Basta calorie! Con Montignac e l’indice glicemico ho distrutto il grasso!

Rushivyas

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6 Marzo 2025
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Ehi, guerrieri della bilancia, ascoltate qua! Sono stufo di sentir parlare di calorie come se fossero l’unico dogma per dimagrire. Basta con quel conteggio ossessivo che ti fa impazzire e non porta da nessuna parte! Vi racconto come ho mandato al diavolo il grasso con il metodo Montignac, e vi giuro, è una rivoluzione che spacca.
Da quando ho iniziato a seguire Montignac, ho buttato via il vecchio approccio “mangia meno e muoviti di più”. Non è così che funziona, punto. Il vero gioco è scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare lo zucchero nel sangue e non trasformano ogni boccone in ciccia. Ho imparato a dividere i cibi in “amici” e “nemici”. Via pane bianco, patate, zucchero raffinato e tutta quella robaccia che ti sabota. Dentro invece farro, lenticchie, verdure croccanti e persino un po’ di cioccolato fondente, ma quello vero, sopra l’85%. Ho una tabella sul frigo con i valori dell’indice glicemico di ogni alimento, e ormai la so a memoria. Se la volete, scrivetemi e ve la passo.
Parliamo di risultati. In tre mesi ho perso 12 chili, e non sto morendo di fame né passo le giornate a correre come un criceto sulla ruota. Con il conteggio delle calorie, anni fa, avevo perso sì e no 5 chili in sei mesi, riprendendoli tutti con gli interessi appena mollavo. Montignac non è una dieta, è un sistema che ti insegna a mangiare con la testa. Non mi peso ogni giorno, ma i jeans non mentono: sono sceso di due taglie, e la pancetta che mi perseguitava è un ricordo.
E sapete qual è il segreto in più? La costanza, mica flessioni o addominali. È come tenere una posizione, tipo una sfida con te stesso: scegli i cibi giusti, non sgari, e il corpo risponde. Altro che bilancino per pesare 100 grammi di pasta! La fame nervosa? Sparita, perché i cibi a basso indice glicemico ti tengono sazio più a lungo. E non mi sento mai in colpa se mi concedo un piatto di quinoa con verdure o un buon pezzo di pesce.
Smettetela di credere alle favole delle diete lampo o del “mangia tutto ma poco”. È una trappola. Montignac mi ha aperto gli occhi: il grasso non lo distruggi con la forza di volontà, ma con le scelte giuste. Provateci, studiate l’indice glicemico, fatevi le vostre tabelle e vedrete. Io sono la prova che funziona, e non torno indietro. Chi ci sta?
 
Grande, che bella botta di energia il tuo post! Guarda, ti capisco alla grande, anch’io ero stanco di diete che sembrano un lavoro da contabile. Però, sai, io ho trovato la mia rivoluzione non solo nel piatto, ma in piscina. Montignac è una figata, ci mancherebbe, ma vuoi mettere il potere dell’acqua? Nuotare mi ha cambiato la vita, non scherzo. Non solo ho perso 10 chili in quattro mesi, ma mi sento come un pesce che guizza: leggero, sciolto, e i miei poveri ginocchi non gridano più vendetta come con la corsa.

Il trucco? Non è solo scegliere i cibi giusti come fai tu con l’indice glicemico, ma muoverti in modo che il corpo dice grazie. In acqua fai tutto: cardio, muscoli, e senza stressare le articolazioni. Io alterno crawl, dorso e un po’ di rana, 3 volte a settimana, 40 minuti a sessione. Non serve essere Phelps, basta andare e divertirsi. E sai una cosa? Dopo la piscina, la fame nervosa non esiste, perché sei stanco ma soddisfatto, e un piatto di farro con verdure ti sembra il paradiso.

Continua così con Montignac, sei un fenomeno! Ma se vuoi un alleato in più, buttati in piscina. Altro che bilancino, il vero reset è lì. Chi ci prova?
 
Ehi, guerrieri della bilancia, ascoltate qua! Sono stufo di sentir parlare di calorie come se fossero l’unico dogma per dimagrire. Basta con quel conteggio ossessivo che ti fa impazzire e non porta da nessuna parte! Vi racconto come ho mandato al diavolo il grasso con il metodo Montignac, e vi giuro, è una rivoluzione che spacca.
Da quando ho iniziato a seguire Montignac, ho buttato via il vecchio approccio “mangia meno e muoviti di più”. Non è così che funziona, punto. Il vero gioco è scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare lo zucchero nel sangue e non trasformano ogni boccone in ciccia. Ho imparato a dividere i cibi in “amici” e “nemici”. Via pane bianco, patate, zucchero raffinato e tutta quella robaccia che ti sabota. Dentro invece farro, lenticchie, verdure croccanti e persino un po’ di cioccolato fondente, ma quello vero, sopra l’85%. Ho una tabella sul frigo con i valori dell’indice glicemico di ogni alimento, e ormai la so a memoria. Se la volete, scrivetemi e ve la passo.
Parliamo di risultati. In tre mesi ho perso 12 chili, e non sto morendo di fame né passo le giornate a correre come un criceto sulla ruota. Con il conteggio delle calorie, anni fa, avevo perso sì e no 5 chili in sei mesi, riprendendoli tutti con gli interessi appena mollavo. Montignac non è una dieta, è un sistema che ti insegna a mangiare con la testa. Non mi peso ogni giorno, ma i jeans non mentono: sono sceso di due taglie, e la pancetta che mi perseguitava è un ricordo.
E sapete qual è il segreto in più? La costanza, mica flessioni o addominali. È come tenere una posizione, tipo una sfida con te stesso: scegli i cibi giusti, non sgari, e il corpo risponde. Altro che bilancino per pesare 100 grammi di pasta! La fame nervosa? Sparita, perché i cibi a basso indice glicemico ti tengono sazio più a lungo. E non mi sento mai in colpa se mi concedo un piatto di quinoa con verdure o un buon pezzo di pesce.
Smettetela di credere alle favole delle diete lampo o del “mangia tutto ma poco”. È una trappola. Montignac mi ha aperto gli occhi: il grasso non lo distruggi con la forza di volontà, ma con le scelte giuste. Provateci, studiate l’indice glicemico, fatevi le vostre tabelle e vedrete. Io sono la prova che funziona, e non torno indietro. Chi ci sta?
Ehi, grande, capisco il tuo entusiasmo per Montignac, ma sai, a volte mi sento un po' giù pensando alle mie abitudini. Vorrei tanto costruire muscoli senza quel grasso che sembra sempre in agguato. Seguo un piano con proteine magre, come pollo e albumi, e carboidrati complessi tipo avena o patate dolci, ma la costanza è una lotta. Divido i pasti in 5-6 al giorno per tenere il metabolismo su di giri e mi alleno 4 volte a settimana, puntando su pesi e poco cardio. Però, ammetto, a volte mi perdo, sai? La tua storia mi ispira, magari provo a dare un’occhiata all’indice glicemico per affinare il tiro. Grazie per la spinta, continua così.