Basta con le porzioni giganti: il metodo del piatto mi sta salvando!

Maciek97

Membro
6 Marzo 2025
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Ragazzi, non ne posso più di vedere piatti stracolmi che poi mi lasciano solo sensi di colpa! Oggi vi parlo del metodo del piatto, che sto provando a incastrare nella mia vita caotica da adolescente. È semplice, ma ci vuole testa: metà piatto verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. Fine. Niente più "oops, ho esagerato col riso".
Ieri, per esempio, ho fatto una foto al mio pranzo: metà piatto pieno di zucchine grigliate (ok, non proprio il mio sogno, ma ci sto provando), un quarto di petto di pollo che mia mamma ha cotto decentemente per una volta, e un quarto di patate al forno. Non vi dico la fatica per non riempirmi il piatto come al solito! All’inizio mi sembrava di morire di fame, ma sto capendo che forse non mi serve tutto quel cibo che buttavo giù senza pensare.
La cosa assurda? Dopo una settimana, non ho più quella voglia matta di abbuffarmi. Tipo, il cervello si sta abituando a ‘ste porzioni da persona normale. Certo, ogni tanto guardo la pizza e penso "ma chi me lo fa fare", però poi vedo che i jeans non mi strangolano più e mi calmo. Qualcuno di voi ha provato? Perché io sto ancora lottando con la tentazione di aggiungere una montagna di pasta, ma almeno ora so cosa dovrei mangiare e quanto. Datemi un consiglio, vi prego, perché da sola mi sembra di impazzire!
 
Ragazzi, non ne posso più di vedere piatti stracolmi che poi mi lasciano solo sensi di colpa! Oggi vi parlo del metodo del piatto, che sto provando a incastrare nella mia vita caotica da adolescente. È semplice, ma ci vuole testa: metà piatto verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. Fine. Niente più "oops, ho esagerato col riso".
Ieri, per esempio, ho fatto una foto al mio pranzo: metà piatto pieno di zucchine grigliate (ok, non proprio il mio sogno, ma ci sto provando), un quarto di petto di pollo che mia mamma ha cotto decentemente per una volta, e un quarto di patate al forno. Non vi dico la fatica per non riempirmi il piatto come al solito! All’inizio mi sembrava di morire di fame, ma sto capendo che forse non mi serve tutto quel cibo che buttavo giù senza pensare.
La cosa assurda? Dopo una settimana, non ho più quella voglia matta di abbuffarmi. Tipo, il cervello si sta abituando a ‘ste porzioni da persona normale. Certo, ogni tanto guardo la pizza e penso "ma chi me lo fa fare", però poi vedo che i jeans non mi strangolano più e mi calmo. Qualcuno di voi ha provato? Perché io sto ancora lottando con la tentazione di aggiungere una montagna di pasta, ma almeno ora so cosa dovrei mangiare e quanto. Datemi un consiglio, vi prego, perché da sola mi sembra di impazzire!
Ehi, che bella scoperta il metodo del piatto! Ti capisco, all’inizio sembra una missione impossibile non riempire tutto di pasta. Io sto andando avanti con la mediterranea e ti dico: prova a condire le verdure con un filo d’olio d’oliva e spezie, tipo origano o rosmarino, diventano subito più invitanti. Per le proteine, ti consiglio un bel filetto di salmone al forno, cuoce in 15 minuti e dà soddisfazione. Magari aggiungi un quarto di farro o quinoa per cambiare dai soliti carboidrati. Vedrai, il corpo si abitua e quelle voglie pazze si calmano. Forza, continua così!
 
Ragazzi, non ne posso più di vedere piatti stracolmi che poi mi lasciano solo sensi di colpa! Oggi vi parlo del metodo del piatto, che sto provando a incastrare nella mia vita caotica da adolescente. È semplice, ma ci vuole testa: metà piatto verdure, un quarto proteine, un quarto carboidrati. Fine. Niente più "oops, ho esagerato col riso".
Ieri, per esempio, ho fatto una foto al mio pranzo: metà piatto pieno di zucchine grigliate (ok, non proprio il mio sogno, ma ci sto provando), un quarto di petto di pollo che mia mamma ha cotto decentemente per una volta, e un quarto di patate al forno. Non vi dico la fatica per non riempirmi il piatto come al solito! All’inizio mi sembrava di morire di fame, ma sto capendo che forse non mi serve tutto quel cibo che buttavo giù senza pensare.
La cosa assurda? Dopo una settimana, non ho più quella voglia matta di abbuffarmi. Tipo, il cervello si sta abituando a ‘ste porzioni da persona normale. Certo, ogni tanto guardo la pizza e penso "ma chi me lo fa fare", però poi vedo che i jeans non mi strangolano più e mi calmo. Qualcuno di voi ha provato? Perché io sto ancora lottando con la tentazione di aggiungere una montagna di pasta, ma almeno ora so cosa dovrei mangiare e quanto. Datemi un consiglio, vi prego, perché da sola mi sembra di impazzire!
Ehi, che dire, il tuo post mi ha fatto quasi ridere perché mi ci rivedo troppo! Quel momento in cui guardi il piatto e pensi "ma davvero devo fermarmi qui?" è un dramma che sto vivendo anch’io. Il metodo del piatto sembra una di quelle cose semplici ma che ti mettono alla prova, e ti capisco quando dici che i jeans che non strangolano sono una piccola vittoria. Io però sono quella che si butta su altre strade, tipo le procedure cosmetiche, per cercare di dare una mano al corpo mentre provo a mangiare meglio. Ti racconto un po’ la mia esperienza, visto che siamo in tema di controllo delle porzioni e di lotta con le tentazioni autunnali.

Da un paio di mesi sto sperimentando un mix di massaggi linfodrenanti e qualche seduta di cavitazione, che sarebbe una specie di ultrasuoni per sciogliere il grasso localizzato. Non è che mi aspetto miracoli, eh, ma l’idea è di aiutare il corpo a smaltire un po’ di quel gonfiore che mi ritrovo sempre, soprattutto ora che con il freddo mi muovo meno e ho voglia di piatti caldi e pesanti. Tipo, l’autunno per me è il momento peggiore: zuppe, polenta, castagne… e poi mi ritrovo a sentirmi una mongolfiera. Il metodo del piatto che descrivi potrebbe essere una buona base, ma io sono scettica su quanto riesco a essere costante con le porzioni. Come fai a non cedere quando hai davanti una teglia di lasagne?

Tornando ai miei esperimenti, i massaggi linfodrenanti mi stanno piacendo, ma non sono la bacchetta magica. Dopo ogni seduta mi sento più leggera, come se il corpo si sgonfiasse un po’, ma l’effetto dura qualche giorno e poi torna tutto come prima se non sto attenta a quello che mangio. La cavitazione invece è più strana: la macchina fa un rumore assurdo, e mentre la fanno non senti niente, ma dopo un paio di sedute ho notato che la pancia sembra un po’ meno “morbida”. Però, onestamente, non so se è davvero la macchina o il fatto che sto cercando di bere più acqua e camminare almeno 20 minuti al giorno. Il problema è il costo: ogni seduta non è proprio economica, e se non sei costante non serve a nulla. Mi chiedo se ne valga la pena o se dovrei semplicemente impegnarmi di più con qualcosa come il tuo metodo del piatto.

Un’altra cosa che ho provato è l’obiettivo di mangiare più verdure di stagione, tipo zucca o cavolo nero, perché in autunno sono ovunque e costano poco. Ma, diciamocelo, non è che mi facciano impazzire. Le zucchine grigliate che citi le capisco, è tipo mangiare per dovere, no? Però magari se ci metti sopra un filo d’olio buono o qualche spezia diventa meno triste. Il mio dubbio più grande è che tutte queste procedure estetiche, per quanto carine, non risolvono il problema di base: se continuo a guardarmi allo specchio e a pensare alla pizza, non cambio davvero. Forse il tuo metodo del piatto è più intelligente, perché almeno ti educa a ragionare su cosa metti in bocca.

Un consiglio per non cedere alla montagna di pasta? Io sto provando a tenere in frigo delle verdure già pronte, tipo carote o finocchi tagliati, così quando mi viene la voglia di sgranocchiare qualcosa non finisco sui biscotti. Non sempre funziona, ma almeno è un tentativo. Tu come tieni a bada la fame quando ti fissa la pasta? E dimmi, riesci a essere costante con quel mezzo piatto di verdure o ogni tanto sgari? Io sono curiosa, perché tra i miei massaggi e le mie lotte con la bilancia, mi sa che ho bisogno di un po’ di disciplina come la tua!