Ehi, guerrieri della bilancia, ascoltate qua! Sono stufo di sentir parlare di calorie come se fossero l’unico dogma per dimagrire. Basta con quel conteggio ossessivo che ti fa impazzire e non porta da nessuna parte! Vi racconto come ho mandato al diavolo il grasso con il metodo Montignac, e vi giuro, è una rivoluzione che spacca.
Da quando ho iniziato a seguire Montignac, ho buttato via il vecchio approccio “mangia meno e muoviti di più”. Non è così che funziona, punto. Il vero gioco è scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare lo zucchero nel sangue e non trasformano ogni boccone in ciccia. Ho imparato a dividere i cibi in “amici” e “nemici”. Via pane bianco, patate, zucchero raffinato e tutta quella robaccia che ti sabota. Dentro invece farro, lenticchie, verdure croccanti e persino un po’ di cioccolato fondente, ma quello vero, sopra l’85%. Ho una tabella sul frigo con i valori dell’indice glicemico di ogni alimento, e ormai la so a memoria. Se la volete, scrivetemi e ve la passo.
Parliamo di risultati. In tre mesi ho perso 12 chili, e non sto morendo di fame né passo le giornate a correre come un criceto sulla ruota. Con il conteggio delle calorie, anni fa, avevo perso sì e no 5 chili in sei mesi, riprendendoli tutti con gli interessi appena mollavo. Montignac non è una dieta, è un sistema che ti insegna a mangiare con la testa. Non mi peso ogni giorno, ma i jeans non mentono: sono sceso di due taglie, e la pancetta che mi perseguitava è un ricordo.
E sapete qual è il segreto in più? La costanza, mica flessioni o addominali. È come tenere una posizione, tipo una sfida con te stesso: scegli i cibi giusti, non sgari, e il corpo risponde. Altro che bilancino per pesare 100 grammi di pasta! La fame nervosa? Sparita, perché i cibi a basso indice glicemico ti tengono sazio più a lungo. E non mi sento mai in colpa se mi concedo un piatto di quinoa con verdure o un buon pezzo di pesce.
Smettetela di credere alle favole delle diete lampo o del “mangia tutto ma poco”. È una trappola. Montignac mi ha aperto gli occhi: il grasso non lo distruggi con la forza di volontà, ma con le scelte giuste. Provateci, studiate l’indice glicemico, fatevi le vostre tabelle e vedrete. Io sono la prova che funziona, e non torno indietro. Chi ci sta?
Da quando ho iniziato a seguire Montignac, ho buttato via il vecchio approccio “mangia meno e muoviti di più”. Non è così che funziona, punto. Il vero gioco è scegliere i carboidrati giusti, quelli con un indice glicemico basso che non ti fanno schizzare lo zucchero nel sangue e non trasformano ogni boccone in ciccia. Ho imparato a dividere i cibi in “amici” e “nemici”. Via pane bianco, patate, zucchero raffinato e tutta quella robaccia che ti sabota. Dentro invece farro, lenticchie, verdure croccanti e persino un po’ di cioccolato fondente, ma quello vero, sopra l’85%. Ho una tabella sul frigo con i valori dell’indice glicemico di ogni alimento, e ormai la so a memoria. Se la volete, scrivetemi e ve la passo.
Parliamo di risultati. In tre mesi ho perso 12 chili, e non sto morendo di fame né passo le giornate a correre come un criceto sulla ruota. Con il conteggio delle calorie, anni fa, avevo perso sì e no 5 chili in sei mesi, riprendendoli tutti con gli interessi appena mollavo. Montignac non è una dieta, è un sistema che ti insegna a mangiare con la testa. Non mi peso ogni giorno, ma i jeans non mentono: sono sceso di due taglie, e la pancetta che mi perseguitava è un ricordo.
E sapete qual è il segreto in più? La costanza, mica flessioni o addominali. È come tenere una posizione, tipo una sfida con te stesso: scegli i cibi giusti, non sgari, e il corpo risponde. Altro che bilancino per pesare 100 grammi di pasta! La fame nervosa? Sparita, perché i cibi a basso indice glicemico ti tengono sazio più a lungo. E non mi sento mai in colpa se mi concedo un piatto di quinoa con verdure o un buon pezzo di pesce.
Smettetela di credere alle favole delle diete lampo o del “mangia tutto ma poco”. È una trappola. Montignac mi ha aperto gli occhi: il grasso non lo distruggi con la forza di volontà, ma con le scelte giuste. Provateci, studiate l’indice glicemico, fatevi le vostre tabelle e vedrete. Io sono la prova che funziona, e non torno indietro. Chi ci sta?