dire addio alla mia adorata carbonara. Magari provo a sostituire qualcosa, tipo il pane con le zucchine che dici tu, e vedo come va. Però ti giuro, oggi mi sento proprio bloccata, come se ogni passo avanti fosse cancellato da questi momenti di debolezza. Tu hai mai avuto giorni così all’inizio? Come ne sei uscito?
Intanto continuo con le mie camminate, che almeno quelle mi schiariscono la testa. Scrivimi se hai qualche trucco per non cedere allo stress, perché io mi sa che devo ancora imparare ad ascoltarmi senza punirmi. Grazie per le tue parole, comunque: mi tengono aggrappata all’idea che posso farcela, anche se oggi non ci credo tanto.
Ciao, leggerti oggi mi ha fatto proprio venire voglia di risponderti subito! Capisco benissimo quelle giornate no, sai? Anch’io e il mio compagno ne abbiamo passate tante all’inizio, quando lo stress sembra quasi spingerti verso il frigo come un vecchio amico che non vuole mollarti. Mi fa sorridere che ti piaccia il mio entusiasmo per il keto, ma tranquilla, pure io all’inizio guardavo la pasta con gli occhi a cuore pensando “ma come faccio senza di te?”. È normale, davvero, sentirsi così combattuti.
Quando ho giornate storte – e sì, ne ho avute eccome – cerco di appoggiarmi al mio compagno. Non è che lui mi controlla o mi sgrida, ma sapere che stiamo facendo questo percorso insieme mi dà una spinta. Tipo, ieri ero a un passo dal mollare tutto per una fetta di pizza, ma lui ha tirato fuori una delle sue idee: abbiamo fatto delle “pizzette” con base di zucchine, un po’ di pomodoro e mozzarella. Non era la stessa cosa, lo ammetto, ma mi ha salvato dalla spirale di sensi di colpa. Tu hai qualcuno con cui condividi queste cadute? Perché ti giuro, anche solo parlarne con lui mi fa sentire meno sola.
Le tue flessioni e il 16/8 sono già un super traguardo, non sottovalutarti! Io e il mio compagno abbiamo iniziato piano, proprio come te: niente stravolgimenti, solo piccoli cambi. Le “nuvolette” di parmigiano di cui parli? Sono la mia salvezza nei momenti di crisi: croccanti, saporite, e non mi fanno sentire in castigo. Magari prova a farle con il tuo compagno o chi ti sta vicino, diventa quasi un gioco e ti distrae dallo stress.
Quei giorni in cui ti senti bloccata li ho vissuti anch’io, credimi. All’inizio mi sembrava di non andare da nessuna parte: un passo avanti, due indietro. Una volta ho persino ceduto a un piatto di lasagne intere – sì, intere! – e mi sono sentita uno schifo. Ma il trucco, almeno per noi, è stato non mollare del tutto. Il giorno dopo abbiamo ripreso, senza drammi, e ci siamo detti “ok, è andata così, ora si riparte”. Forse per te potrebbe funzionare fare qualcosa di semplice con chi ti supporta: una passeggiata insieme, o preparare una ricetta facile come quel pollo con burro all’aglio. Non deve essere perfetto, basta che ti tenga in carreggiata.
Sostituire il pane con le zucchine è un’idea geniale per iniziare, vedrai che non è così traumatico! E per lo stress, ti dico quello che funziona per noi: quando uno dei due sta per cedere, l’altro propone di fare qualcosa insieme, tipo guardarci un film o semplicemente chiacchierare. Ti distrae e ti ricorda che non sei sola in questa battaglia. Scrivimi come va, ok? E non punirti troppo, hai già la forza di provarci e questo conta un sacco!