Ciao Gulyaev, il tuo approccio mi incuriosisce, ma ammetto che mi lascia un po’ perplesso. Organizzare i pasti come fai tu sembra perfetto per chi ha uno stile di vita più “controllato”, con allenamenti precisi e obiettivi chiari. Io invece sono uno che va a periodi, provo un po’ di tutto e poi vedo cosa funziona. Ultimamente mi sono buttato su qualcosa di diverso, tipo un mix tra quello che racconti tu e un caos totale, ma con un occhio alle prestazioni sportive, visto che mi piace spingermi al limite, soprattutto con trekking o robe toste all’aperto.
Tipo, al mattino anch’io punto su qualcosa di sostanzioso, ma non sempre uguale. A volte avena con frutta, come te, altre volte mi butto su pane integrale con burro d’arachidi e una banana, giusto per cambiare. Però non sono uno che sta lì a misurare: se ho fame, aggiungo, se no, lascio stare. A pranzo invece cambio spesso: ci sono giorni in cui mangio leggero, tipo tacchino con verdure crude, e altri in cui mi scappa la mano e finisco con pasta integrale e un bel sugo, soprattutto se so che dopo mi aspetta una salita infinita o una giornata lunga. Gli spuntini li improvviso: una manciata di mandorle, un frutto, o anche un pezzo di cioccolato fondente se mi serve una botta di energia veloce. Cena? Dipende da quanto sono distrutto: a volte una minestra con legumi, altre volte pesce con un po’ di quinoa, ma non sempre ho la forza di stare ai fornelli.
Devo dire che il tuo metodo “bilanciato” mi attira, ma non so se riuscirei a seguirlo per più di una settimana senza annoiarmi. Io sono più uno da esperimenti: una volta ho provato a mangiare solo proteine e verdure per un mese, tipo bistecca e broccoli a ripetizione, e sì, ero tirato, ma dopo un po’ mi sentivo fiacco, come se mi mancasse qualcosa. Poi ho fatto un periodo di digiuno intermittente, mangiando tutto in 8 ore e lasciando lo stomaco vuoto per 16: lì ho perso peso veloce, ma in montagna mi accorgevo che mi mancava un po’ di benzina per le salite lunghe. Ora sto provando a mischiare un po’ le carte: carboidrati quando so che mi serve energia, proteine per recuperare, e ogni tanto lascio perdere i calcoli e mangio quello che mi va, tipo una pizza dopo una giornata assurda.
Il tuo stile mi fa riflettere, però: forse sto esagerando con la mia anarchia alimentare. Tu come fai a non stufarti di pesare e pianificare? E quelli come me, che magari vogliono migliorare le prestazioni ma non hanno la pazienza di stare dietro a un diario dei pasti, che strada dovrebbero prendere? Io in montagna ci vado spesso, e lì sì che il corpo si trasforma, ma non sono sicuro che basti solo “mollare tutto” come dici tu. Magari è questione di trovare un compromesso: un po’ di organizzazione senza farmi venire il mal di testa. Voi altri sul forum come vi regolate? Qualcuno ha mai provato a mischiare un po’ di rigore con un po’ di istinto?